METODOLOGIA
Metodo 2: Laser scanner mobile ZEB-REVO di GeoSLAM
2.2.3 Linea guida e panorama normativo
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97 tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche”. [28]
L’obiettivo è quello di normare il BIM; la norma infatti mira a disciplinare l’applicazione del Building Information Modelling (BIM) a livello nazionale, incentivandone un utilizzo consapevole.
Tenta di stabilire i presupposti per la creazione di un ambiente di lavoro collaborativo, all’interno del quale i dati e le informazioni sono richiesti, prodotti, scambiati, verificati e utilizzati secondo procedure standard condivise. [29]
La normativa UNI 11337 “Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni” è il punto di riferimento per i professionisti BIM.
LA norma è composta da dieci parti:
- Parte 1: MODELLI, ELABORATI ED OGGETTI - Parte 2: DENOMINAZIONE E CLASSIFICAZIONE - Parte 3: SCHEDE INFORMATIVE LOI E LOG - Parte 4: LOD E OGGETTI
- Parte 5: GESTIONE MODELLI ED ELABORATI - Parte 6: ESEMPIO CAPITOLATO INFORMATIVO - Parte 7: QUALIFICAZIONE FIGURE
- Parte 8: PM / BIM-M
- Parte 9: FASCICOLO DEL COSTRUITO - Parte 10: VERIFICA AMMINISTRATIVA
DEFINIZIONE LOD
Nei progetti BIM si possono incontrare termini non regolamentati, pensati per agevolare la comunicazione all’interno del progetto: I tre termini LOD, LOG e LOI possono essere utili per stabilire con chiarezza gli accordi con le altre parti coinvolte in un progetto.
Nel protocollo BIM, è importante descrivere esattamente cosa coprono i vari livelli di LOI, LOG e LOD. In questo modo, è possibile stabilire con chiarezza quali siano le informazioni realmente importanti, cosa ci si aspetta da ciascuna parte. [30]
Sia le linee guida e i protocolli forniti dall’AIA sia la norma britannica sia le varie linee guida elaborate in diversi paesi del mondo cercano di definire il livello di approfondimento al quale deve essere sviluppato il modello; tuttavia la questione è affrontata e risolta in modi differenti. [31]
Il grado di evoluzione informativo di un oggetto digitale è internazionalmente definito attraverso i LOD: Level of Development,
[28] Decreto del BIM DM 560/2017
[29] F. Cumo, A. Sferra, G. Piras, F. Mancini, F.
Barbanera, M. Tiberi, V.
Sforzini, B. De Lieto Vollaro, E. Pennacchia, G. Spiridigliozzi, La metodologia BIM come strumento per una efficiente progettazione e gestione degli impianti degli edifici
[30] Definizione di LOD MEPcontent, Redazione tecnica, 08/06/2018
[31] Linee guida nel mondo Massimiliano Lo Turco, Il BIM e la rappresentazione infografica nel processo edilizio, Dieci anni di ricerche e applicazioni, ARACNE editrice, 2015
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livello di sviluppo di natura statunitense.
Il concetto attuale di LOD deriva da una prima definizione ancora legata al dettaglio grafico, identificato appunto come Level of Detail e da una digressione tipicamente britannica verso una definizione separata tra i livelli degli attributi geometrici LOD – come Definition in generale e Detail per la sola parte grafica – e quelli degli attributi non geometrici LOI, Level of Information. [32]
La normativa italiana non prevede un’unica classificazione di LOD ma ne identifica quattro tipologie differenti, in base alla scala di intervento:
- Nuova costruzione - Restauro
- Interventi territoriali o Infrastrutture - Mezzi e Attrezzature
“Differentemente dagli altri Paesi, la codifica sviluppata in Italia utilizza lettere e non numeri.
Tale scelta è stata fatta per non creare confusione con quella statunitense, per centinaia (LOD 100, 200, ecc..) o britannica, per numeri interi (LOD 1, 2, ecc..). I LOD italiani prendono spunto da quelli USA ma integrano alcuni aspetti UK e risentono di altre prerogative tipicamente nazionali, non presenti nell’uno o nell’altro dei sistemi anglosassoni, ma ritenute importanti per il nostro mercato”. [33]
Una volta definito il livello di dettaglio degli oggetti – prefissando le
[32] Concetto attuale di LOD Matteo Giani, Claudio Mirarchi, Alberto Pavan, BIM: metodi e strumenti.
Progettare, costruire e gestire nell’era digitale, Tecniche Nuove, 2017
Fig.56 Schema di strutturazione dei LOD italiani
[33] Sistema dei LOD italiano: UNI 11337-4 – Alberto Pavan
Fig.56 Classificazione LOD italiano: UNI 1137
99 caratteristiche pertinenti e i parametri annessi – è stato possibile generare le schede LODs. Ciascuna di esse raffigura l’oggetto in una vista 3D, comunicandone il nome della famiglia, del tipo, e una serie di parametri raggruppati a seconda delle sezioni in cui sono stati aggiunti.
Per facilitarne la lettura si è scelto di suddividerli per colore:
- NERO: parametri generati da Revit - BLU: parametri inseriti
- VIOLA: parametri generati da Revit e calcolati automaticamente
“Le schede LODs riassumono le informazioni contenute all’interno del modello BIM per ogni singolo oggetto modellato. Possono rappresentare una sorta di database relativo ad ogni componente edilizio, il quale può essere implementato con altri dati anche non direttamente inclusi nel modello. Sono schede specifiche per ogni singola istanza, infatti viene esplicitato anche il parametro identificativo di ogni oggetto.
Contemporaneamente, tali schede LODs possono essere catalogate all’interno di un database, dividendole per disciplina e codificandole, eventualmente, con lo stesso codice del parametro identificativo. In questo modo il collegamento tra database e modello risulta ancora più fruibile e i rischi derivanti dalla perdita dei dati durante lo scambio o i vari aggiornamenti si riduce drasticamente.” [34]
CATEGORIE DI MODELLO, FAMIGLIE, TIPI, ISTANZE
La creazione di un modello BIM avviene tramite la modellazione di oggetti intelligenti, che seguono una specifica gerarchizzazione, definendo un ordine sia nel processo di modellazione, sia nella gestione delle informazioni.
Modellando un oggetto è possibile modificare la maggior parte dei componenti che lo costituiscono, ma la semantica non cambia. In Revit esistono di default 84 categorie di modello, che non possono essere modificate, eliminate o aggiunte.
Ciascuna categoria è composta da famiglie, ossia gruppi di elementi con un insieme di proprietà comuni denominate parametri ed una rappresentazione grafica associata, strutturati secondo tre macro-categorie principali:
[34] Descrizione schede LOD Tesi di Laurea - Sviluppo di standard finalizzati al processo di modellazione e gestione dei dati attraverso la metodologia BIM. - Alice Morabito
Fig.57 Gerarchizzazione oggetti BIM
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- Di sistema: comprendono tutti gli elementi di base normalmente utilizzati in una costruzione e sono predefinite in Revit; ad esempio muri, tetti, scale, ecc.
- Caricabili: si tratta di famiglie che non sono già presenti nell’ambiente di progetto, ma che vanno, appunto, caricate prelevandole da librerie esterne.
- Locali: comprende tutti gli elementi così specifici e unici del progetto da rendere sconveniente la loro realizzazione, e quindi anche la loro personalizzazione attraverso l’uso di famiglie caricabili. [35]
I software BIM sono orientati soprattutto alle nuove progettazioni e, di conseguenza, non possiedono molti degli elementi utili per la nuova costruzione. Occorre, quindi, aggiungerli creando nuove famiglie parametriche con proprietà intrinseche che ne permettono la modifica.
Per lo sviluppo di questa tesi sono state modellate e trasformate divere famiglie personalizzate, oltre quelle già presenti, che verranno illustrate all’interno di ciascuna disciplina.
Una grande potenzialità di questa metodologia è che agli oggetti è possibile attribuire modifiche mantenendo specifiche regole gerarchiche tra loro. Il tipo trova concretizzazione nel momento in cui viene attribuito un valore ad un parametro specifico.
L’ultimo punto della gerarchia che costituisce l’identità di un elemento è l’istanza, una caratteristica specifica di un elemento presente nell’ambiente di progetto.
CODIFICA FAMIGLIE E TIPI
Una delle differenze principali tra le famiglie di sistema e quelle caricabili è che le prime non possono essere rinominate e in fase di codifica dovranno mantenere il nome attribuito da default, mentre tutte le altre devono seguire l’apposita codifica:
[35]Simone Pozzoli,Marco Bonazza, Werner Stefano Villa, Autodesk Revit 2017 per l’Architettura, Guida completa per la progettazione BIM, Tecniche nuove, 2016
Fig.58 Tabella codifica famiglie
101 Data la vasta presenza di famiglie le due lettere saranno costituite da:
- X prima lettera del nome della famiglia - Y lettera in ordine alfabetico
PROGETTO_EDIFICIO_DISCIPLINA_FAMIGLIA
Se la nomenclatura della famiglia è costituita da quattro campi, quella dei tipi è formata da solamente due campi. Queste due parti richiamano due caratteristiche importanti riferite all’oggetto che li contraddistinguono e permettono di dividerli in diversi tipi.
In questo caso, la standardizzazione si ferma fino a questo punto, dicendo, dunque, che il nome del tipo sarà costituito da due caratteristiche separate da un trattino basso “_”, senza specificare esattamente quali siano queste caratteristiche in quanto sarebbe molto
complicato. Si lascia quindi libertà di scelta al progettista.
CARATTERISTICA 1_CARATTERISTICA 2
Tali caratteristiche, infatti, non sono sempre le stesse per le diverse famiglie, ma cambieranno in funzione della categoria di appartenenza e della disciplina, in modo tale da portare un miglioramento per la ricerca e gestione dei dati.
Per tutte le discipline impiantistiche, si è pensato di rappresentare la caratteristica 1 tramite la funzione dell’oggetto modellato.
Tali funzioni possono essere: accessorio, rete, sorgente o terminale.
La caratteristica 2 indicherà, invece, una dimensione che contraddistingue le varie tipologie della stessa famiglia.
Fig.59 Esempio codifica famiglia
Fig.60 Esempio codifica tipi
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ACQUISIZIONE PARAMETRI CONDIVISI
Il Building Information Modeling è un processo che ha come finalità, partendo da un progetto edilizio, la creazione e la gestione di un modello digitale, al cui interno sono contenute tutti i dati e le informazioni relative alle caratteristiche di ciascun oggetto disegnato.
Le informazioni possedute dal modello, però, risultano per molti aspetti approssimative: nonostante questa metodologia comporti la creazione di un ricco bagaglio informativo, questi dati necessitano di essere analizzati e contestualizzati. È fondamentale, quindi, acquisire più informazioni possibili durante la fase di rilievo, in modo da poterle inserire negli oggetti modellati ed essere utilizzate in analisi successive.
“Nel caso della Torre Regione Piemonte, la gestione e l’organizzazione dei dati risulta di assoluta importanza. In precedenza, è stata sviluppato una struttura organizzativa compatta indirizzata alla progettazione di un modello digitale BIM-based e all’accessibilità delle informazioni pertinenti”. [36]
Tutti gli elementi disegnati nel modello vengono arricchiti da variabili che fanno riferimento a caratteristiche ben precise dell’oggetto a cui si possono apportare modifiche in corso d’opera, a seconda delle necessità. In questo modo il modello BIM si arricchisce sempre di più di informazioni utili in tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio, a partire dalla conservazione, al mantenimento e infine al successivo recupero o dismissione.
La caratteristica essenziale che differenzia i modelli elaborati con metodologia BIM dai semplici modelli 3D, è che i primi sono caratterizzati da oggetti che ne definiscono la geometria con regole ben precise associate a ciascun elemento. La capacità di integrazione della geometria in maniera non ridondante, non permettendo così le possibili incoerenze, è la caratteristica peculiare degli oggetti cosiddetti “parametrici”.
I parametri sono caratteristiche qualitative e quantitative che si assegnano agli oggetti in modo tale da poter approfondire le loro proprietà affinché non rimanga solo un oggetto modellato a livello estetico. I parametri possono essere associati all’istanza, quindi al singolo elemento modellato, oppure al tipo, in quanto può essere una caratteristica comune a più istanze. I parametri, dunque, memorizzano e comunicano informazioni su tutti gli elementi di un modello;
consentono di definire e modificare componenti, nonché di comunicare informazioni sul modello nelle etichette e negli abachi.[37]
Questa tipologia di informazione non è solo da attribuire al comportamento geometrico, ma ogni elemento è dotato di un set informativo di svariata origine: può far riferimento alle caratteristiche di tipo tecnologico,
[36] Tesi di Laurea - Sviluppo di standard finalizzati al processo di modellazione e gestione dei dati attraverso la metodologia BIM.
Alice Morabito
[37] Utilità dei parametri help.autodesk.com/view/
RVT/2017/ITA/?guid=GUID- D927E0DC-F720-4F7D-AACD-8B06787793CB
103 prestazionale, o alla gestione e manutenzione.
È possibile distinguere tre tipologie di parametri:
- Parametri di progetto: sono specifici per un unico file di progetto.
Vengono aggiunti agli elementi mediante l’assegnazione a più categorie di elementi, tavole o viste. Le informazioni contenute in tali parametri non possono essere condivise con altri progetti. I parametri di progetto vengono utilizzati in un progetto per la creazione di abachi, l’ordinamento e applicazione di filtri. [38]
- Parametri di famiglia: controllano i valori variabili della famiglia, quali le quote o i materiali. Sono impostazioni specifiche per la famiglia. Un parametro di famiglia può essere utilizzato anche per controllare un parametro di famiglia nidificata, mediante l’associazione del parametro della famiglia host al parametro della famiglia nidificata. [38]
- Parametri condivisi: sono definizioni di parametri utilizzabili in più famiglie e progetti. Dopo l’aggiunta di un parametro condiviso ad una famiglia o un progetto, è possibile utilizzarlo come parametro della famiglia o del progetto. La definizione di un parametro condiviso è archiviata in un file separato. Di conseguenza, il parametro condiviso è protetto dalle modifiche. Per tale motivo, possono essere provvisti di etichette e inclusi negli abachi. [38]
- Parametri globali: sono specifici per un singolo file di progetto, ma non sono assegnati a categorie. Possono essere valori semplici, valori ottenuti da equazioni o valori ricavati dal modello mediante altri parametri globali. Inoltre, consentono di definire valori oppure restituiscono valori. [38]
Grazie a questa caratteristica intrinseca degli oggetti è possibile interrogare i modelli BIM, e utilizzare i parametri per svolgere, ad esempio, analisi energetiche o strutturali. Ogni elemento del modello è costituito da una geometria parametrica e da una serie di dati alfanumerici associati. Queste due parti devono essere definite nel dettaglio prima di procedere con la modellazione in quanto sono la chiave della riuscita e della rispondenza del modello BIM a quanto richiesto dal committente. [39]
Data la necessità di modellare adoperando un ambiente condiviso è stato necessario l’utilizzo di parametri condivisi, in modo tale che, indipendentemente dalla quantità e tipologia dei modelli, fossero tutti riuniti in uno stesso file.
Per una migliore gestione e organizzazione sono stati creati diversi gruppi di parametri divisi in base all’esigenza e all’uso. È stato prima creato il gruppo di parametri, denominato in base alla tipologia di parametri contenuti, successivamente all’interno di ciascun gruppo, sono stati inseriti i parametri necessari specificandone il nome, la
[38] Tipologia di parametri https://knowledge.autodesk.
com/it/support/revit-products/learn-explore/caas/
CloudHelp/cloudhelp/2019/
ITA/Revit-Model/files/GUID- AEBA08ED-BDF1-4E59-825A-BF9E4A871CF5-htm.html
[39] Utilità dei parametri Fulvio Re Cecconi, Giuseppe Martino Di Giuda, Sebastiano Maltese, Valentina Villa, Il BIM per la gestione dei patrimoni immobiliari: Linee guida, livelli di dettaglio informativo grafico (LOD) e alfanumerico (LOI), Hoelpi, 2017
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disciplina a cui fa riferimento e il tipo di parametro.
In questo modo i parametri creati sono stati condivisi da ogni componente del team di progettazione e inseriti all’interno del proprio modello in funzione dell’esigenza. [40]
Per il progetto della Torre Regione Piemonte i gruppi di parametri creati sono stati di quattro tipologie:
- Antincendio - Dimensione - Generale - Materiale
Ogni modello BIM deve contenere al suo interno il gruppo di parametri
“Generale” il quale racchiude nove parametri:
La Norma UNI 8290-1:1981 + A122:1983 “Edilizia residenziale. Sistema tecnologico. Classificazione e terminologia” presenta la scomposizione in tre livelli gerarchici, a cui fanno riferimento i primi tre parametri:
- Classi di unità tecnologiche: elementi funzionali omogenei, raggruppati per funzione prevalente, per continuità fisica e funzionale.
- Unità tecnologiche: insieme di elementi tecnici che rappresentano funzioni finalizzate al soddisfacimento di esigenze dell’utenza
- Classi di elementi tecnici: classi di prodotti che assolvono a funzioni proprie di una o più classi tecnologiche. [41]
Durante la modellazione sono stati inseriti i codici presenti nella normativa di riferimento.
I parametri Codice e Titolo MasterFormat sono relativi al sistema MasterFormat, una catalogazione delle informazioni applicato all’industria delle costruzioni. Esso si compone di un insieme di
Fig.61 Tabella parametri generali [40] Acquisizione parametri
condivisi TRP Tesi di Laurea - Sviluppo
di standard finalizzati al processo di modellazione e gestione dei dati attraverso la metodologia BIM. - Alice Morabito
[41] Norma UNI 8290-1:1981
105 numeri e titoli, i quali non rappresentano prodotti da costruzione bensì pratiche costruttive. [42]
Questa ulteriore classificazione è stata importante per distinguere meglio gli elementi in riferimento alle loro tecniche di costruzione.
Così facendo, è stato aggiunto un ulteriore livello in consecuzione ai tre derivanti dalli UNI 8290. I codici e i titoli MasterFormat sono stati compilati grazie all’uso del CSI CODE. [43]
Il parametro Identificativo consiste nell’associare ad ogni singolo oggetto modellato un codice univoco in modo tale da catalogare ogni singola istanza. Il programma Revit fornisce un codice ID univoco per ogni oggetto, ma tale codice non risulta affidabile in quanto, una volta che il modello viene collegato all’interno di un altro, esso perde questa proprietà di codifica di ogni singolo elemento. Tale parametro è costituito da una stringa di codifica formata dai seguenti campi:[44]
Il parametro Codice esistente è stato sviluppato per creare una correlazione tra gli oggetti sviluppati attraverso i software 2D, in questo caso AutoCAD, e i software utili alla metodologia BIM, in questo caso Revit. Così facendo, l’oggetto modellato acquisisce un ulteriore codice, eventualmente creato da altri progettisti, in modo
[42] Codice e Titolo MasterFormat
Tesi di Laurea, Sistemi di classificazione – Antonio Pollara
[44] Descrizione parametro identificativo
Tesi di Laurea - Sviluppo di standard finalizzati al processo di modellazione e gestione dei dati attraverso la metodologia BIM. - Alice Morabito
[43] CSI Code
www.abc.org/Membership/2012-CSI-Codes
Fig.62 Tabella parametri MasterFormat
Fig.63 Tabella parametri identificativo
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tale da evitare la perdita di informazione durante il passaggio dal CAD al BIM e instaurare il concetto di interoperabilità che intercorre nel processo di progettazione. [45]
La compilazione di questo parametro, in riferimento ai livelli oggetto di tesi, è risultata difficile a causa dell’insufficienza di informazioni all’interno dei documenti in nostro possesso, problematica che invece non è stata riscontrata nei livelli inferiori. Per questo motivo l’informazione viene inserita con la dicitura NA, Not Available, non disponibile. Qualora si dovessero ottenere i dati necessari, la modifica del parametro e la sua compilazione può avvenire in qualsiasi momento.
Poiché la modellazione degli ultimi piani della Torre è avvenuta principalmente tramite la nuvola di punti, è stato necessario inserire il parametro Affidabilità, il quale fa riferimento alla fonte cui si è fatto riferimento durante la creazione di ogni oggetto. e caratteristiche dimensionali degli elementi modellati. L’utilizzo di questo parametro ha come scopo il raggiungimento di un modello finale il più possibile affidabile e attendibile.
I livelli di affidabilità definiti sono:
- 1 _ Misure in sito - 2 _ Misure da documenti - 3 _ Nessuna indicazione
Infine, l’ultimo parametro Sottodisciplina fa riferimento alla riorganizzazione del modello secondo le diverse discipline che lo caratterizzano, ed è stato impiegato per la creazione del template, e applicato solamente alle viste.
In questo modo è possibile personalizzare le viste in base alle necessità, isolando solo la sottodisciplina utile all’occorrenza.
[45] Descrizione parametro codice esistente Tesi di Laurea - Sviluppo di standard finalizzati al processo di modellazione e gestione dei dati attraverso la metodologia BIM. - Alice Morabito
Fig.64 Tabella parametri di affidabilità
107 2.2.4 Modellazione
Al giorno d’oggi, il Building Information Modeling sta diventando il concetto avanguardista nel settore edilizio. Questa metodologia di lavoro è la più ricorrente nel settore della gestione del processo edilizio, poiché si occupa di tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, dalla pianificazione alla costruzione e implementazione, alla gestione e manutenzione ed eventualmente fino alla sua dismissione e demolizione.
Prima di affrontare la modellazione degli elementi in dettaglio, è opportuno ricordare che un “modellatore BIM” non si occupa solo di attribuire semantica agli oggetti parametrici ma, soprattutto, permette la gestione di tutte queste informazioni consentendone la condivisione con tutti gli attori coinvolti in un progetto comportando un notevole risparmio di tempo, poiché ogni elemento viene inserito automaticamente insieme alle sue specifiche proprietà, e gli errori vengono ridotti notevolmente.
Nel caso specifico della Torre Regione Piemonte la scelta del software per la realizzazione del modello è ricaduta in Autodesk Revit 2017, in quanto rispecchiava le caratteristiche necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nella modellazione BIM il software rappresenta solo lo strumento utilizzato al fine dell’ottenimento del risultato: infatti, le proprietà di archiviazione e amministrazione delle informazioni esistono a prescindere dalla tipologia di programma utilizzato per la realizzazione.
La creazione del modello di Torre, inoltre, è avvenuta con lo sguardo rivolto verso il Facility Management, l’attività che si occupa della gestione e manutenzione degli edifici, in particolar modo della disciplina relativa agli impianti. Tra i molteplici significati del BIM, infatti, vi è anche il concetto di trasformazione dell’abituale metodo di costruzione di un manufatto e della metodologia tramite la quale può avvenire il futuro mantenimento.
“Dunque, il BIM rappresenta non solo l’immagine digitale (model) di un edificio, ma anche il metodo di pianificazione ottimizzata (modeling) e la cooperazione tra tutte le parti coinvolte nella costruzione”. [46]
Fig.65 BIM life cycle
[46] Definizione BIM A. Osello, Il futuro del disegno con il BIM, Dario Flaccovio Editore, 2012
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CRITERI DI MODELLAZIONE E AFFIDABILITÀ
La fase di modellazione, a maggior ragione nel caso in cui si deve effettuare la riproduzione di un edificio reale, è quella che richiede più impegno e attenzione affinché venga eseguita nel modo più scorrevole e semplice., occupando gran parte del periodo di svolgimento del lavoro.
La produzione del modello BIM degli ultimi livelli dell’edificio Torre Regione Piemonte non è partita da zero: poiché era un progetto già esistente, è avvenuta utilizzando come dati input modelli disciplinari realizzato in precedenza basati interamente su CAD, in seguito integrati da un rilievo dell’esistente per lo sviluppo della tesi in analisi.
Inoltre, tutti gli elementi e tutte le famiglie parametriche che sono state realizzate in momenti precedenti e tutte le informazioni connesse al progetto sono state utilizzate come base per il lavoro, acquisendo una notevole importanza.
Nonostante il software Revit 2017 sia sofisticato e studiato nei particolari per la progettazione dal nuovo, le criticità in cui si è incorsi e gli accorgimenti presi affinché il lavoro giungesse a buon fine, descrivono la complessità della modellazione BIM di una struttura già esistente. Durante il percorso intrapreso, infatti, sono state riscontrati diversi limiti sia nella fase di rilievo, sia durante la parte di modellazione. Per la maggiorparte di queste problematiche si è trovata una soluzione, altre hanno richiesto un metodo alternativo, ed altre ancora si è dovuti giungere ad un compromesso a causa di limiti dovuti al software di progettazione.
A causa di una scarsa presenza di documenti e informazioni relative ai piani di interesse, come già affrontato nel CAPITO DEI PARAMETRI, si è data molta importanza all’affidabilità del modello prodotto: ciascun elemento modellato è stato fornito di un parametro relativo al livello di affidabilità in modo da poter avere a fine lavoro un quadro completo su quale documentazione si è utilizzata e in quali punti.
Gran parte del lavoro di modellazione è avvenuto tramite l’ausilio della nuvola di punti Lidar, più chiara grazie alla presenza di colori reali compensata nei punti non accessibili al laser scanner, dalla nuvola ZEB. La documentazione .dwg è stata utilizzata come supporto soprattutto nella fase di modellazione impiantistica, poiché fornivano informazioni non presenti nel rilievo ad alta definizione.
Quest’ultimi non sono risultati sufficientemente al corrente delle modifiche apportate, per questo motivo il rilievo effettuato tramite laser scanner si è dimostrato fondamentale.
Come già descritto in precedenza, per far sì che il modello locale di ciascun utente non aumentasse in termini di peso, ciascuna nuvola è stata suddivisa per piani e successivamente in regioni corrispondenti alle tre discipline di modellazione.