Alla luce di quanto emerso dal monitoraggio dei dati e dalla forma- zione, si rivelano importanti le testimonianze degli studenti partecipanti, i quali hanno avuto modo di esprimere una propria opinione sull’esperienza vissuta e su eventuali dubbi e curiosità che sono emersi. Se è possibile intuire che alcune risposte siano state fornite con un pre- supposto di desiderabilità sociale, dall’altro è possibile ritenere che altre risposte rappresentino davvero la realtà indagata. In questo caso non ci si riferisce all’atteggiamento assunto o ai sentimenti provati una volta relazionati alla persona con disabilità o, ancora, se si è in grado di ap- procciarsi o meno, in futuro, nei diversi contesti in cui si relazioneranno.
Ci si riferisce in particolare al proprio pensiero sulla formazione, alla soddisfazione di aver partecipato ad un’esperienza teorico-pratica che ha permesso di acquisire nuove piccole competenze.
Infatti, nel questionario finale sono due le domande che vanno ad in- dagare l’opinione degli studenti, in particolare: Ritieni che il percorso di
formazione/simulazione ti abbia aperto nuove prospettive?, in cui più della metà degli studenti ha risposto positivamente, tanto che la distribuzione di risposte è molto omogeneo ma soprattutto lascia sperare che, in futu- ro, qualcosa cambi. Una grande percentuale che si divide in abbastanza e molto d’accordo si evidenzia nell’item “ritengo di aver ampliato le mie vedute”, quasi cancellando i pregiudizi preesistenti e che toccano alte percentuali, così come la consapevolezza raggiunta nell’apprendere che la parola “sordomuto” è sbagliata.
Si ritiene opportuno evidenziare, tuttavia, un altro aspetto importan- te: “mi è piaciuto molto il percorso a cui ho partecipato” che ha raggiun- to quasi il massimo delle risposte in molto d’accordo (92,2%); chiaramente, a qualcuno il percorso non è piaciuto o si è creato delle aspettative che poi non si sono realizzate.
Questo tipo di domanda ha permesso di riflettere sull’esperienza in maniera oggettiva, distinguendo i punti di forza da quelli di criticità, va- lutando l’importanza dei singoli step della ricerca; per questa ragione è stata inserita, a conclusione del questionario, la domanda Hai curiosità, dubbi, domande o vorresti approfondire qualche aspetto sul mondo della sordi- tà?, in questo caso gli studenti non si sono lasciati sfuggire l’occasione di esprimere riflessioni, opinioni e curiosità, molti ad esempio hanno am- messo che intraprenderanno, a breve, corsi LIS per imparare a comuni- care in lingua dei segni e approfondire i vari aspetti della sordità; altri desiderano invece ulteriori incontri di formazione per affrontare argo- menti legati al tema, poiché ritengono possa essere utile per relazionarsi ancora meglio con le persone sorde; altri ancora hanno ringraziato per l’opportunità di aver partecipato all’esperienza e hanno espresso soddi- sfazione al riguardo così come, un’altra piccola “fetta” di studenti, ha confessato di avere ancora molta curiosità:
Studente 1: molta curiosità sull’intero mondo;
Studente 2: l’incontro ha soddisfatto le mie curiosità e le mie domande;
Studente 3: il corso di formazione mi ha aiutata molto, quindi per adesso mi sento di non avere dubbi;
Studente 4: se riuscirò l'anno prossimo spero di iscrivermi al corso della LIS. Grazie per tutto ciò che mi hai trasmesso;
Studente 5: avevo già in mente di seguire dei corsi LIS, ma dopo questo in- contro ho capito quanto effettivamente sia importante conoscere questa realtà;
Studente 6: volevo solamente ringraziare per averci dato la possibilità di ap- profondire il tema, accrescere le nostre conoscenze a riguardo e di aver potuto partecipare ad una piccola esperienza di lezione di LIS, che personalmente mi ha emozionata molto;
Studente 7: approfondirò questo aspetto sul mondo della sordità perché mi ha affascinata ed entusiasmata;
Studente 8: credo che l'argomento sia molto vasto ed interessante e sarebbe molto interessante e piacevole affrontare altri incontri.
Quanto sopra riportato evidenzia di fatto l’utilità dei corsi di forma- zione, in particolare nell’affrontare tematiche delicate e che richiedono una certa sensibilizzazione e comprensione. Inoltre, ha consentito di va- lutare l’importanza che la società fornisca esperienze di questo tipo per la specializzazione professionale dei futuri educatori. Oltre a queste te- stimonianze, se ne aggiungono altre, come quella di una docente coor- dinatrice di una delle esercitazioni di ricerca che ha espresso la volontà di sapere come si è svolto l’incontro di formazione, ovvero se è piaciuto, se è stato o meno interessante e se ha consentito di apprendere nozioni che finora non erano mai state affrontate.
Dalle risposte di alcuni studenti che riporto in seguito, emerge una significativa occorrenza della parola “interessante”:
Studente 1: L'incontro del 15 maggio è stato a mio parere particolarmente in- teressante, sia per il tema affrontato, sia per il metodo di approccio che Dania ha utilizzato per farci avvicinare e meglio comprendere questa realtà che da quan- to detto risulta ancora in estrema difficoltà sotto alcuni punti di vista.
Nella prima parte abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano, grazie alla presenza, di una docente di lingua LIS la base di questa lingua affascinante ma piena di sfaccettature, che la rendono unica. In seguito, Dania partendo dal- la sua esperienza personale, ci ha esposto la sordità sia dal punto fisico/medico, sia dal punto psicologico (relazioni, inclusione scolastica, sociale).
Dania è stata in grado di rispondere a tutte quelle domande che dopo aver compilato il suo questionario mi erano sorte spontaneamente. La lingua dei se- gni non è universale, ogni paese ha una propria lingua che è uno strumento di
pensiero e comunicazione. Si tratta di una lingua a tutti gli effetti anche se in al- cuni paesi tra cui l'Italia non è riconosciuta a livello nazionale.
[…] L'importanza che la Comunità sorda rappresenta per la persona sorda, all'interno della quale ad ogni persona viene assegnato un secondo nome, che lo rappresenta e lo diversifica dall'altro rendendolo UNICO.
Ancora oggi l'inserimento presenta delle difficoltà poiché la scuola di tutti non è in grado di garantire interventi funzionali ai bisogni educativi del sordo. La scuola ancora oggi non dispone a sufficienza docenti specializzati per l'edu- cazione del sordo, vengono assegnati a questi studenti degli insegnanti di so- stegno che non hanno le competenze necessarie per ricoprire questo ruolo, co- me d'altronde succede nella maggior parte dei casi.
All'incontro era presente una terza testimonianza, una figlia di genitori non udenti, che attraverso la sua esperienza, ha toccato diversi punti, come quello del diversificare la figura dell'Assistente alla comunicazione (nasce a Roma nel 2001, in passato veniva assegnato per 20 ore in una settimana scolastica, oggi, questa figura viene assegnata per 4 ore) che ha il compito di facilitare la comu- nicazione, spiegare e approfondire la lezione allo studente, dalla figura dell'in- terprete il quale compito è solamente quello di tradurre.
Quest'incontro è stato per me un grande insegnamento, approcciarsi in mo- do cosi diretto con diverse realtà che esistono ma che la società nasconde, ha un forte impatto sul mio pensiero, sui miei obbiettivi futuri e sulle mie scelte.
Studente 2: L’incontro di martedì 15 è stato davvero stimolante, più che su- scitare nuove domande sull’argomento, alle quali comunque hanno saputo ri- sponderci in modo esaustivo, mi sono soffermata su quanto noi essere umani siamo così superficiali, prima di questo incontro non mi ero mai soffermata a pensare su come potessero vivere i sordi, su quanto siano importanti determi- nate cose e su quanto queste debbano essere apprezzate a prescindere e non sof- fermarsi solo quando qualcosa si è persa o non si ha. Imparare qualcosa sulla lingua dei segni è stato così divertente, aver appreso ed essere entrati in un mo- do così lontano dal nostro, perché siamo sinceri, prima di martedì non mi ero mai soffermata su questo. Aver acquisito nuove conoscenze ha fatto sì che io possa essere abbastanza pronta nell’affrontare una situazione diversa da quella che solitamente viviamo, perché io la prossima volta possa essere preparata, in- formata e quindi pronta all’incontro con l’altro. Infine, l’aver poi provato l’esperienza della lingua dei segni e l’essermi alzata in piedi ed aver detto il mio nome con le mani, quindi diversamente da come normalmente lo faccio mi ha convinto sempre più che la diversità è qualcosa sì di diverso, ma di sorprenden- temente diverso…
Studente 3: Ho trovato l'incontro molto interessante.
Nella prima parte abbiamo imparato qualcosa della lingua dei segni con Laura, una docente LIS. Mettersi alla prova, comunicare fin da subito è stato stimolante. Questo ha permesso di metterci davvero nei panni di chi non può sentire.
Nella seconda parte è intervenuta Dania. Oltre a cose tecniche e pratiche ha raccontato la sua esperienza personale, come ha vissuto la sordità da quando era piccola ad oggi. Ascoltare la sua esperienza, insieme a quella di Gianna, in- terprete e figlia di non udenti, è stato fondamentale per capire realmente.
Tutto questo ha ampliato notevolmente le mie conoscenze riguardo la sordi- tà. Personalmente la parte più bella è stata la fine. Quando tutti sono andati via alcuni di noi, ancora curiosi, hanno inondato Dania e Gianna di domande. Loro, gentili e disponibili, sono rimaste con noi e hanno risposto a ogni domanda e curiosità.
Particolarmente mi ha colpito la forza di Dania, che non ha permesso alla sordità di limitarla nella sua vita.
Studente 4: L'incontro per quanto mi riguarda è stato interessante. Già dopo aver compilato il questionario e dopo aver conosciuto Dania ho iniziato ad ave- re curiosità riguardo la sordità.
Infatti, già mi ero informata per sapere se nella mia città si tenevano corsi per la LIS. Tuttavia, ho scoperto molte cose nuove. La prima riguarda la defini- zione di sordomuti che oggi non si utilizza più. Io pensavo che chi fosse affetto da sordità aveva anche problemi con il linguaggio anche perché due persone amiche di famiglia erano sorde e emettevano dei suoni se provavano a parlare e non delle parole. Invece Dania ci ha detto che l'apparato fonatorio è intatto e quindi attraverso la Logopedia i sordi potrebbero parlare. Per quanto riguarda la LIS è stato molto bello peccato che non è durato molto. Anche la spiegazione di Dania è stata molto chiara ed interessante ed ha dato molte informazioni che non ne ero a conoscenza. Ritengo che è stato molto importante fare questo in- contro perché quotidianamente non si parla mai di sordità e le persone sono poco informate e credo che queste formazioni si dovrebbero fare più spesso.
Studente 5: è stata una lezione molto bella ed interessante, abbiamo impara- to qualcosa della lingua dei segni con Laura, una docente LIS, e ciò ha permesso di immedesimarci e di capire quanto è davvero importante prestare attenzione ad una persona sorda: devi guardarla negli occhi, devi scandire bene le parole, bisogna parlare uno alla volta e dare importanza al contatto fisico. Secondo me tali aspetti sono fondamentali ma noi li trascuriamo ogni giorno perché a volte diamo tutto per scontato. In un certo senso è stata una lezione che mi ha fatto
riflettere molto, mi ha colpito il modo in cui hanno definito noi udenti ovvero "il mondo del rumore", penso e ritengo che il silenzio sia importante tanto quanto il rumore, anzi forse ti fa "sentire" anche di più.
Queste testimonianze offrono un punto di vista privilegiato sul tema che risulta essere molto più prezioso dei dati quantitativi analizzati in questa ricerca. L’opinione dello studente, anche se errata o superficiale (nel caso del questionario iniziale) o ancora (forse) non pienamente cor- rispondente alla realtà, assume grande rilevanza alla luce di quello che la formazione ha restituito: non solo una base conoscitiva, ma una pro- fonda riflessione su un mondo ancora oggi poco conosciuto o, perlome- no, che se non vissuto direttamente, non può essere compreso in tutti i suoi aspetti.
Gli studenti hanno dimostrato di aver acquisito molto in poco tempo, sfruttando appieno l’occasione; hanno raggiunto una notevole consape- volezza in prospettiva futura, sia a livello lavorativo che relazionale ma, soprattutto, concordano sull’importanza di conoscere anche queste real- tà. E, tuttavia, emerge l’importanza di organizzare formazioni come questa all’interno dell’Università, per potersi preparare alla professione del domani in maniera adeguata e completa.