• Non ci sono risultati.

LATI, MA SE NON TI SENTI DI TOLLERARE UN IN DUGIO PROSEGUI SENZA

Nel documento La memoria del passato. Curiosità erudite (pagine 163-167)

DARTI PENA.

Proprio il sovrano francese, per porre se stesso al centro dell’univer- so assieme al sole, che ne costituiva la concreta e luminosissima imma- gine personale, aveva dato di nuovo il massimo risalto agli studi astro- nomici e Galileo emergeva in tutto il suo spessore innovativo assieme a Viviani, che ne rappresentava il tangibile spirito di continuità. I rigori del Sant’Uffi zio erano ormai un lontano ricordo e lo stesso Viviani, nel 1696, fu chiamato a far parte della prestigiosa, ma protestante, Royal Society di Londra, mentre Luigi XIV, sempre più pieno di entusiasmo e di ammirazione, volle, nel 1699, che lo scienziato fi orentino divenisse membro della Académie des Sciences di Parigi.

L’Illuminismo stava aff ermandosi progressivamente e, proprio grazie al clima culturale creato dal Re Sole, Laurent Bordelon poteva pubblica- re nel 1710, nella capitale francese, la sua straordinaria Istoria delle im- maginazioni stravaganti del Signor Oufl e che serve di preservativo contro la lettura de’ libri che trattano della magia, dei demoni, spiritati, stregoni, licantropi, incubi, succubi e del notturno congresso delle streghe, degli spiriti folletti, geni, fantasmi ed altre siff atte larve, de’ sogni, della pietra fi losofi - ca, dell’astrologia giudiziaria, degli oroscopi, talismani, giorni avventurosi e disavventurosi, eclissi comete e fi nalmente di qualunque sorta di visioni, d’indovinamenti, di sortilegi, d’incantesimi e di altre pratiche superstizio- se9. Era un vero e proprio inno al razionalismo. Chi credeva, infatti, al-

9 Così nella traduzione in lingua italiana apparsa a Lucca nel 1758, “A spese di Giambattista Novelli”

le “immaginazioni stravaganti”, solo il signor Oufl e, delizioso gioco di parole per Le Fou, il folle. Qual’era la via per raggiungere la verità: l’uso della ragione, l’unica dote in nostro possesso in grado di dissolvere le false credenze e le superstizioni.

La luce si apprestava a trionfare sulle tenebre dell’oscurantismo ed all’inizio del Settecento, proprio a Firenze, grazie al Granduca Gianga- stone, l’ultimo esponente della dinastia dei Medici, Galileo sarebbe de- fi nitivamente uscito dall’angusto locale in cui era stato confi nato, per annunciare al mondo l’assoluta validità del metodo scientifi co. L’elezione del Pontefi ce Clemente XII, nel 1730, rese possibile il miracolo. Proprio Giangastone si era adoperato per l’ascesa al soglio di Pietro di Lorenzo Corsini ed il Cardinale fi orentino, grato per il prezioso sostegno ricevuto, non ebbe l’animo di negare un favore personale al sovrano mediceo.

Ottenuto il permesso alla traslazione della salma di Galileo, una gran- de tomba marmorea fu presto realizzata all’ingresso della Chiesa di San- ta Croce, nella navata sinistra. Ai lati del sarcofago, Girolamo Ticcia- ti scolpì la meditabonda immagine della Geometria, mentre Vincenzo Foggini dette vita ad una conturbante Astronomia, che svelava parte del suo corpo nel mostrare una rappresentazione delle macchie solari. Al di sopra dell’urna sepolcrale fu collocato un superbo busto dello scienziato di Giovan Battista Foggini. Galileo vi era raffi gurato nella sua maturità, con in mano il cannocchiale, lo strumento delle sue straordinarie sco- perte. I suoi occhi erano allusivamente rivolti verso il cielo, ma alla base del monumento, in un cartiglio, un sole bronzeo risplendeva al centro dell’universo, circondato da corpi celesti, il sole di Copernico che fi nal- mente era uscito dall’oscurità in cui era stato relegato.

L’apertura della tomba nello stanzino non fu, però, priva di sorprese. Si sapeva che anche Vincenzo Viviani aveva voluto la propria sepoltu- ra in quel luogo, per essere eternamente unito al venerato maestro ma, aperto il pavimento dell’angusto locale, emersero tre cadaveri, uno dei quali appariva chiaramente di una donna. Compiute accurate ricerche non si riuscì ad appurare l’identità di quei resti ma prese pian piano cor- po l’ipotesi che si trattasse di una persona molto cara a Galileo, forse sua fi glia Virginia, più nota come Suor Maria Celeste, monaca nel convento

delle Clarisse di S. Matteo in Arcetri e morta nel 1634. Come separare, dunque, una fi glia devota e chi aveva compiuto ogni sforzo per l’aff er- mazione del pensiero galileiano dalle spoglie del grande scienziato. La tomba era grande e dal 1737 Galileo, forse Suor Maria Celeste e Vincen- zo Viviani riposano assieme, testimoniando quotidianamente la nobiltà dei sentimenti, la dignità degli studi e la perseveranza della ragione, ali- mentate dal lungimirante mecenatismo dei Medici e di Luigi XIV.

È interessante sottolineare, come ben mette in risalto Paolo Galluz- zi10, che la traslazione dei resti di Galileo avvenne il 12 Marzo 1737 alle

sei di pomeriggio, esattamente nello stesso giorno ed alla stessa ora in cui, nel 1564, le spoglie mortali di Michelangelo Buonarroti, trafugate da Roma, furono solennemente depositate nella Basilica di Santa Croce. Si volle, dunque, ribadire, nella maniera più eclatante, lo stretto legame fra le due personalità titaniche che avevano sfi dato i propri contempo- ranei e che si erano imposte per il proprio genio. Non a caso, nel 1736, Anton Francesco Gori, nella sua prefazione alla nuova edizione della ce- lebre biografi a di Michelangelo di Ascanio Condivi, non aveva esitato a presentare come “proponimento ammirabile della Divina Provvidenza”11

la nascita di Galileo al momento della morte del Buonarroti. Anche la Chiesa aveva dovuto arrendersi di fronte alla realtà della scienza e la con- dizione sacerdotale dello stesso Gori fa ben comprendere quanto cam- mino fosse stato percorso dal 1633.

10 GALLUZZI, I sepolcri di Galileo, cit., p. 176.

11 A. CONDIVI, Vita di Michelangelo Buonarroti, Firenze, Albizzini, 1736, p. XV. XI - Galileo, Vincenzo Viviani e Luigi XIV. Il sole e il calore della politica

Antonio Cocchi, conseguita la laurea in Filosofi a e Medicina, a Pisa, il 10 Maggio 17161, grazie al sostegno economico del Marchese Carlo

Rinuccini, di cui il padre Diacinto era un solerte impiegato, si immerse nei suoi studi prediletti. Da un lato lo attraeva l’esame del corpo umano, ben ricordando le appassionate lezioni pisane di Anton Domenico Got- ti2 e quelle fi orentine di Tommaso Puccini3, dall’altro lo allettava l’ap-

prendimento delle lingue, antiche o parlate. Sotto quest’ultimo aspetto è interessante ricordare che Cocchi conosceva ed utilizzava le principali lingue europee: inglese, francese, tedesco, spagnolo ed era pienamente padrone anche del greco, del latino, dell’ebraico e dell’arabo.

L’ottima conoscenza dell’inglese, allora poco comune, gli aprì le por- te della ricca colonia britannica presente a Firenze. Molti chiedevano i suoi servigi di medico e Cocchi, proprio per il suo vasto sapere, divenne presto amico dell’erudito inglese Teofi lo Hastings, Conte di Hunting- don. Proprio l’Hastings gli off rì, nel 1722, l’opportunità di soggiorna- re a Venezia e di accompagnarlo, successivamente, in un lungo viaggio, che aveva come meta la Francia e l’Inghilterra.

A Venezia Cocchi ebbe modo di conoscere il protomedico trentino Pier Antonio Michelotti, che, a brevissima distanza, frequentò assidua- mente a Parigi. Michelotti, celebre per il De separatione fl uidorum, ap- parso nel 1721, in cui aveva aff rontato con perizia vari aspetti del fun-

1 Cfr. L. GUERRINI, Antonio Cocchi naturalista e fi losofo, Firenze, Polistampa, 2002, p. 9. 2 Gotti, come ben sottolinea Luigi Guerrini, fu un maestro di generazioni di giovani me-

dici. “Molti anni dopo la sua morte, Giovanni Targioni Tozzetti ne ricordava ancora le ostensioni anatomiche, tenute direttamente nell’abitazione di sua proprietà per l’angustia e l’inadeguatezza dell’antico teatro dello Studio”. GUERRINI, Antonio Cocchi, cit., p. 19. 3 Docente di Anatomia presso l’ospedale fi orentino di Santa Maria Nuova. Cfr. Ivi, p,

27.

XII

Antonio Cocchi erudito. La traduzione degli Amores

Nel documento La memoria del passato. Curiosità erudite (pagine 163-167)