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PIANO DI LOTTIZZAZIONE “ Su de Giaccu”

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Academic year: 2022

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PIANO DI LOTTIZZAZIONE “ Su de Giaccu”

ZONA C5 n.6 - Unità convenzionabile Sub 1

REGIONE AUTONOMA PROVINCIA DI COMUNE DI DELLA SARDEGNA CARBONIA IGLESIAS SANT’ANTIOCO

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA VAS

(art.12- Dlgs 4/2008)

Autorità procedente : Comune di S.Antioco

elaborazione rapporto : giannetto vacca – ingegnere civile antonio vacca – arch. pianificatore

via Garibaldi , 86 - S.Antioco [email protected]

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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PREMESSA

Il presente rapporto costituisce elaborato ai fini della Verifica di Assoggettabilità a VAS della proposta di Piano di Lottizzazione denominato "Su de Giaccu" Zona C5 numero 6 Sub Comparto Edificatorio 1 del vigente P.U.C. del Comune di Sant’Antioco (CI) il cui inizio dell'iter autorizzativo è stato registrato dal Comune di S.Antioco Settore Area 2: Sviluppo del territorio e delle infrastrutture con pratica n.1 del 27/03/2013.

1 INTRODUZIONE 1.1 Scopo del documento

Il presente documento ha lo scopo di fornire all’autorità che deve esprimere il provvedimento di verifica,le informazioni necessarie alla decisione se il piano necessita di valutazione ambientale.

Tali informazioni riguardano le caratteristiche del piano, le caratteristiche degli effetti attesi dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essi

1.2 Quadro normativo

La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, o più genericamente Valutazione Ambientale, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale, riguarda i programmi e i piani sul territorio, e deve garantire che siano presi in considerazione gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani.

La Verifica di assoggettabilità a VIA, detta anche screening, è regolamentata dalla seguenti norme:

Livello comunitario:

 Direttiva 27 giugno 1985 n. 85/337/Cee, «Direttiva del Consiglio concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati», in GUCE 5 luglio 1985, L175.

La direttiva è stata modificata e integrata dalle seguenti due:

 Direttiva 3 marzo 1997, 97/11/Ce, in GUCE 14 marzo 1997, L 73;

 Direttiva 26 maggio 2003, 2003/35/Ce, in GUCE L 156.

Livello nazionale:

 D.P.R. 357/1997

 D.P.R. 120/2003 (sostituisce il precedente)

 D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.

 D.Lgs. n. 4/2008 (Decreto correttivo del precedente)

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Livello regionale:

1. Deliberazione 24/23 del 23 aprile 2008 (con la quale La Regione Autonoma della Sardegna, per quanto di competenza, ha adeguato le proprie direttive per lo svolgimento

delle procedure di VIA e VAS)

2. L.R.7 agosto 2009, n.3 (con l’art. 3, commi 23 e 24, sono state adottate integralmente le disposizioni del D.Lgs. n. 152/2006 (concernente “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n.69, e con ulteriori provvedimenti adottati dal legislatore nazionale nei primi mesi del 2012)

3. Deliberazione 34/33 del 7 agosto 2012 (sostituisce la precedente deliberazione del 2008, regolamentando, attraverso gli allegati A, B, C e D le procedure di VIA.

Per quanto invece concerne i contenuti dello studio preliminare ambientale, il nuovo Codice (D.Lgs. n.152/2006 e s.m.i.) nulla chiarisce al riguardo, limitandosi a specificare, all’allegato V, i soli contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA) disciplinato dall’articolo 22.

A ben vedere, pur mancando una disposizione ad hoc, deve ritenersi che i contenuti dello studio preliminare coincidano sostanzialmente con quelli del SIA, seppur con un grado di approfondimento minore in ragione del livello soltanto preliminare (e non già definitivo a differenza della VIA) del progetto a cui si riferiscono. (1)

A far luce sui contenuti minimi della valutazione di impatto ambientale è comunque intervenuta a livello regionale la Deliberazione n.34/33 del 7 agosto 2008(2).

Tale deliberazione è stata sostituita dalla Deliberazione n. 34/33 del 7 agosto 2012, contenente numerosi allegati nei quali si chiariscono i contenuti minimi di VIA e VAS, comprese le verifiche di assoggettabilità.

Tale deliberazione si è resa fondamentale per la redazione del presente studio, indicando le linee guida dello Studio Preliminare Ambientale e predisponendo una lista di controllo per la verifica dei contenuti minimi.

(1) Alfredo Scialò, Procedura di verifica di assoggettabilità a VIA: le prime riflessioni del Consi glio di Stato, In: Territorio e Impatto Ambientale n.10/2009, pagg. 929-937.

(2) Sostituisce la precedente deliberazione 24/23 del 23 aprile 2008

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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2 METODOLOGIA E CONTENUTI GENERALI

Scopo della “Verifica di assoggettabilità” è la decisione di assoggettare il piano (o programma) a VAS, ossia quella procedura che valuta a 360°(3) qual i sono le ripercussioni che il Piano/programma può avere sull’ambiente a breve e lungo termine. (4)

Il decreto 4/2008 specifica all’art. 6 i piani da sottoporre a VAS (oggetto della disciplina), e all’art.12 norma la verifica di assoggettabilità a VAS di piani, individuando nell’autorità competente il soggetto che esprime il provvedimento di verifica e i criteri – nell’Allegato I - per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi. (5)

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(3) Art.12 D.Lgs 152/2006 Verifica di assoggettabilità.

(Articolo così sostituito dall’art. 1, comma 3, D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4)

1. Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, comma 3, l'autorità procedente trasmette all'autoritàcompetente, su supporto cartaceo ed informatico, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del presente decreto.

2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere è inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente.

3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente.

4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni.

5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico.

(4) Circolare Regionale n.1 / 2008 (D.G.R. 13/6/2008 n.981) 5. VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ

La verifica di assoggettabilità, consiste in una “verifica se il piano o il programma possa avere effetti significativi sull’ambiente”. Essa deve essere svolta dall’autorità competente, sulla base degli elementi di cui all’Allegato I del Decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute.

La verifica di assoggettabilità si applica ai piani e ai programmi di cui ai commi 3 e 3-bis dell’art. 6. Le modalità di svolgimento delle verifica di assoggettabilità sono dettagliate dall’art.12 del Decreto. La procedura si conclude con un provvedimento di verifica, obbligatorio e vincolante, come specifica l’art.5, comma 1, lettera n), che può assoggettare o escludere il piano o programma dalla procedura di VAS, eventualmente indicando le necessarie prescrizioni

(5) Allegato I

Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all’articolo 12.

1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;

• in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;

• la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;

• problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;

• la rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;

• carattere cumulativo degli impatti;

• natura transfrontaliera degli impatti;

• rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);

• entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);

• valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:

- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;

- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo;

- impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

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In definitiva lo screening ambientale, in linea generale, ha come obiettivo quello di valutare gli impatti su diversi sistemi ambientali di progetti e/o piani proposti e

di fornire all’autorità che deve esprimere il provvedimento di verifica,le informazioni necessarie alla decisione se il piano necessita di valutazione ambientale.

Tali informazioni riguardano le caratteristiche del piano, le caratteristiche degli effetti attesi dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essi.

Per gli aspetti metodologici di analisi e valutazione, si è fatto riferimento alle principali linee guida in materia di VAS emerse a livello regionale, nazionale ed internazionale, sia precedenti all’approvazione della Direttiva CE/42/2001, sia successive.

2.1 Riferimenti metodologici

Il processo di Verifica di assoggettabilità alla VAS del Piano di Lottizzazione "Su de Giaccu" Zona C5 numero 6, Sub Comparto edificatorio 1, è effettuato secondo l ’art. 12 del D.Lgs 4/2008.

Le fasi del processo sono:

Fase 1 – predisposizione e pubblicazione del documento

1. Elaborazione del Documento di Sintesi (ovvero il presente Rapporto Ambientale

Preliminare) ,contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute, in riferimento ai criteri dell’Allegato II del la Direttiva 42/2001/CEE e Allegato I al D. Lgs 4/2008.

2. Messa a disposizione del Documento di sintesi.

3. Individuazione, in collaborazione con l ’autorità competente, dei soggetti competenti in materia ambientale.

4. Trasmissione a questi del Rapporto Ambientale Preliminare per acquisire i rispettivi pareri , che devono pervenire all’ autorità competente e procedente entro 30 gg..

Fase 2 – valutazione di assoggettabilità

5. Sulla base del Rapporto Ambientale Preliminare e delle osservazioni pervenute, l’autorità competente verifica se lo Studio può avere degli impatti significativi sul l ’ambiente.

6. L’autorita competente, sentita l ’autorità procedente e tenuto conto dei pareri pervenuti, entro 90 gg. emette i l provvedimento di verifica di assoggettabilità dello Studio includendolo o escludendolo dalla procedura V.A.S., e se necessario ne definisce delle prescrizioni.

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

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2.2 Contenuti e struttura del documento

Il presente Rapporto Ambientale Preliminare (chiamato documento di sintesi nella normativa regionale) è redatto in riferimento a quanto richiesto all’art. 12 del decreto 1 e comprende una descrizione del piano e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente attesi dall'attuazione del piano.

I contenuti sono sviluppati in riferimento ai criteri per la verifica di assoggettabilità dell’Allegato I al decreto (che ricalca l’Allegato II alla direttiva).

Nella tabella seguente è illustrata la corrispondenza tra quanto previsto dall’Allegato I al decreto e i contenuti del Rapporto Ambientale Preliminare.

Criteri Allegato I D. Lgs 4/2008 Contenuti nel Rapporto

1. Caratteristiche del piano, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

in quale misura il piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse

Il piano è attuativo di scelte pianificatorie (riguardo l'ubicazione, la natura, le dimensioni) operate in sede di PRG,strumento non valutato dal punto di vista ambientale. Nel presente Rapporto sono state dunque analizzate le scelte urbanistiche e progettuali del PL che interessano l’uso di risorse e aspetti ambientali in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o

programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati

Il PL non influenza altri piani o programmi; è stato verificato che le scelte progettuali e fossero in linea con le indicazioni dei piani ambientali settoriali e che fossero rispettate nel PL le indicazioni ambientali di PRG

la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali,

in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile

Nel PL le considerazioni ambientali possono essere

integrate a livello di scala progettuale dell’intervento;sono state analizzati gli impatti attesi dalle scelte progettuali e le mitigazioni previste in fase di cantiere e in fase di esercizio

problemi ambientali pertinenti al piano o al programma Sulla base del quadro dello stato ambientale (con particolare riferimento alle criticità ambientali e pressioni attuali) sono state considerate le scelte di piano

la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque)

Esclusa 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono

essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi

probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti Sono stati individuati e caratterizzati qualitativamente pressioni e impatti attesi dalla realizzazione del PL. Relativamente alla salute umana, è stata considerato oltre all’impatto atteso dalla realizzazione del PL, l’impatto subito dalla futura popolazione residente nell’area di PL in riferimento alla salubrità dell’intorno carattere cumulativo degli impatti

natura transfrontaliera degli impatti Esclusi

rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es . in caso di incidenti);

Esclusi

entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

È stata individuata l’area di influenza del PL

valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:

- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo de l suolo

In particolare sono state considerate le criticità che potrebbero essere influenzate dalla realizzazione del PL

– per tipologia di intervento e/o per relazioni spaziali).

Inoltre, attraverso sopralluoghi è stata verificata la presenza nell’area di elementi di interesse.

impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale

Esclusa la presenza di aree protette a livello sovra provinciale nell’area di influenza del PL

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3 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DI PIANO

3.1 - Inquadramento storiografico

La storia di Sant'Antioco è antichissima. Una trentina di nuraghi, un certo numero di cosiddette "Tombe dei giganti" e di "Domus de janas" testimoniano che l'isola non fosse priva di insediamenti stabili già in epoca preistorica. In età storica nacque il primo nucleo della città di Sulki, a fondarla furono, probabilmente nella prima metà dell'VIII secolo a.C., i Fenici.

Diversi studiosi indicano Sant’Antioco come la città più antica della Sardegna. Tra il 238 aC ed il 456 dC diventando provincia romana conobbe un periodo di crescita e prosperità diventando assieme a Karalis la città più florida della Sardegna con una popolazione di circa 10.000 persone.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, cosi come tutta la Sardegna l’isola cadde sotto il dominio dei Vandali, passando poi ai Bizantini ma venne progressivamente abbandonata, nel corso dell’alto medioevo, a partire dal VIII secolo, a causa delle frequenti scorrerie dei pirati saraceni.

Per tutto il periodo giudicale, aragonese e spagnolo Sulci e l'intera Isola di Sant'Antioco rimasero pressoché disabitate e la popolazione si trasferì nell’entroterra (Iglesias, Tratalias ecct).

Solo nel XVIII secolo, in epoca sabauda, iniziò un processo di ripopolamento del territorio caldeggiato dal ministro Bogino, attuato in particolare da famiglie provenienti da Iglesias, che diede luce all'odierno abitato di Sant'Antioco il quale si sovrappose alle rovine dell'antica Sulci.

3.2 - Inquadramento territoriale

L'isola di Sant'Antioco su cui si trova la cittadina omonima, è la maggiore delle isole sarde e con i suoi 110 km² ed è la quarta d'Italia per estensione dopo Sicilia, Sardegna e l'Isola d'Elba; il territorio dell'isola è diviso fra il comune di Sant'Antioco, il più popoloso (che sorge sulle rovine dell'antica città feniciopunica di Sulky) e quello di Calasetta, secondo centro abitato, per numero di abitanti, dell'isola.

SANT’ANTIOCO (CI), la cittadina, si trova a circa 86 km a sud-ovest del capoluogo e a 20 km a nord

est dalla provincia CI, conta 11.630 abitanti distribuiti su una superficie territoriale di 8.753 Ha, il rapporto abitanti per ettaro è di 1,4 abitanti per ettaro e risulta abbastanza prossimo al dato

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provinciale di 1,12 ab/Ha.

Situata nell’omonima Isola di S.Antioco, va ricordato che l'isola è collegata da un istmo artificiale e da un ponte all'isola madre, è posta a m 10 s.l.m. con latitudine 39° 3' 41,76'' e longitudine 8° 27' 16,56''; la classificazione sismica e climatica è la seguente: Zona sismica 4; Zona climatica B; Gradi giorno 772.

Il territorio urbano è attraversato dalle seguenti direttrici stradali principali:

- strada statale 126 meglio conosciuta come Sud Occidentale Sarda, una delle più importanti vie di collegamento del sud-ovest della Sardegna nonché la più antica;

- strada prov. n. 76 S.Antioco-Canai;

Il modello spaziale è dunque caratterizzato dalle direttrici di collegamento: la prima con l’isola madre, tramite un ponte ad arcata fissa posto alla periferia dell’abitato che permette l’innesto all’istmo esistente e la seconda di collegamento con la parte interna dell’isola, mediante strade di collegamento con le spiagge esistenti.

Risulta assente un asse ferroviario in quanto quello esistente, a scartamento ridotto, nella tratta Siliqua-San Giovanni Suergiu – Calasetta, denominato “ferrovia del Sulcis” venne soppresso nell’anno 1974.

E’ presente un porto commerciale ed un marina. Il primo, all’estrema periferia est dell’abitato, nacque nel periodo ante ultima guerra quale punto d’imbarco del carbone estratto

dalle miniere del Sulcis entrando prepotentemente nella rete territoriale delle infrastrutture della regione. Già negli anni ’60 – ’70 la crisi dell’energia autarchica fa sparire quasi definitivamente il carbone dalle banchine di S. Antioco, e del resto il ruolo di porto industriale dell’area verrà completamente fagocitato da Portovesme (al servizio del nuovo polo industriale).

La grande infrastruttura – diventata nel frattempo un abito troppo abbondante per S. Antioco – permane come un paesaggio spaesato, assieme ai silos granari che nel frattempo ha ospitato. Gli oggetti e le infrastrutture “fuori scala” (le installazioni industriali e il ponte che ripristina la connessione diretta tra la laguna e il golfo) rapidamente si insediano in quel comparto che ormai è il luogo d’elezione dei grandi progetti che altrettanto rapidamente deperiscono.

L’industria, lasciando residui inquinanti che tuttora affliggono l’area a sud dell’abitato; i sistemi di trasporto, sostituendo alla ferrovia, che viene estirpata definitivamente, le nuove infrastrutture stradali. La generale trasformazione del settore produttivo degli ultimi decenni ha determinato un progressivo processo di dismissione delle poche attività industriali presenti (ex

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Baroid, ex Sardamag) con conseguente abbandono della infrastruttura anche per il progressivo interramento del bacino.

Attualmente il porto è utilizzato pressoché solo ed esclusivamente per l’attracco dei pescherecci e per il traffico di merci, quali il sale marino prodotto nella vicina Salina, tutt’ora operante, e per il traffico di mezzi militari.

Il marina di Sant'Antioco, denominato volgarmente porticciolo turistico, centrale rispetto all’abitato e ubicato nella laguna, è di recente costruzione e accoglie appena si entra il paese, svoltando a destra dopo il ponte. Si estende per circa 3 Km e offre numerose banchine su cui attraccare barche di medie e piccole dimensioni per lo scarso pescaggio esistente (ca 2.00m).

Gli insediamenti produttivi (artigianali/industriali) sono localizzati nella massima parte nell’area P.I.P., a sud dell’abitato e in contiguità con esso, nella maggior parte trattasi di attività commerciali, di officine meccaniche per auto in genere e due attività di rimessaggio e manuten-zione meccanica e generale per la nautica è presente da tempo anche una Cantina Sociale denominata

“Sardus Pater” che ha consentito e consente anche attualmente, sia pure in quantità notevolmente ridotte ma di maggior pregio la vinificazione e commercializzazione delle uve Carignano, tipiche della zona e coltivate su piede franco .

Riguardo la sanità si evidenzia l’assenza di ospedali e case di cura private, stante la vicinanza con il Presidio Ospedaliero della ASL n.7 di Carbonia, ma è presente un Poliambulatorio nella zona sud dell’abitato e facente capo sempre alla ASL n.7.

Stante l’attuale grave crisi che ha investito l’Italia e in particolar modo il Sulcis Iglesiente, che ha il triste privilegio di essere la provincia più povera d’Italia l’andamento demografico, come è possibile notare sul grafico sottostante, ha un andamento negativo con l’aggravante che, in massima parte, non emigra solo mano d’opera ma giovani dotati di specializzazioni e giovani laureati che trovano fuori Italia e anche fuori Europa la possibilità di esercitare un lavoro.

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Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Le attività commerciali presenti a S.Antioco sono decisamente concentrate nella parte centrale della città. La maggior parte degli esercizi commerciali presenti nella città sono sparsi nel centro

urbano. Generalmente si tratta di piccoli negozi che vendono prodotti alimentari, abbigliamento, materiale di cancelleria e per uffici, mobili, beni personali e preziosi.

Questi negozi insieme ai numerosi esercizi pubblici e alle altre attività paracommerciali (farmacie, lavanderie, ecc..) formano una sequenza fitta nella parte centrale (corso

Emanuele Vittorio, piazza Italia, via Nazionale e viale Trento nonché da Piazza Ferralasco aI Lungomare Colombo) e via via più rada ai bordi ( in particolare nella zona nord lungo la direttrice per Calasetta ove sono praticamente assenti). Si rileva, nella zona sud dell’abitato, la presenza di quattro grossi ipermercati di recente insediamento.

Le strutture pubbliche istituzionali (Municipio e uffici comunali, uffici postali, Servizi Sociali, Polizia Locale, Carabinieri) e le attività di tipo terziario-direzionale (uffici, banche, studi profes-sionali, ambulatori, agenzie, ecc.) sono diffuse sul territorio tra zona centrale e periferia.

Anche le sedi delle attività culturali, d’informazione e di istruzione sono localizzate sia nell’area centrale che nella fascia semicentrale .

Inoltre, sono presenti anche servizi di quartiere nelle zone meno centrali ove hanno sede gli impianti sportivi, il liceo Pedagogico, Linguistico e Scientifico, l’Istituto Professionale di Stato, la sede locale della Soprintendenza archeologica della Sardegna.

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3.4

Il Piano Urbanistico Comunale vigente

Nel 28/06/2000 il Comune di S.Antioco approvò definitivamente il P.U.C. con delibera n.10 e tale deliberazione veniva pubblicata nel B.U.R.A.S. il 19 gennaio 2002 numero 2parte terza annunzi legali n.213.

Il 25 novembre 2004 la Regione Sardegna emanava la L.R. n.8 riguardante “Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale.” E nel 2006 approvava il Piano Paesaggistico Regionale dettando così le linee guida per gli interventi nel territorio regionale. Attualmente il Piano Paesaggistico della Sardegna è in fase di aggiornamento e revisione.

Il Comune di S.Antioco non ha ancora concluso l’iter per la verifica di coerenza ai sensi dell’art. 14 della L.R. n.4 del 23/10/2009. L' organizzazione e l'attuazione del vigente P.R.G. è prevista per comparti.

Piano Urbanistico Comunale

Stralcio PUC Zona C5 numero 6

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Dalle Norme di attuazione del Piano Urbanistico Comunale: “…Le zone C introdotte dal presente Piano sono invece caratterizzate da una sostanziale valenza strategica, essendo costituite da vaste estensioni di superfici omogenee, contenute nel perimetro complessivo delle zone verdi che racchiudono l'intero centro di Sant’Antioco, spiccatamente dotate di vocazione alla edificazione residenziale organizzata su scala superiore a quella tradizionale. Per tale ragione sono assunte come parco di aree tecnicamente disponibili ad una urbanizzazione in grado di rappresentare - per dimensioni e qualità - l'obiettivo di interventi non destinati alla esclusiva necessità di espansione della popolazione locale, quanto piuttosto alla crescente domanda di qualità urbana e di servizi di pregio che già caratterizza lo scenario urbanistico, anche in relazione ad un potenziale bacino costituito – almeno in parte - dai Comuni confinanti………..

“…La zona C5 identifica porzioni di territorio adiacenti a zone già soggette a fenomeni evoluti di urbanizzazione - localizzati nel centro urbano - dai quali risultano indirettamente implicate, costituendone il naturale bacino di espansione. Su di esse si trovano attualmente insediamenti relativamente casuali, ma riconducibili ad una normale disciplina di espansione; i volumi esistenti dovranno peraltro essere computati nella valutazione complessiva del volume territoriale.”

…….. Nel caso di lottizzazione convenzionata, la superficie minima di intervento per tutte le sub zone C sarà di mq 30.000, …………. La dimensione minima dei lotti edificabili non dovrà di norma, per la zona C, essere inferiore a 500 mq ……… L'

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t dei diversi corpi che costituiranno l’insediamento delle sotto zone C5 sarà di 0,8 m3/m2, mentre l’

I

f sarà definito dai piani attuativi ma non potrà superare i 3.5 m3/m2per le torri, i 2.5 m3/m2 per i moduli in linea; e 0.7 m3/m2 quello delle case isolate.“

Constatato che nel PUC era previsto di “…… realizzare interventi che, per dimensione e qualità, possano introdurre soluzioni anche innovative sotto il profilo distributivo e compositivo ……….. Per tale sotto zona si identificano tre tipologie, consistenti in torri, dell’altezza di metri 15.00 per cinque piani; moduli in linea dell’altezza di metri 13.00 per quattro piani; case isolate, dell’altezza di metri 7,50 per due piani.”

Successivamente considerato che l’Amministrazione Comunale in data 24/11/2003, con delibera n. 52 , espresse la volontà di variare l’art. 9 comma H delle norme di attuazione del P.U.C. con l’eliminazione delle tipologie a Torre e degli edifici in linea e tenuto conto Legge Regionale n.19 del 02/08/2013, all’art. 2 bis dove cita ” .…Le varianti urbanistiche che non incidono sul dimensionamento volumetrico del Piano Attuativo e non comportano modifiche del perimetro, agli indici di fabbricabilità ed alle dotazioni di spazi pubblici o ad uso pubblico, o costituiscano adeguamento alle previsioni di cui all’art.41 quinquies della Legge n. 1150 del 1942, introdotto dall’art.17 della Legge 06/08/1967 n.765, sono approvate con un’unica deliberazione, salva ogni altra autorizzazione necessaria, inderogabilmente entro sessanta giorni dal loro deposito, dai rispettivi consigli comunali..…” si è ritenuto di introdurre la sola tipologia “villa isolata” riducendo la superficie minima del lotto, prevista nello SCPA in: m2 1150 per le torri, m2 800 per gli edifici in linea e i 500 m2 per le ville isolate , ad un valore non inferiore a m2 500, come riportato nelle Norme

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Attuative del PUC, e la volumetria min a quella derivante dall’applicazione di un indice fondiario pari a 1.02 m3/m2.

Queste varianti, che non comportano modifiche al perimetro, agli indici di fabbricabilità e alla

dotazione di spazi ad uso pubblico, hanno reso possibile insediare i volumi derivanti dalla eliminazione delle tipologie a Torre e in linea senza creare volumi accorpati eccessivi.

3.5 - L’area d’intervento: la situazione in atto

I terreni oggetto del presente Piano di Lottizzazione, di iniziativa privata, fanno parte del Comparto del PUC denominato C5 numero 6, che risulta composto da un’unica zona , quasi pianeggiante, ubicata alla periferia dell’abitato di S.Antioco.

VIA

VIA VIACALASETTA

AVI TUVERI TUVERI

VIA

VIA

Con retino rosso sono indicati i mappali non aderenti a questa 1° fase del Piano di Lottizzazione.

Il comparto, ubicato a Nord dell’abitato confina a sud con la strada comunale via Tuveri, ad Ovest con la traversa via ugo Foscolo e la Zona C5 n.5, ad Est con la Zona C1, già lottizzata, e a nord con la zona E2 agricola.

La superficie totale della Zona C5 numero 6 è di m2 51.571, mentre nel Sub Comparto 1 la superficie è di m2 44.901, pari al 87,07% del totale.

Le aree interessate dal Piano di Lottizzazione pur inserite nel contesto dell’abitato urbano risultano sprovviste delle opere di urbanizzazione primaria anche se presenti lungo il confine sud della lottizzazione e quindi facilmente collegabili.

L’accessibilità alle zone di piano avviene attualmente attraverso le strade comunali esistenti che risultano essere dotate di tutti i principali servizi e delle reti tecnologiche di urbanizzazione che risultano essere state realizzate in tempi recenti; per la zona sud è previsto il collegamento con la via Tuveri che svolge funzioni di “bretella di circonvallazione” dell’abitato che indirizza il traffico o sull’abitato o sulla strada di collegamento con Calasetta. Per la zona ovest è previsto l’allargamento ed il completo rifacimento della strada comunale traversa via Ugo Foscolo, di collegamento con la zona agricola. 12

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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La viabilità pubblica prevista rispetta per quanto possibile, vista la non adesione di alcune ditte, ciò che è previsto nello SCPA. Sono presenti tre assi longitudinali e due trasversali che permettono agevolmente l’accesso ai lotti, grazie anche a dei stradelli privati. E’ stato mantenuto il collegamento con lo stradello esistente di collegamento con la SS 126, in quanto servitù di passaggio per i non aderenti, con la realizzazione di due fasce laterali da destinarsi a verde che potrebbero, con il completamento della Lottizzazione C1, in adiacenza, consentire la realizzazione di una strada con dimensioni rispondenti alle Norme del PUC.

Il contesto risulta antropizzato e privo di qualsiasi emergenza paesaggistica e/o ambientale pur rilevando al suo interno sporadiche essenze arboree, fichi e mandorli, che verranno possibilmente preservati, e presenze di vigneti in stato di abbandono. Sono presenti alcune costruzioni adibite ed abitazione e a locali di servizio per l’agricoltura, questi ultimi ormai in stato di abbandono.

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PUNTI VISTA CORREDO FOTOGRAFICO

Foto 1 incrocio traversa U. Foscolo con via Tuveri

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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Foto 2 Fronte via Tuveri

Foto 3 da traversa U. Foscolo

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Foto 4 da traversa U. Foscolo

Foto 5 da traversa U. Foscolo

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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Foto 6 da perimetro Nord

Foto 7 da perimetro Nord

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Foto 8 da perimetro Nord

Foto 9 da perimetro Nord

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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Foto 10 ingresso stradello esistente dalla SS. 126

Foto 11 dallo stradello esistente

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Foto 12 dallo stradello esistente

Foto 13 dallo stradello esistente

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Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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Foto 14 dallo stradello esistente

Foto 15 area interna

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Foto 16 area interna

Foto 17 area interna

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Comune di Sant’Antioco Piano di Lottizzazione “ Su de Giaccu”

Verifica di assoggettabilità alla VAS

(Dlgs 152/2006 e succ. mod.)

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Foto 18 area interna

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4 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PIANO

Il progetto riguarda un intervento di iniziativa privata e i mappali interessati ricadono, alcuni totalmente nel Foglio 12 del Nuovo Catasto Terreni del Comune di S.Antioco.

Come evidenziato quasi tutti i proprietari dei lotti inseriti nel Sub Comparto edificatorio 1 della Zona C5 numero 6, della superficie totale di m2 51.571, hanno aderito alla stesura del piano di lottizzazione di iniziativa privata della superficie territoriale di m2 44.901, pari al 87,07% del totale.

Nella Zona C5 numero 6, di espansione residenziale, della superficie globale di 51.571 m2, l’indice di fabbricabilità territoriale è pari a 0,8 m3/m2 che comporta una previsione di insediamento totale di circa 41.257 m3, ripartiti in 37.131 m3 per residenza privata e in 4.126 m3 di volumi pubblici.

Nel Sub Comparto edificatorio 1, a fronte di una superficie territoriale di m2 44.901 pari al 87,07%

dell’intera superficie territoriale, era possibile prevedere una volumetria totale di m3 35.921 ripartita in m3 32.329 per residenza privata e in m3 3.592 di volumi pubblici.

Per gli effetti dello studio del Piano attuativo della ZONA C5 numero 6 Sub Comparto Edificatorio 1 i valori numerici delle aree in cessione e delle relative volumetrie insediabili vengono espressi nella tabella sottostante, la quale pone in evidenza i anche i valori numerici conseguenti alla applicazione di quanto previsto nel PUC:

STANDARS URBANISTICI Aderenti

1° intervento

Non

aderenti Totale

Superficie territoriale mq 44.901 6.670 51.571

Indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 0,80

Volume residenziale esistente mc 987 1.150 2.137

Volume residenziale da insediarsi " 31.342 3.652 34.994

Totale Volume residenziale mc 32.329 4.802 37.131

Percentuale superficie % 87,07% 12,93% 100,00%

Volumi pubblici mc 3.592 534 4.126

Totale volumetria di Piano " 35.921 5.336 41.257

Cessioni mq 13.341 2.716 16.056 31,13%

Superficie residenziale " 31.561 3.954 35.515 68,87%

Abitanti equivalenti 359 53 412

% Superficie fondiaria/Superficie territoriale 68,87%

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In questa Tabella si evince che la possibilità edificatoria è, per il Sub Comparto 1, pari a m3 35.921 e quindi con un indice di fabbricabilità territoriale di 0,8 m3/m2.

In particolare il piano attuativo denominato “Su de Giaccu” prevede principalmente l’urbanizzazione della Zona e l’edificazione di edifici a carattere residenziale adattandosi alla situazione viabilistica sia esistente che di nuova previsione.

In particolare il piano " Su de Giaccu" prevede la realizzazione di:

 Urbanizzazione dell'area;

 Realizzazione di un spazio ad uso pubblico destinato a "piazza";

 Realizzazione di percorsi pedonali;

 Allargamento della strada comunale traversa via Ugo Foscolo e suo adeguamento agli standars di Piano, in compartecipazione con la lottizzazione del Comparto C5 n.5;

 Realizzazione della viabilità di comparto prevista dal P.Uc. nella Zona con collegamenti alla traversa Via Ugo Foscolo e quindi alla strada comunale Via Tuveri;

 Nuovi edifici residenziali/terziari.

Lo studio della lottizzazione, in conformità alle previsioni ed alla normativa dello strumento urbanistico, ha permesso la localizzazione e la definizione dell’area edificabile nel rispetto della volumetria e della normativa di zona. La lottizzazione è progettata nel contesto dello strumento urbanistico vigente sia per la viabilità principale che per la destinazione di zona. Sono rispettate le aree di uso pubblico onde soddisfare gli standard urbanistici previsti dalla Legge e dal P.R.G. vigente.

La tipologia prevista nel Sub Comparto edificatorio 1 è unicamente quella isolata completamente sui quattro lati con la possibilità o meno di realizzare un seminterrato da adibirsi esclusivamente a parcheggio ed a localidi sgombero, con uno o due piani fuori terra, di cui il secondo anche come sotto tetto abitabile, da utilizzarsi da una o più famiglie. L’altezza massima non dovrà superare i m 7.50 previsti dalle Norme di Attuazione per le ville isolate.

Al fine di garantire la razionale attuazione del Piano è richiesta la redazione di un progetto unitario delle opere edilizie riguardanti le sistemazioni esterne e le servitù carrabili e pedonali ricadenti sull’area pertinenziale dell’intera Zona (quote altimetriche,pavimentazione stradale e dei marciapiedi, verde privato, recinzioni delle U.M.I., arredo e passaggi condominiali).

Sono elementi caratterizzanti del Piano i seguenti aspetti:

 Larghezza delle strade pubbliche come indicate nei grafici.

 Parcheggi pubblici posti esclusivamente oltre il marciapiede con pavimentazione drenante.

 Marciapiedi conformi alle disposizioni normative vigenti.

 Canalizzazione dei servizi a rete (acqua,fogna,energia elettrica, rete alimentazione della pubblica illuminazione e telecomunicazioni) che saranno tutti interrati.

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 Recinzione delle U.M.I., se realizzate con muri pieni continui, possibilmente in pietrame faccia vista, non dovranno superare 1,00 m di altezza dal piano marciapiede, è consentita la sopra ele- vazione, a giorno, per ulteriori cm 100 .

 Distanza delle costruzione dalla pubblica via o area pubblica di almeno 3 metri e distanza tra i confini viciniori di almeno 5 metri.

 Coloriture esterne dei corpi di fabbrica realizzate con colori tenui della gamma delle terre;

 Sistemazione del verde privato e pubblico con piantumazione di essenze tipiche del luogo;

 Dotazione di apposito vano con funzione di stenditoio, per ogni edificio, realizzando gli opportuni accorgimenti, quali griglie o altro, che impediscano dall’esterno la visuale dei panni stesi a sciorinare;

 Dotazione per ogni edificio, sul lastrico solare o al di sopra del tetto, di un traliccio quale unico supporto per ogni tipo di antenna anche se non condominiale;

 Realizzazione su ogni lotto di una cisterna interrata, posta al disotto delle aree esterne di pertinenza, in cui raccogliere le acque piovane, provenienti dalle coperture degli edifici, per utilizzarle per l’irrigazione delle aree destinate a verde condominiale e per il lavaggio delle parti comuni;

 Caldaie per il riscaldamento, canne fumarie, tubazioni di acqua, gas, elettricità, serbatoi pensili, unità di condizionamento e altre strutture analoghe di servizio non potranno essere installate sulle facciate degli edifici o comunque all’esterno se non in vani appositamente predisposti e opportunamente schermati onde impedirne la vista e avendo comunque cura di non deturpare i prospetti sia esterni che interni.

Planivolumetria del Sub Comparto 1 26

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4.1 – Finalità e motivazioni strategiche dell’intervento

Il presente progetto, per la realizzazione di un piano di lottizzazione residenziale, rappresenta un intervento qualificato d’insediamento urbano con un’organica localizzazione delle aree di interesse pubblico destinate a configurare la cerniera funzionale, distributiva e compositiva fra l’esistente e l’espansione, in prossimità della zona archeologica servita da una rete viaria dimensionata e inserita in un contesto più ampio di zona.

Dal punto di vista ambientale l'area risulta libera da edificazione, fatte salve alcune costruzioni adibite a servizio dei vigneti e alcune di civile abitazione.

Sono presenti dei vigneti, ormai in stato di abbandono, nonché dei campi adibiti al pascolo.

Sono presenti alcuni alberi di fico e di mandorlo selvatico e per tali piante, il progetto prevede per quanto possibile la loro integrazione nel comparto edificatorio.

Definite le caratteristiche ambientali della zona, il piano di lottizzazione residenziale è stato impostato rispettando le direttrici stradali principali previste nel PRG.

Si sottolinea come, in particolare, la rete viaria comunale, beneficia notevolmente dell’allargamento della traversa Via U. Foscolo che rappresentava un nodo di conflitto per il collegamento dell’abitato con la zona a precipua vocazione agricola e permette il collegamento con il futuro quartiere definito dall’urbanizzazione delle Zone 5 numeri 4 – 5 - 6; inoltre il piano integra totalmente i nuclei residenziali confinanti alla maglia di comparto.

Tra le diverse finalità del presente Piano di Lottizzazione c'è quella di programmare e pianificare urbanisticamente l’area al fine di creare un insediamento che preveda la suddivisione in Zone (Unità

Minime di Intervento) con strade di piano comode e aree per parcheggi, e con la creazione di servizi, attrezzature ed edifici aventi funzioni complementari e compatibili con la residenza.

Il comparto di Piano è provvisto, lungo le direttrici stradali esistenti, delle urbanizzazioni primarie, rete idrica, rete elettrica, rete telefonica, illuminazione pubblica, rete fognaria che saranno ampliate e ridisegnate secondo le nuove esigenze del piano urbanistico.

Si persegue, pertanto, la razionalizzazione degli interventi sul territorio e l'integrazione con il contesto urbano, al fine di subordinare l'edificazione all'urbanizzazione, predisponendo interventi di urbanizzazione in coerenza sia con l'uso edificatorio del suolo che con la disciplina urbanistica.

Il Piano è redatto con lo scopo di prevenire il deterioramento delle aree e nel contempo di adeguati spazi a verde pubblico, a parcheggi e collegamenti di assi viari, in grado di incrementare quello che, in modo efficace viene definito "l'effetto città" di aree attualmente abbandonate all’interno e nell’immediata periferia dell’abitato di S.Antioco.

Allo stesso tempo con il suddetto piano di Lottizzazione si vuole tradurre in proposta progettuale 27

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gli obiettivi indicati dal Piano Regolatore vigente e che si possono riassumere nei punti seguenti:

1. dal punto di vista urbanistico: che il nuovo intervento possa portare ad una organica integrazione dello sviluppo a destinazione residenziale del nuovo insediamento, con i quartieri esistenti quale ricucitura del tessuto urbano;

2. dal punto di vista ambientale: che l'intervento sia coerente e compatibile con le esigenze di rispetto della natura, della storia e della morfologia del luogo con particolare riguardo all'andamento naturale del terreno e alle caratteristiche antropizzate e storicizzate;

3. dal punto di vista dello sviluppo sostenibile: che l'inserimento del nuovo insediamento sia realizzato con interventi edilizi di qualità, caratterizzati dall'uso di tecniche e materiali ecocompatibili e indirizzati al risparmio energetico;

4. dal punto di vista economico-sociale: che permette di poter disporre di lotti di terreno edificabili di superficie e quindi di costo non eccessivi per le nuove generazioni .

Pertanto, con la proposta di P.di L. in esame si è cercato di seguire i seguenti principi:

- graduare l’altezza degli edifici e le distanze tra gli stessi per salvaguardare la fruizione di visuali e ventilazione alle diverse Unità Minime di Intervento;

- graduare le distanze delle costruzioni dal limite della lottizzazione onde non impedire i coni visuale dal giardino del Museo Barreca e delle aree archeologiche anche se le stesse risultano posizionate a quote notevolmente superiori;

- minimizzare la movimentazione del suolo adeguando gli edifici all’andamento - geomorfologico del terreno;

- evitare sbancamenti che alterano significativamente le quote naturali;

- evitare di costruire recinzioni alte che possono alterare la visibilità delle strade e del - contesto;

- diversificare le tipologie edilizie da edificare;

- privilegiare le percorrenze pedonali su sedi proprie di adeguate dimensioni;

- ridurre al minimo, ai lati delle strade, le antiestetiche e opprimenti barriere costituite da autoveicoli in sosta. Le apposite aree di sosta sono state previste oltre la sede stradale;

- dare alle aree verdi pubbliche e private continuità per creare l'effetto ottico di allonta-namento degli edifici dalla viabilità, apportando l’ulteriore vantaggio di attutire la

- rumorosità e l'inquinamento causati dal traffico veicolare percepibile nelle abitazioni.

Per quanto riguarda l‟architettura degli edifici previsti nel piano di lottizzazione essa sarà, coeren- temente alle indicazioni di piano e legislative, realizzata secondo i canoni dell'architettura contemporanea ed ai criteri della bio architettura.

I singoli edifici avranno una composizione tipologica e prospettica che includerà sia l'utilizzo di

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materiali e tecniche tradizionali che l'impiego di quelle più innovative legate soprattutto all'esigenza del risparmio energetico per poter usufruire delle premialità previste dalla L.R.13/2008.

5 CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE

Per definire un quadro interpretativo dello stato ambientale dell’area oggetto di Piano, sono stati individuati nell’area di interesse i principali elementi di sensibilità, vulnerabilità e criticità ambientale di diretto interesse per la scala di piano in esame.

5.1 COMPATIBILITA’ GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA

(tratto dalla Relazione geologica allegata al Piano di Lottizzazione “Su de Giaccu” Comparto C5 numero 6 Sub Comparto edificatorio 1 redatta dal dott.geologo Sandro Trastu)

5.1.2 – INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

L’area oggetto di questo studio, è ubicata alla periferia nord dell’abitato di Sant’Antioco, tra la Via Tuveri e la Strada Comunale traversa Via U. Foscaolo.

Morfologicamente l’area è costituita da due settori sub pianeggianti situati ad una quota fra i 15 e i 25m s.l.m. con pendenza compresa tra il 3 e il 10%.

Cartograficamente è compresa nelle seguenti tavolette:

Foglio 564 - sez. III. “SANT’ANTIOCO”, scala 1:25.000 I.G.M.

Foglio n° 564 sez. 100 – SANT’ANTIOCO 1:10.000 C. T. R.

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5.1.3 – RIFERIMENTI AMMINISTRATIVI

D.M. LL.PP. del 11/03/1988

Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.

D.M. LL.PP. del 14/02/1992

Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche.

D.M. 9 Gennaio 1996

Norme Tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche

D.M. 16 Gennaio 1996

Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi

D.M. 16 Gennaio 1996

Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche Circolare Ministero LL.PP. 15 Ottobre 1996 N. 252 AA.GG./S.T.C. Istruzioni per l'applicazione delle Norme Tecniche di cui al D.M. 9 Gennaio 1996

Circolare Ministero LL.PP. 10 Aprile 1997 N. 65/AA.GG.

Istruzioni per l'applicazione delle Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16 Gennaio 1996

Ordinanza P.C.M. n. 3274del 20.3.2003

Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

Eurocodice 7

Progettazione geotecnica – Parte 1: Regole generali.

Eurocodice 8

Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture - Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici.

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5.1.4 - LINEAMENTI GEOLOGICI

I lotti nei quali verrà realizzato l’intervento edificatorio, geologicamente è caratterizzato dalla presenza di litologie fini rappresentate da limi ed argille, tipiche dei depositi quaternari

.

5.1.4.1 Descrizione delle litologie affioranti nell’area di Sant’Antioco

La successione stratigrafica presente nell’area in esame è rappresentata da una successione a carattere trasgressivo a cui sono susseguiti depositi quaternari antichi e recenti continentali e da espandimenti mesozoici che non affiorano all’interno del lotto.

Cenozoico (Oligocene – Miocene inf./med.)

Il complesso magmatico, la cui genesi è da ricondurre al consolidamento dei prodotti di una nube ardente, è stato interessato da azioni geodinamiche distensive che ne hanno causato un leggero sollevamento ed un modesto basculamento verso S.S.E.

A questa fase vengono attribuiti i principali sistemi di fratturazione con andamento N.W. – S.E. che interessano le rocce vulcaniche.

Gli espandimenti sono attribuibili al “Ciclo vulcanico calcalcalino dell’Oligo-Miocene”, nello specifico si è in presenza di roccia ignimbritica.

L’ignimbrite petrograficamente può essere definita roccia piroclastica ad affinità peralcalina, i principali componenti sono costituiti da cristalli di quarzo, se molto abbondati passano a termini comenditici, feldspato alcalino (sanidino), biotite e, talora feldspatoidi in una matrice prevalentemente formata da vetro rinsaldato ed in parte devetrificato.

Il colore d’insieme varia dal grigio al rosato, in funzione delle pomici e della matrice cineritica, che costituiscono i principali componenti macroscopici, diventa violaceo quando si ossida; la tessitura granuloclastica risulta molto cementata, la struttura è massiccia. Lo spessore è variabile da pochi metri fino a raggiungere quasi 50 metri di profondità.

All’interno delle vulcaniti effusive e piroclastiche del ciclo calcoalcalino, sono presenti sequenze terrigene costituite da livelli sabbioso-limosi di spessore variabile e da depositi alluvionali.

Talvolta è presente un livello vitrofirico basale, con strutture vitroclastiche con fenoclasti di K feldspato, plagioclasio, quarzo, biotite, piroclastiti riolitiche massive o finemente stratificate, da poco coerenti a sciolte, di colore rosato o biancastro.

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Le tessiture generalmente risultano isotrope con grossi elementi pomicei, schegge vetrose a cuspide e fenoclasti di K-feldspato, plagioclasio bordato da K-feldspato, quarzo, biotite.

Sono ancora presenti rioliti in struttura cupoliformi isolate o coalescenti. Porfiriche per fenocristalli di plagioclasio, k-feldspato, ortopirosseni, clinopirosseni, biotite.

Quaternario (Olocene)

Al di sopra delle rocce vulcaniche terziarie troviamo i sedimenti del Quaternario. I più interessanti sono costituiti da veri e propri crostoni calcarei, scarsamente cementati, con ciottoli formati da rocce vulcaniche, e le sabbie cementate (arenarie) presenti nell’Isola al di sopra delle ignimbriti. Sono presenti inoltre detriti di falda con matrice spesso argillosa, e depositi limosi e sabbiosi di origine palustre, vecchi di migliaia di anni.

Chiudono la successione stratigrafica dell’isola le alluvioni recenti e attuali che formano i suoli di Sant’Antioco.

Le litologie ascrivibili a quest’Era, nell’area oggetto di studio si possono ricondurre ai depositi alluvionali costituiti da una copertura terrigena composta dai seguenti tipi litologici:

· Terreno da riporto

· Argille

· Argille sabbiose

· Sabbie

La profondità di tali livelli varia da alcuni a diversi metri di profondità.

5.1.4.2 - Cenni geomorfologici e idrologici

L’area oggetto del presente studio ricade nel territorio comunale di Sant’Antioco (CI), è caratterizzata da un punto di vista geomorfologico, dalla formazione quaternaria e dagli espandimenti ignimbritici del Terziario del Sulcis, che mostra una giacitura generalmente tabulare sbandata verso Sud-Ovest, talora da luogo ad accennate collinette, o accumuli di materiale vulcanico, presente nell’area di sedime.

L’acclività della zona difficilmente è più elevata del 5%.

Lo schema della circolazione idrica superficiale non è ben sviluppato, si tratta di una zona dal punto di vista idrogeologico povera di tale risorsa.

L'Isola di Sant’Antioco presenta un campionario litologico e morfologico piuttosto variegato, in particolare, nell’ambito delle coperture vulcaniche. Tra gli agenti morfogenetici principali sono da annoverare certamente i processi litorali che hanno prodotto alternanze di promontori e insenature, faraglioni, falesie,

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rias, spiagge, grotte costiere, ecc. Altro agente morfogenetico di una particolare importanza è poi il vento che insieme all’alterazione meteorica ha contribuito alla modellazione delle formazioni vulcaniche.

Verso l’entroterra la pianura, impostata nei depositi alluvionali e colluviali dell’Olocene, è collegata ai rilievi collinari tramite forme d’accumulo, caratterizzati da modesta pendenza, che costituiscono aree di accumulo di materiali colluviali e/o alluvionali prodotti dallo smantellamento delle rocce dei rilievi.

Nel dettaglio nell’area oggetto di studio, si rilevano due complessi idrogeologici così distinguibili in funzione del loro grado di permeabilità:

- Ignimbriti a media permeabilità per fessurazione e clivaggio;

- Depositi quaternari ad elevata permeabilità per porosità.

Legenda carta geologica

1- Alluvioni recenti ed attuali, sabbie sciolte o cementate a stratificazione incrociata 2 - Detriti di falda

3 - Depositi limo argillosi palustri 7 - Rioliti in strutture cupoliformi 8 - Piroclastici riolitiche 9 - Ignimbriti quarzo trachitiche

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Stralcio carta geologica 1:250.000

Riferimenti

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