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1.3 Modularità e piattaforme

1.3.2 Le piattaforme

L‟arena competitiva nella quale le organizzazioni si trovano ad operare, come si è già detto, ha imposto nel corso degli anni innumerevoli cambiamenti in riferimento alle modalità con le quali esse devono svolgere la loro attività di impresa.

aziendale, al fine di ottenere un vantaggio competitivo, consiste nella personalizzazione di massa. Ciò è dovuto al superamento dello stadio riferibile alla standardizzazione totale e massificata e ad una necessità di differenziazione spinta , la quale sia sempre più in grado di cogliere e soddisfare le esigenze puntuali dei clienti.

Uno strumento adeguato ad ottenere quanto sopra detto è rappresentato dalla piattaforma. Tramite lo sviluppo di prodotti basati su piattaforme è possibile aumentare la varietà dei beni offerti, consolidando e riutilizzando più volte una stessa base di conoscenza iniziale.

Tali strumenti supportano a pieno titolo quelle che vengono definite strategie multiprogetto, ovvero le strategie in grado di creare differenti famiglie di prodotto partendo dal medesimo set di conoscenze, assecondando in tal modo le potenziali evoluzioni della domanda.

Premesso che lo strumento in questione trova le sue radici nello sviluppo di un‟architettura configurata secondo logiche modulari, la letteratura ne fornisce svariate definizioni, ognuna delle quali enfatizza in misura maggiore o minore le differenti sfumature.

Meyer e Lehnerd, ad esempio, definiscono la piattaforma come: “un set di componenti comuni, moduli o parti dalle quali è possibile sviluppare e creare efficacemente una rete di prodotti derivativi”33. In tale definizione rilevano particolarmente i componenti ed i sottosistemi che accomunano i diversi prodotti. Vi è inoltre una stretta relazione tra piattaforma ed architettura di prodotto, la quale diventa la base da cui partire per lo sviluppo di differenti famiglie di prodotti, assumendo essa stessa il ruolo di piattaforma.

Nella sua accezione più ampia, lo strumento in discussione viene definito come: “un complesso di risorse che rappresentano il patrimonio condiviso e comune a più prodotti”34

. Il concetto di patrimonio cui sopra ci si riferisce comprende le conoscenze, i processi produttivi, i componenti, le relazioni e le risorse umane. Emergono pertanto risorse di tipo materiale ed immateriale, competenze, capacità ed infrastrutture che

33 Meyer M.H. - Lehnerd A.P. (1997), The Power of Product Platform – Building Value and Cost Leadership, The Free Press, p. 7

34 Calcagno M. (2000), Progettazione e sviluppo di nuovi prodotti, Giappichelli Editore, p. 108; Ulrich Karl T., Robertson David (1999), “Planning for Product Platforms”, Sloan Management Reviews, Vol. 39, n. 4, pp. 19 - 31

fungono da base condivisa per la creazione di innumerevoli prodotti. La nozione di piattaforma così identificata non enfatizza solo il ruolo degli elementi tecnico – ingegneristici, ma sottolinea anche l‟importanza fondamentale della conoscenza.

Compresa la definizione dello strumento, va precisato che nella gestione operativa dello stesso debbono essere effettuate alcune distinzioni preliminarmente alla sua adozione.

Anzitutto, bisogna operare un distinguo in merito alla struttura dei prodotti cui viene associata la piattaforma. Nel caso essi siano beni già oggetto di realizzazione da parte dell‟impresa, nella fase progettuale dello strumento dovranno essere considerati, almeno parzialmente, i vincoli annessi alla configurazione strutturale di tali prodotti già esistenti. Al contrario, nella circostanza in cui i beni rappresentino il frutto di una piattaforma progettata ex novo, il problema non si pone.

Secondariamente, vi sono diverse implicazioni a seconda che l‟azienda adotti una strategia di piattaforma per la prima volta, ne stia modificando una già in uso o ne debba sperimentare una di nuova. Nella prima circostanza, vi è la definizione della struttura architetturale dalla quale nasceranno le differenti famiglie di prodotti. Per quanto concerne la modifica di una piattaforma già in uso, l‟intervento è di natura incrementale, dettato dalla necessità di accrescere le performance di alcuni moduli già sviluppati. Il tutto viene effettuato mantenendo inalterati sia i moduli che le interfacce esistenti tra questi. Nella terza circostanza, invece, le modifiche sono sostanziali e vi è un impatto sia sui moduli che sulle relative interfacce, giungendo pertanto ad una nuova architettura.

Inoltre, posto che una piattaforma può essere sviluppata partendo sia da prodotti ad architettura integrale che modulare, si precisa come nel primo caso la fase di progettazione si focalizzi sui componenti dei relativi beni, mentre nel secondo assuma come unità di analisi i moduli che concorrono alla composizione degli stessi.

Tuttavia la bontà di una piattaforma, sia essa costituita per diversificare le funzioni dei relativi prodotti o per variarne la loro capacità, viene giudicata in base alla sua abilità di generare varianti in modo rapido ed efficiente.

A tal proposito, nella fase di pianificazione, la governance aziendale deve considerare attentamente sia il posizionamento che intende raggiungere nel mercato, sia l‟opportuno trade – off da adottare tra elementi comuni ed elementi distintivi dei

prodotti. Questo bilanciamento tra componenti comuni e componenti differenzianti è funzione dei moduli, i quali incorporano un diverso grado degli uni e degli altri. Ne consegue che è la stessa architettura di prodotto a determinare il tipo di trade – off da attuare. Il progettista dunque dovrà sapientemente bilanciare la soddisfazione della compagnia, la quale aumenta con la riduzione dei costi generata dall‟incremento delle parti comuni, con la soddisfazione del cliente che viceversa cresce all'aumentare delle parti distintive del prodotto.

Per quanto concerne gli innumerevoli vantaggi che possono derivare da uno sviluppo dei prodotti mediante l‟utilizzo di apposite piattaforme, essi si sostanziano in una riduzione dei tempi di sviluppo, una riduzione della complessità, una riduzione dei costi sia di sviluppo che di produzione, una maggiore capacità ed abilità nella generazione di varianti, un miglior apprendimento incrociato dalle architetture dei differenti beni ed una riduzione dei test e delle certificazioni riferibili ai prodotti complessi.

Tuttavia, l‟utilizzo di una piattaforma di prodotto comporta anche dei rischi di non poca rilevanza. Infatti se si verificasse un problema ad essa inerente, ne risentirebbero tutte le famiglie di prodotti che ne hanno fatto utilizzo, con il conseguente rischio di indebolire l‟azienda o le aziende che ne sono coinvolte. Ciò è dovuto alla forte dipendenza di una moltitudine di prodotti differenti da una medesima piattaforma. Inoltre gli interventi necessari alla risoluzione dei problemi verificatisi, o alla riprogettazione dello strumento, potrebbero essere molto complessi, in virtù della potenziale difficoltà di coordinamento tra le aree responsabili di ogni famiglia di prodotto.

Da ultimo si vuole porre in evidenza il legame esistente tra le piattaforme e la personalizzazione di prodotto vera e propria. A differenza dell‟approccio modulare globalmente inteso, che come si è precedentemente osservato può essere direttamente coinvolto nella personalizzazione, le piattaforme rivestono un ruolo più marginale, ma talvolta strategico. Esse infatti svolgono la funzione di facilitare i processi di personalizzazione stretta, rendendo possibile lo sviluppo di molteplici prodotti in modo semplice e veloce, grazie alla condivisione di un set di risorse di base sia materiali che immateriali. Tuttavia l‟impatto maggiore che le piattaforme possono generare è da riferirsi alla personalizzazione di massa, in quanto quest‟ultima viene realizzata

mediante l‟offerta di varianti di prodotto, le quali rappresentano appunto il risultato principale delle piattaforme stesse.

Concludendo, analizzati gli aspetti positivi e negativi che l‟adozione di una piattaforma può comportare, ciò che maggiormente rileva, come già precedentemente esposto, è la relativa capacità di generare un elevato numero di varianti di prodotto in tempistiche brevi ed attraverso soluzioni efficienti.

2)

Il contesto macroeconomico di riferimento

2.1) L‟andamento macroeconomico mondiale e le sue