III 2. 1 Intervista
III. 3 4 La torre di Bollingen (la casa di Jung)
Il lavoro scientifico di Carl Gustav, pian piano, lo condusse verso una
solida base per soddisfare i contenuti delle sue fantasie e del suo inconscio.
Gli strumenti da lui usati: parole e carta non soddisfacevano la concretezza
di cui sentiva l’esigenza. Avvertiva la necessità di realizzare una
manifestazione in pietra dei suoi desideri e dei suoi saperi.
Nel 1922 acquista il terreno a Bollingen, vicino all’acqua posto nella
parte superiore del lago di Zurigo, situato nel contado di San Meinrad,
vecchia terra consacrata, precedentemente appartenuta al monastero di San
Gallo.
Il primo progetto era costituito da una dimora primitiva: una capanna
africana, a pianta circolare ad un solo piano, con un focolare al centro e
cuccette addossate alla parete. Il fuoco, protetto da sassi, è il centro della
vita della famiglia .a cui appartengono anche gli animali domestici. Jung
voleva realizzare una casa che soddisfacesse i sentimenti primitivi
dell’uomo. dove la famiglia potesse sentirsi protetta sia fisicamente che
spiritualmente. Ben presto si rese conto che il progetto si presentava
troppo primitivo e pensò ad una vera casa a due piani invece di una
semplice capanna .
Nel 1923 realizza il primo edificio a pianta circolare, una volta
completato nota che è una vera torre che gli trasmette la sensazione del
ristoro. La torre rappresenta per Jung il focolare materno. Presto si accorge
di non aver realizzato tutto ciò a cui aveva pensato. Dopo quattro anni,
nel 1927, fa inserire la costruzione centrale a forma di torre. Trascorsi
ancora quattro anni, sente di nuovo che manca qualcosa poiché l’edificio
gli dà l’impressione di essere ancora troppo primitivo. Nel 1931 la
dipendenza a forma di torre viene trasformata in vera torre. pag.271
Desidera realizzare in questa torre uno spazio simile a quello visto nelle
case indiane: dove vi è un angolo separato da una tenda, e chi lo desidera
può appartarsi per meditare o fare esercizi yoga. In questa stanza è solo con
sé stesso, porta sempre la chiave con sé e non vi può entrare nessuno se non
con il suo permesso .Col passar del tempo ha decorato le pareti della stanza
con dipinti che rappresentato tutto ciò che lo ha condotto dal mondo alla
solitudine, dal presente all’eternità. Ha così realizzato lo spazio della
riflessione e dell’immaginazione, il luogo della concentrazione spirituale.
Nel 1935 sente l’esigenza di avere uno sazio più ampio all’aperto. Di
nuovo, dopo quattro anni, realizza una corte con una loggia con affaccio
verso il lago, questo rappresenta il quarto elemento separato dal complesso
ternario principale della casa. Ha così realizzato una quaterna e lo spazio
all’esterno, il tutto in dodici anni.
Nel 1955, in seguito alla morte della moglie il suo istinto si sente di
diventare ciò che è. Comprende che la piccola sezione centrale, nascosta tra
le due torri rappresenta il suo io. nello stesso anno decide di sopraelevarla
di un piano proprio perché rappresenta la superiorità della coscienza
raggiunta con l’avanzare degli anni. L’edificio era completo dopo un anno
dalla morte della moglie. La prima torre ebbe inizio nel 1923, a due mesi
dalla morte della madre .Per Jung le date citate hanno un senso:
- La torre è legata ai morti, ed è considerata da Jung un luogo di
maturazione, come un grembo materno in cui si può diventare il passato, il
presente ed il futuro.
- Jung con quanto aveva realizzato, ebbe la sensazione di essere rinato
nella pietra. Aveva costruito la casa un po’ alla volta, seguendo sempre le
effettive esigenze che si manifestavano per cui gli sembra come se la
avesse costruita in un sogno. Solo alla fine nota che risulta una figura
significativa: un simbolo della totalità psichica che Jung ha assimilato ad
un vecchio seme germogliato.
Jung a Bollingen ritrova la sua vera natura, si considera l’antichissimo
figlio della madre, la personalità n. 2 che esiste al di fuori del tempo, ha
preso la forma di Filemone e vive a Bollingen. Si sente esteso nel
paesaggio, negli alberi, nelle onde dell’acqua, nelle nuvole, negli animali,
nelle cose.. La vita a Bollingen è molto semplice: non vi è illuminazione
elettrica, vi è il focolare e la stufa .Di sera si accendono le vecchie lampade.
L’acqua si pompa da un pozzo; la legna si spacca a mano. A Bollingen
domina il silenzio, tutto ciò che c’è ha una storia parallela con Jung che
vive in perfetta armonia con la natura. Si avvicendano pensieri antichi
anticipatori del futuro, la creatività e il giocosi affiancano.
Nel 1950 Jung eresse un monumento in pietra per comunicare il suo
significato della torre.
La torre è un luogo di maturazione, un grembo materno o una figura
materna nella quale si può diventare ciò che fu, ciò che è e ciò che sarà.
Nel 1950 realizza anche una scultura in pietra per espletare il
significato che egli dava alla torre. La pietra era arrivata a Bollingen in un
modo alquanto insolito ed egli invece di restituirla decide di tenerla insieme
alle altre che erano state ordinate. Il sentimento dell’abitare, la relazione
con l’arte del costruire hanno un rapporto stretto con il costruire stesso e
con quello che rappresenta. (Cfr. Jaffè, 1990, pp.270-286).
Incisione pietra a Bollingen:”Il tempo è un bambino che gioca a dadi: il regno del bambino. Questo è Telesphoros, che vaga attraverso le regioni oscure di questo cosmo e splende come una stella dal profondo. Egli indica la strada verso i cancelli del sole e la terra dei sogni”