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Le principali formazioni pleistoceniche

Capitolo 2 – INQUADRAMENTO GEOLOGICO STRUTTURALE

2.5 IL PLIO QUATERNARIO

2.5.1 Le principali formazioni pleistoceniche

Il Quaternario è rappresentato in gran parte da depositi in facies continentale, mentre i subordinati depositi marini danno luogo ad affioramenti discontinui e di debole spessore e vengono attribuiti al Tirreniano, essendo gli unici che forniscano una sicura datazione in base al contenuto paleontologico. La datazione di questi depositi viene fatta in relazione alla presenza di conglomerati fossiliferi tirreniani a Strombus bubonius, Conus textudinarius e Patella ferruginea (Issel, 1914), distinguendo quindi formazioni “pre- tirreniane”, “tirreniane” e “post-tirreniane”. Il Quaternario antico (Pleistocene) è rappresentato principalmente dalle “Alluvioni antiche” Auct. diffuse in tutta l‟Isola, ma in particolare nella piana del Campidano e nella Nurra (Carmignani et al., 2001).

Le formazioni pre-tirreniane sono costituite prevalentemente da sedimenti fluviali di conoide e di piana alluvionale, rappresentati da conglomerati, ghiaie e sabbie più o meno costipate, spesso con abbondante matrice siltoso – argillosa arrossata e variamente ferrettizzate, organizzate generalmente almeno secondo due ordini di terrazzi a seguito delle oscillazioni eustatiche pleistoceniche. I rapporti con i depositi costieri del Tirreniano presso Alghero e nel Campidano di Cagliari e di Oristano indicano un‟età pre – interglaciale Mindel – Riss (Pecorini, 1962; 1963a; Maxia & Pecorini, 1968). In prossimità della costa i depositi alluvionali antichi sono in genere ricoperti dai depositi di spiaggia. A questi depositi fluviali seguono depositi calcarei in facies lacustre o palustre, rinvenibili soprattutto nella Nurra e nel Campidano e alcune manifestazioni travertinose (Maxia & Pecorini, 1968). Lungo la costa occidentale (Sulcis, Iglesiente, Nurra) e più raramente su quella orientale (Orosei, Gallura), sono inoltre presenti estesi depositi di origine eolica. Si tratta in genere di dune fossili composte da arenarie rossastre con cemento calcareo, spesso con stratificazione incrociata.

Lungo le coste della Sardegna si rinvengono lembi di “panchina tirreniana” situati a quote variabili sul livello del mare attuale (Ulzega & Hearty, 1986). Localmente, porzioni della “panchina” vengono rilevate anche a piccola profondità, testimoniando la debole entità delle dislocazioni post – tirreniane (Vardabasso, 1960).

La “panchina tirreniana”, negli affioramenti più conservati, consiste in una serie prevalentemente clastica fino a circa 4 metri di spessore (generalmente si riduce a 0.5-1 metro), che inizia con un conglomerato poligenico, fossilifero, discordante sul Terziario, sul Mesozoico, sul Paleozoico o sul Pleistocene a seconda delle zone. Seguono arenarie

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ben cementate e strati ricchi di molluschi. Verso l‟alto si passa ad una crosta calcarea più o meno arrossata che testimonia l‟emersione del deposito marino (Vardabasso, 1960). Sui depositi eolici attribuiti al Riss, giacciono i depositi marini costieri del Tirreniano II, mentre localmente, alla base degli stessi, si osserva un altro livello marino con fauna banale, senza Strombus, affiorante circa alla quota attuale del livello marino e riferito all‟interglaciale Mindel – Riss (Tirreniano I: Cherchi et al., 1978b). Al Tirreniano II è seguita una fase regressiva che ha lasciato evidenze di solchi d‟abrasione marina a quote da +12 a +2 metri rispetto all‟attuale livello del mare, di depositi di arenarie eoliche, torbe e terre rosse.

La regressione ha causato un abbassamento del livello del mare di circa 130 metri rispetto a quello attuale (Ulzega et al., 1979), causando l‟esposizione di una vasta porzione di piattaforma continentale. Nella piattaforma continentale del Golfo di Cagliari è presente un sistema sedimentario, prevalentemente olocenico, che conserva la trasgressione dal massimo di regressione glaciale al livello attuale (Lecca et al., 2005). Al di sotto dei sedimenti olocenici sono presenti precedenti cicli regressivi pleistocenici e i sedimenti neogenici (Lecca et alii, 1998; Cossellu, 2007).

In questo settore, tra la quota dei -130 m fino al livello attuale del mare, sono rilevabili numerose paleo linee di riva (Figura 17), correlabili cronologicamente con le analoghe mediterranee e per confronto con i livelli delle curve di risalita eustatiche calibrate in aree stabili (Bard et al., 1990).

Gli affioramenti di Tirreniano presenti nel Golfo di Cagliari sono conosciuti e dunque sono stati studiati da tantissimo tempo (Ulzega et al., 1980; Kindler et al., 1997).

Una delle sezioni studiate (Figura 13) è quella situata nei pressi di Nora, al di sotto della stradina che dalla spiaggia conduce all‟ingresso del sito archeologico. Una seconda sezione (Figura 14), che si affaccia anch‟essa nella Rada di Sant‟Efisio, è quella di Su Guventeddu, situata nell‟omonima località.

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Figura 13 - Sezione dell’affioramento Tirreniano di Nora (Ulzega et al., 1980: excursion – table rond thirrenien de Sardigne, Cagliari 21 – 28 Avril 1980. Modificato).

Il substrato di questa sezione non è osservabile direttamente, ma se si procede lateralmente ad essa si può notare che i sedimenti attribuibili al Tirreniano poggiano direttamente sugli affioramenti delle andesiti oligo-mioceniche.

1 Serie di depositi di spiaggia a diverse granulometrie, dalle sabbie (arenarie) ai ciottoli (conglomerati), caratterizzati da geometrie a stratificazione incrociata alternata a piani di stratificazione sub orizzontale.

2 Superficie di erosione abbastanza irregolare, litificata, sormontata da un conglomerato grossolano fossilifero, costituito da ciottoli derivati dalle vulcaniti terziarie, da rocce paleozoiche ed in piccola parte dai prodotti dell‟erosione del sottostante livello arenaceo. 3 Superficie di erosione sulla quale è adagiato un suolo rielaborato contenente alcuni resti delle civiltà puniche e romane.

Sono numerosi i blocchi di arenaria presenti nell‟area attorno alla sezione studiata, elaborati nel periodo fenicio punico ed utilizzati prevalentemente per la costruzione di alcuni moli. In alcuni di questi è possibile osservare resti fossiliferi di Strombus.

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Figura 14 - Sezione dell’affioramento Tirreniano di Su Guventeddu (Ulzega et al., 1980: excursion – table rond thirrenien de Sardigne, Cagliari 21 – 28 Avril 1980. Modificato).

1 Substrato formato da un agglomerato andesitico di periodo oligocenico superiore, localmente alterato.

2 Piattaforma d‟abrasione sormontata da un conglomerato di spiaggia fossilifero, costituito da clasti di diverse dimensioni, con alcuni ciottoli derivati dallo smantellamento delle vulcaniti terziarie ed altri derivati da rocce paleozoiche, di natura quarzosa, granitica, porfirica e scistosa.

3 Conglomerato sabbioso (arenaria) di spiaggia, localmente non consolidato, avente una buona quantità di fossili.

4 Colluvio.

La parte sommitale del conglomerato sabbioso di spiaggia si trova sopra ai 4,15 metri rispetto all‟attuale.

Nella zona di Perd‟e Sali gli affioramenti attribuibili al Tirreniano sono diversi, posizionati sia al di sopra che al di sotto dell‟attuale livello marino. La sezione ritenuta più rappresentativa, è situata a Nord del porto (Figura 15). Si tratta di un affioramento poco esteso a causa dell‟erosione, che evidenzia la quota del deposito intorno ai quattro metri di elevazione rispetto al livello del mare attuale. Inoltre sono ben visibili i rapporti sedimentologici rispetto al sottostante basamento andesitico ed alla copertura detritica soprastante.

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Figura 15 - Sezione dell’affioramento di Tirreniano di Perd’e Sali.

1 Substrato formato da un agglomerato andesitico di periodo oligocenico superiore, localmente alterato.

2 Serie di depositi di spiaggia a diverse granulometrie, dalle sabbie (arenarie) ai ciottoli (conglomerati), caratterizzati da geometrie a stratificazione incrociata alternata a piani di stratificazione sub orizzontale.

3 Deposito di materiale detritico eterometrico caratterizzato da alcuni livelli in cui si concentrano le granulometrie maggiori.

Occorre specificare che non è visibile in questa sezione l‟ “inner margin” del deposito Tirreniano, (il limite dell‟affioramento rivolto verso monte), a causa della presenza del materiale detritico pedogenizzato situato stratigraficamente al di sopra di esso.

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Figura 16 – Località Perd’e Sali, Nord del porto. Affioramento dei depositi Tirreniani precedentemente descritti.

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Figura 17 - Sintesi della distribuzione, nella piattaforma continentale sarda, delle principali morfologie costiere relitte riferibili alle oscillazioni eustatiche del Pleistocene medio e superiore. Col tratto continuo, le beachrocks. Col tratteggio, le morfologie erosionali costituite da falesie, piattaforme d'abrasione e solchi di battente. Con linea a punti, morfologie sia erosionali sia deposizionali, osservabili in emersione, fino a circa 10 metri sul livello del mare attuale, nelle zone costiere prossime ai settori di riferimento. Generalmente queste forme sono riferibili al livello eustatico alto che ha preceduto il Würm (stage 5e). In rosso è stato evidenziato il settore 1, relativo all’area di studio nel Golfo di Cagliari. (Da Ulzega et Al., 1986).

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