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3. Modello 231:uno schema di riferimento

1.1 Le motivazioni alla base della liberalizzazione

Grazie al monopolio è stato possibile conseguire obiettivi altrimenti improbabili, come l'elettrificazione pressoché totale del paese insieme all'unificazione del costo dell'energia elettrica.

Le motivazioni del passaggio da un mercato monopolistico ad uno più o meno liberalizzato vanno ricercate in fattori diversi e contemporanei: la globalizzazione e la dematerializzazione dell'economia, la riduzione dell'autonomia degli stati membri dell'Unione Europea nell'ambito delle politiche comunitarie, la ricerca di schemi di sviluppo caratterizzati da una fiscalità ridotta e semplificata, la maggiore attenzione posta agli aspetti ambientali ed allo sviluppo sostenibile e così via.

L'Unione Europea, fra le varie possibilità di apertura del mercato disponibili, ha scelto di liberalizzare sia la domanda, sia l'offerta, richiedendo nel contempo il libero accesso alle reti di trasporto.

Tramite la liberalizzazione del settore si è puntato a creare concorrenza fra gli operatori, invogliati a migliorare l'efficienza degli impianti per ridurre il costo marginale di produzione dell'elettricità e potersi così meglio difendere sul mercato. Il confronto diretto con gli utenti da parte dei distributori, inoltre, ha prodotto una serie di effetti positivi, come la fornitura di servizi aggiuntivi, l'implementazione di sistemi di rilevamento dei carichi orari ,il miglioramento della continuità e della qualità del servizio, la scomparsa di gare ed appalti dettate da logiche di spartizione perverse in presenza di mercati fortemente imperfetti ed una maggiore consapevolezza degli aspetti strutturali da parte dell'utenza energetica.

In passato, quindi, tutte le fasi che caratterizzano il mercato elettrico, ossia produzione, trasmissione, distribuzione e vendita, erano in mano all’Enel.

Diversi sono quindi gli attori che operano nel mercato dell’energia elettrica,nell’ambito della:

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 Produzione;

 Trasmissione;

 Distribuzione.

2.Il Mercato dell’energia elettrica in Italia

Il mercato elettrico, vale a dire la sede delle transazioni aventi per oggetto l’energia elettrica, nasce in Italia per effetto del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (“Decreto Bersani”) nell’ambito del processo di recepimento della direttiva comunitaria sulla creazione di un mercato interno dell’energia (Direttiva 96/92/CE abrogata dalla Direttiva 2003/54/CE).

Questo provvedimento ha di fatto liberalizzato il settore elettrico in Italia; l’obiettivo e l’effetto del suddetto decreto è stato quello di trasformare un mercato fino ad allora monopolistico, in un mercato di tipo concorrenziale, nel senso che l’ENEL fino ad allora era l’unico soggetto che poteva produrre e vendere l’energia elettrica.

In particolare, volendo passare in rassegna le diverse fasi del processo:

Produzione energia elettrica: L’energia elettrica non esiste in natura, per cui è

necessario produrla.

La produzione di energia avviene sempre a partire da una fonte primaria, in apposite strutture che prendono il nome di centrali elettriche.

Relativamente alla produzione di energia elettrica, il decreto Bersani ha:

 imposto una soglia percentuale alla produzione di energia elettrica all’Enel nella misura del 50 % dell’energia complessivamente prodotta in Italia;

 imposto all’Enel la cessione di una parte della propria capacità produttiva, in maniera tale da fare entrare altri operatori nel settore elettrico.

L’obiettivo era quello di dare la possibilità a nuovi operatori di entrare nel settore, ottenendo degli utili tali da potere reintegrare l’investimento effettuato.

La cessione di parte della capacità produttiva dell’Enel, così come previsto dal punto 2, è avvenuta tramite la creazione di 3 società, GenCo 1, GenCo 2, GenCo 3, aventi

complessivamente circa 16 GW di potenza, le quali sono state cedute sia ad investitori privati italiani ed esteri, sia a municipalizzate.

Trasmissione dell’energia elettrica: è il passaggio intermedio tra la produzione e

la distribuzione agli utilizzatori dell'energia elettrica. Essa viene attuata con l'appoggio ad una infrastruttura di rete qual è la rete di trasmissione elettrica a grande distanza ed alta tensione(tra i 60 e i 400 kV).

Il decreto Bersani, in merito alla trasmissione dell’energia elettrica, ha previsto:

 La creazione di una società a cui attribuire la concessione delle infrastrutture di rete, che è la Terna S.p.a;

 La creazione di un ente pubblico, il Gestore della Rete di Trasmissione

Nazionale, a cui attribuire la gestione operativa della rete.

La società Terna S.p.A, attraverso Terna Rete Italia gestisce oltre 63500 km di linee in alta tensione, il che lo rende il sesto operatore mondiale nel settore.

La Terna S.p.a è stata costituita all’interno dell’ENEL S.p.a il 31 maggio 1999 in seguito alla liberalizzazione del mercato del settore elettrico.

In particolare, la creazione di una società terza ed “imparziale” è servita a garantire che tutti gli operatori avessero eguale possibilità di accesso alla rete.

Solo nel corso degli anni, la società Terna, che era stata costituita in seno all’Enel, è stata via via ceduta alla Cassa depositi e prestiti e di conseguenza, assumendo Terna una posizione di indipendenza rispetto ad Enel, è venuta meno anche la necessità di dare ad un soggetto terzo la gestione operativa della rete, per cui le competenze del

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale , sono state inglobate all’interno di

Terna che diviene così concessionaria e gestore della rete.

Distribuzione e vendita di energia elettrica: la distribuzione rappresenta l’ultima

fase del processo e consiste nella consegna dell’energia elettrica all’utilizzatore finale. Essa è costituita da linee elettriche a media e bassa tensione (comprese tra 1000V e 20 kV).

Relativamente a tale fase, il decreto Bersani ha previsto che essa dovesse essere gestita in regime di monopolio locale, ossia attribuire la possibilità di distribuire l’energia elettrica ad un unico soggetto, all’interno di uno specifico ambito territoriale.

Per quanto concerne la vendita di energia elettrica, la liberalizzazione, ossia la possibilità data all’utente finale di scegliere l’operatore dal quale acquisire l’energia elettrica, è avvenuta per scaglioni; la possibilità è stata prima concessa agli utilizzatori maggiori (quali le industrie) e poi via via alle utenze minori, fino ad arrivare alle utenze domestiche.

3.Analisi delle aziende che operano nel settore della produzione di

energia elettrica

Lo studio che ho condotto è relativo all’analisi delle principali società che in Italia operano nel settore della produzione di energia elettrica; nella fattispecie ho analizzato 10 società, in merito all’adozione de Modello di Organizzazione Gestione e Controllo . Lo studio si basa in larga parte su dati ottenuti dall’analisi dei Modelli di Organizzazione Gestione e Controllo che le società pubblicano nel loro sito, dall’analisi della Relazione sulla Corporate Governance presente sul sito di Borsa Italiana S.p.A e dalle informazioni ottenute direttamente dai responsabili della funzione Internal Auditing.

Lo studio si è indirizzato sia all’analisi della Corporate Governance delle società sia alle modalità di implementazione del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo. Gli aspetti che ho analizzato sono i seguenti:

Il modello di Corporate Governance adottato, se ordinario, monistico o dualistico;

 Il fatturato;

 L’anno d implementazione del modello;

 La struttura del modello;

 Le categorie di reati;

Nello specifico le società oggetto del mio studio sono le seguenti:  Enel S.p.A;  Eni S.p.A;  Edison S.p.A;  Edipower S.p.A;  A2A S.p.A;  Gdf suez S.p.A;  Erg S.p.A;  Iren S.p.A;  Sorgenia S.p.A;  Acea S.p.A.

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