5.1.6 – Considerazioni sulla fattibilità dell’intervento
5.2.4 – LINEAMENTI GEOPEDOLOGICI
L’area nella quale verrà realizzata la lottizzazione, geologicamente è caratterizzata dalla presenza di litologie fini rappresentate da limi e sabbie, tipiche dei depositi quaternari costieri. I suoli osservati sui depositi alluvionali degli ambienti ripariali studiati, sono sempre scarsamente evoluti dal punto di vista pedogenetico. Solo in alcuni casi, sui terrazzi alluvionali relativamente più stabili, presentano l’orizzonte cambrico. I profili e la differenziazione in orizzonti dipendono soprattutto dalla tipologia degli eventi alluvionali pregressi e dalla dimensione dei sedimenti in essi presenti. I suoli sono Typic Xerofluvents, con profilo A-C oppure A-A/C, sempre molto ricchi in scheletro, soprattutto negli orizzonti sub-superficiali o profondi, con ciottoli mediamente elaborati e di dimensioni molto variabili. La tessitura è, anche in questo caso, franco-sabbiosa o sabbioso-franca, mentre il livello di strutturazione è moderato o basso (molto basso in profondità). Il contenuto di sostanza organica è mediamente elevato a causa dei consorzi vegetali più evoluti ed al conseguente maggiore apporto in lettiera, ma presenta sempre una distribuzione irregolare sia in senso verticale (lungo il profilo) che orizzontale. Si tratta di suoli con moderate capacità di trattenuta dell’acqua, che comunque viene facilmente drenata lungo il profilo.
5.2.5 - IDROLOGIA Aspetti generali e principali criticità riscontrate nell'area
La zona oggetto del presente studio è interessata da un reticolo idrografico di primo ordine.
Occorre sottolineare che il bacino imbrifero afferente all'area in esame si sviluppa in parte su aree antropizzate, servite da un sistema in progetto di smaltimento delle acque bianche.
Per quanto attiene ad eventuali processi erosivi in alveo, non essendo presenti nell'area in esame ed a monte di essa alvei stabili, anche i processi erosivi, limitati alle linee di impluvio, risultano essere blandi ed occasionali, non correlabili a situazioni di pericolosità e rischio idraulico.
Le acque di corrivazione superficiale danno origine, sui litotipi non litoidi coesivi a infiltrazioni limitate e stagionali che vanno ad alimentare le falde acquifere superficiali di modesta entità.
5.2.6-Analisi morfologica e definizione dei principali parametri morfometrici ed idrologici
Lo studio idrologico effettuato nell'area in esame ha il fine di definire i principali parametri morfometrici e idrologici del bacino imbrifero interessato dalla lottizzazione.
I primi elementi che è necessario definire nell’ambito di un corretto studio idrologico sono senz’altro gli spartiacque superficiali e, con essi, i bacini imbriferi principali, definibili come domini all’interno dei quali tutte le acque di ruscellamento superficiale e quelle che vi emergono come manifestazioni sorgentizie defluiscono verso un’unica sezione di interesse, ubicata lungo una linea di impluvio. Il bacino idrografico è delimitato da spartiacque superficiali, corrispondenti a linee di displuvio (generalmente coincidenti con il
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colmo dei rilievi) che separano il deflusso delle acque di ruscellamento superficiale facendo sì che defluiscano verso linee di impluvio differenti.
La determinazione dei parametri morfometrici ed idrologici associati a detti bacini imbriferi è necessaria e propedeutica all’elaborazione delle valutazioni idrauliche volte a progettare correttamente e verificare l’efficacia delle opere di smaltimento delle acque meteoriche previste all'interno della lottizzazione in progetto. Dallo studio della carta relativa alla distribuzione spaziale dell’ altezza di pioggia media giornaliera in Sardegna (vedi allegato sotto) si assume hg 48 mm.
5.2.7 – Conclusioni
Lo studio idraulico è consistito essenzialmente nell'analisi dei dati idrologici e idraulici di base insieme agli elementi pedologici raccolti in fase di rilevamento, col fine ultimo di analizzare e descrivere tutti i fattori ritenuti capaci di condizionare la circolazione idrica superficiale e sotterranea nel bacino oggetto di studio.
La ricostruzione dello schema idrologico ed idraulico del territorio in esame ha consentito di ottenere un quadro di riferimento complessivo che non ha evidenziato criticità idrauliche esistenti nell'area di intervento.
Tenuto conto del contesto idrologico in cui si inserisce la nuova costruzione, tenuto altresì conto delle caratteristiche pedologiche dell’area in esame si conferma la fattibilità dell’intervento in progetto.
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5.3 CLIMA
L’area climatica del Sulcis fa parte delle aree a climi marittimi temperati (o climi sub-tropicali a estate secca) secondo la classificazione di Koppen, ed è caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo, con inverni miti e poco piovosi ed estati calde e secche. Essa appartiene metereologicamente ad una vasta area del Bacino mediterraneo sudoccidentale che comprende le
terre della parte più settentrionali dell’Africa, la Sicilia, la Sardegna, le zone pianeggianti costiere dell’Italia centro-meridionale. Sulla terra lo stesso clima si ritrova sulla costa Californiana, nella zona ristretta della costa cilena, dell’Australia sud-occidentale e della parte estrema del Sud Africa.
Il Sulcis rimane esposto principalmente alle correnti atmosferiche che provengono da nord e da est (maestrale e levante) e da sud est (scirocco).
Il territorio di S.Antioco, rientra nella zona climatica “Sardegna meridionale " dove le aree più interne del territorio sono caratterizzate da clima medio temperato, mentre in prossimità della costa risentono dell'azione mitigatrice del mare che conferisce un clima tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati calde.
Nei mesi estivi il dominio delle masse d’aria calda e secca tropicale sul bacino del Mediterraneo favorisce la siccità del clima, mentre i mesi autunnali ed invernali presentano frequente
nuvolosità e piogge relativamente copiose portate da venti sciroccali, alternati a periodi sereni ma freddi favoriti dallo spirare di venti settentrionali (talora di considerevole violenza). Infine, in primavera si intercalano correnti da SO di provenienza africana che apportano calori precoci ed aria soffocante.
Le temperature medie invernali si attestano attorno ai 9 °C mentre quelle estive attorno ai 26 °C.
Durante la stagione primaverile possono verificarsi gelate per effetto delle notevoli escursioni termiche. La piovosità annua si aggira attorno ai 685 mm di pioggia ben distribuiti nel corso dell'anno.
5.4 TEMPERATURA
La temperatura dell'aria dipende da numerosi fattori, quali la radiazione netta al suolo, la emissività della superficie del suolo, i parametri termici del suolo, la copertura vegetale,
l'apporto di calore (advenzione) delle masse d'aria, il vapor d'acqua dell'atmosfera, ecc.
Lo studio dettagliato della Sardegna Meridionale mostra che la maggior parte della regione ha un temperatura media annua compresa tra 15° e 18°. Nel mese di Gennaio (generalmente il più freddo) la temperatura oscilla intorno ai 10°, mentre nel mese più caldo (Luglio) la temperatura si mantiene
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mediamente intorno ai 24°. Le escursioni medie annue oscillano tra i 16° ed i 18°. I giorni “tropicali”, con temperature medie superiori ai 30°, sono mediamente una trentina lungo la costa, mentre i giorni di
“gelo”, con temperature di poco al disotto dello 0°, sono meno di 10 all’anno.
5.5 PRECIPITAZIONI
Un ruolo importantissimo nella distribuzione delle piogge lo giocano i rilievi, ma è da considerare anche la posizione nell’isola madre, rispetto alle traiettorie prevalenti delle depressioni, portatrici di piogge. Sarà piuttosto semplice intuire come le zone con la piovosità minore siano quelle più lontane dai rilievi e con la posizione più meridionale.
La località più secca della Sardegna si è scoperto essere Capo Carbonara (381 mm), ma questa vede una piovosità ridotta nella ristretta zona del capo, poiché già nei pressi delle montagne adiacenti a Villasimius, la piovosità aumenta fino a oltre 550 mm annui. La seconda località più secca è Capo Sperone (386 mm) a Sant Antioco, e anche per questa si associano una posizione particolarmente meridionale a una relativa lontananza dai rilievi.
La circolazione occidentale è quella prevalente sull’isola madre, di conseguenza le località che con maggiore frequenza saranno interessate dalle piogge, sono quelle esposte a Occidente, in particolare nel nord ovest e nelle zone centrali, dove l’orografia incrementa intensità e frequenza delle piogge. Tuttavia non esistono, sopravento alle correnti occidentali, dei rilievi con pendenze molto ripide e grani altezze, tali da permettere un sollevamento rapido, in una zona limitata, della massa d’aria, questo si traduce in fenomeni piovosi raramente di intensità elevata, per lunghi periodi.
Inoltre le masse d’aria in arrivo dai quadranti occidentali e soprattutto nord occidentali non contengono, la maggior parte delle volte, grandi quantità di vapore, elemento essenziale per lo sviluppo di abbondanti precipitazioni.
La Sardegna meridionale riceve annualmente poco più di 430 mm di pioggia, con massime precipitazioni concentrate sui monti del Linas e sulla dorsale costiera dei monti Teuladini e minime sulle isole di S.Antioco e S. Pietro.
5.6 VENTI
Il vento riveste una grande importanza nel caratterizzare il clima di una regione, essendo importante per l'evaporazione, per il trasporto del calore e per il rinnovamento delle masse d'aria al di sopra della superficie evaporante, per il trasporto e/o dispersione (diluizione) di
inquinanti nell'atmosfera.
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Direzione di provenienza del vento massimo (percentuali sul totale dei dati disponibili)
Stazione nord nord-est est sud-est sud sud-ovest ovest nord-ovest direzione variabile o calma di vento Spalmatoreddu (Carloforte) 15.02 3.83 6.42 10.62 8.98 6.68 10.31 38.14
Nella seguente figura è riportata la mappa eolica elaborate dal RSE SpA per i venti a 25m s.l.m.m..
Mappa elaborata da RSE in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova nell’ambito di Ricerca di Sistema.
5.7 GESTIONE RIFIUTI
Nel comune di Sant’Antioco sono presenti due siti industriali abbandonati intesi come "siti nei quali, a causa di specifiche attività antropiche pregresse o in atto,sussiste la possibilità che nel suolo o nel sottosuolo o nelle acque sotterranee siano presenti sostanze contaminanti tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito". I siti suddetti di cui il primo nel Porto Commerciale Ponti, sulla banchina di Testata, è relativo alla ex Baroid interessata da
inquinamento dovuto a lastre in cemento amianto risulta allo stato attuale bonificato, il secondo relativo alle aree ex Sardamag è stata eseguita la caratterizzazione delle aree ed è in corso la bonifica ambientale ormai prossima alla fine.
Per quanto concerne la produzione di rifiuti urbani, occorre evidenziare che il Comune di
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Sant’Antioco ha già in corso un sistema di raccolta differenziata, “porta a porta”, fin dall’anno 2008 e attualmente raggiunge il 70,62% del carico dell’intero abitato comprese le frazioni; è presente inoltre un ottimo ecocentro nella periferia dell’abitato nella zona P.I.P..
5.8 REFLUI
L'abitato del Comune di Sant’Antioco è coperto per il 95% da rete fognaria.
I reflui sono inviati nell'impianto comunale di Is Pruinis dove dopo trattamento vengono immessi nel mare antistante. E’ in corso d’approntamento il progetto di un nuovo impianto di trattamento, a lato di quello esistente, che migliora la qualità ed incrementa la quantità dei reflui trattati modificando l’immissione a mare che avverrà, sempre a mare, ma al largo della costa.
5.9 ECOSISTEMI
L’area di piano risulta strettamente connessa al reticolo viario urbano ed extraurbano della città . La realizzazione del piano di lottizzazione non muta significativamente il perimetro dell'ambito urbano.
5.10 CLIMA ACUSTICO E QUALITA’ DELL’ARIA
Nell'intorno non sono presenti fonti di rumore anzi le zone essendo ubicate nel centro abitato di S.Antioco sono a spiccata vocazione residenziale sia per le previsioni di P.U.C. e sia per la presenza di nuclei residenziali.
Riguardo al qualità dell’aria non si evidenziano attività tali da creare situazioni peggiorative dello stato attuale, anzi con la realizzazione delle aree verdi pubbliche e private e con adeguata piantumazione con essenze tipiche dei luoghi la qualità dell’aria verrà sicuramente migliorata, a vantaggio del comfort ambientale per il miglioramento della vita.
5.11 INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Non esistono specifiche criticità ai sensi del DPCM 199/2003.
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5.12 INQUINAMENTO LUMINOSO
Non sono presenti fonti di inquinamento luminoso, né recettori sensibili al disturbo.
5.13 PROBLEMI AMBIENTALI PERTINENTI AL PIANO
L’area in esame non presenta vincoli inibitori, né vincoli derivanti dal P.A.I. della Regione Sardegna o altri. Il piano di lottizzazione non presenta particolari problemi ambientali collegati alla sua attuazione. Trattasi di aree già servite da assi viari urbanizzati e l'incremento di
impermeabilità dovuto alla viabilità interna e di quella di confine, il piano di lottizzazione "LAI e più" dà risposte precise nel destinare a verde pubblico una superficie maggiore rispetto a quello indicato dal P.U.C., con un incremento dei livelli di permeabilità e nella realizzazione del recupero delle acque meteoriche con cisterne interrate ed a verde condominiale ( rete ecologica).
Effetti cumulativi rispetto ad altri interventi limitrofi.
Le opere di urbanizzazione del Piano, previste in progetto, sono dimensionate per essere allacciate alle reti comunali poste lungo le strade, adeguate a sopportare il nuovo carico.
Non si registrano impatti cumulativi significativi sull’area, in quanto trattasi di zona limitrofa a insediamenti esistenti.
5.14 Rilevanza del Piano per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente
Stante quanto sopra già riportato, in considerazione alla limitata densità territoriale e abitative previste, il Piano di Lottizzazione non può comportare alcuna conseguenza rilevante nel settore dell’ambiente.
Il Piano di Lottizzazione, come già rilevato, non influenza altri piani o programmi, pertanto non incide sull'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente.
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