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3. L’adozione e le coppie dello stesso sesso

3.4. Leggi sulle unioni same-sex

Storicamente, il matrimonio era riservato alle sole coppie eterosessuali24. L’esclusione delle altre tipologie di coppia dall’istituzione è stata ribadita in tempi relativamente recenti: la versione originaria della section 11(c) del Matrimonial Causes Act 1973, recante i “motivi per cui un matrimonio è nullo”, stabiliva che “[u]n matrimonio celebrato dopo il 31 luglio 1971 [era] nullo solo per i motivi seguenti, vale a dire […] le parti non erano rispettivamente maschio e femmina”. Publishing, 2001, 605 ss., sottolineava che, “tuttavia, le adozioni da parte di individui single non [erano] generalmente considerate così favorevolmente da parte delle agenzie rispetto alle adozioni da parte di una coppia sposata, e [tendevano] ad essere utilizzate per bambini con necessità speciali che [erano] altrimenti difficili da collocare”, riscontro, questo, confermato anche da J. LOGAN –C.SELLICK, Lesbian and gay fostering and adoption in the United Kingdom: Prejudice,

progress and the challenges of the present, in Social Work & Social Sciences Review, vol. 13, n. 2,

2007, 35-47.

La discriminazione di fatto è sembrata permanere anche ben oltre l’entrata in vigore della legge del 2002; v. E.HITCHINGS –T.SAGAR, The Adoption and Children Act 2002: A Level Playing

Field for Same-Sex Adopters? [2002] Child and Family Law Quarterly 60, cit. in S.GILLMORE – L. GLENNON, Hayes and Williams’ Family Law, Oxford University Press, 2012, che hanno esaminato i colloqui svolti da un piccolo campione di assistenti sociali attivi nell’ambito dell’adozione; da questi colloqui si è potuto evincere che vi è una maggiore probabilità che le coppie dello stesso sesso vengano proposti bambini con gravi problemi che hanno avuto una convivenza difficile con altre coppie. Potrebbe inoltre permanere un’aspettativa che le coppie dello stesso sesso debbano adottare ruoli distinti come nelle coppie eterosessuali, al fine apparente di evitare di confondere il bambino adottato. Tuttavia, la legge stabilisce espressamente che sarebbe illegittimo discriminare tra adottanti per il solo motivo dello stato civile o dell’orientamento sessuale (v. infra, par. 3.5.2.).

23 COCKER, op. cit., 107-108.

24 V. la classica definizione data in Hyde v Hyde and Woodmansee [1866] L Rev 1 P & D 130: il matrimonio “è l’unione volontaria, per la vita, di un uomo ed una donna, ad esclusione di ogni altro”.

57 Tuttavia, di pari passo con gli sviluppi nei costumi e nella società, il diritto ha riconosciuto tutele e libertà crescenti a favore degli individui e delle coppie omosessuali.

3.4.1. Il Civil Partnerships Act 2004

Il Civil Partnerships Act 2004 è entrato in vigore nel dicembre 2005. La civil partnership, riservata ad individui dello stesso sesso25, è stata definita come “parallela al matrimonio”, per evitare di minare le fondamenta del matrimonio e di urtare le sensibilità di diversi gruppi religiosi. Anche se il Governo aveva a suo tempo sottolineato che la civil partnership non costituiva un “matrimonio omosessuale”, di fatto gli istituti sono pressoché identici, poiché i due legami danno luogo a diritti ed obblighi sostanzialmente sovrapponibili26.

Il Civil Partnership Act 2004, alla section 79, ha modificato l’assetto previgente in materia di adozione, onde garantire l’applicabilità anche a beneficio dei civil partners: si prevede, infatti, in maniera esplicita la possibilità per i civil partners di chiedere un’ordinanza di adozione.

Dunque, la legge del 2004 conferisce ai civil partners gli stessi diritti rispetto ad uno step-parent che sposa il genitore. Nella determinazione della richiesta, il giudice deve tener conto del superiore interesse del fanciullo. Un civil partner ha il diritto di chiedere un’ordinanza di contatto o di residenza relativamente ad un fanciullo della famiglia27, senza dover chiedere il permesso preventivo della corte ed a prescindere dalla perdurante esistenza o meno della civil partnership. La section 75(2) del Civil Partnerships Act 2004 ha modificato la section 4A(1) del Children Act 1989: un civil partner può ottenere la responsabilità genitoriale nei

25 È in corso una controversia volta ad aprire la civil partnership anche alle coppie eterosessuali; la coppia ricorrente ha ottenuto il permesso ad agire in giudizio dalla High Court nel febbraio 2015; l’udienza dovrebbe svolgersi alla fine del gennaio 2016 (http://equalcivilpartnerships.org.uk/legal-challenge/).

26 Le differenze sono le seguenti: l’adulterio non può costituire una motivazione per sciogliere la civil partnership, mentre è una valida motivazione per il divorzio; la mancata consumazione di rapporti sessuali e la presenza di una malattia venerea non possono essere invocate per annullare la

civil partnership (v. la section 202 dell’Equality Act 2010).

27 La definizione di “fanciullo della famiglia” (child of the family) nella Section 105(1) del

Children Act 1989 è stata ampliata per comprendere anche un fanciullo che entrambi i membri di

una civil partnership abbiano trattato come un bambino della famiglia. Nel confermare questa volontà, il giudice deve adottare un punto di vista oggettivo ed avere riguardo a tutte le prove (D v

riguardi di un minore in base ad un accordo con il genitore o attraverso una ordinanza giudiziale.

La legge prevede la conversione automatica in civil partnership di un elenco predefinito di unioni same-sex previste da ordinamenti stranieri; le unioni non elencate possono comunque beneficiare della tutela prevista dalla legge se soddisfano le “condizioni generali” stabilite alla Section 214. La presenza dell’unione nell’elenco ha essenzialmente la funzione di facilitare la consapevolezza, da parte di persone che si sposano all’estero, della convertibilità della loro unione in civil partnership. Il Civil Partnership Act 2004 (Overseas Relationships) Order 2012 ha aggiunto cinquanta tipi di unione all’elenco.

3.4.2. Il Marriage (Same-Sex Couples) Act 2013

Il Marriage (Same-Sex Couples Act), che ha ricevuto il Royal assent il 17 luglio 2013, ha operato la piena equiparazione delle coppie omosessuali a quelle eterosessuali, facendo quindi venir meno qualunque possibile argomento che in punto di diritto, potesse mai addursi contro l’applicazione generalizzata della disciplina dell’adozione.