• Non ci sono risultati.

Le valenze orizzontali

Nel documento PIANO TRIENNALE 2005-2007 (pagine 42-45)

8. Portafoglio di attività

8.2 Le valenze orizzontali

La definizione della missione del CNR non si esaurisce con l’indicazione delle undici

macroaree programmatiche sulle quali opera, ma comprende anche “valenze, a

carattere generale e a impatto esterno sul sistema produttivo e sociale, trasversali

rispetto alle aree tematiche”, come è disposto dal D. Lgs. 127/03 e più puntualmente

precisato dall’art. 41 del regolamento di organizzazione e funzionamento. Tali valenze

che corrispondono, nella quasi totalità dei casi, a modalità di azione che l’Ente deve

adottare nel realizzare gli obiettivi programmatici, sono illustrate nel seguito.

Un primo gruppo riguarda l’avanzamento delle conoscenze e il potenziamento del

rapporto con le università e gli altri organismi di ricerca. Il primo obiettivo è fondante e

sotteso alla quasi totalità delle attività del CNR: l’elemento innovativo è la scelta di fare

emergere, evidenziare e rendere disponibili le nuove conoscenze con una generale

attenzione all’obiettivo di creare, attraverso le attività di ricerca, valore per il Paese. Il

secondo obiettivo è quello di perseguire non solo la collaborazione su punti di

contenuto specifico concordati, ma anche in molti casi la realizzazione di una rete di

legami programmatici permanenti anche in vista del dialogo tra la ricerca italiana e gli

altri componenti del sistema dell’UE.

Per ciò che concerne il potenziamento delle sinergie con il sistema universitario sono

da segnalare gli accordi quadro con i Consorzi interuniversitari finalizzati alla

realizzazione di obiettivi progettuali concordati. Sono in fase di sottoscrizione gli

Obiettivi progettuali

39.

accordi con il CNISM nel settore dei materiali e dispositivi e con l’INSTM nel settore

della chimica e tecnologia dei materiali. Tali accordi prevedono una sistematica

collaborazione con le università partecipanti a detti consorzi non solo attraverso

l’inserimento di ricercatori e professori universitari nella programmazione e nello

svolgimento delle attività del CNR negli specifici settori, ma anche attraverso l’azione

coordinata nei confronti del sistema esterno. E’ in fase di avvio anche il meccanismo,

previsto dalla legge di riforma, di istituire unità di ricerca del CNR presso le strutture

del sistema universitario.

Un’altra classe di finalità di valenza orizzontale riguarda i rapporti con il sistema

produttivo:

- stabilire un rapporto sistematico delle strutture e delle attività dell’Ente con il

sistema produttivo, promuovendo anche attraverso forme specifiche di

collaborazione, lo sviluppo della ricerca privata;

- fornire il necessario supporto scientifico e tecnologico alle attività delle piccole

e medie imprese, attribuendo a questo rapporto un carattere prioritario;

- considerare la valorizzazione, il trasferimento e la diffusione dei risultati della

ricerca come elemento essenziale dell’attività dell’Ente;

- perseguire una valorizzazione delle specificità territoriali, anche attraverso

forme di coinvolgimento nelle attività previste, di soggetti a livello regionale.

E’ in fase avanzata la riorganizzazione del rapporto tra il CNR e mondo delle imprese.

Con alcune aziende medio-grandi (Finmeccanica, AVIO, MAPEI) si stanno attivando

gruppi misti di ricerca, nella consapevolezza che la collaborazione più efficace tra

strutture scientifiche e imprese si ha quando le attività di ricerca sono svolte in stretto

contatto o addirittura insieme. Nel caso delle piccole imprese questa formula va bene

limitatamente a quelle (purtroppo poche in Italia) che sono classificabili come

high-tech. Al contrario non ha senso prevedere che tutte le piccole imprese debbano

impegnarsi direttamente nella ricerca: devono essere innovative che è un altro

concetto. Premesso che, come è noto, l’innovazione non è solo tecnologica ma anche

organizzativa, di mercato, di comunicazione, finanziaria e così via, è però anche vero

che le tecnologie aiutano su questi altri fronti. Per queste imprese si pone la questione

del trasferimento tecnologico nel senso di rendere loro disponibili trovati, conoscenze,

dimostratori, processi dei quali non hanno ancora conoscenza o rispetto ai quali

hanno difficoltà di accesso. Il CNR ritiene suo compito agire per conseguire

quest’obiettivo molto importante per il Paese e ha definito meccanismi di intervento

prevalentemente basati sui cosiddetti “centralini”, cioè moltiplicatori di contatto.

Alcuni esempi di accordi già operativi, oltre a quelli con le aziende sopra citate, il cui

impatto è moltiplicato dalla numerosità dei loro interlocutori quali fornitori o clienti,

confermano la validità della formula basata su articolazioni di natura settoriale

(COMAU), di filiera (con Federchimica) e territoriale (con Unioncamere e

Confartigianato).

L’adozione di un sistema a rete con adeguati centralini di contatto con l’utenza

consentirà al CNR di evitare velleitari tentativi di collegamenti diretti “punto punto”

con il sistema delle PMI nazionale, massimizzando al contempo i rapporti delle proprie

strutture di ricerca insistenti sullo specifico territorio e sfruttando la propria rete di

competenze esistenti a livello nazionale per rispondere in modo integrato alle

Obiettivi progettuali

domande di tecnologia e innovazione emergenti. Un caso esemplificativo del nuovo

modello di approccio è rappresentato dalla collaborazione avviata con Confartigianato

e sostenuta da un finanziamento del Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della

Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’impegno del CNR in questo campo è

finalizzato alla realizzazione di una banca dati dell’offerta tecnologica supportata da

un sistema di rappresentazione e interrogazione con molteplici formulazioni e

distribuita in modo telematico all’insieme della rete periferica dell’associazione. Allo

stesso tempo il CNR sta provvedendo all’ottimizzazione del processo di integrazione

reticolare delle piccole imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali.

Va riconosciuto che il CNR ha tentato in passato, anche se in modo frammentario, di

“fare sistema” attraverso strutture associative (consorzi e società di vario tipo)

finalizzate allo svolgimento di attività di ricerca o, più recentemente, attraverso esempi

di spin off. Ma questo “portafoglio” di partecipazioni non corrisponde a una logica

organica se non viene gestito come un asset patrimoniale da valorizzare. E’ pertanto

allo studio la costituzione di una società inizialmente con partner pubblici con

l’obiettivo di creare, nelle forme opportune, valore da questi pregressi investimenti.

Un’ultima area di attenzione comprende gli obiettivi di:

- fornire attraverso l’attività di ricerca una risposta adeguata ai bisogni espressi

dal sistema sociale del Paese;

- assicurare l’inserimento delle ricerche dell’Ente in programmi europei e

internazionali per un’adeguata valorizzazione dei risultati della ricerca

nell’attuale quadro della competitività globale.

Tale area è stata talmente determinante nell’impostazione dei programmi che non

richiede considerazioni aggiuntive. Basterà ricordare, con riferimento al primo punto,

che il CNR non si presenta più come un tempo attraverso l’enunciazione di un insieme

di competenze dei propri istituti, bensì attraverso un ben definito portafoglio di

obiettivi programmatici coerenti con le esigenze del Paese. Tutte le finalità progettuali

sono organizzate in modo da conseguire gli obiettivi sopra delineati.

Obiettivi progettuali per macroarea

41.

Nel documento PIANO TRIENNALE 2005-2007 (pagine 42-45)

Documenti correlati