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La libertà

Nel documento Florence Nightingale (pagine 72-75)

Mentre Florence soggiorna a Roma l’Italia è una polveriera in fermento.

La repressione nel sangue delle varie insurrezioni degli inizi degli anni Venti del XIX secolo, i cui esuli aveva incontrato Florence a Ginevra, non ha sopito lo spirito liberale post Restaurazione.

26 Lettera 12 dicembre 1847,ellcome (Claydon copy), Ms9016/22 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 139.

27 Lettera 9 dicembre 1847, Wellcome (Claydon copy) Ms9016/21 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volu-me 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 135.

Palermo, Napoli, Roma, Milano, Bologna, Mantova, Venezia, sono in fermento contro le oppressioni straniere e Florence, da convinta liberale, non può che seguire con apprensione ed entusiasmo gli aneliti di libertà. Inviando una tarda lettera a Sister Stanislaus,28 ricordando i giorni passati insieme in Crimea, accompagna la missiva con dei fiori particolari: “il colore delle vecchie, vecchie chiese di Roma: rosso = l’amore di Dio;

bianco = la purezza; verde: = vita eterna”.29 È il tricolore italiano.

Florence Nightingale manifesta un enorme entusiasmo per Pio IX,30 salito al soglio pontificio nel giugno del 1846. Al di là del profilo personale di pietà e santità, Florence è colpita dalle riforme che il Pontefice mette in campo negli ordini ecclesiastici, nei monasteri e nella correzione degli abusi all’ospedale di Santo Spirito. Ma è più affasci-nata dal supporto del Papa ai movimenti liberali italiani che lottano per la liberazione dagli austriaci. Un mese dopo l’elezione, concederà una amnistia per i reati politici de-finendo la liberazione di 400 carcerati e il rientro in patria di 400 esuli. È, per l’eroina, padre della libertà, il rigeneratore della Chiesa Cattolica italiana. “Miei cari, l’ho visto,

Pio come sapete. L’ho visto in tutta la sua bellezza, nella sua dolcezza e nella sua eccellente

fervente pietà che più non si potrebbe desiderare”.31 “Siamo stati presentati al papa dopo

Natale”.32 In numerose lettere ai politici inglesi, descrive quanto Pio IX sta facendo

promuovendone così l’immagine. Così soprattutto nella corrispondenza al padre e alla sorella racconta il complesso sistema di governo dello stato pontificio, la Lega doganale tra gli Stati preunitari, l’istituzione della guardia civica.

È forte in Florence questo senso di responsabilità di documentare ed informare, atteggiamento che in Crimea non verrà certo meno.

Da subito, all’arrivo a Roma, sale al Quirinale per vedere il Sommo Pontefice e ne descrive le immense liturgie, le scenografiche processioni, la teoria rituale e la gerarchia delle guardie nobili. Lo farà per tutto il suo soggiorno nel centro della cristianità.

La simpatia di Florence per il Papa è istintiva tanto da chiedersi, in una lettera dell’11 gennaio 1848: “qualcuno deve prendersi cura di lui. Ha il Papa una mamma?”.33 Pio IX il 14 marzo 1848, a seguito dei moti rivoluzionari che hanno investito tutta l’Europa sin dall’i-nizio dell’anno, concede la Costituzione seguendo l’esempio del sovrano delle Due Sicilie. Entrambi gli eventi sono seguiti in dettaglio da Florence che riceve costanti notizie dai ferventi liberali romani. Apprese le notizie da Palermo e Napoli scrive al padre, affermando “il glorioso giorno della loro libertà”34 e “Hurrah per il grande passo che Pio

XI ha fatto”.35 Così farà per ogni movimento insurrezionalista, affinché il padre possa

comunicare al mondo liberale inglese la situazione italiana. Il giudizio tuttavia nel tempo cambierà.

Pio IX rivedrà presto la propria posizione verso gli austriaci. A poco più di un mese

28 Sister Mary Stanislaus Jones (1812/87), una vecchia infermiera conosciuta in Crimea con la quale Florence ha riallacciato i rapporti in tarda età.

29 Lettera 21 ottobre 1896, Convent of Mercy, Birmingham, in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 346.

30 Giovanni Maria Mastai Ferretti 1782 - 1878.

31 Lettera 11 novembre 1847, Wellcome (Claydon copy) Ann Mss 9016/8 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 90.

32 Lettera, Welcome(Claydon copy)Ms9016/20 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 161.

33 Lettera 11 gennaio 1848,alla madre, Wellcome (Claydon copy) Ms 9016/36 in Mc Donald L., Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 185.

34 Lettera 21 gennaio 1848 al padre, Wellcome (Claydon copy) Ms 9016/40 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 208.

dalla partenza di Florence, il 29 aprile 1848, con l’allocuzione Non semel al Concistoro dei cardinali, precisa un cambio di posizione non potendosi mettere contro un regno cat-tolico: “Fedeli agli obblighi del nostro supremo apostolato, Noi abbracciamo tutti i Paesi, tutte

le genti e Nazioni in un istintivo sentimento di paterno affetto”. Con questo atto il Pontefice

ritira le truppe comandate da Giovanni Durando nella Prima Guerra di Indipendenza.36

È un rinnegamento per la nostra protagonista. Ma non basta.

Il concetto di dogma non appartiene e non può appartenere alla visione religiosa di Florence Nigthingale.

La proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione nel 1854 e più tardi, nel 1870, dell’infallibilità papale, compiono il definitivo giudizio negativo sul Pontefice.

La libertà per l’Italia, la autodeterminazione per ogni uomo, è un fattore costitutivo per Florence Nightingale. Ha troppo respirato in famiglia le idee radicali e liberali che si concretizzano proprio nel bagno di realtà dei due viaggi italiani.

In Italia Florence troverà concretizzazione alle sue idee (più avanti negli anni anche sulle vicende imperiali dell’India) e manterrà un giudizio critico e un estremo interesse per ogni ingiustizia, sopraffazione, dominazione.

Con la fiducia iniziale alle riforme papaline, il grande nemico simbolico è l’Austria che domina il Nord del Paese. In un afflato profetico scrive: “Prima della fine del 1848,

gli austriaci lasceranno questo lato delle Alpi”.37

Florence nel suo secondo viaggio riannoda tutti i fili che aveva abbandonato dieci anni prima interessandosi del destino degli esuli incontrati a Ginevra, delle loro fami-glie e dei loro successi ed insuccessi. L’Italia preunitaria è suddivisa in grandi conteni-tori esplosivi e in una serie di piccoli Stati che giocano ruoli ambigui ma strategici. Il Regno delle Due Sicilie, lo Stato Pontificio, il Granducato di Toscana, il Regno sardo ed il Regno lombardo veneto - senza dimenticare le vicende di Mantova - sono i luoghi di interesse per Florence poiché in essi vede la possibilità di costruire una nuova Italia e con questi esuli dei differenti stati, tramite la borghesia e nobiltà “ghibellina” romana, tiene profondi contatti che andranno oltre il soggiorno romano.

Florence segue con attenzione le gesta di Lord Minto,38 e con lui esclama “Viva

l’Indipendenza dell’Italia”.39 Uno dei ruoli fondamentali della nostra eroina è quello di

informare l’Impero inglese su quanto sta avvenendo in Italia. È una specie di reporter, prevalentemente attraverso le lettere al padre, che descrive ogni notizia con dovizia di particolari. La confusione tra il potere spirituale e temporale, le vicende di Confalonie-ri, Ferrucci,40 le insurrezioni di Palermo e Napoli, entusiasmano i suoi resoconti.

Un esempio. “La totalità della Sicilia, è pronta alla rivoluzione”.41 “Il glorioso giorno

della libertà 21 gennaio 1848. Ah se voi sapeste come i Siciliani hanno combattuto! Per

sette giorni! Sia uomini che donne”.42

36 Giovanni Durando 1804/69.

37 Lettera 25 marzo 1848, Wellcome (Claydon copy) Ms9016/65 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volu-me 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 293.

38 Gilbert Elliot (1792/1859), secondo conte di Minto, ambasciatore inviato dalla Prussia per incoraggiare le riforme di Pio IX° e favorire le gesta del Regno di Sardegna e Granducato di Toscana.

39 Lettera al padre 16 novembre 1847, Wellcome (Claydon copy) Ms 9016/13 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 107.

40 E più avanti Garibaldi e Mazzini.

41 Lettera 17 gennaio 1848, Wellcome (Claydon copy) Ms 9016/37 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 198.

42 Lettera al padre, 21 gennaio 184, Wellcome (Claydon copy) Ms 9016/40 in Mc Donald L, Florence Nightingale’s European Trips, volume 7, Collected Works of Florence Nightingale, Wilfrid Laurier University Press, 2004, p. 208.

Nel documento Florence Nightingale (pagine 72-75)

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