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Capitolo 3. Commento traduttologico

3.2. La tipologia testuale

“Prima della messa in opera di qualsiasi processo di traduzione, il traduttore dovrebbe stabilire, con l’aiuto di un’analisi testuale, a che genere di testo appartiene il materiale traduttivo che si trova di fronte. La cosa fondamentale, ad ogni modo, […] dal momento che ogni testo ha luogo per mezzo della lingua, è […] capire quale funzione svolga la lingua nel testo che si ha di fronte”106. Da ciò deriva che la lettura finalizzata alla traduzione deve essere particolarmente attenta e analitica, permettendo al traduttore di individuare fin da subito la tipologia testuale e le eventuali microlingue. Questo è importante, altresì, per capire com’è stato organizzato il testo su vari livelli e quindi come regolarsi nella trasposizione in lingua di arrivo. Può accadere, difatti, che una determinata tipologia testuale in una lingua risponda ad altrettanto determinati usi e

106 Massimiliano Morini, La traduzione. Teorie. Strumenti. Pratiche., Milano, Sironi Editore, 2007, pp.

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consuetudini sia nella composizione testuale che nelle scelte linguistiche più precise e in un’altra segua, invece, regole differenti. Inoltre, a seconda della tipologia testuale a cui un testo appartiene, ne deriverà anche il suo scopo, del quale è importante tener conto ai fini della traduzione; un’altra importante caratteristica che ne deriva e che è necessario comprendere in fase di analisi è la funzione testuale, in dipendenza della quale il testo ha una determinata funzione, è scritto seguendo determinate caratteristiche, facendo un determinato uso della lingua, di potenzialità linguistiche e di diversivi107.

Premesso questo, si può passare all’analisi del caso in esame. Innanzitutto, il

corpus testuale selezionato nel presente elaborato viene tradotto in un’ottica di

localizzazione, della quale si è ampiamente parlato in precedenza. La localizzazione è, sì, definibile come un tipo di traduzione, ma si differenzia da essa per alcune peculiarità che la contraddistinguono. Come si è già visto, l’adattamento alla cultura del paese in cui si inserisce il metatesto non è considerabile tra queste, in quanto fa parte della traduzione stessa: in caso contrario, si tratterebbe di una mera trasposizione letterale del metatesto. La più grande peculiarità della localizzazione è, allora, quella che i testi tradotti non si limitano a descrivere una realtà a essi esterna, ma sono essi stessi parte integrante della realtà che viene descritta108. Nel caso in questione, ovvero quello di un sito web e di un’applicazione, la componente linguistica è costitutiva del prodotto e ne determina il funzionamento. Essi, infatti, si sviluppano su due livelli: uno più superficiale, che è l’interfaccia utente e uno più profondo, “nascosto” all’utente, che è il codice sorgente, ovvero ciò che deve effettivamente essere localizzato109. Oltre a ciò, trattandosi di un sito web e di un’applicazione che si occupano di compravendita immobiliare, si è tenuto conto non solo dei principi della localizzazione, ma anche di quelli della traduzione pubblicitaria e commerciale, in quanto l’obiettivo stesso di entrambi è quello di promuovere il servizio commerciale che forniscono e attirare il cliente al suo utilizzo.

Il traduttore ha selezionato un corpus testuale facente parte di un “ipertesto”, termine che ne definisce precisamente la tipologia testuale. L’ipertesto non è altro che un documento la cui struttura di consultazione non è lineare, poiché le parti di cui si costituisce logicamente (capitoli, paragrafi, ecc.) non sono organizzate in semplice successione, ma secondo una struttura più complessa. Questi testi hanno la particolarità

107 Paola Faini, Tradurre. Manuale teorico e pratico, 2a ed., Roma, Carocci Editore, 2008, p. 31. 108 Alessandra Muzzi, “Le sfide della localizzazione”, Tradurre 2, 2001, pp. 3-6.

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che se ne può fruire in maniera più libera rispetto a quella di un testo convenzionale: il lettore, cioè, può seguire un percorso tutto suo e consultare le sezioni di suo interesse muovendosi nello schermo liberamente attraverso appositi link. Ogni parte di cui si compone l’ipertesto viene chiamata “nodo”110

. Come ben sappiamo, negli ipertesti diverse reti interagiscono tra loro, senza che nessuna di esse abbia il predominio sulle altre. Essi, inoltre, possono non contenere soltanto testo, ma spesso sono composti anche da immagini, filmati ed elementi sonori, che unendosi danno vita ad una serie di linguaggi “sottostanti” particolari. Questi, affinché il prodotto digitale possa essere recepito compiutamente in un’altra lingua, devono essere necessariamente adattati all’orizzonte di attesa del potenziale ricevente, quindi all’orizzonte d’uso. In questo caso, il ricevente non è più il semplice lettore, ascoltatore o spettatore passivo, che si presenta come fruitore della traduzione multimediale, bensì l’utente, ovvero un partecipante attivo111. Colui che intende acquistare, affittare o vendere un immobile individua innanzitutto la piattaforma che gli dà un maggior senso di affidabilità, il che implica che il modo in cui questa si presenterà sarà fondamentale nella scelta del potenziale fruitore; in secondo luogo, effettuerà la sua scelta in base a quanto la piattaforma stessa gli risulterà agevole e comoda da usare e, al contempo, attirerà il suo interesse. Per questo il linguaggio scelto ha un ruolo fondamentale nel guidare la decisione finale dell’utente fruitore.

Fatte queste premesse, è possibile definire più chiaramente la tipologia testuale. Come già accennato, ci troviamo di fronte a un testo pubblicato in rete composto da due sezioni: la prima è tratta da un sito web cinese, Fāngtiānxià 房天下 (www.soufan.com), atto a fornire un servizio commerciale a coloro che intendono acquistare, affittare o vendere un’abitazione in Cina; la seconda è composta a sua volta da una serie di schermate della relativa applicazione per dispositivi mobili. Esse hanno lo scopo di fungere da intermediario tra colui che utilizza il sito o l’applicazione per acquistare o affittare un immobile e colui che offre il suo in vendita o in affitto. Per questo motivo pubblicizzano il servizio da esse offerto puntando sul linguaggio utilizzato, cosicché questi ultimi decidano di utilizzare tale piattaforma piuttosto che un’altra. Inoltre, la sezione del sito web comprende una parte più tecnica in cui viene spiegato come

110 George P. Landow, Hypertext 3.0: Critical Theory and New Media in an Era of Globalization, 3a ed.,

Baltimore, The John Hopkins University Press, 2006, p. 2.

111 Giovanni Nadiani, “Letteratura elettronica e sua traducibilità. Verso una teoria della traduzione

digitale”, Intralinea, 2003, URL:

http://www.intralinea.org/specials/article/Letteratura_elettronica_e_sua_traducibilita (consultato il 12/01/2018).

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avvengono determinate procedure all’interno della stessa o come risolvere alcune problematiche che potrebbero presentarsi nel suo utilizzo. Si tratta di un testo perlopiù aperto e, in linea generale, non vincolante: gran parte del testo, in particolar modo quello che ha scopo pubblicitario, lascia il traduttore molto libero di “reinventare” la forma più adatta al suo pubblico per veicolare il messaggio che il prototesto genera. In seguito, vi sono alcune parti del sito web, ad esempio, che vincolano il traduttore a una maggiore fedeltà alla forma, in quanto convogliano informazioni precise che devono arrivare come tali anche al lettore modello del metatesto. Il testo è, dunque, innanzitutto, vocativo poiché si incentra sul destinatario, tentando di convincerlo a utilizzare il servizio che offre, ma al contempo informativo, poiché, soprattutto in alcuni passaggi, intende fornire delle informazioni puntuali.

Tra le piattaforme di compravendita immobiliare, Fāngtiānxià 房天下 risulta essere la leader in Cina con più di 4 milioni di iscritti. È per questo che è stata scelta dal traduttore, immaginandosi che un tale successo possa anche essere riscosso tra gli italiani che si accingono a vivere o vivono già in Cina e che si affidano a una piattaforma cinese per indirizzarsi nella scelta di una propria futura abitazione.

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