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Le prospettive della P-Gas (Borsa del Gas Naturale)

2. La regolamentazione del mercato del gas naturale

2.1.3 L’evoluzione normativa

2.1.3.2 Le prospettive della P-Gas (Borsa del Gas Naturale)

L’ultima tappa del lungo cammino intrapreso verso la Borsa Gas in Italia, sarà probabilmente quella decisiva per far evolvere il PSV in un mercato centralizzato. Infatti, per dare attuazione a tale progettualità su una dimensione non più bilaterale ma multi-services, il decreto MSE 18/03/2010 rende operativa le modalità della Legge Sviluppo.

Il Gestore dei Mercati Energetici (GME), in qualità di futura Clearing House (CH), definisce la Piattaforma di negoziazione (P-Gas) per la gestione dell’offerte delle quote di gas importato: a partire dal 10 maggio 2010, le aliquote del decreto 19/II/2008 sono presentate solamente sulla nuova piattaforma, stadio intermedio fra il PSV e la borsa gas. È ammesso (ed incoraggiato) che altre offerte siano presentate senza limitazioni alla P-Gas.

Il mercato spot sarà suddiviso in MGP-gas (mercato del giorno prima del gas) che prevede la contrattazione di gas in un’unica sessione relativa al giorno-gas successivo e MI-gas (mercato infragiornaliero del gas) con un’unica sessione relativa al giorno-gas stesso. Prossimo passo sarà il mercato a termine (MT gas) che dovrà partire nell’Aprile 2011.

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Nei paesi nordici vi è maggiore aderenza ai prezzi spot; Germania, Austria, Olanda, Regno Unito definiscono le condizioni contrattuali sulla base dei mercati forward; in Italia e in Ungheria si fa riferimento ad un indicatore di costo medio fissato dall’Autorità di settore, il Ct per l’Italia.

Il Regolamento della Piattaforma di negoziazione costituisce il disciplinare secondo cui sono organizzate le modalità per la presentazione delle offerte d’acquisto e vendita (negoziazione), i prodotti disponibili e le durate delle sessioni. Il 1° ottobre 2010 il GME ha assunto funzioni di controparte nella Piattaforma appositamente modificata.

Con la finalità di rendere il mercato del gas più trasparente alla concorrenza, il Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) ha emanato il Decreto del 18 marzo 2010 in cui è stato delineato lo sviluppo di una piattaforma di negoziazione per l’offerta delle quote import di gas naturale. Tale piattaforma, denominata P-Gas, è il primo passo per arrivare alla realizzazione di una vera e propria borsa del gas. Si tratta di una piattaforma di scambio basata sul web e gestita dal GME, il quale non agisce come controparte di scambio né come garante della solvibilità delle controparti. Si tratta non di una borsa ma di un’infrastruttura di facilitazione dell’incontro tra disponibilità di acquisto e di vendita, su due tipologie di contratto: mensile (relativo al secondo mese successivo a quello di negoziazione) e annuale (relativo l'anno termico successivo e negoziabile fino all'agosto precedente).

Le finalità sono quelle di fornire uno strumento che agevoli l’adempimento dell’obbligo di offerta delle quote import, facilitare l’incontro tra domanda e offerta, creare uno strumento di facile utilizzo, minimizzare i costi di transazione e incrementare la trasparenza dei prezzi. Con la P-Gas si assiste all’introduzione di contratti standard per gli scambi bilaterali di gas e capacità68, facilitando il compimento di transazioni fra gli operatori, cui è offerta la possibilità di definire prezzo e volume della transazione. Inoltre vi è l’introduzione di un regime di bilanciamento incentrato su un mercato giornaliero, nel quale l’impresa di trasporto acquista dagli (o vende agli) operatori del sistema il gas naturale e l’introduzione di un mercato centralizzato del gas naturale, gestito in modo indipendente e basato su un sistema automatico di incrocio fra domanda e offerta sul modello inglese della CH, il quale consenta la determinazione di un prezzo ufficiale quale riferimento per la conclusione delle transazioni.

Utile alla trasparenza del mercato, è il fatto che la P-Gas pubblica a livello aggregato i prezzi di riferimento delle transazioni concluse. L’effettiva portata indicativa dei prezzi forniti da P-Gas, però, dipende dalla liquidità della piattaforma stessa. Piattaforma che potrebbe non fornire gli incentivi sufficienti a un massiccio arrivo di scambi in precedenza trattati OTC, mentre potrebbe avere più successo nel “catturare” gli scambi di nuovi operatori sul mercato (Governatori, 2010).

68 Questa scelta costituisce un passo della P-Gas in direzione della futura borsa, e potrebbe essere sia un motivo di successo sia di insuccesso della piattaforma, a seconda che i venditori siano o meno disponibili alla perdita di un grado di libertà in termini di diversificazione delle condizioni di fornitura. Grado che, tuttavia, viene sì perso in P-Gas rispetto alle transazioni OTC, ma a fronte della possibilità dei venditori in P-Gas di “filtrare” le controparti ammesse a offrire in acquisto nel proprio book di vendita. In altri termini, così come la libertà del prezzo offerto non obbliga a vendere effettivamente in P-Gas le quote di import soggette all'obbligo, la standardizzazione delle condizioni di vendita non obbliga il venditore ad applicare quelle condizioni anche ad acquirenti non graditi, magari perché ritenuti a rischio di insolvenza.

Pertanto, la P-Gas si presenta come una piattaforma Over The Counter (OTC), senza CH, cioè tramite contatto bilaterale tra gli operatori, di norma attraverso piattaforme di brokerage di natura privatistica, dove le transazioni vere e proprie continuano ad arrivare al PSV. Finora è stata chiusa un’unica transazione sulla borsa69 a causa della scarsa liquidità del PSV (Edison, 2010).

In ogni caso, l’istituzione della Borsa del Gas gioca un ruolo di rilievo, poiché favorirà la ricerca di efficienza da parte di tutto il sistema. Le autorità di regolazione dovranno quindi impegnarsi affinché anche tutti i punti del percorso di avvicinamento alla Borsa del Gas siano compiuti nei tempi stabiliti.

2.1.4 Conclusioni

In sintesi le criticità del mercato italiano, non risolte dalla recente regolazione, riguardano l’accesso allo stoccaggio, il bilanciamento e l’assetto del mercato organizzato. L’itinerario normativo è stato arduo e complesso, si è dipanato lungo tutto un decennio, ma molta strada dovrà compiersi, affinché il mercato energetico possa diventare effettivamente competitivo. Perché se è vero che una Borsa del Gas facilita l’incontro tra domanda e offerta, minimizzando i costi di transazione e incrementando la trasparenza dei prezzi, è altresì vero che non può sciogliere i nodi strutturali del settore (posizione di assoluta preminenza dell’incumbent, che invece sono di competenza della politica). Auguriamoci che questa sia capace di tracciare i futuri indirizzi per un settore che è prodromico per tutte le attività industriali, e che vive e si sviluppa nella programmazione europea (Signorelli, 2010).

C’è inoltre da ricordare che il progetto di pieno sviluppo della Borsa del Gas oltre a consentire immediati vantaggi al mercato attraverso una maggiore concorrenzialità e flessibilità, si inserisce come pietra angolare del più vasto progetto di rilancio del mercato italiano dell’energia (Signorelli, 2010) considerato come vero e proprio hub del mediterraneo. La disponibilità di un riferimento di prezzo legato all’incontro tra domanda e offerta darà, infatti, una maggiore trasparenza all’intero settore e produrrà benefici di costo per tutti i consumatori.

Tuttavia, la crisi, i suoi risvolti attuali e l’obiettivo del single market ancora lontano, richiedono ulteriori impulsi verso una maggior apertura interna, verso una più coraggiosa armonizzazione delle politiche energetico-ambientali, dei variegati quadri normativi e regolatori nazionali. L’irrinunciabile ambizione europea di arrivare ad un single market deve essere alimentata continuando a costruire una cornice da single rules. Così pure, nel contesto dei rapporti con i Paesi fornitori di essenziali risorse energetiche strategiche, deve farsi sentire la tanto auspicata single voice dell’Unione: una

voce unica che sappia valorizzare il potere contrattuale di 500 milioni di europei, ben superiore a quello di singoli Paesi od operatori (AAEG, 2010).