• Non ci sono risultati.

Negli ultimi 25 anni sono state condotte numerose indagini in diversi paesi, soprattutto negli anni Novanta (periodo di massimo interesse e fermento per la storia dell’ABC) al fine di determinare in che misura le organizzazioni hanno adottato e implementato l'ABC, con alcuni dei ricercatori che hanno anche contestualmente cercato di associare alcuni fattori contingenti a questi processi.

Una importante premessa va fatta in via preliminare. Infatti, come sottolinea Gosselin (2007), “i risultati di questi sondaggi devono essere considerati con cautela poiché non

esiste un'unica definizione di ABC” (p. 650). Lo stesso Gosselin (1997) mostrò come vi

potesse essere una certa confusione tra gli intervistati riguardo a cosa fosse esattamente l'ABC, risultato confermato successivamente da Baird et al. (2004). Oltre a questo aspetto, va aggiunto come gli intervistati facenti parte le organizzazioni che non hanno implementato l’ABC potrebbero non essere propensi a rispondere a tali sondaggi, sovrastimando, di conseguenza, i tassi di implementazione dello strumento.

Una delle prime indagini fu svolta dalla National Association of Accountants (1991), la quale si rivolse a 2.500 controller di aziende statunitensi per poi ripetere lo stesso sondaggio due anni dopo. I tassi di risposta furono, rispettivamente, del 23% e del 27%, mentre la percentuale d’adozione salì dall’11 al 36%. Il risultato tese a confermare il progressivo interesse verso l’ABC, sebbene in alcuni dei sondaggi di questo periodo, come quello di Innes e Mitchell (1991), i potenziali bias inerenti ai sondaggi potessero influenzare notevolmente i risultati. Questi ultimi condussero un'indagine sull'uso dell’ABC da parte dei membri del Chartered Institute of Management Accounting (CIMA) nel Regno Unito. Ne uscì che molte imprese non avevano ancora considerato l’ABC e che, di conseguenza, vi erano ampi potenziali di crescita per i tassi di adozione. Innes &

~ 78 ~

Mitchell (1995) e Innes et al. (2000) replicarono il loro precedente sondaggio per verificare questa ipotesi. Nel 1995 la popolazione esaminata comprese le 1.000 maggiori imprese del Regno Unito. I risultati mostrarono che il 20% degli intervistati aveva adottato l'ABC mentre nel 1991 tale tasso era del 6%. Dimostrarono, inoltre, che, sebbene l'ABC fosse stato sviluppato sette anni prima, la percentuale di aziende che non avevano preso in considerazione l'implementazione della ABC era ancora molto alta (40%). Inoltre, il 13% delle imprese aveva respinto l'ABC (9% nel 1991). Il tasso di adozione, tuttavia, era simile nelle organizzazioni manifatturiere e nei servizi, dimostrando le elevate potenzialità del sistema anche per le imprese non manifatturiere.19 Nel terzo e ultimo dei loro studi gli autori dimostrarono che il tasso di adozione non era aumentato durante il periodo 1994-1999 e che, anzi, era sceso dal 21% degli intervistati al 17,5%, con, allo stesso tempo, una crescita del tasso di rifiuto. Nonostante ciò, il successo complessivo dell’implementazione fu valutato in media 3.9 su 5 e 25 delle 28 aziende intervistate ritennero che l'investimento nell’ABC fosse stato economicamente vantaggioso.

Cobb et al. (1992) condussero un follow-up study sulle aziende intervistate da Innes e Mitchell nel 1991, selezionando 30 dei 62 intervistati che avevano precedentemente affermato che stavano ancora considerando l’ABC. Si tratta del primo studio che tenta di spiegare perché così poche aziende implementarono il sistema. La scoperta principale fu che i due terzi dei 30 intervistati che avevano preso in considerazione l'ABC un anno prima e che lo stavano ancora valutandolo senza aver preso una decisione. La quantità di lavoro richiesto e l'esistenza di altre priorità furono le principali ragioni addotte per giustificare tale ritardo. Un altro studio fu condotto da Nicholls (1992) nel Regno Unito, il quale cercò di individuare i fattori che avrebbero motivato le aziende ad adottare l'ABC. Gli intervistati indicarono, tra di essi, la necessità di informazioni più accurate sui costi (65%), l'insoddisfazione per il sistema di calcolo dei costi in essere (65%), la necessità di ridurre i costi (45%) e la percentuale crescente degli overhead (32%). A chi, invece, adottò l'ABC fu chiesto di identificare le principali difficoltà che incontrarono durante l'implementazione. Tra di esse, le più gettonate furono: la disponibilità di dati, la mancanza di risorse, la resistenza al cambiamento e la mancanza di formazione.

19 Gli intervistati hanno affermato che gli obiettivi del loro sistema ABC erano: riduzione dei costi, determinazione

~ 79 ~

Anche Armitage & Nicholson (1993) acquisirono informazioni sull'atteggiamento delle imprese canadesi nei confronti dell'ABC. I risultati indicarono che la maggior parte delle aziende che hanno implementato l'ABC non avevano in programma di sostituire i loro sistemi di contabilità tradizionale con l'ABC e che le organizzazioni più grandi avevano maggiori probabilità di considerare l'ABC. Come Innes e Mitchell (1991), la maggior parte degli intervistati (67%) ha affermato di non aver considerato l'ABC. A quel tempo, molti consideravano un risultato del genere come un'indicazione del potenziale dell’ABC, ma i risultati delle indagini condotte successivamente confutarono questa proposizione. Le organizzazioni che non avevano preso in considerazione l'ABC non lo adottarono successivamente. Infatti, le organizzazioni che non avevano intenzione di adottare l'ABC o che lo avevano respinto fornivano le seguenti spiegazioni al fine di spiegare la decisione presa: (Gosselin, 2007, p. 651)

• I prodotti o servizi delle organizzazioni non avrebbero beneficiato dell’ABC; • Inadeguatezza risorse IT;

• Mancanza di impegno da parte del top management;

• Una forma di Activity Management era già stata eseguita per determinare attività a valore aggiunto e non a valore aggiunto;

• Difficoltà nel collegare i fattori di costo ai singoli prodotti;

• Quantità di lavoro coinvolta rispetto ai benefici risultanti dall’ABC; • Difficoltà di raccolta di informazioni quantitative sui fattori di costo;

Nello stesso periodo, Ask e Ax (1992), Bright et al., (1992) e Drury & Tayles (1994) condussero degli studi sui sistemi di costo in aziende svedesi e britanniche. Quello di Bright et al. (1992) consisteva in un ampio studio sulle tecniche di costing di prodotto nelle imprese del Regno Unito. I risultati furono all’apparenza sorprendenti, con il 32% degli intervistati che dichiarò di utilizzare l’ABC e il 60% che aveva intenzione di adottarlo nei successivi tre anni. Anche gli autori di questo studio hanno mostrato un certo scetticismo riguardo a questi risultati dato il basso tasso di risposta. In ogni caso, questi primi sondaggi mostrarono chiaramente come all’epoca v’era un forte interesse per l’Activity-Based Costing, ma che la maggior parte delle imprese nei paesi industrializzati non aveva ancora preso in considerazione l'implementazione di un sistema ABC. Walley

~ 80 ~

et al. (1994), sulla scia dei risultati finora esposti, sostennero che le indagini fin qui menzionate stavano “sovrastimando il livello di adozione e implementazione della ABC e

che c'era un divario tra le pratiche all'avanguardia descritte nella letteratura della contabilità direzionale e le pratiche correnti all'interno delle imprese” (Gosselin, 2007, p.

652).

Nella seconda metà degli anni Novanta, gli studi sull’ABC spaziarono e, oltre alla mera analisi dei livelli di adozione, abbracciarono anche l’analisi dei fattori contingenti, degli utilizzi dello strumento e dei collegamenti tra di esso ed altri strumenti di performance

management20. Shields (1995) condusse un’indagine su una popolazione composta da 143 aziende, note per aver implementato l’ABC. Si tratta del primo studio che cercò di identificare i fattori che influenzarono il successo percepito relativo all’implementazione dell’ABC, piuttosto di determinare in che misura le imprese adottarono lo strumento. Il modello utilizzato da Shields era basato su Shields & Young (1989) e i risultati di questo studio risulteranno utili nel prosieguo di questo elaborato. Lukka & Granlund (1996), invece, scoprirono che il 30% degli intervistati aveva implementato o stava implementando l'ABC e che tra i fattori che avevano influenzato in modo significativo l'adozione dell’ABC vi furono il numero di prodotti e la complessità del processo di produzione. Bjornenak (1997), come Shields, tentò di sviluppare un framework per spiegare il processo di diffusione dell'ABC e identificare i fattori che influenzavano la decisione del management di adottare l'ABC. Tra i 75 intervistati, 53 avevano una qualunque conoscenza dell’ABC e 30 lo avevano adottato. I risultati di questo studio sono, comunque, contrastanti. Coerentemente con la letteratura, le imprese con alti costi generali tendevano ad adottare ABC più frequentemente, ma, d'altra parte, le imprese che producevano prodotti personalizzati e che affrontano un alto livello di concorrenza non lo avevano adottato. In Finlandia, Malmi (1997) cercò di comprendere il processo di diffusione dell’ABC. Lo studio gli permise di concludere che “le società ad alta intensità di

capitale, le aziende con una vasta gamma di prodotti, le aziende più grandi e le imprese che esportano una percentuale più importante dei loro prodotti tendevano ad adottare l'ABC”

20 Tra questi vanno citati i collegamenti con capital budgeting (Cooks et al., 2000), process change (Brewer et al.,

2003), transfer pricing (Kaplan et al., 1997), balanced scorecard (Maiga & Jacobs, 2003), customer accounting (Foster et al., 1997), target costing (Horvath et al., 1998), TQM (Armitage & Russell, 1993), EVA (Roztocki & Needy, 1999), TOC (Fritzsch, 1997; Huang, 1999), total cost of ownership (Ellram, 1995), and life-cycle costing (Emblemsvag, 2001) operation management (Gupta & Galloway, 2003), e supply chain management (Lin et al., 2001).

~ 81 ~

(Gosselin, 2007, p. 652). Successivamente, Gosselin (1997) ha condotto il primo studio di indagine che ha esaminato le differenze tra innovazione adottata e, infine, implementata dall'organizzazione. I risultati di questo sondaggio hanno mostrato che molti intervistati erano confusi su ciò che realmente era l’ABC. Anche questo studio sarà esaminato in modo approfondito nei prossimi capitoli. Ulteriori studi furono quelli di Chenhall & Langfield- Smith (1998) in Australia, Clark (1999) in Irlanda e Groot (1999) in Olanda.

In generale, gli studi condotti nella seconda metà degli anni Novanta hanno dimostrato che, nonostante il gran numero di articoli pubblicati su ABC durante quel periodo, l'inclusione dell'ABC nella maggior parte dei libri di testo contabili direzionale e la presenza di diverse società di consulenza che introdussero l’ABC tra i loro servizi, il tasso di adozione ABC non aumentò tanto quanto previsto.

Nel XXI Secolo, il numero di sondaggi è diminuito significativamente. Bescos et al. (2002)