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Limiti sui membri di apertura, di chiusura e compless

Nell'ipotesi di continuo contatto tra camma e bilanciere, imporre alla camma di apertura un raggio di curvatura infinito nel punto di contatto con il bilanciere significa rendere rettilineo il profilo camma, costringendo bilanciere e valvola ad aprirsi rapidamente: in tal modo si ottiene un'elevata accelerazione positiva della valvola stessa.

Se invece si impone un raggio di curvatura molto piccolo alla camma di apertura, esso indurrà il bilanciere ad avvicinarsi rapidamente al centro della camma, realizzando sulla valvola un'elevata accelerazione negativa.

Figura 4.1: Limiti cinematici apertura

Per il meccanismo di chiusura valgono considerazioni analoghe, ma opposte data la forma ad "L" del bilanciere: un avvicinamento del pattino al centro camma indica ora un'accelerazione positiva, mentre un suo allontanamento rappresenta un'accelerazione negativa.

Pertanto raggi di curvatura tendenti ad infinito sulla camma (tratti rettilinei) si tramutano in delle accelerazioni negative più spinte, mentre raggi di curvatura molto piccoli e tendenti a zero portano a conferire alla camma delle elevate accelerazioni positive.

Figura 4.2: Limiti cinematici chiusura

Riassumendo, fissata la geometria, la posizione e la velocità della camma (sv, vv) e data anche la velocità di rotazione dell'albero a camme (Ω), si avrà:

Per il bilanciere di apertura

Raggio di curvatura massimo (tendente ad infinito o a

curvature negative)

Per il bilanciere di chiusura

Raggio di curvatura massimo (tendente ad infinito o a

curvature negative) Raggio di curvatura minimo

(tendente a zero)

Raggio di curvatura minimo (tendente a zero) Accelerazione massima positiva Accelerazione massima positiva Accelerazione minima negativa Accelerazione minima negativa

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Fissati quindi dei limiti di curvatura massimi e minimi per il bilanciere di apertura e di chiusura, si possono ricavare per ciascuna coppia di membri del cinematismo, positivo o negativo, una coppia di accelerazioni massime positive e negativa.

Queste accelerazioni non costituiscono ancora i limiti cinematici dell'intera distribuzione, sono invece i limiti distinti dei membri, positivi e negativi, che insieme costituiscono la distribuzione desmodromica. Occorre dunque prendere in considerazione il funzionamento coniugato di questi membri.

Sebbene essi siano attivi in maniera alterna, occorre tenere in considerazione nella formazione dei limiti cinematici complessivi sia i membri che in quel momento sono attivi sia il gruppo camma-bilanciere che nello stesso momento si limita a seguire il moto senza scambiare forze, propulsive o frenanti. Questo perché ovviamente i due cinematismi sono coniugati ed entrambi devono realizzare o permettere lo stesso moto del cedente.

Quindi in ogni istante i valore limiti di accelerazione dell'intero cinematismo sono definiti dal minimo valore di accelerazione positiva e dal massimo di accelerazione negativa delle coppie camma-bilanciere di apertura e chiusura.

I limiti cinematici della distribuzione nel suo complesso sono dunque:

Naturalmente resta inteso che i valori di accelerazione sono calcolati in corrispondenza di valori imposti di alzata e velocità, per parametri geometrici fissati e anche per raggi di curvatura limite fissati.

Per quanto detto finora si può quindi affermare che il freno alle prestazioni cinematiche dell'intero cinematismo è dato dalla coppia di membri, camma e relativo bilanciere, che presenta dei limiti cinematici di accelerazione inferiori.

Accelerazione massima positiva dell'intero

cinematismo Massimo tra:

Minimo tra:

Accelerazione massima positiva del meccanismo di apertura

Accelerazione minima negativa del meccanismo di apertura Accelerazione massima positiva del

meccanismo di chiusura

Accelerazione minima negativa del meccanismo di chiusura Accelerazione minima

negativa dell'intero cinematismo

Geometria "destra" e "sini

Il motore Ducati è un bicilindrico a V con la particolarità di avere le testate orizzontale e verticale uguali, cioè caratterizzate dagli stessi parametri geometrici, ma specchiate rispetto l'asse di simmetria della V, in modo da av

centro della V.

Osservando il motore dal lato cinghia ci si può accorgere dell'esistenza di due "geometrie" nella distribuzione, una destra e una sinistra, che si differenziano per essere simmetriche rispetto ad un piano ortogonale al piano di moto dei bilancieri, ma con il medesimo verso di rotazione dell'albero a camme per entrambe, perché mosse dalla stessa cinghia dentata (vedasi la Figura 4.3).

Figura

Si possono quindi definire due geometrie per il sistema desmodromico, una destra e una sinistra:

 Geometria "destra": i centri di

hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata positiva, trovandosi cioè a destra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la geometria dei membri che comanda

l'aspirazione in quello verticale;

 Geometria "sinistra": i centri di rotazione delle camme e dei bilancieri di chiusura hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata negativa, trovandosi cioè a sinistra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la geometria dei membri che comandano l'aspirazione per il cilindro orizzontale, e lo scarico in quello verticale;

Con questa premessa si possono estendere i limiti cinematici

all'intera distribuzione del motore completo. Questo perché i bilancieri equipaggiati dalle due geometrie sono uguali, conservando inalterati i parametri geometrici che li

Geometria "destra" e "sinistra" del motore Ducati

Il motore Ducati è un bicilindrico a V con la particolarità di avere le testate orizzontale e verticale uguali, cioè caratterizzate dagli stessi parametri geometrici, ma specchiate rispetto l'asse di simmetria della V, in modo da avere i condotti di aspirazione entrambi sfocianti al Osservando il motore dal lato cinghia ci si può accorgere dell'esistenza di due "geometrie" nella distribuzione, una destra e una sinistra, che si differenziano per essere simmetriche etto ad un piano ortogonale al piano di moto dei bilancieri, ma con il medesimo verso di rotazione dell'albero a camme per entrambe, perché mosse dalla stessa cinghia dentata

Figura 4.3: Vista laterale del motore

Si possono quindi definire due geometrie per il sistema desmodromico, una destra e una : i centri di rotazione delle camme e dei bilancieri di chiusura hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata positiva, trovandosi cioè a destra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la geometria dei membri che comandano lo scarico per il cilindro orizzontale, e l'aspirazione in quello verticale;

: i centri di rotazione delle camme e dei bilancieri di chiusura hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata ndosi cioè a sinistra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la geometria dei membri che comandano l'aspirazione per il cilindro orizzontale, e lo scarico in quello verticale;

Con questa premessa si possono estendere i limiti cinematici dal singolo meccanismo all'intera distribuzione del motore completo. Questo perché i bilancieri equipaggiati dalle due geometrie sono uguali, conservando inalterati i parametri geometrici che li Il motore Ducati è un bicilindrico a V con la particolarità di avere le testate orizzontale e verticale uguali, cioè caratterizzate dagli stessi parametri geometrici, ma specchiate rispetto ere i condotti di aspirazione entrambi sfocianti al Osservando il motore dal lato cinghia ci si può accorgere dell'esistenza di due "geometrie" nella distribuzione, una destra e una sinistra, che si differenziano per essere simmetriche etto ad un piano ortogonale al piano di moto dei bilancieri, ma con il medesimo verso di rotazione dell'albero a camme per entrambe, perché mosse dalla stessa cinghia dentata

Si possono quindi definire due geometrie per il sistema desmodromico, una destra e una rotazione delle camme e dei bilancieri di chiusura hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata positiva, trovandosi cioè a destra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la no lo scarico per il cilindro orizzontale, e : i centri di rotazione delle camme e dei bilancieri di chiusura hanno, rispetto al sistema di coordinate precedentemente definito, ordinata ndosi cioè a sinistra dell'asse valvola osservando il motore dal lato cinghia. È la geometria dei membri che comandano l'aspirazione per il cilindro dal singolo meccanismo all'intera distribuzione del motore completo. Questo perché i bilancieri equipaggiati dalle due geometrie sono uguali, conservando inalterati i parametri geometrici che li

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caratterizzano e le camme corrispondenti alle due geometrie di uno stesso meccanismo (aspirazione o scarico, separatamente) sono ottenute dallo stesso diagramma di alzata.

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