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Enfin, la Commission Méditerranéenne du Développement Durable (CMDD), dans l’optique des Objectifs du Millénaire, a préparé une Stratégie Méditerranéenne de

6. Risultati e discussione

6.1. Caratterizzazione della flotta peschereccia della Sicilia orientale

6.1.1. La filiera ittica della piccola pesca artigianale

La ricostruzione del circuito di commercializzazione del prodotto pescato fresco, proveniente dalla pratica della piccola pesca artigianale, mostra che le marinerie di più piccola entità sono orientate ad un mercato locale, attraverso la vendita diretta o presso i ristoratori. Invece, i pescatori appartenenti a flotte più cospicue, si avvalgono di circuiti distributivi più complessi, dove emerge un consistente ricorso a grossisti e intermediari (es. 100% per Portopalo e 80% per Siracusa).

Le specie catturate in mare durante le battute di pesca (della durata di qualche ora), vengono commercializzate quasi tutte come prodotto fresco. Soltanto una piccola percentuale (alici e tonno rosso) viene utilizzata nell’attività di trasformazione.

Il percorso più breve del pescato fresco della PPA segue un circuito distributivo corto, nel quale il prodotto viene venduto direttamente in banchina instaurando un rapporto diretto tra pescatore e consumatore o, con la stessa modalità, nella pescheria presso la quale il pescatore dispone di un banchetto di vendita. La vendita in banchina risulta comunque poco praticata a causa della mancanza di infrastrutture portuali idonee. Lo stesso pescatore può effettuare la trasformazione del pescato per poi rivendere anche questo attraverso la vendita diretta. Un percorso più lungo prevede che il pescatore venda il pescato ai ristoratori, mentre uno più intrecciato include la presenza di figure quali grossisti e dettaglianti (fig. 90).

2La classificazione per categorie distingueva la pesca mediterranea d’altura (dunque ad oltre 50 NM dalla costa), la pesca costiera (oltre le 12 NM dalla costa), la pesca costiera locale (tra le 3 e le 12 NM), le imbarcazioni utilizzate negli impianti di pesca e per attività di conservazione e trasporto dei prodotti ittici.

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Interessante è la funzione dei mercati ittici, presso i quali il prodotto arriva tramite i grossisti per poi essere rivenduto ad altri intermediari. I mercati ittici attualmente attivi nell’area sono tre e precisamente il mercato misto di Catania (alla produzione e al consumo), il mercato alla produzione di Aci Trezza e il mercato ittico di Portopalo di Capo Passero di recente riapertura (2015) presso il quale si svolgono le aste (negli annessi 15 e 16 sono riportati i prezzi minimi e massimi di vendita €/kg rispettivamente presso Catania e Aci Trezza, al 2016).

Durante l’indagine territoriale sono emersi una ridotta disponibilità di pescato proveniente dall’attività di PPA e il costante aumento della concorrenza con i prodotti importato dall’estero. In particolare, i volumi approvvigionati dalla PPA presentano una variabilità stagionale dovuta alla dipendenza dal prodotto fresco, che condiziona appunto la disponibilità del pescato.

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Figura 90. La filiera ittica del pescato fresco della piccola pesca artigianale in Sicilia orientale. Vendita diretta distinta con linee tratteggiate.

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La diminuzione dell’offerta causa a sua volta l’aumento dei prezzi, con la successiva maggiore contrazione di una domanda già debole a causa della crisi economica generale, e che quindi tende sempre più a comprimere il consumo di pesce fresco. Picchi dei volumi acquistati si osservano nel periodo estivo e delle festività natalizie e cioè in corrispondenza della crescita dei consumi. Tali fattori, uniti a problematiche che verranno approfondite successivamente, quali gli elevati prezzi al consumo, il ridotto margine di profitto, l’inadeguata politica di governance e l’eccessiva burocrazia, contribuiscono ad ostacolare l’espansione del settore ittico locale. Le relazioni di scambio tra pescatori e intermediari sono fondate principalmente sul rapporto qualità/prezzo, il livello qualitativo e quantitativo degli approvvigionamenti, nonché il rapporto personale di fiducia che si instaura tra i due attori. Minore rilevanza viene attribuita alla certificazione di prodotto, di processo e/o ambientale, poiché non esistono marchi qualità sul pescato fresco locale, all’infuori di un Presidio Slow Food sostenuto dalla Regione Siciliana che conta 8 pescatori tra cooperative e singoli imprenditori.

Sugli aspetti contrattuali che interessano i vari operatori, si rileva il ricorso preponderante a rapporti di tipo informale.

Mentre i volumi di pescato d’importazione influenzano il mercato dei prodotti della PPA, questi ultimi non vengono esportati e restano all’interno di un circuito prettamente locale. L’indagine ha evidenziato un rapporto spesso diretto tra i pescatori e gli esercizi commerciali dediti alla vendita di pesci, crostacei e molluschi ubicati nelle aree costiere. Differentemente, sono i grossisti a collegare le imprese di pesca con gli esercizi al dettaglio delle aree interne dove, a causa della distanza dalla costa, si instaurano rapporti di tipo commerciale per collegare l’offerta alla domanda frammentata dei dettaglianti.

Con attenzione ai canali distributivi che insistono in corrispondenza delle 5 macro-aree di raggruppamento per marineria, si nota una certa indipendenza commerciale del settore Nord, il quale mantiene un circuito locale di pochi km. In tutte le altre macro-aree, il pescato fresco può compiere percorsi più lunghi, pur restando nei limiti di un mercato locale. In dettaglio, Aci e SR, oltre a ricorrere alla vendita sia diretta che presso ristoratori e dettaglianti della loro macro- area di appartenenza, vendono il loro prodotto anche presso il mercato ittico e la pescheria di Catania. Interessante vedere come pescatori di Brucoli (SR) si spostino fino alla pescheria di Catania per effettuare una vendita diretta, o come alcuni volumi provenienti da Aci Trezza (Aci) (luogo in cui è già presente un mercato alla produzione) prendano la via del mercato ittico di CT per poi essere distribuiti sul territorio catanese. Catania risulta dunque il centro nevralgico

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per la commercializzazione dei prodotti della PPA, recependo anche piccoli volumi provenienti da SR e Sud (fig. 91). Altro dato interessante dell’area Sud è costituito da una percentuale limitata di prodotto che viene venduta ai ristoratori di Pozzallo (indicato con la sigla “Extra-Sud”), un paese costiero in provincia di Ragusa, limitrofo al comune di Portopalo di Capo Passero e distante da questo una trentina di km, che ricade al di fuori della nostra area di studio.

Figura 91. Interconnessione fra canali distributivi del pescato fresco della piccola pesca artigianale in Sicilia orientale. Vendita diretta distinta con linee tratteggiate.

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