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La digitalizzazione degli schermi nel mondo

L’AVVENTO DEL DIGITALE

2.2 La digitalizzazione degli schermi nel mondo

Nel 2002 George Lucas decide di girare il secondo episodio della saga di Star Wars (Star Wars: Episode II – Attack of the Clones, George Lucas, 2002) su formato digitale e distribuirlo in 60-plus digital screen, perché di qualità consistentemente maggiore15. Lucas è stato un pioniere assoluto del processo di digitalizzazione dei film, nonostante il settore fosse ancora privo di standard e infrastrutture uniformi: si pensi

12 Cfr., Wikipedia, Cinema tridimensionale, http://it.wikipedia.org/wiki/Cinema_tridimensionale (ultimo

accesso gennaio 2015).

13 U

LIN,J.C., The Business of Media Distribution, cit., p. 160.

14 Cfr., Ibidem. 15 Cfr., Ivi, p. 151.

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solamente al fatto che, a distanza di tre anni, quando nel 2005 viene distribuito l’episodio successivo di Star Wars (Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith, George Lucas, 2005), la quantità di schermi digitali disponibili non fosse cresciuta in maniera direttamente proporzionalmente al tempo intercorso.

Alla fine del 2008, infatti, su un totale di 35.000 schermi negli Stati Uniti, circa 1.000 sono equipaggiati per il digitale, ma fortunatamente già a metà del 2012 più di 27.000 schermi sono stati convertiti. A livello mondiale, nello stesso anno, si raggiunge la quota di 70.000 schermi digitali, di cui 19.000 in Europa, 2.500 in Sud America e 17.500 nel resto del mondo16. L’accelerazione nel processo di conversione è stata garantita dalla distribuzione di Avatar (Id., James Cameron, 2009) di James Cameron nel 2009, film completamento girato in digitale, e in 3D, con una 3D Fusion Camera, sistema ideato dallo stesso Cameron con Vince Pace, suo socio e collaboratore. Ancora negli USA nel 2013 si è giunti a una percentuale totale di schermi del 83%, mentre a livello globale, su 130.000 schermi, più di due terzi sono stati convertiti, sia con possibilità di 3D, sia con schermi digitali non 3D. La situazione al primo gennaio 2014, a distanza di un anno, conferma una crescita del 22% nel numero di schermi digitali17.

La situazione in Europa, invece, presenta le consuete distinzioni a livello regionale, anche se l’obiettivo è quello di giungere a un’equiparazione tra stati. Uno studio ci viene fornito dal training annualmente organizzato da Media Salles su Ideas,

Experiences and Figures on Digital Cinema: DigiTraining Plus. Anche in Europa la

conversione è stata piuttosto lenta, nel 2004, anno di passaggio tra l’episodio II e III della saga di Lucas, solo 30 degli schermi totali europei sono stati convertiti alla nuova tecnologia.

In generale la media europea di schermi digitalizzati cela al suo interno delle situazioni molto diverse tra loro che variano a seconda del paese in cui si osserva il cambiamento: ci sono dei paesi in cui il formato 35mm è completamente sparito, sia in sala che a livello di distribuzione, e mercati in cui la diffusione delle nuove tecnologie ha a che fare con meno della metà degli schermi. A metà del 2012 la situazione è la seguente: Malta ha una penetrazione del digitale del 16%, i paesi leader Europei

16Cfr., M

EDIA SALLES, DiGiTalk. Ideas, Experiences and Figures on Digital Cinema from DigiTraining

Plus 2012, p. 7.

17 Cfr.,M

EDIA SALLES (2013),DiGiTalk. Ideas, Experiences and Figures on Digital Cinema from DigiTraining Plus 2013, http://www.mediasalles.it/digitalk2013/index.html (ultimo accesso gennaio 2015), p. 7.

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mostrano un 43% per la Spagna, un 47% in Italia e un 54% in Germania, Francia e Regno Unito rispondono meglio con rispettivamente 81% e 85%; tra gli stati quasi totalmente digitalizzati ci sono Finlandia con 85%, Danimarca con 88%, Belgio e Olanda entrambi al 93%, e Norvegia e Lussemburgo totalmente digitalizzati, 100%. Dunque la situazione nel 2013 presenta una media del 70% di schermi digitalizzati in Europa, con un incremento del 24% all’inizio del 2014, con un totale di 31.097 schermi digitalizzati in Europa: Liechtenstein e Olanda hanno raggiunto il 100%, e ci sono molto vicini diversi stati come Finlandia, Regno Unito, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Irlanda, Austria, Svizzera e anche la Francia. “Around 75% of all regulations that have impact on cinemas are issued by the EU. This is why it is so important that the policy makers understand the real contributions of cinema to European competitiveness and cultural diversity”18

.

Nelle grandi sale cinematografiche invece, come le catene di multiplex e megaplex, il passaggio al digitale è stato un processo più tempestivo, poiché sono state le prime a convertirsi rispetto ai cinema più piccoli e al settore indipendente per i quali il digitale continua a essere una sfida. Per questi ultimi infatti, come per gli esercenti del segmento d’essai, c’è bisogno di nuovi modelli di business e schemi di supporto finanziario; la Polonia ne è un esempio, poiché, al primo gennaio 2013, tre quarti degli schermi ha raggiunto il processo su due livelli: gli esercenti leader del Paese – Multikino, Helios e Cinema City – si sono convertiti, ma anche i cinema di dimensione minore e commercialmente più fragili, grazie al supporto pubblico a livello nazionale e locale, hanno ricevuto dei contributi per completare il processo di conversione19. Un altro tipo di soluzione funzionale alle sale minori è ridurre la somma di VPF e dunque scegliere una programmazione della durata di una sola settimana o di un week end, rispetto alle classiche due; alcuni cinema italiani ad esempio hanno attuato questo tipo di politica, e dunque pagano un VPF ridotto corrispondente a 240 euro per una settimana (sette giorni), e 180 euro per un week end (tre giorni).

Once digital projection gained traction, with the added benefit of 3D, the point of no return came very quickly, faster than most would have perhaps imagined just a few years ago. The phase out will obviously be market-dependent, but when you

18 Ivi, p. 8. 19 Cfr., Ivi, p. 5.

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reach more than 80 percent conversion of screens within certain markets, the move to all-digital starts to become self-fulfilling and, certainly, prints will become a thing of the past in many territories in the next 2-5 years20.