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Le caratteristiche degli investimenti cinesi in Europa

III. Gli investimenti cinesi in Europa

3.2. La legislazione europea in materia di investimenti diretti esteri

3.3.1. Le caratteristiche degli investimenti cinesi in Europa

Motivazioni per investire in Europa

In base ai dati emersi da un’indagine condotta nel 2013 dalla Camera di Commercio europea, l’85% della aziende cinesi decide di investire in Europa con lo scopo ultimo di distribuire i propri beni e servizi all’interno del mercato comunitario.

Tuttavia, per una parte considerevole del campione analizzato, investire in Europa permette, anche di procurare al mercato cinese certi beni e servizi più agevolmente. La possibilità di accedere alle tecnologie e al know-how europeo è un altro fattore che viene preso in considerazione. 35

Per quanto riguarda la scelta della nazione specifica in cui investire, altri fattori fungono da determinanti. Facendo nuovamente riferimento all’indagine condotta dalla Camera di Commercio europea, emerge che la facilità o meno di avere accesso al mercato di riferimento è il fattore principale motivante la scelta dell’host-country.

Seguono la presenza o meno di partner locali, di specifiche tecnologie, di personale qualificato, di incentivi rivolti agli investitori stranieri in termini di esenzioni fiscale o altri trattamenti preferenziali. 36

34 Geremy

CLEGG, Hinrich VOSS,Chinese Overseas Direct Investment in the European Union, London,

ECRAN,2012,p.51.

35 European Chamber, “ Chinese Outbound Investment in the European Union”,op.cit., p. 12. 36 Ibidem

84 Inoltre, anche la posizione geografica di uno Stato è un ulteriore fattore determinante la scelta dell’host country; i Paesi privilegiati sono, infatti, quelli situati al centro del continente, come la Germania, la quale confina con una serie di Stati in grado di garantire l’accesso alle vie marittime.37

Vengono, inoltre, privilegiati quegli Stati che fungono da tramite per raggiungere altre potenziali host countries; per esempio, molti investitori scelgono l’Italia grazie alla sua vicinanza con la costa africana.38

Infine, elementi culturali come la lingua, la presenza o meno di una comunità cinese nell’host country, le relazioni diplomatiche instaurate con la Cina, sono ugualmente esaminati al momento di decidere la destinazione più adatta.39

Con particolare riferimento al fattore linguistico, molti investitori cinesi non valutano più solamente l’abilità o meno da parte dell’host country di parlare in inglese, bensì aspirano sempre più alla possibilità di fare affari usando la loro lingua madre o comunque di ottenere certe prestazioni in cinese.40

Come si può notare dalla rappresentazione grafica sottostante, le nazioni preferite dagli investitori cinesi sono Francia, Gran Bretagna e Germania.

Se si tiene in considerazione il valore degli investimenti cinesi, la Francia si posiziona al primo posto, seguita da Gran Bretagna e, infine, Germania; al contrario, se ci si riferisce alla quantità, la Germania è lo Stato europeo che ha stipulato il maggior numero di progetti in una varietà di settori molto ampia. 41

Seguono Svezia, Ungheria, Olanda, Belgio, Grecia e Italia al nono posto. 42

37

Spiegazione del perché città portuali come Rotterdam o Amburgo ogni anno attraggono molteplici investimenti esteri diretti.

38 Ilan

ALON, Marc FETSCHERIN, Philippe GUGLER,Chinese International Investments, Hampshire,

Palgrave Macmillan, 2012, p. 184.

39 Ivi, p. 186.

40 European Chamber, “ Chinese Outbound Investment in the European Union”,op.cit., 2013, p. 15. 41 Thilo

HANEMANN,Daniel H. ROSEN,China Invest in Europe, op.cit., p.37.

85

Figura 5: IDE cinesi in Europa (2000-2010)

Fonte: Rhodium Group

Appurata l’importanza degli investimenti esteri cinesi, molte nazioni europee hanno iniziato ad istituire in Cina speciali organizzazioni il cui compito consiste appunto nell’attrarre gli investimenti cinesi nel loro paese; si tratta delle cosiddette agenzie di promozione degli investimenti (investment promotion agencies - IPAs) le quali cercano di stabilire un contatto diretto con le aziende intenzionate ad espandere la propria attività in Europa, persuadendole ad investire nella loro nazione piuttosto che in un altro stato concorrente. Tali agenzie forniscono, inoltre, un aiuto fondamentale agli investitori esteri, non solo per quanto riguarda l’acquisizione di una maggior comprensione della legislazione dell’host country, ma anche nell’ambito delle differenze culturali. 43

43 Geremy

CLEGG, Hinrich VOSS,Chinese Overseas Direct Investment in the European Union, op.cit., p.

86 Esse sono presenti anche sul territorio della loro nazione di appartenenza e sono finanziate dai governi a livello centrale e locale, con il fine ultimo di incrementare i flussi di investimenti verso le loro nazioni di appartenenza e, conseguentemente, potenziare i benefici derivanti da tale fenomeno.44

La competizione tra queste agenzie, sia nel promuovere i vantaggi derivanti dall’investire nel proprio Paese piuttosto che in un altro, sia nel fornire informazioni strategiche e assistenza tecnica, è solitamente molto intensa.45

Tipologia di aziende cinesi che investono in Europa

Come delineato nel capitolo inerente allo status delle imprese cinesi, emergono diverse tipologie di attori impegnati in progetti di investimento all’estero, tra cui il fondo sovrano cinese, imprese di proprietà statale, imprese private e altri soggetti eterogenei. Tale suddivisione si riflette nella composizione degli investitori cinesi presenti in Europa, anche se emerge un’interessante variazione: contrariamente a ciò che avviene a livello internazionale, la maggior parte dei progetti di investimento cinesi in Europa, almeno per quanto riguarda il numero di casi, è effettuato da imprese private. 46

Grazie alla semplificazione del processo di approvazione per le aziende private e alle riforme emanate dal governo cinese al fine di facilitare l’accesso al finanziamento per le piccole-medie imprese questo trend è destinato a continuare anche nei prossimi anni.47 Ovviamente, questa condizione è da intendersi con riferimento al numero di progetti di investimento e non al loro ammontare, decisamente maggiore nel caso di investimenti effettuati da State-owned enterprises o dal fondo sovrano cinese, operante principalmente attraverso la China Investment Corporation (CIC).48

Ciò è dovuto al fatto che le aziende statali oltre ad avere a disposizione considerevoli finanziamenti, operano anche in settori caratterizzati dalla presenza di ingenti capitali; esemplare è il caso dell’acquisizione da parte di China Investment Corporation del 30% della società francese GDF Suez, leader mondiale nella produzione e nella distribuzione

44

Ibidem

45 Ilan

ALON, Marc FETSCHERIN, Philippe GUGLER,Chinese International Investments, op.cit., p.186.

46 Thilo

HANEMANN,Daniel H. ROSEN,China Invest in Europe, op.cit., p.49.

47 Ibidem

87 di energia elettrica e del gas naturale; l’acquisizione si è conclusa con il pagamento da parte di CIC di 2,3 miliardi di euro.49

Altra dimostrazione è l’acquisizione da parte di Wanhua Industrial Group, società sostenuta dalla Bank of China, di BorsodChem Zrt, operante nel settore chimico, per un valore di 1,6 miliardi di dollari.50

Per quanto riguarda le tipologie di investimento, la maggior parte delle imprese cinesi inizialmente decide di entrare nel mercato europeo attraverso uffici di rappresentanza, uffici commerciali di piccole dimensioni con i quali l’azienda straniera può esplorare il mercato prima di decidere di stabilirsi definitivamente in quell’host country, ottenendo così le conoscenze necessarie al fine di soddisfare più efficacemente le esigenze del

mercato di destinazione. Pur essendo una delle forme di inserimento più iniziali e meno complesse, ci sono

comunque delle regole da seguire scrupolosamente al fine di evitare problemi con le autorità; esse, come si vedrà dettagliatamente nella sezione relativa agli investimenti cinesi in Italia, riguardano soprattutto la definizione delle attività di competenza dell’ufficio di rappresentanza.51

Gli investimenti cosiddetti greenfield, i quali prevedono la fondazione ex-novo di un’attività industriale sono piuttosto limitati; vengono invece privilegiati fusioni e acquisizioni (M&As), grazie alla possibilità offerta da queste tipologie di investimento di acquisire velocemente tecnologie, know-how e brands famosi. 52

Le M&As sono, infatti, divenute il principale mezzo attraverso cui le imprese cinesi entrano nei nuovi mercati. 53

49 “CIC buys stake in GDF Suez”, in China Daily, 2011, http://www.chinadaily.com.cn/, 5-12-2013. 50

“ Hungary’s BorsodChem becomes part of a Chinese petrochemical giant”, in OSW,Centre for eastern Studies, 2011, http://www.osw.waw.pl/en , 5-12-2013.

51 Ilan

ALON, Marc FETSCHERIN, Philippe GUGLER,Chinese International Investments, op.cit., p. 187.

52 Ibidem 53 Ilan

ALON,John CHILD, Shaomin LI,John MCINTYRE,Globalization of Chinese Firms: Theoretical Universalism or Particularism , The International Association for Chinese Management Research, 2011, p. 197.

88 Settori in cui investono

Le aziende cinesi che decidono di investire in Europa si rivolgono soprattutto a settori quali comunicazione, servizi, impianti per le energie rinnovabili, macchinari industriali; per quanto riguarda invece il valore del progetto, tra gli investimenti più ragguardevoli emergono quelli nel settore della plastica, della chimica, della gomma e dell’automotive.54

In particolare, i settori preferiti dalla State-owned enterprises sono quelli dell’energia e dell’elettricità. Tuttavia, questo dato varia secondo lo Stato membro cui si fa riferimento; per esempio, gli investimenti cinesi in Gran Bretagna interessano maggiormente il settore dei servizi, mentre quelli in Germania riguardano soprattutto l’industria e la produzione di beni tangibili. 55

Le aziende cinesi sono incoraggiate a investire nel settore manifatturiero, soprattutto prodotti elettronici e macchinari ad alta tecnologia (Germania, Svezia) ma anche tessile e abbigliamento (privilegiate a questo proposito sono gli Stati dell’Europa dell’Est grazie ai loro minori costi di produzione).

Anche il settore terziario è tra quelli favoriti, con attività quali commercio, distribuzione e turismo.56

Difficoltà nell’investire in Europa

Dall’analisi condotta dalla Camera di Commercio europea, emerge che le imprese cinesi impegnate in progetti di investimento nel vecchio continente generalmente non incontrano impedimenti nel corso del processo di approvazione, bensì nello sviluppo della loro attività. 57

54 “European Chamber of Commerce in China” , Chinese Outbound Investment in the European Union,

2013, p. 8.

55

Geremy CLEGG, Hinrich VOSS,Chinese Overseas Direct Investment in the European Union, op.cit.

p.31.

56 Ilan

ALON, Marc FETSCHERIN, Philippe GUGLER,Chinese International Investments, op.cit., p. 163.

57 “European Chamber of Commerce in China”, Chinese Outbound Investment in the European Union,

89 In particolare, gli ostacoli maggiori sono riscontrati nell’ottenimento dei permessi di residenza e di lavoro per il personale cinese operante in Europa, essenziali nella fase iniziale dell’attività, quando la presenza di personale qualificato cinese è necessaria al fine di supervisionare l’avviamento dell’impresa.58

Un altro ostacolo considerevole è la legislazione sul lavoro, in particolare la scarsa flessibilità del mercato del lavoro, le tasse troppo elevate e l’insufficiente dimestichezza delle imprese cinesi nei rapporti con i sindacati.59

È comunque comprovato che una scrupolosa conoscenza della legislazione dell’host country è fondamentale per il successo di un investimento all’estero. Gli investitori devono, infatti, avere padronanza delle leggi più recenti e del loro progresso, non solo in materia di lavoro, ma anche di normativa fiscale e di contabilità.60

Tuttavia, restando in ambito di risorse umane e gestione del personale, le notevoli differenze culturali sono tra le cause principali di problematicità e incomprensioni.