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Approfondimento 1. La Carbon Footprint, indicatore di sostenibilità

2. Le foreste nelle politiche internazionali, comunitarie e nazionali:

3.1. Le ragioni della valutazione economica dei servizi ecosistemici

La ragione per cui è importante valutare economicamente i SE viene trattata in questo capitolo alla luce dello stato di degrado dell’ecosistema forestale. Si procede analizzando i metodi che vengono usati e le iniziative internazionali come il MA, il MAES, la TEEB e LIFE+ che hanno affrontato la valutazione.

3.1. Le ragioni della valutazione economica dei servizi ecosistemici

La valutazione economica dei servizi ecosistemici, indicata all’interno di molti documenti, è tema di attuale dibattito. Attribuire un valore monetario all’ambiente, nonostante esistano difficoltà, presenta vantaggi tali per cui è indicata come un possibile strumento per salvaguardare la biodiversità, i servizi ecosistemici e affrontare l’attuale crisi ambientale. Il processo di valutazione dei SE si affianca a quello della mappatura che permette di migliorare il quadro conoscitivo sulle risorse ambientali al fine di definire delle politiche di gestione adeguate, di fare emergere il valore del capitale naturale e comunicarlo anche alla popolazione.

Data la crescente importanza dell’argomento, sono stati realizzati modelli informatici open source per valutare i servizi ecosistemici, utilizzati attualmente in molti programmi e iniziative. Alcuni dei modelli sono InVEST, Integrated Valuation of Ecosystem Services and Tradeoffs tool in grado di mappare e valutare i SE in termini sia biofisici sia economici; SolVES, Social Values for Ecosystem Services che permette di valutare e mappare i valori sociali dei SE; ARIES, ARtificial Intelligence for Ecosystem Services. In questa sede non verranno approfonditi i modelli, poiché la valutazione del caso studio non li ha utilizzati, ma le tecniche di valutazione economica ambientale.

3.1.1 Le pressioni sulle foreste

Nel primo capitolo si è messo in evidenza il ruolo svolto dalle foreste che forniscono servizi ecosistemici e cosa li minaccia. Allo stato attuale risulta che si stanno consumando le risorse ambientali troppo rapidamente, superando la capacità di rigenerazione e, inoltre, la quantità di CO2 emessa è più alta di quella assorbibile dal pianeta. Le origini di questo

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disequilibrio risiedono in parte nel modello economico caratterizzato da una richiesta illimitata di risorse che, invece, sono ridotte in ambiente. Come è stato evidenziato dalla FAO (2016), la deforestazione è conseguenza di fattori legati sia alle richieste della popolazione (ad esempio ricerche mostrano che l’agricoltura è la prima causa della deforestazione) sia al sistema economico-tecnologico. Il degrado degli ecosistemi e i problemi di inquinamento sono conseguenze che emergono soprattutto oggi che hanno assunto la forma di sfide da affrontare. Imparare a gestire in modo sostenibile il capitale naturale e l’ambiente è dunque indispensabile per evitarne il completo collasso da cui anche il benessere antropico dipende (WWF, 2016). La figura 3.1.1 riassume le relazioni che esistono tra il sistema umano e quello naturale.

“Sviluppo” e “natura” sono concetti spesso considerati contrapposti, che difficilmente le politiche ambientali, la pianificazione e le scelte economiche hanno saputo combinare. Questa distanza ha creato due sfere distinte, nonostante le forti interdipendenze, che ha contribuito a generare gli impatti negativi analizzati nel primo capitolo. Dietro tali esiti risiede soprattutto l’inconsapevolezza del meccanismo che origina il benessere, ossia quel legame con la natura che frequentemente viene dimenticato (World Resource Institute, 2008).

Figura 3.1.1 - Interconnessioni fra persone, biodiversità ecosistemi ecosistemici. Fonte: WWF, 2010: 11.

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Negli ultimi 25 anni, la superficie forestale mondiale è diminuita del 3,1% e la figura 3.1.2 mostra in quali nazioni è più o meno presente in proporzione al relativo territorio. La distruzione della foresta è avvenuta in modo diverso a seconda delle fasce climatiche e del trend demografico, tuttavia l’andamento segue generalmente queste fasi: la popolazione cresce e con essa la domanda di risorse, pertanto aumenta il bisogno di suoli da coltivare. Questi vengono ricavati, nella maggior parte dei casi, convertendo le aree boscate, cosa che è avvenuta soprattutto nella zona tropicale. Si hanno quindi tre tendenze: l’area forestale totale che diminuisce, la popolazione che aumenta e quindi la domanda di risorse, e la superficie forestale pro capite (area utile a soddisfare la domanda) declina, seguita dalla crescita della popolazione e dall’urbanizzazione (FAO, 2016; WWF, 2016).

3.1.2 La consapevolezza della popolazione sul ruolo dell’ambiente

Un aspetto non irrilevante da considerare riguarda quanto la popolazione è cosciente del ruolo che svolge l’ambiente, un dato che risulta basso e perciò rappresenta un motivo ulteriore per valutare economicamente i SE. Di seguito si mostrano i risultati di un’indagine svolta nel contesto della strategia europea sulla biodiversità 2020, per valutare la consapevolezza della popolazione sul tema.

Le domande dell’intervista riguardavano l’importanza di conservare la biodiversità e cosa comporta la sua perdita, quali azioni dovrebbe intraprendere l’UE, e gli

Figura 3.1.2 - La superficie forestale in proporzione, nel mondo. Fonte: FAO, 2016:17.

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atteggiamenti personali in merito alla protezione della natura. La ricerca, fatta nel 2007, 2010, 2013 e 2015, ha intervistato a campione i residenti degli stati membri con un’età maggiore di 15 anni. I risultati, in figura 3.1.3, forniscono un indicatore della conoscenza pubblica sulla materia, ossia quanta familiarità gli europei hanno con il concetto di biodiversità. Per l’anno 2015, i più non hanno mai sentito parlare dell’argomento, mentre la restante parte si divide equamente tra chi è consapevole di cosa sia la biodiversità e chi ne ha solo sentito parlare. In figura 3.1.4, invece, è riportato il grafico che sintetizza i

Figura 3.1.3 - I risultati della ricerca condotta dall'EEA.

Fonte: https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/public-awareness-1/assessment consultato il 15/7/2017.

Figura 3.1.4 - Risultati dell'indagine svolta dall'EEA.

Fonte: https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/public-awareness-1/assessment consultato il 15/7/2017.

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risultati sulla conoscenza della rete Natura 2000. Anche in questo caso, con uno scarto superiore al precedente, la maggior parte non ne ha mai sentito parlare, e poca è la percentuale di coloro che sanno di cosa si tratti (EEA, 2016).

In conclusione, questa indagine è utile a mostrare quanta poca coscienza c’è della materia, il che non è da sottovalutare. Comprendere i motivi per cui certe azioni vengono intraprese per conservare e proteggere l’ambiente, è fondamentale per garantire risultati di maggior successo. Soprattutto considerando quelle misure che cercano di intervenire per cambiare aspetti dello stile di vita. Se manca l’informazione, le iniziative non potranno di per sé essere completamente efficaci, ma è importante invece coinvolgere le persone. I risultati di una valutazione economica dei SE possono essere utili anche nelle attività di sensibilizzazione.

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