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174 Legge 4/2004, Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.

Legge 170/10, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

Legge di Stabilità 2013: Legge 228/2012. art. 1 commi, 102-107, dedicati al settore AFAM: equipollenza dei diplomi

accademici di I livello alle lauree universitarie classe L-3 (Lauree triennali in Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda); equipollenza dei diplomi accademici di II livello alle magistrali universitarie; dei diplomi di vecchio ordinamento già conseguiti, ai diplomi accademici di II livello (e dunque alle lauree magistrali); i diplomi accademici di II livello (compreso vecchio ordinamento) quale titolo di accesso per i corsi universitari di specializzazione e di dottorato di ricerca.

Esiste poi una normativa regionale sul diritto allo studio universitario, legata all'erogazione di servizi che attuino

tale diritto: ad es. per la Regione Veneto n. 8/1998 "Norme per l'attuazione del diritto allo studio universitario" all'art.

3 comma h "Interventi e provvidenze a favore degli studenti con handicap" e art. 27 per "specifici interventi sia individuali che collettivi mediante l'erogazione diretta dei servizi o sotto forma di concorso finanziario": per i servizi di orientamento e informazione, consulenza psicologica, borse di studio, strutture abitative...

Documento 11

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Documento 12

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Documento 13

La testimonianza sarà in forma anonima, per ragione di privacy utilizzeremo un nome di fantasia“Emma”. Presentazione generale e diagnosi

Breve descrizione su chi sei? Dove e quando sei nata?

Sono una ragazza di Verona nata nel 1991. Ho un carattere emotivo, sensibile, socievole. Vado d’accordo con tutti ed entro facilmente in empatia con gli altri; amo in particolar modo i bambini e con loro spesso organizzo attività creative.

Cosa fai attualmente?

Attualmente frequento il secondo anno di specializzazione in Atelier Direction- Mediazione Culturale dell’Arte dopo aver conseguito la Laurea triennale presso l’Accademia di Belle Arti.

Chi si è accorto delle tue difficoltà di apprendimento?

Si è accorta delle mie difficoltà mia madre che, essendo insegnante di scuola elementare ed in particolare di una classe prima, era stata chiamata a frequentare il primo corso di aggiornamento sui disturbi di apprendimento “LA SCUOLA FA BENE A TUTTI” (anno scolastico 1999) condotto dal Prof. Giacomo Stella. Proprio come insegnante si era accorta che alcune mie difficoltà nell’apprendimento della lettura e del calcolo potevano essere ricondotte ad un effettivo disturbo di apprendimento. Inizialmente mia mamma mi ha aiutato con alcune strategie imparate al corso, sperando in un graduale miglioramento. Data la novità dell’argomento, inizialmente ha sottovalutato l’importanza di una diagnosi tempestiva.

A che età hai avuto il tuo primo certificato diagnostico?

Il certificato diagnostico cosa ha rilevato? DSA di che grado/entità?

La prima diagnosi risale al 2001, all’età di 9 anni e 10 mesi, in classe quinta elementare. Sono stata esaminata dal Prof. Giacomo Stella presso il suo studio a Casalecchio di Reno.

La valutazione neuropsicologica ha evidenziato: - Intelligenza non verbale nella norma.

- Linguaggio recettivo lievemente scadente degli aspetti lessicali, adeguata la comprensione delle strutture principali, qualche difficoltà viene riferita nella comprensione delle strutture complesse.

- Lettura deficitaria nella decodifica sia per gli aspetti di velocità che di accuratezza. - Nella scrittura si evidenziano alcune difficoltà ortografiche di matura non fonologica.

- Nel processamento numerico e nel calcolo si segnalano difficoltà di conteggio regressivo, mancata padronanza nei fatti aritmetici (tabelline), alcune difficoltà nella lettura dei numeri e difficoltà nel calcolo scritto.

I dati emersi deponevano per una diagnosi di dislessia evolutiva con compromissione di tutti gli ambiti funzionali (lettura, scrittura e calcolo), con particolare compromissione della lettura con un deficit di grado medio.

Che consigli erano contenuti nella diagnosi? Sono stati applicati a casa e a scuola?

Nella diagnosi erano consigliato un programma di rieducazione con lo scopo di rafforzare i processi di accesso lessicale, per quanto riguarda la scrittura erano stati dati consigli per sollecitare strategie di decisione ortografica. In matematica, era stato raccomandato l’uso della tavola pitagorica per compensare le difficoltà nella padronanza delle tabelline.

I consigli sono stati applicati a casa, mentre le Insegnanti di scuola elementare a cui era stata presentata la diagnosi li hanno ignorati.

Negli anni è stato messo in atto il monitoraggio?

Dopo la prima diagnosi, sempre in forma privata, sono stata seguita da una foniatra e da una logopedista fino al primo anno di scuola superiore (27 ottobre 2005 ultimo controllo foniatrico logopedico). In quell’occasione la logopedista ha riscontrato “ nel linguaggio verbale adeguate abilità sia sul versante espressivo che recettivo, un vocabolario nel complesso buono e una costruzione del discorso spontaneo discreta nella pianificazione e nel contenuto. Si riscontrano, invece, importanti difficoltà a carico delle competenze di letto scrittura, seppure in miglioramento rispetto alla valutazione precedente. La lettura è lenta e poco corretta, presenta ripetizioni sillabazioni esitazioni e anticipazioni per cui i tempi di decodifica sono più elevati rispetto a quelli attesi per età e classe scolastica (con un valore di 2,3 sill/sec equivalente a - 4 DS).Vengono riscontrate difficoltà di comprensione globale dei testi lunghi e/o complessi. Nella scrittura si evidenziano errori ortografici non fonologici, uso dell’h, fusioni illegali, accenti e maiuscole. Nell’ambito del calcolo si segnalano ancora difficoltà di lettura dei numeri complessi, lentezza nel calcolo orale, esitazioni nel conteggio regressivo, difficoltà di memorizzazione delle tabelline. La diagnosi di dislessia, pertanto, viene

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riconfermata, su base mista (sia percettiva che visuo-spaziale) con compromissione maggiore della lettura rispetto alla scrittura ed al calcolo. Per questo si rende necessario per la scuola l’utilizzo di strumenti didattici compensativi e dispensativi”.

Tutte le diagnosi sono state presentate dai miei genitori alle scuole che ho frequentato e depositate in copia, di volta in volta, nel mio fascicolo personale. Mia madre si è sempre fatta carico di informare l’Insegnante coordinatore delle mie difficoltà e della presenza agli atti scolastici della documentazione D.S.A.

Percorso scolastico

Cosa ricordi del periodo della scuola primaria?

Della scuola primaria ho ricordi confusi; ricordo scene, aneddoti ma non molto chiari.

Una cosa di cui sono certa è che purtroppo non sono stata molto “aiutata” dalle insegnanti, venivo considerata quella “tenerina” e poco matura; ricordo che l’insegnante di italiano mi strappava le pagine del quaderno con disprezzo. Per fortuna all’interno della mia classe c’era una bambina con le mie stesse difficoltà per cui non mi sentivo sola. Con i compagni il rapporto era buono.

Scuola secondaria di primo grado

Cosa ricordi del periodo della Scuola secondaria di primo grado?Come ti hanno sostenuto i docenti?

All’inizio della scuola media i miei genitori hanno presentato alla scuola la documentazione necessaria ed hanno avuto un colloquio con l’Insegnante coordinatore che ha dimostrato sensibilità al problema; pur affermando la sua ignoranza sull’argomento, ha subito informato tutti gli altri Insegnanti.

Sono stata fortunata ad avere l’insegnante di italiano e di matematica sensibili e disposte ad aiutarmi anche informandosi circa i disturbi d’apprendimento.

Avevi presentatoil certificatodiagnostico aggiornato? All’inizio della scuola secondaria di primo grado?

Si

Quali sono state le difficoltà riscontrate?

Ho avuto difficoltà nell’organizzazione dello studio per cui venivo aiutata da mia mamma nella costruzione di mappe concettuali, schemi o riassunti; venivo aiutata anche in matematica. Grosse difficoltà le ho avute nella lingua straniera con oltretutto un’Insegnante poco comprensiva.

Hai utilizzato strategie o strumenti? Hai utilizzato gli strumenti compensativi (PC, mappe concettuali mentali, calcolatrice…)?Verifiche o interrogazioni programmate?

Non ho voluto utilizzare il computer come mi era stato proposto dall’Insegnante di italiano per non apparire “diversa”, le interrogazioni venivano programmate per tutti. Tenevo il righello come punto di riferimento sotto le righe per facilitare la lettura. Utilizzavo e utilizzo tutt’ora molti colori per sottolineare le cose più importanti sia nei libri che prendendo appunti. Uno strumento che ho usato in matematica è stata la calcolatrice sia nell’attività giornaliera che durante le verifiche.

Com’era il rapporto con la classe?

Il rapporto con i compagni è stato complessivamente buono, ritengo di avere un buon carattere, sono capace di “ingoiare” eventuali critiche o prese in giro. Inoltre, avevo molti compagni che non studiavano e che davano molti più pensieri di me.

Quali materie ti hanno creato più difficoltà?

Le materie che mi hanno creato maggior difficoltà sono state italiano e matematica anche se avevo il supporto delle insegnanti. Ricordo con dispiacere l’insegnante di musica che non riconosceva la mia difficoltà nel riconoscere e leggere le note musicali.

Domande scuola secondaria secondo grado Che tipo di percorso scolastico hai scelto?

La scelta della scuola secondaria è stata personale, spontanea e veloce. Ho frequentato l’Istituto Statale d’Arte (I.S.A) a Castelmassa scegliendo l’indirizzo di pittura e decorazione negli ultimi tre anni.

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