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08 Letterpress studio

Nel documento Il linguaggio delle cose (pagine 67-69)

La stampa letterpress fra tradizione, pratica odierna e nuovi scenar

08 Letterpress studio

Galerie p98a. Foto Norman Posselt 09 New North Press, A23D: a 3D-printed letterpress font, lettera “a” confrontata con lettere in legno e piombo

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130 A. Caccamo, A. Vendetti 131 A. Caccamo, A. Vendetti

tipografia – un ambito di studio interessante potrebbe essere quello della tipografia parametrica – a quella della stampa a caratteri mobili. Il revival del letterpress porte- rà alla nascita di nuove realtà che, facendo proprio uno spirito artigianale cifra della contemporaneità in molti dei settori del design, avrà la possibilità di introdurre nei prodotti delle caratteristiche visive specifiche; riteniamo che tutto il mondo della progettazione grafica ne trar- rà un beneficio in termini culturali. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, chi vorrà introdurre la variante della stampa letterpress all’interno di un percorso progettuale sarà fortemente agevolato; di conseguenza sussisteranno maggiori possibilità di sperimentazione autonoma. Queste novità – e la rinnovata attenzione che porteranno alla stampa a caratteri mobili – non riguarderanno sola- mente la ricerca visiva di coloro che avranno il proprio laboratorio di stampa letterpress, ma anche gli studi di chi si occupa della storia e della cultura tipografica. Difatti le innovazioni tecnologiche verranno affinate anche in am- biti di ricerca che riguardano i set di caratteri d’epoca; si stanno già indagando questioni di scansione tridimensio- nale e restituzione dei dettagli, oltre che di risarcimento tipografico. Questo potrebbe potenzialmente permettere non solo una produzione generale maggiormente soste- nibile da un punto di vista economico, ma anche l’orga- nizzazione di piattaforme con lo scopo di condividere file

per stampare nel proprio laboratorio interi alfabeti. Ciò comporterà un rapporto peculiare con la storia, avendo a disposizione dei set nuovi, senza i tipici segni del tempo che restano impressi sulla carta, ma con forme passate da stampare attraverso tecnologie d’epoca.

REFERENCES

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“Innovazione”, in Enciclopedia Treccani online http://www.trec- cani.it/vocabolario/innovazione [aprile 2019] 10 New North Press, A23D: a 3D-printed letterpress font, poster-specimen del carattere 10

133 N. Ceccarelli 132 →145

Alcune recenti esperienze progettuali hanno catalizzato la riflessione sul rapporto tra design e artigianato, con par- ticolare attenzione verso la comunicazione audiovisiva. L’articolo sottolinea la necessità di un lavoro su quell’im- maginario simbolico tradizionale che in Sardegna permea ancora molte espressioni della cultura popolare. La pro- posta per un racconto di identità – in una molteplicità di piani, di canali, di modalità di contatti e di interazioni – si intreccia in modo non nostalgico e contemporaneo con le attuali articolazioni della comunicazione. L’obbiettivo di questo sforzo e di queste esplorazioni è in prospettiva, identificare possibili strade future per valorizzare l’artigia- nato attraverso la cultura del design.

Design per l’artigianato, Comunicazione audiovisiva, De- sign dell’identità

Recent design experiences have catalyzed reflection on the relationship between design and crafts, with particu- lar emphasis on audiovisual communication. The article underlines the need for understanding the traditional sym- bolic imagery that still deeply permeates in Sardinia many expressions of the popular culture. In line with the pivotal experimentations of various authors, the proposal of an identity narrative – in a multiplicity of plans, channels and interactions – intertwines with the current articulations of communication, is aimed at finding ways for the valorization of traditional crafts through the design culture in a non-nos- talgic and contemporary way.

Design for craft, Audiovisual communication, Design of identity

N. Ceccarelli Orcid id 0000-0002-3262-3419

ISSN 2531-9477 [online], ISBN 978-88-85885-09-7 [print]

Artigianato e identità

Elemento chiave e riferimento ricorrente per tutta la no- stra cultura, il rapporto con l’artigianato è ancora più ra- dicato nell’antica terra di Sardegna in quanto espressione di un legame ancora vivo con una storia dai caratteri uni- ci. All’origine di questa condizione vi è il peculiare stato di in-contaminazione della regione, prodotto di una lun- ga storia di isolamento. Importante elemento identitario, questo è un aspetto ricorrente in molte manifestazioni della cultura popolare locale. Con una prima conseguen- za: fare design in questa terra impone l’esercizio di un ascolto particolarmente sensibile ai caratteri dei luoghi, nei loro aspetti tangibili come in quelli intangibili, in un dialogo aperto con saperi tradizionali, materiali, lavora- zioni, qui ancora diffusi e vitali.

Rispetto a questi aspetti peculiari il nostro lavoro di ri- cerca si è in questi anni confrontato quotidianamente e su più piani: con esplorazioni progettuali di prodotto a scala piccola, o leggera, sviluppati prevalentemente in ambito didattico (Sironi, 2018), (Ceccarelli, 2019); con esplorazioni legate a una interpretazione “espansa” del design della comunicazione, che caratterizza il lavoro del laboratorio algherese AnimazioneDesign, nella combina- zione di elementi di comunicazione visiva, audiovisiva e di exhibit design in chiave ibrida e transmediale. Nel descrivere i riferimenti metodologici e concettuali alla base di alcune di queste esperienze l’articolo intende porre l’accento sul decisivo contributo che il design può offrire in direzione della valorizzazione dei prodotti e del lavoro artigiano. Queste sperimentazioni si allacciano idealmente alla sollecitazione di Stefano Micelli attorno all’idea di una nuova imprenditorialità per l’artigianato, al fine di ricercare per esso “un percorso originale e di dare senso a pratiche che non possono più limitarsi a vivere nella tradizione, ma hanno bisogno di essere rinnovate” (Micelli, 2011, p. 170). La rielaborazione non nostalgica dei valori locali e della tradizione alla base del nostro lavoro sull’artigianato – rias- sunto nella formula di un “Neo-Local design” – abbraccia necessariamente tipologie di intervento diverse. Tra que- ste, l’immaginare nuovi usi per artefatti originariamente legati a funzioni perlopiù superate, come per gli elementi del corredo o per molti dettagli degli abiti e della gioiel- leria tradizionale. Vi è poi la necessità di avvicinare al mercato elementi dell’artigianato – il “fatto a mano”, per esempio – incorporandoli e/o combinandoli in nuovi ar- tefatti più accessibili, con parti realizzate industrialmente, come ad esempio nelle ricerche progettuali di Roberta Morittu, nell’ambito della mostra DOMO (Altea, Mari, Picchi 2009).

Valorizzare l’artigianato

Nel documento Il linguaggio delle cose (pagine 67-69)

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