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La formazione alla professione nell’associazione pro-

In uno scenario di piena evoluzione del mondo della formazione, è maggiore l’attenzione ai processi di professionalizzazione della figu- ra del Formatore per portarlo a rispondere in maniera più efficace ed adeguata alle richieste del mercato del lavoro. Tra le associazioni pro- fessionali che si occupano di questa figura abbiamo in Italia l’Asso- ciazione Italiana Formatori (di seguito, AIF)22, che da oltre trent’anni

opera su tutto il territorio nazionale ed è attenta al tema della qualità professionale e della deontologia legata al delicato ruolo svolto dal Formatore23. Inoltre, non avendo nel nostro paese un Albo dei forma-

tori, l’AIF ha sviluppato uno specifico lavoro di studio e traduzione applicativa, finalizzato alla certificazione e alla creazione di un codice

22 Tra gli strumenti che l’AIF mette a disposizione per gli associati abbiamo For Fran- co Angeli, Milano, Rivista trimestrale per la formazione a cura dell’associazione. 23 Altre associazioni professionali correlate: Associazione Professionale Europea Formazione Apef (www.apefassociazione.it); Certificazione formatori e progettisti formazione Cepas (www.cepas.it); Associazione Italiana per la Qualità della Forma- zione Aiqf (www.cestor.it); European Training Foundation Etf (www.etf.eu.int).

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deontologico condiviso, istituendo il Registro Nazionale dei formatori professionisti certificati.

Il processo per la certificazione AIF è operativo da oltre dieci an- ni e prevede la possibilità, aperta a tutti i professionisti della forma- zione, di dimostrare il possesso dei requisiti conoscitivi e di esperien- za ritenuti essenziali per essere qualificati come profili professionale nel mercato del lavoro.

La certificazione delle competenze professionali AIF è riferita ai profili che operano nell’ambito della formazione degli adulti: il forma-

tore docente; il progettista di formazione; il responsabile di progetto; il responsabile di centro/servizio di formazione; il tutor per e- learning.

Dal 2010 inoltre, l’AIF rilascia il proprio accreditamento ai Pro- grammi di Formazione Formatori che rispondono a determinati requi- siti di qualità progettuale, contenutistica, metodologica e che annove- rano al proprio interno trainer, docenti e testimoni adeguatamente qua- lificati.

L’AIF richiede, inoltre, ai formatori certificati l’acquisizione di 150 crediti formativi nell’arco del triennio successivo alla certifica- zione, di cui almeno 40 acquisiti annualmente. Ciò al fine di poter mantenere e aggiornare le proprie competenze certificate, partecipan- do agli eventi e ai convegni organizzati da AIF o da organizzazioni riconosciute dall’associazione.

Le finalità perseguite dal processo di certificazione, che ha visto parallelamente l’adozione del primo codice deontologico dei formatori italiani, definito “Carta dei Valori e dei Comportamenti AIF”, sono riferibili alle seguenti volontà:

- migliorare la qualità della formazione in Italia, sino ad oggi li- mitata all’accreditamento dei sistemi e dei prodotti;

- tutelare i destinatari delle azioni formative (organismi commit- tenti e partecipanti diretti) dall’intervento di formatori non rispondenti a livelli qualitativi minimali in termini di specializzazione nei conte- nuti affrontati e di esperienza sui processi di apprendimento24;

- definire formalmente modelli e profili professionali riconoscibili e valutabili;

24 Cfr. P.C

ALTABIANO, La certificazione professionale dei Formatori, in Compendio

PARTE I-CAPITOLO III 134

- individuare e diffondere criteri deontologici certi per una visione etica della professione25.

La finalità di garantire al sistema della committenza e all’intero mercato della formazione un nuovo ordine di controllo della qualità espressa dai professionisti della formazione sarà infine perseguita, ol- tre che con la pubblicazione annuale di un registro contenente tutti i formatori certificati AIF, anche tramite il rinnovo, ogni 3 anni, della certificazione ottenuta.

Si ricorda, inoltre, che l’Unione Europea a più riprese, ha invitato gli Ordini di rappresentanza delle categorie professionali a rivedere in modo approfondito il proprio ruolo e a porre particolare attenzione al- le competenze professionali dei propri associati ed alla qualità delle prestazioni erogate. Proprio in tale ottica si sta procedendo al riordino delle professioni intellettuali in sinergia con le Università e le altre i- stituzioni26.

Lo sviluppo del sistema di certificazione AIF, esattamente come quello attivato da tutti gli altri sistemi pubblici e privati di certifica- zione delle competenze, vedrà un’evoluzione esponenziale se si veri- ficheranno due condizioni:

- il progressivo aumento, da parte del mercato committente (pub- blico e privato), dell’attenzione a verificare anticipatamente la qualità, la professionalità e la competenza dei formatori incaricati in percorsi di sviluppo di apprendimenti;

- il consolidarsi di un processo di tutela, disciplinato a livello na- zionale e regionale, che garantisca formalmente tutto il sistema com- mittente, profit e non profit, sulle competenze professionali dei forma- tori.

In conclusione, il professionista della formazione per l’AIF deve perciò essere in grado di rispondere a problematiche in parte nuove e in ogni caso più complesse: come la consapevolezza dei correlati so- ciali ed economici dell’azione educativa svolta nelle aziende, la con- correnza tra esigenze poste dalla committenza ed i reali bisogni forma- tivi27, la definizione di un’etica professionale dei formatori, il confron-

to tra le teorie e le intenzioni educative e la realtà dell’organizzazione

25 In www.aifonline.it.

26 M. BUCCOLO, Le buone pratiche di interazione tra Aif e Università: i risultati dell’indagine empirica con G.ALESSANDRINI e C. PIGNALBERI, in La Formazione e

l’Università, Rivista per la Formazione For, 2009, 78, 11. 27 M. B

RUSCAGLIONI, La gestione dei processi nella formazione degli adulti, Milano, 2004.

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del lavoro, i rapporti comunque esistenti tra l’intervento formativo nell’ambito delle organizzazioni e le strutture educative istituzionali, scolastiche ed extrascolastiche; infine la conoscenza e l’uso appropria- to delle tecnologie educative nel contesto di metodologie specifiche dell’educazione degli adulti, con i conseguenti problemi sulla forma- zione dei formatori.

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