• Non ci sono risultati.

La liquidazione in continuità della società

4. Il caso SoRiCal S.p.A

4.2. La composizione societaria, l’evoluzione gestionale e il la crisi di So.Ri.Cal.

4.2.3. La liquidazione in continuità della società

La grave morosità degli utenti determina nei fatti un disallineamento dei flussi finanziari in entrata e uscita, con una conseguente alterazione dell’equilibrio economico- finanziario di SoRiCal. Gli stessi squilibri vengono accertati dalla Regione Calabria con delibera della G.R. n. 71/2011, nella quale si determina una strategia di risoluzione della problematica mediante, una volta accertati i crediti pregressi, la costituzione di un meccanismo di garanzia volto a fare contrattare ai comuni mutui trentennali per il pagamento dei crediti pregressi con SoRiCal. Tale meccanismo però di fatto non verrà mai messo in atto. Nel 2011 l’azienda chiude il bilancio con una perdita di circa 2 milioni di euro e con un monte crediti vs clienti per oltre 190 milioni di euro, cresciuto rispetto all’anno precedente di circa il 19,2%.

Nello stesso anno si registra una conflittualità nei rapporti tra socio privato e socio pubblico, tanto che gli stessi amministratori della società minacciano la risoluzione del rapporto contrattuale di concessione. Si legge dalla relazione della società di revisione relativa al bilancio 2011: “tale situazione di oggettiva e strutturale difficoltà nel far

fronte con regolarità alle proprie obbligazioni, ha indotto gli amministratori ad

84

intimare la risoluzione contrattuale della concessione che sancisce, allo stato, l’impossibilità per la società, di perseguire i fini della concessione stessa, e di conseguenza, dello Statuto Societario”.

L’anno successivo la grave crisi di liquidità e il forte squilibrio-finanziario determinano la liquidazione in continuità della società. L’assemblea straordinaria dei soci del 9 luglio 2012 delibera che: “la liquidazione dovrà essere gestita assicurando e provvedendo,

nelle more, all’esercizio provvisorio del servizio, tenendo conto dell'essenzialità del pubblico servizio gestito, e quindi, addivenendo alla cessione unitaria del complesso aziendale.”.

Viene nominato un collegio composto da due liquidatori, uno nominato dal socio privato, Dott. Baldassarre Quartararo, uno nominato dal socio pubblico, Dott. Sergio Giordano. Quest’ultimo rimarrà in carica sino al 2015 per poi essere sostituito dall’onorevole Luigi Incarnato tuttora in carica. L’Assemblea ordinaria dei soci nel marzo del 2013 ha deliberato l’autorizzazione per il collegio dei liquidatori di redigere, ai sensi di legge182, un accordo di ristrutturazione dei propri debiti, il quale ha trovato formalizzazione e omologazione nel dicembre del 2014. Attualmente l’attività dell’azienda prosegue secondo un dettagliato piano industriale volto a garantire la continuità aziendale e a supporto della ristrutturazione della situazione debitoria183.

In merito alle vicende legate alla storia aziendale di SoRiCal, si è avuto modo di chiedere il parere di uno dei componenti del collegio dei liquidatori, il dott. Baldassarre Quartararo, il quale ha espresso il proprio parere in merito a quali possano essere state le cause che hanno determinato la crisi finanziaria e conseguentemente gestionale di SoRiCal. Lo stesso ha inoltre esposto le eventuali prospettive future dell’azienda e le azioni adottate per il risanamento dei conti nel corso del suo mandato di liquidatore. In merito alla costituzione della società e all’adozione a suo tempo del modello di società mista, il dottor. Quartararo ha affermato che “in contesto come quello dei servizi idrici, tale modello in teoria è perfetto”, in quanto permette la possibilità di poter sfruttare know-how apportati dal socio privato, mantenendo comunque un controllo da parte del

182 Ex art. 182 bis della legge Fallimentare, 183

85

pubblico. Nel caso specifico di SoRiCal inoltre, ha evidenziato l’intervistato, i meccanismi di controllo che la regione ha avuto sugli organi societari risultano notevoli e legati alla possibilità di nomina della maggioranza dei componenti del CdA, indicazione del presidente dello stesso e indicazione della maggioranza dei sindaci del collegio sindacale. Quindi di fatto il controllo della regione non era puramente formale ma anche sostanziale. Il dott. Quartararo afferma “che purtroppo in un contesto come quello calabrese, il socio privato spesso ha ceduto ad alcune richieste politiche, che non sempre potevano risultare in linea con una gestione efficiente”. Inoltre l’intervistato imputa alla politica regionale l’errore di non aver affrontato per tempo il problema legato ai ritardi o mancati pagamenti della fornitura da parte dei comuni a Sorical.

I problemi di pagamento dei comuni, secondo il liquidatore, sono connessi ad una gestione inefficiente a livello locale, causata dagli alti tassi di perdita delle reti, dalla mancata riscossione della tariffa idrica agli utenti finali e dal fenomeno degli allacci abusivi. Soprattutto quest’ultimo fenomeno, ribadisce il dott. Quartararo, era facilmente affrontabile con le dovute accortezze tecniche, ma il lassismo dei tecnici comunali, “a volte complici”, e il mero calcolo politico degli amministratori locali è prevalso rispetto ad un comune buon senso. In questo stato di cose, afferma il liquidatore, “una politica responsabile” avrebbe dovuto intervenire e non lasciare che le inefficienze dei comuni nella gestione del servizio idrico venissero “scaricate totalmente su SoRiCal”.

In merito allo stato di crisi finanziaria di SoRiCal, il dottor Quartararo ammette delle difficolta finanziaria ancora in essere, ma ribadisce che si sono fatti dei passi avanti a seguito anche della “riduzione di fornitura ad alcuni comuni” che avevano posizioni debitorie ingenti con la società. Infine, l’intervistato, chiarisce che i problemi di Sorical “non sono dipesi dalla governance aziendale o da una gestione poco efficiente” ma da problemi di natura finanziaria legata all’annoso problema, “ancora in essere”, del mancato pagamento delle fatture da parte dei clienti dell’azienda (i comuni), e dal mancato intervento dell’ente regionale nel risanare questa situazione, pur essendo lo stesso socio maggioritario dell’azienda.

86