Si desidera fare un ulteriore passo in avanti nell’analisi: interessa innanzitutto capire chi sono i cronici, ossia chi sono quei SFD che oramai non avranno più modo di tornare ad una vita normale.
Chi è in strada da molto (più di 5 anni) ha scarse possibilità di uscirne, questo è confermato anche dalla letteratura sull’argomento: da una ricerca svoltasi a Bologna ne è risultato che coloro che sono privi di una dimora stabile da oltre i 6 anni16 hanno ormai rinunciato – nella maggior parte dei
casi – a trovare un’alternativa alla permanenza in dormitorio o in strada (Guidicini e Pieretti, 1988).
Per coloro che sono in strada da meno tempo, non siamo in grado di dire quale sarà il loro destino, ossia se saranno in grado di uscire dalla strada o se vi rimarranno per sempre. Abbiamo però la possibilità di basarci su quello che loro stessi pensano, su qual è la loro percezione del tempo che ancora trascorreranno sulla strada; inoltre il loro desiderio e l’aspettativa di miglioramento influenzano sensibilmente la loro effettiva possibilità di uscita dalla condizione di SFD: difatti è molto più probabile che ne esca una persona ottimista e che magari già progetta azioni che migliorino la sua condizione rispetto ad un individuo oramai rassegnato e senza speranze. Alcune domande che ci possiamo porre sono: c’è qualcuno tra coloro che sono in strada da meno tempo che prevede di rimanerci ancora per molto, e che quindi rischia di oltrepassare la soglia del non-ritorno? Quali sono le caratteristiche di tali persone SFD? E quelle invece di coloro che, sulla strada da parecchio tempo, hanno una probabilità di uscirne piuttosto bassa?
Rispondere a queste domande consente di disegnare il profilo di quei SFD che corrono il rischio che la loro condizione sia irreversibile e permette di
16 Nel mio lavoro ho preso come soglia 5 anni anziché 6 perché, secondo una precedente codifica dei dati,
alla variabile erano state assegnate modalità con intervalli di 5 anni. Ritengo però che la differenza di un anno non possa modificare sensibilmente i risultati dell’analisi.
confrontarlo con quello che invece è proprio di chi versa in una condizione di disagio solo temporanea.
Fatte queste premesse, ho ritenuto opportuno incrociare la variabile che indica da quanto tempo gli intervistati sono in strada (chiamata TEMPO_FUORI) con la variabile corrispondente alla domanda:
C.6. Quanto tempo pensa sia necessario per lei per uscire da questa situazione?
Tale variabile consente di capire qual è la loro aspettativa di uscita dalla condizione di SFD, qual è la loro percezione soggettiva. Essa è stata etichettata con il nome TEMPO_ATTESO e ha subito la seguente codifica:
1 = poco (fino ad 1 anno) 2 = molto
3 = mai
Questa seconda variabile ha richiesto più tempo ed impegno nella codifica, poiché trattandosi di una domanda di opinione è stato spesso necessario interpretare il pensiero dei rispondenti.
Tabella 6. Individui sulla strada da meno di 1 anno, da 1 a 5 anni e da più di 5 anni rispetto al tempo di uscita da loro previsto
TEMPO_FUORI
< 1 anno da 1 a 5 anni > 5 anni Totale
Poco 22 16 11 49
TEMPO_ATTESO Molto 22 35 27 84
Mai 0 0 13 13
Totale 44 51 51 146
Dalla Tabella 6 si evince che solo le persone in strada da più di 5 anni credono che non ne usciranno mai. Quelle fuori da meno di 1 anno sono in proporzione più ottimiste di quelle fuori da 1 a 5 anni, che invece
tendenzialmente vedono lontano un mutamento della loro situazione; questo è una conferma della credibilità della percezione sulla propria condizione. Comunque entrambi i gruppi non sembrano del tutto rassegnati.
Mentre: per chi è in strada da oltre 5 anni, il senso comune e la letteratura, suggeriscono un ritorno alla normalità pressoché impossibile, nonostante alcune risposte ottimiste da parte di rispondenti (non tutti sempre lucidi però). Per gli altri l’impossibilità di prevedere il futuro ci obbliga a fidarci dell’opinione dei diretti interessati e ad ipotizzarne le sorti.
Si è scelto di conseguenza di creare 3 gruppi così formati:
il gruppo dei CRONICI: ossia dei SFD fuori da molto (da più di 5 anni): secondo la letteratura, e vista la loro aspettativa di uscita dalla strada, si suppone che tale gruppo di SFD sia in una condizione oramai irreversibile. Sono in totale 51.
Il gruppo dei PROBABILI CRONICI: sono persone sulla strada da meno di 5 anni, quindi da un tempo non sufficiente a diagnosticare una cronicità della situazione, ma che prevedono ci vorrà molto tempo prima di uscirne. Questo perché stanno perdendo la fiducia o vedono a lungo termine la possibilità di ottenere i mezzi necessari per cambiare vita. Sono quegli individui che rischiano l’irreversibilità della loro condizione. Si tratta di 57 individui.
Il gruppo dei TEMPORANEI: sono individui sulla strada da meno di 5 anni, e che sperano ne usciranno presto, in quanto considerano la loro situazione temporanea e magari già si stanno adoperando per cambiare la loro condizione. È costituito da 38 persone. È doveroso sottolineare che in realtà si tratta di “probabili” temporanei, perché non è dato sapere a priori cosa ne sarà del loro destino. Potrebbero infatti anche loro intraprendere un percorso di povertà cronica. Per semplicità però verranno semplicemente chiamati TEMPORANEI, con l’idea di base che teoricamente si tratta dei SFD con rischio di cronicità più basso.
Tra i 3 gruppi formati potrebbe destare perplessità quello dei CRONICI, che comprende persone che sperano di uscire dalla condizione di SFD sia presto, che tardi e mai (vedi Tabella 6). Si è deciso in ogni modo di creare un gruppo unico, non solo in forza della considerazione che averlo suddiviso in tre avrebbe creato sottopopolazioni troppo poco numerose e quindi difficilmente trattabili su base statistica, ma anche sulla base della letteratura già citata (Guidicini e Pieretti, 1988). Pertanto è da considerarsi un gruppo unico, tanto più che l’attesa di uscita da tale condizione è una percezione del tutto soggettiva, che dopo 5 anni di vita sulla strada è da ritenersi, se non del tutto inaffidabile, quantomeno discutibile.
In conclusione si è creata una nuova variabile (denominata GRUPPO), che associa ogni unità statistica ad una delle sottopopolazioni così individuate (CRONICI, PROBABILI CRONICI, TEMPORANEI).