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Le difficoltà della democrazia nel XXI secolo

Capitolo 3. Le prospettive future

3.5 Il futuro

3.5.1 Le difficoltà della democrazia nel XXI secolo

La forma di governo, il tipo di elezioni e il sistema dei partiti sono istituzioni politiche che contribuiscono a definire la struttura della democrazia coreana. La relazione fra capitalismo e democratizzazione è altrettanto importante per spiegare le origini della modernità e della politica del XXI secolo. Esistono, infatti, forti legami fra la trasformazione della società, l’adozione di un’economia di tipo capitalista e la scelta di un governo democratico.350

Sono due le forze che hanno influenzato maggiormente lo sviluppo della Corea: la creazione di una classe operaia e l’azione della società civile. Questi due elementi hanno permesso alla democrazia di consolidarsi e hanno portato alla luce nuove problematiche da affrontare al fine di migliorare costantemente le condizioni di vita della società. L’industrializzazione del Paese per mezzo di una classe operaia specializzata ed istruita mobilita a sua volta la classe media e accentua il desiderio di democratizzazione.351 La svolta del 1987 contribuisce a rafforzare il movimento dei lavoratori e le organizzazioni sindacali che possono, così, avanzare maggiori pretese grazie alla sconfitta del comunismo. La richiesta di un maggior rispetto dei diritti umani acquisisce vigore e si traduce in riforme contro l’autoritarismo del governo e le disuguaglianze economiche. Conseguentemente, la classe media riesce ad arricchirsi e a migliorare le proprie condizioni di vita, interessandosi a temi sociali ignorati fino a quel momento.352

L’azione dei gruppi sociali favorisce la transizione e il consolidamento democratico. I mezzi utilizzati sono quasi sempre legali e pacifici e gli obietti da raggiungere variano: dalla correttezza delle elezioni all’ambiente, dalla lotta contro la corruzione alle questioni di genere. La società civile si mobilita per far valere i propri interessi, chiedendo allo stato di assumersi le proprie responsabilità. In Corea, i primi a manifestare il proprio malcontento sono gli studenti. Nel momento in cui vengono affiancati da operai, membri della middle class, intellettuali, religiosi e progressisti, la società civile riesce ad ottenere

350 Kihl, Transforming Korean Politics: Democracy, Reform, and Culture, op. cit., p. 271. 351 Ivi, p. 272.

352 Koo, Hagen, Korean Workers: The Culture and Politics of Class Formation, University Press, 2001, pp. 153-

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maggiori diritti. Quando i bisogni sociali basilari vengono soddisfatti, la democrazia può diventare effettiva.353

Il governo di Kim Young Sam e di Kim Dae Jung, i primi presidenti civili della Corea, si rivela tanto corrotto ed autoritario quanto quello dei dittatori che li hanno preceduti. La mancanza di trasparenza e la poca tolleranza verso le critiche ricordano l’atteggiamento del governo fra il 1948 e il 1987. Roh Mu Hyŏn, invece, ha una visione della politica che si basa su riforme, unità e riduzione delle discriminazioni a livello regionale. La sua campagna elettorale è costruita intorno all’idea di una riduzione del potere presidenziale e delle autorità. Egli si adopera per aumentare la concorrenza e l’efficienza economica ridimensionando il ruolo delle chaebŏl e proteggendo i lavoratori stranieri.354

In una società post-confuciana, ciò che conta non è la retorica legata ai valori democratici quanto lo stile della leadership, la forza e le capacità del presidente in carica. Questa caratteristica tipicamente coreana non permette alla democrazia di raggiungere il massimo potenziale. Ad essa si aggiungono quattro conseguenze della tradizione asiatica: il fatto che la democrazia sia inizialmente imposta dall’alto, la struttura burocratica dello stato, l’autoritarismo del governo e uno spettro ideologico alquanto ristretto. Nonostante i progressi compiuti dalla democrazia coreana a partire dal 1987, l’eredità di questi problemi non è ancora completamente cancellata.355

La repubblica coreana deve imparare a conciliare economia di mercato e governo democratico. È necessario che la società civile resti attiva e che la popolazione trovi un’identità attuale. Garantire l’equilibrio fra modernizzazione, democratizzazione e globalizzazione non si sta rivelando facile. Tuttavia, il futuro della Corea non si prospetta così tetro come alcuni prevedono. Finché i partiti e le istituzioni politiche competono all’interno del quadro istituzionale, infatti, la democrazia non può cedere.356

Un momento di destabilizzazione democratica avviene nel 1997, quando il FMI interviene per salvare la valuta coreana in cambio dell’introduzione di riforme volute dal fondo stesso. Economia di mercato, privatizzazione, ristrutturazione delle chaebŏl e maggiore flessibilità hanno un impatto tale da mettere in crisi la consolidazione democratica negli anni successivi alla crisi finanziaria. Le riforme intensificano la polarizzazione sociale e la povertà. Implementare innovazioni neo-liberali significa svantaggiare i lavoratori, i

353 Armstrong, Charles K., Korean Society: Civil Society, Democracy and the State, Routledge, 2002, pp. 23-30. 354 Kihl, Transforming Korean Politics: Democracy, Reform, and Culture, op. cit., p. 290.

355 Ivi, p. 291. 356 Ivi, p. 350.

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contadini e coloro che già vivono in condizioni precarie. Il malcontento che ne deriva si ripercuote sul bacino elettorale del partito progressista, consentendo la rinascita del partito conservatore negli anni Duemila.357

Adottando riforme economiche neo-liberali, Kim Dae Jung e Roh Mu Hyŏn minano le fondamenta della loro stessa amministrazione, soprattutto nel momento in cui la loro leadership non porta i risultati che la popolazione sperava. La situazione di frustrazione dei lavoratori e delle classi sociali meno abbienti riconsegna la politica nelle mani dei conservatori.358

Dopo dieci anni di governo liberale, nel 2007, riprede il potere il partito autoritario. Il risultato delle elezioni rappresenta un ostacolo al consolidamento democratico poiché riporta in auge pratiche che erano state eliminate o limitate: controllo dei media, repressione del movimento dei lavoratori ed episodi di violenza da parte della polizia possono distrugge l’equilibrio precario della democrazia coreana. Il presidente Lee Myŏng Bak monopolizza la politica coreana, escludendo l’opposizione e i movimenti sociali dallo sviluppo e dalle nuove riforme.359

Negli anni Novanta, la differenziazione dei movimenti sociali a causa della comparsa di problemi nuovi mette in difficoltà la democrazia. Negli anni Duemila, invece, la differenziazione avviene su base ideologica e i movimenti incorporano, per la prima volta, anche organizzazioni conservatrici. La nuova “destra” non è più sinonimo di dittatura e i suoi esponenti promuovono una maggior liberalizzazione politica ed economica. Grazie alla base sociale di questi movimenti, Lee Myŏng Bak vince le elezioni. Il suo successo indica quanto sia effettivamente polarizzata la società civile e come non possa essere considerata, nel suo complesso, a favore della democrazia.360

La capacità dei movimenti conservatori di sfruttare il rafforzamento dei diritti civili affinché la loro attività non venga limitata permette loro di superare il momento di difficoltà dovuto alla transizione democratica. I membri di questi movimenti si dividono in due categorie: la prima è legata all’autoritarismo dei passati regimi; la seconda, è composta da persone che preferiscono basarsi sull’attualità. Condividono, tuttavia, una simile ideologia. Ad esempio, supportano il ruolo degli Stati Uniti nella politica interna e non sono favorevoli ai tentativi di riconciliazione con la Corea del Nord. Valori economici

357 Shin, Kwang-Yeong, The Dilemmas of Korea’s New Democracy in an Age of Neoliberal Globalisation, “Third

World Quarterly”, 2012, p. 295.

358 Ibidem. 359 Ivi, p. 293. 360 Ivi, pp. 300-302.

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neoliberali, dunque, si uniscono allo storico anticomunismo per modellare le convinzioni del partito conservatore.361

Lee Myŏng Bak riceve il voto di coloro che non ritengono l’economia abbastanza solida e che considerano gli aiuti umanitari inviati al Nord come uno spreco. Il governo di “sinistra”, secondo questi individui, ha innescato una regressione che ha esacerbato le problematiche sociali. L’elezione di Lee Myŏng Bak, dunque, dimostra che il popolo coreano sta affrontando un periodo caratterizzato da incertezze e che la democrazia non può avere la precedenza finché il senso di insicurezza non svanisce. Il governo di Roh Mu Hyŏn, per quanto progressista e liberale, non ha garantito ai cittadini la stabilità necessaria a mantenere il potere. Il numero di lavoratori precari è aumentato, gli operai e le classi meno abbienti vivono in condizioni di crescente povertà, e persino la classe media deve fare i conti con il precariato e le difficoltà economiche. Conseguentemente, coloro che si ritengono insoddisfatti dalle prestazioni dell’amministrazione di Roh Mu Hyŏn, nelle elezioni del 2007, concedono il loro volto al partito autoritario.362

Salito al potere, Lee Myŏng Bak si adopera per eliminare le politiche adottate dai due predecessori di “sinistra”. Critica la Sunshine Policy di Kim Dae Jung, instaura relazioni strategiche con chaebŏl influenti e deregolamenta l’economia. Opta per una politica severa per quanto riguarda l’ordine pubblico e dà ordine di reprimere gli scioperi dei lavoratori. Allo stesso modo, le aziende assumono un atteggiamento intransigente con la forza lavoro, tanto da mettere in discussione l’azione dei sindacati. Coerentemente con la sua posizione, Lee Myŏng Bak mostra pubblicamente il suo appoggio nei confronti dell’intervento statunitense negli affari coreani. La polizia torna a ricorrere alla violenza per sedare manifestazioni pacifiche e i cittadini sono spesso fermati per strada per essere interrogati dagli agenti.363

Le scelte del nuovo governo non raccolgono il consenso della popolazione. Significativa è una “dimostrazione delle candele” durante la quale il popolo coreano scende in piazza a protestare contro l’accordo fra Corea e USA per l’importazione di carne durante l’emergenza mucca pazza. Preoccupati per la loro salute, i coreani chiedono l’annullamento dell’accordo, ma Lee Myŏng Bak riduce il tutto ad un tentativo dei progressisti di destabilizzare il governo. Inoltre, i metodi autoritari gli consentono di avere un discreto controllo sui media, esattamente come avveniva negli anni Settanta e

361 Shin, Kwang-Yeong., Voters Wanted to Solve the Livelihood of the People, “Hankyoreh”, 2008, p. 4. 362 Shin, The Dilemmas of Korea’s New Democracy in an Age of Neoliberal Globalisation, op. cit. pp. 304-305. 363 Ibidem.

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Ottanta. Dopo venticinque anni di transizione democratica, la Corea si trova a fronteggiare una democrazia illiberale che non tiene conto della realtà sociale.364

La società civile coreana è divisa fra coloro che sostengono un governo liberale, progressista, anti-americano e favorevole ad un riavvicinamento con il Nord, e coloro che esaltano il ruolo degli Stati Uniti, criticano ogni tentativo di riconciliazione con la Corea del Nord, preferiscono una leadership autoritaria e vogliono un governo conservatore. Ciò significa che non è importante solamente la forza della società civile, ma anche il tipo. Mentre la potenza e la decisione servono per il consolidamento democratico, per sostenere un regime democratico è necessaria una società civile che abbia interiorizzato i valori democratici e liberali e che sia veramente favorevole al loro impiego. La Corea, dunque, diventa un esempio perfetto di come le politiche che portano all’istaurazione di una democrazia siano diverse dalle politiche attuate da un governo non autoritario.365 Infine, la scelta dei governi progressisti di mettere in atto riforme economiche neoliberali crea una situazione di difficoltà non solo per la popolazione meno abbiente, ma anche per la middle class. Coloro che subiscono maggiormente il peso economico della democratizzazione, naturalmente, tendono ad allontanarsene e ad avvicinarsi a coloro che possono alleviare le sofferenze, a prescindere dalla loro ideologia politica. Lee Myŏng Bak, per queste persone, rappresenta la possibilità di risollevarsi e di uscire dalla situazione di povertà in cui si sono venuti a trovare.366

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