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La Guerra del Kippur

BERRI" CHAMPS ELYSEES PARIS

IV.2 Le aliyoth e il governo in Francia

«La sorte dello Stato dipenderà dall’aliyah»307 aveva dichiarato Ben Gurion il 4 dicembre 1949. Contrariamente alle sue speranze, la Francia non avrebbe, però, contribuito granché all’incremento della popolazione israeliana, almeno fino alla metà degli anni Settanta. Infatti, dal ’48 fino alla fine degli anni Sessanta, ai tentativi di fare l’aliyah sono spesso seguiti quelli di rientrare in Francia, mentre la percentuale di ebrei rimasti in Israele è stata sempre troppo bassa per essere considerata significativa.

In questo lavoro si è più volte sottolineato come il 1967 sia stato un periodo di frattura tra la comunità ebraica francese e il suo governo. Questo allontanamento ha probabilmente influenzato l’andamento dell’aliyah che è aumentato progressivamente al distacco tra Parigi e Gerusalemme.

L’interazione tra politica e partenze si avverte in particolar modo tra la Guerra dei Sei Giorni alla Guerra del Kippur. In questi sei anni le relazioni tra la Francia e Israele si fecero sempre più aspre e con esse le reazioni della stampa ebraica francese che arrivò a pubblicare 193 articoli contro la politica

In BENNY MORRIS, Vittime, Rizzoli, 2001, p.333. Vedi anche Protocol of consultation on 307

peace negotiations with the Arab States, 4 dicembre 1949, ISA FM 4373/13.

estera sotto Pompidou, contro i 32 sotto De Gaulle.308 Si può ipotizzare che i lettori delle riviste furono influenzati dai contenuti degli articoli e con essi anche la loro idea di partenza. Negli stessi anni, in effetti, vi è un cambio ideologico proprio riguardo le aliyoth: se nel 1967 furono motivate da una matrice ideologico-politica, legata al sionismo e alla Guerra dei Sei Giorni, nel 1973, le ragioni spaziarono dall’apprendimento della lingua ebraica, al turismo e alla volontà di fare esperienze comunitarie, spesso nei kibbutzim.309 Il perché di questo cambiamento potrebbe essere ricondotto alle attrattive condizioni offerte da Israele in caso di immigrazione come segnalava il 20 gennaio 1971 Francis Hure nel rapporto diretto a Maurice Schumann. Hure riportò lo studio del giurista britannico Michael Shine sulle «facilités légales accordées à l’immigrant juif en Israël [et] les avantages fiscaux considérables […] pour encourager les hésitants».310 Il documento illustrava come già negli anni ’70 lo Stato ebraico facesse uso di una politica di “avantages fiscaux” per attrarre un maggior numero di persone e investimenti il cui risultato, come si legge nel rapporto dell’8 febbraio 1971 dell’Ambasciata francese in Israele, si ritrova nello studio dell’Agence Juive pour Israël, (AJ)311 secondo la quale «de juin 1967 à décembre 1970, 115.000 Juifs ont immigré en Israël» contro i 110.003 dichiarati dal Central Bureau of Statistics di Israele (CBS) di cui il «35%

E 241 articoli sotto Giscard D’Estaing. Dati presi da A. DANAN, Les Juifs de France et 308

l’État Israël, op.cit. p. 154.

Vedi ARIEL DANAN, «Les Juifs de France en Israël: entre tourisme et empathie 309

(1948-1982)», Archives Juives, Vol. 41, p. 51-64, 2008.

In MAE, ANMO, 1971-1972, Israël, 20 janvier février 1971, Cote: INVA2040/1940. 310

Organizzazione di stampo sionista creata nel 1929 che si occupa dell’immigrazione in 311

Israele dal 1948.

avaient moins de 19 ans, 45% de 20 à 45 ans et 20% au delà», ma solo il 12% «des candidats à l’immigration ont quitté définitivement le pays».312

La propaganda israeliana, la distanza ideologica fra gli ebrei e Parigi e il sentimento di dovere nei confronti di Israele furono forse i motivi scatenanti del picco di migrazioni dalla Francia proprio nel 1971, come si può leggere nel Grafico n°7. L’immagine illustra la tendenza migratoria durante gli eventi considerati in questo lavoro,313 quindi la fondazione dello Stato di Israele, la Crisi di Suez, la Guerra dei Sei Giorni, gli attentati degli anni ’70 e la Guerra del Kippur. La rappresentazione non esclude però i picchi di migrazione avuti nel quarantennio successivo in modo da comprendere l’evoluzione delle partenze che, dopo il calo del ’73, sono state in costante aumento. Il risultato di questi dati è un trend ascendente, tracciato dalla curva logaritmica, che fa supporre una migrazione in aumento rispetto al passato.

In MAE, ANMO, 1971-1972, Israël, 8 février 1971, Cote: INVA2040/1940. 312

Per le aliyoth dal 1948 al 2013 vedi Capitolo I. 313 0 1000 2000 3000 4000

Grafico 7 - Andamento aliyoth secondo il CBS

1948 1956 1967 1971 1973 1983 2006 2007 2013 640 199 893 3.281 1.473 2.094 1.781 2.767 2.904 Francia Trend

Ma la politica di immigrazione in Israele non era ancora «en mesure d’absorber des familles nombreuses»314 come dimostrò Hure, nello stesso documento di cui sopra, riportando un articolo di Haaretz del 19 gennaio, dal titolo « Quatre familles d’immigrants retournent en France» in cui si affermava che

Quatre familles nombreuses, qui se composent au total de 23 personnes et qui ont immigré de France en Israël entre avril et décembre 1969, sont reparties vers la fin de 1970, en raison de difficultés financières et d’intégration. […] Une famille de 8 personne n’avait obtenu qu’un logement de 3 pièces.315

La mancata risoluzione di questa problematica derivava probabilmente dalle altre priorità dello Stato ebraico, tra le quali vi erano le entrate di capitali e di menti produttive per la crescita del paese.

Ai problemi legati allo scontro ideologico tra la Francia e i suoi ebrei, nel 1972 si aggiunse l’ondata di antisemitismo e di attentati terroristici. La ricerca della sicurezza da parte degli ebrei francesi, non garantita da un governo filo-arabo, da questo momento in poi, potrebbe essere diventato uno dei motivi principali per migrare in un paese militarmente più sicuro e familiare, quale era Israele, o per affiancarsi alla destra anti-islamica, com’è avvenuto nei due decenni successivi. Infatti, nonostante l’elettorato ebraico sia omogeneamente posizionato tra gli schieramenti politici, il successo ottenuto da Nicolas Sarkozy nelle elezioni presidenziali del 2007 è esemplificativo dei legami «de longue date avec [la] communauté [juive], notamment en Île-de- France» e del fatto che egli ha saputo portare «un message s’inspirant

In MAE, ANMO, 1971-1972, Israël, 20 janvier février 1971, Cote: INVA2040/1940. 314

Ibidem. 315

davantage de la tradition et de l’héritage atlantiste et pro-Israël du Parti républicain et de Démocratie libérale».316 Per quanto nettamente più debole, la percentuale di voti ricevuti da Marine Le Pen, pari al 13,5%, è il sintomo di un riversamento nel Front National (FN) di un elettorato ebraico deluso da Sarkozy. Tra i motivi principali di questa estremizzazione si inserisce la necessità di sicurezza che alcuni ebrei francesi hanno trovato nella posizione contro “l’antisemitismo islamico” della Le Pen e l’aumento di inquietudine provocata dalla “minaccia islamica”.317

Azzardando un’ipotesi sull’andamento odierno dell’elettorato ebraico, probabilmente, le posizioni filo-palestinesi dell’estrema sinistra hanno alimentato l’allontanamento di alcuni ebrei dai partiti di sinistra i quali hanno dichiarato che «ils sont vraiment trop pro-arabes».318 La destra, islamofobica e conservatrice, è forse un paravento per coloro che sono intimoriti dall’antisemitismo.

Tra il maggio 2007 e il maggio 2009, la popolarità di Sarkozy tra gli ebrei è stata del 62%, 316

mentre tra il giugno 2009 e il gennaio 2012 è scesa del 43%. In JÉRÔME FOURQUET, «Les électorats sociologiques, Des votes Juifs», CEVIPOF, n° 15, Mars 2012, p.3. Nelle elezioni del 2012 Sarkozy ha ottenuto il 45% di voti a favore nel primo turno e il 63% nel secondo (contro il 22,5% e poi il 37% per Holland) i JÉRÔME FOURQUET AND Sylvain MANTERNACH., «Les votes juifs: poids démographique et comportement électoral des juifs de France», Département Opinion et Stratégies d’Entreprises n° 116, Août 2014, p.6.

Salita tra tutti i francesi al 71% dopo gli attentati di Tolosa e Montauban del marzo 2012 e al 317

93% dopo quelli di Charlie Hebdo del 8-9 gennaio 2015 in «Quel impact des attentats sur l’opinion publique ? » Analyse de l’IFOP pour Atlantico.fr, janvier 2015, pp.6-8.

Così si è espresso un cittadino ebreo francese durante l’intervista condotta in SCHNAPPER

318

DOMINIQUE., BENAYOUN CHANTAL. AND RAPHAËL FREDDY., La condition juive aen France,

La tentation de l’entre-soi, Le Lien Social, PUF, 2009, p.37;