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La macrostrategia traduttiva

COMMENTO TRADUTTOLOGICO

4.2 La macrostrategia traduttiva

Completata l’analisi del prototesto, individuata la dominate e tracciato il profilo del lettore modello è necessario stabilire una macrostrategia con cui si intende portare avanti il lavoro di traduzione. La macrostrategia traduttiva dipende dal tipo di approccio che il traduttore vorrà adottare e che potrà tendere verso l’adeguatezza o l’accettabilità. Questi due concetti sono stati elaborati dall’israeliano Gideon Toury e sono stati successivamente ripresi e ampliati da Popovič, il quale ha elaborato una teoria della traduzionalità. Per adeguatezza si intende la produzione di un testo adeguato, nel senso di fedele all’originale, viene infatti rispettata l’integrità del testo di partenza. In questo tipo di approccio, l’elemento esotico è volontariamente mantenuto con il risultato che la cultura ricevente riconosce il testo prodotto come estraneo, si tratta quindi di una traduzione orientata al testo di partenza che può risultare di difficile lettura, ma allo stesso tempo molto stimolante. Per traduzione accettabile si intende invece la produzione di un metatesto che sia, appunto, accettabile dalla cultura ricevente, pertanto l’elemento esotico è volutamente annullato o ridotto. Il risultato è una traduzione di più facile lettura e che tende al testo di arrivo. Popovič riprende tali concetti e parlerà invece di testi a “basso tasso” di traduzionalità, dove tutto ciò che è estraneo è cancellato, e testi ad “alto tasso” di traduzionalità dove l’estraneità è mantenuta.11 L’approccio del traduttore si concretizza proprio nell’applicazione di una delle due macrostrategie traduttive. In generale si può dire che, per entrambi gli articoli, la mia traduzione è orientata al testo e al lettore di arrivo e l’obiettivo che mi sono posta è quello di un metatesto facilmente fruibile per la cultura ricevente. Comunque, va evidenziato che, poiché entrambi gli articoli parlano degli sviluppi del lessico della lingua cinese, l’elemento di estraneità e l’esoticità culturale saranno delle costanti in tutta la traduzione. Ritengo comunque che l’aspetto informativo sia dominante in entrambi gli articoli e per veicolare un messaggio in modo chiaro è necessario che il metatesto si avvicini al lettore.

In generale, quando si parla di metodi traduttivi, si fa una distinzione tra traduzione letterale e traduzione libera, anche detta parafrasi. La terminologia utilizzata per indicare queste due strategie può variare, ad esempio Lawrence Venuti ha parlato di traduzione estraniante e

11

Anton Popovič, La scienza della traduzione. Aspetti metodologici. La comunicazione traduttiva, Milano, Hoepli, 2006, trad. it a cura di Daniela Laudani e Bruno Osimo, p. 48-49.

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addomesticante,12Peter Newmark le ha definite traduzione semantica e comunicativa e così via. Anche se le varie strategie hanno delle sfumature leggermente differenti tra di loro, è tuttavia possibile ricondurle alla stessa dicotomia. Nella prima tipologia di traduzione, che qui chiamerò semplicemente traduzione letterale, si ha la produzione di un testo che cerca di trasferire nel modo più integro possibile i contenuti del prototesto, rispettandone la forma. Naturalmente il passaggio da una lingua all’altra renderà necessario l’adattamento delle forme grammaticali e il rispetto di tutte le particolarità della lingua di arrivo.13 La strategia della parafrasi invece porterà alla creazione di una traduzione che è più vicina alla cultura di arrivo e che dà una grande importanza agli argomenti del testo di partenza e agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Le informazioni verranno riproposte in modo che il testo prodotto si avvicini quanto più possibile al pubblico ricevente. In questo tipo di traduzione possono essere anche apportati dei cambiamenti considerevoli, ma sempre nel rispetto del testo di partenza. In altre parole, parafrasi non significa reinterpretazione e riscrittura libera del prototesto, ma è necessario rispettare dei criteri ben precisi. Per la descrizione delle strategie traduttive che rientrano nella categoria della parafrasi mi rifarò a Federica Scarpa, la quale ne propone una sintesi chiarissima, a partire dalle classificazioni operate da Newmark, Pinchuck, Sager e Fawcett.14 La prima strategia è quella della trasposizione o parafrasi sintattica e si ha quando, nel passaggio dal prototesto al metatesto, vi è una cambiamento delle strutture sintattiche. La modulazione o parafrasi semantica invece si realizza quando si ha un cambiamento di prospettiva o di punto di vista per esprimere uno stesso concetto. L’adattamento è la strategia utilizzata per risolvere problemi di natura culturale; si distingue in “equivalenza descrittiva” in cui vi è una spiegazione breve e sintetica della realtà estranea al testo di arrivo, o in “equivalenza funzionale” che prevede la sostituzione di un elemento socio-culturale della lingua di partenza con uno della lingua di arrivo. La spiegazione o esplicitazione è una strategia che prevede l’aggiunta di precisazioni che si evincono dal contesto e che possono essere necessarie al lettore del metatesto per avere una migliore comprensione della frase. Infine, le strategie di espansione, riduzione o eliminazione che prevedono rispettivamente un aumento, una diminuzione o una eliminazione di elementi nel confronto tra il testo di partenza e quello di arrivo.15

Difficilmente il traduttore riesce a applicare rigidamente lo stesso metodo traduttivo a tutto il testo, infatti una situazione più reale è quella in cui si sente la necessità di adottare degli approcci traduttivi leggermente diversi in vari punti del testo e a seconda delle necessità. Tuttavia è indispensabile che prima di affrontare una traduzione vi sia un ragionamento attraverso il quale

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Lawrence Venuti, The Translator’s Invisibility. A History of Translation, London&New York, Routledge, 2005.

13

Cfr. Federica Scarpa, La traduzione specializzata, op. cit, p. 146-148.

14

Ivi, p. 148-152.

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capire qual è la macrostrategia più adatta con cui approcciarsi al testo e dunque cercare di muovere la traduzione nella direzione scelta. Nella traduzione dei testi da me scelti, la strategia traduttiva maggiormente utilizzata è quella della parafrasi, applicata secondo diverse modalità. Di seguito riporto un esempio tratto dal primo articolo:

.

Lo sviluppo sociale ha portato trasformazioni profonde a livello economico e politico,

influenzando la concezione della società, la consapevolezza etica, così come l’orientamento dei valori.

Si noti come la traduzione da me proposta non segua del tutto l’organizzazione della frase cinese. La frase italiana è stata riorganizzata attraverso una modifica del soggetto, tuttavia il senso è invariato. Se si analizza la frase cinese si scopre che i soggetti sono “la vita economica e politica, la concezione della società, la consapevolezza etica e l’orientamento dei valori”; mentre il soggetto della frase italiana è “lo sviluppo sociale”.

La stessa strategia è stata applicata anche al secondo articolo, di seguito un esempio: 2010

La parola geili, molto popolare nel 2010, ci offre lo spunto per alcune considerazioni

sul valore commerciale delle parole del web.

Anche in questo caso la frase è stata riorganizzata sintatticamente e sono state apportate delle piccole modifiche per fornire una traduzione più chiara e elegante. Ad esempio, il soggetto della frase cinese ( , noi) e quello della frase italiana (la parola geili) non corrispondono e anche il verbo è stato in parte cambiato. La frase cinese utilizza il verbo tantao , che significa ricercare, indagare, senso che è stato reso attraverso la perifrasi “offre lo spunto per alcune considerazioni”, mentre il complemento oggetto delle due frasi è rimasto invariato.

In altre parti dei testi invece, una traduzione letterale è risultata più funzionale e più adatta al contesto. È questo il caso della porzione di testo che offriva la definizione, tratta dal vocabolario, del concetto di “lingua in voga”. Di seguito un esempio estrapolato dal primo articolo:

: .

Il The American Heritage Dictionary of English Language definisce le parole ed espressioni di moda come “sintagmi popolari e di largo uso, in particolare gli slogan delle masse o dei movimenti.”

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In questo caso la mia traduzione segue in maniera più rigida l’andamento della frase cinese e vi è una grande aderenza al testo di partenza. Un altro esempio di traduzione più letterale tratto dal secondo articolo è il seguente:

.

Dal punto di vista della sociolinguistica, una società sana e poliedrica dovrebbe permettere l’esistenza di varie comunità linguistiche; che la comunità del web abbia le sue abitudine linguistiche è assolutamente normale.

Come si può notare, tra la frase cinese e la frase italiana vi è una corrispondenza quasi assoluta sia a livello della frase che a livello della parola. In questo caso, l’aderenza alla struttura della frase del testo di partenza garantisce una certa efficacia, perciò non ho sentito la necessità di apportare modifiche di altro tipo.

In conclusione, ho utilizzato una macrostrategia traduttiva che ha come obiettivo la fruibilità e la facilità di accesso al testo di arrivo e mi sono spesso servita del metodo della parafrasi; tuttavia in alcuni punti del testo, una traduzione più letterale è risultata altrettanto funzionale.