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La pressione sull'ambiente delle attività industriali

Nel documento Ambiti e sistemi territoriali (pagine 56-59)

Tutte le attività produttive, in particolare quelle industriali, ma anche quelle agricole o turistiche, esercitano una pressione sull’ambiente, non semplice da quantificare. Una via potrebbe essere quella, tracciata e percorsa dallo scrivente per l’Abruzzo (GRISS), fondata non su misure oggettive di tipo fisico bensì sul confronto tra le situazioni strettamente locali, come quelle rilevabili in un singolo comune, e le situazioni su aree sufficientemente vaste in cui le prime rappresentano singoli elementi.

In particolare, per quel che riguarda la consistenza degli addetti nelle attività manifatturiere, si richiama l’attenzione su una carta di sintesi (figura 17) redatta al fine di individuare l’esistenza di aree qualificata da eccessiva densità degli addetti, nel confronto con la situazione media rilevata in Italia e con la situazione media calcolata per gli ambiti locali.

Poiché ciascun comune nelle indagini svolte è stato considerato sia come tessera isolata sia come elemento centrale dell’ambito locale cui dà nome, sono emerse sei situazioni, o tipi, fondamentali a seconda del profilo conseguente ai raffronti:

tipo 1: profilo Comune > media Italia Ambito > media Italia

Ambito > media ambiti Italia tipo 2: profilo Comune > media Italia Ambito > media Italia

Ambito < media ambiti Italia tipo 3: profilo Comune > media Italia Ambito < media Italia

Ambito < media ambiti Italia tipo 4: profilo Comune < media Italia Ambito > media Italia

Ambito > media ambiti Italia tipo 5: profilo Comune < media Italia Ambito > media Italia

Ambito < media ambiti Italia tipo 6: profilo Comune < media Italia Ambito < media Italia

Ambito < media ambiti Italia

Tipo 1: i comuni di questo tipo16 presentano situazioni di congestione sia nel loro territorio, sia nel loro ambito, che comportano problemi, in atto o in prospettiva, di rilocalizzazione degli impianti produttivi. In Abruzzo i comuni di questo tipo individuano due aree compatte in corrispondenza della fascia litoranea: all’estremo nord (valli del Vibrata, del Salinello e del Tronto), dove fanno gruppo con altri della regione Marche; al centro, nella bassa valle del Pescara, peraltro congestionata anche dalle residenze, dalle infrastrutture viarie e dai grandi centri commerciali (Città Sant’Angelo, Cepagatti e San Giovanni Teatino).

Tipo 2: si ripetono, ma con intensità attenuate le caratteristiche rilevate nel caso precedente. Dalla distribuzione spaziale dei comuni17 si evince che, in generale, essi fungono da segmenti di collegamento tra le due aree più congestionate della regione, in termini planimetrici; in termini funzionali e processuali rispondono invece a schemi interpretativi molto diversi. Volendo esemplificare, Roseto degli Abruzzi è il caso di un comune in forte regresso nei livelli d’industrializzazione sia per puro e semplice abbandono della produzione sia per espulsione di attività rilocalizzate a breve distanza nella media e bassa valle del Vomano (da Castellalto a Morro d’Oro); invece, Collecorvino rappresenta nell’area metropolitana Pescara-Chieti lo stato di una tessera periferica sulla quale si sono trasferiti impianti espulsi dal centro o che in esso non hanno trovato i vantaggi che richiamavano le nuove iniziative industriali fino agli anni Settanta.

Fanno gruppo a parte, sull’estremo lembo meridionale del litorale Vasto e San Salvo, che vanno considerati in relazione al forte abbattimento dei livelli d’industrializzazione nei comuni retrostanti del medio e alto Vastese.

16 Comuni e ambiti locali del tipo 1: Martinsicuro, Pescara, Colonnella, Alba Adriatica, Francavilla al Mare, San Giovanni Teatino, Controguerra, Tortoreto, Corropoli, Montesilvano, Spoltore, Nereto, Torrevecchia Teatina, Giulianova, Torano Nuovo, Cappelle sul Tavo, Mosciano Sant'Angelo, Sant'Omero, Ancarano, Chieti, Sant'Egidio alla Vibrata.

17 Comuni e ambiti locali del tipo 2: Villamagna, Roseto degli Abruzzi, Silvi, Cepagatti, Vasto, Pianella, Tollo, Pineto, Notaresco, San Salvo, Castellalto, Collecorvino, Ortona.

Tipo 3: piuttosto nutrito è il numero dei comuni di questo tipo18, caratterizzato dal fatto che in essi la densità degli addetti è certamente elevata (dal momento che è superiore alla media nazionale), ma non presenta al momento situazioni di rischio per congestione dal momento che i corrispondenti ambiti locali hanno densità basse. Generalmente questi comuni si dispongono sulla fascia esterna dei tipi precedenti quasi a segnare nelle province marittime il passaggio all’alta collina o alla fascia pedemontana dell’allineamento Gran Sasso – Laga - Maiella. Nell’Aquilano, invece, si presentano del tutto isolati e corrispondono a situazioni di recente o recentissima industrializzazione (Scoppito, Sulmona ed Orticola).

20

0 40

Chilometri

Pressione dell'industria manifatturiera Tipi di comuni (vedi testo)

1 (21) 2 (13) 3 (19) 4 (2) 5 (20) 6 (230)

Figura 20 Pressione dell'industria manifatturiera (censimento 1991).

Tipo 4: soltanto due sono i comuni del tipo 4, Ripa Teatina e Miglianico, proprio

delle situazioni in cui negli ambiti locali la tessera centrale è poco industrializzata rispetto a quelle vicine: la probabilità che in essi si verifichino effetti per imitazione o per rilocalizzazione sembra altissima.

18 Comuni e ambiti locali del tipo 3: Fara Filiorum Petri, Treglio, Teramo, Gissi, Manoppello, Santa Maria Imbaro, Atessa, Lanciano, Basciano, San Martino sulla Marrucina, Scafa, Alanno, Castilenti, Torre de' Passeri, Avezzano, Scoppito, Sulmona, Bussi sul Tirino, Oricola.

Tipo 5: il tipo19 ricalca con caratteri meno marcati quello precedente, sicché anche la probabilità di nuovi impianti sembra meno consistente.

Tipo 6: tutti gli altri comuni.

La fisionomia della pressione delle attività produttive si arricchisce di nuovi dettagli e implicazioni laddove si sovrapponesse alla carta della pressione dell’industria manifatturiera quella delle attività alberghiere, apprezzate in termini di posti letto (Massimi, 1999). Infatti, tutto il litorale centrosettentrionale presenta valori superiori a 4 volte la media nazionale. E valori siffatti si replicano a luoghi anche nella sezione meridionale dove, però prevalgono densità relative comprese tra 200 e 400 (con Italia = 100). Pertanto turismo e industria in Abruzzo sembrano convivere in un equilibrio precario con intensità similari nella sezione costiera; altrove, le concordanze si verificano soltanto per bassi livelli di densità, mentre le divergenze riguardano i pochi casi di elevati livelli dell’industria o del turismo.

19 Comuni e ambiti locali del tipo 5: Bellante, Moscufo, Morro d'Oro, Citta' Sant'Angelo, Bucchianico, Civitella del Tronto, Cupello, Monteodorisio, Vacri, Casalincontrada, Ari, Giuliano Teatino, Campli, Rosciano, Canosa Sannita, Canzano, Crecchio, Atri, Lentella, Scerni.

Nel documento Ambiti e sistemi territoriali (pagine 56-59)

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