• Non ci sono risultati.

Lo status speciale di organizzazione religiosa

CAPITOLO 3 LE CONTROMISURE ATTUATE PER CONTRASTARE IL TERRORISMO

3.3 L E CONTROMISURE E LE POLITICHE DOPO L ’ ATTENTATO TERRORISTICO DEL 1995

3.3.2 Lo status speciale di organizzazione religiosa

Nei giorni seguenti all’attentato più di 200 poliziotti vennero mobilitati per un’investigazione nazionale sull’attacco e sui possedimenti e i membri di Aum. Il 22 marzo, due giorni dopo l’attacco, la polizia fece un’incursione più di venticinque edifici appartenenti al culto, e nonostante l’avessero effettuata indossando anticipatamente l’equipaggiamento adatto ad eventuali fughe di gas, non fu fino ad aprile che le forze dell’ordine raccolsero abbastanza prove per condannare l’organizzazione.

Come mai le autorità impiegarono così tanto tempo per accusare Aum? Ciò fu dovuto al suo status di corporazione religiosa, ottenuto nel 1989. Questa condizione condizionava in maniera profonda la relazione tra stato e religione; nel periodo prebellico tra gli anni Trenta e Quaranta, lo stato attuò una politica strettamente soppressiva di tutti i movimenti religiosi all’infuori dello shintoismo che era considerato religione di stato. La Legge sulle

Corporazioni Religiose (宗教法人法 Shūkyō Hōjinhō177) del 1951 venne promulgata di

conseguenza per evitare che ciò si potesse ripetere e per garantire la protezione della libertà religiosa. Questa norma garantiva anche agli organismi religiosi di possedere non solo proprietà ed edifici per tutte le attività religiose affini ma anche attività lucrative per potersi finanziare, poiché esisteva la supposizione secondo la quale tutte le istituzioni religiose contribuissero al bene pubblico178. Perciò le autorità che applicavano la legge

cercavano delle prove ben chiare prima di investigare su organizzazioni religiose. Questo status permise ad Aum anche di poter essere esentato dal pagare le tasse e quindi

accumulare in minor tempo ricchezza dalle tante attività di business che possedeva179. La

176 MURAKAMI, cit. p.149

177 Shūkyō Hōjinhō (Legge sulle Corporazioni Religiose), 宗教法人法, ultimo accesso in data 11 febbraio 2018

all’indirizzo http://elaws.e-

gov.go.jp/search/elawsSearch/elaws_search/lsg0500/detail?lawId=326AC0000000126&openerCode=1

178 Mark R. MULLINS, The Political and Legal Response to Aum-Related Violence in Japan, Japan Christian Quarterly,

Vol. 63, 1997, cit. p.38

57

Costituzione giapponese rendeva difficile l’attivazione di forme di intelligence e di raccolta dati poiché dovevano esserci delle basi legali per poter attuare tecniche di sorveglianza preventiva180.

Per poter fronteggiare la crisi causata da Aum, il governo decise immediatamente di revocare lo status speciale al culto. Con considerevole supporto popolare e politico, il pubblico ministero di Tokyo procedette il 30 giugno 1995 a presentare una petizione alla corte distrettuale di Tokyo per la dissoluzione di Aum Shinrikyō come gruppo religioso, cosa che avvenne il 30 ottobre dello stesso anno poiché esistevano evidenti prove del suo coinvolgimento in attività illegali e atti violenti che non permettevano al culto la

classificazione di “bene pubblico”. Abbiamo già visto comunque che ciò non significò la classificazione dell’organizzazione come fuori legge dato che continua ad esistere ancor oggi; il gruppo solamente non è più in grado di invocare i privilegi come l’esenzione dalle tasse accordate ai culti religiosi riconosciuti181.

Nel dicembre dello stesso anno i legislatori si sentirono in dovere di attuare una politica di riforme per evitare gli eventi di quel disastroso anno. La Legge sulle Corporazioni

Religiose venne perciò modificata in dicembre per poter aumentare la capacità delle autorità di monitorare organizzazioni potenzialmente pericolose182. Le modifiche maggiori

riguardarono vari punti tra i quali: la registrazione di tutte le organizzazioni religiose a livello nazionale e non più solamente a livello locale; l’introduzione della richiesta di fornire report annuali comprendenti lo statuto precedentemente approvato, la lista degli ufficianti, un inventario dei beni finanziari, un registro dei ricavi e delle perdite, una descrizione di tutti gli immobili e un registro di tutte le attività di business relative; l’acquisizione da parte delle autorità della capacità di richiedere informazioni aggiuntive se ci dovessero essere delle imprecisioni o delle domande da parte loro. Nonostante vennero sollevate delle lamentele riguardo queste nuove introduzioni, fu riportato che già nel report riguardante l’anno 1995 vennero riscontrate delle incongruenze di varie istituzioni religiose nelle informazioni recapitate alle autorità183, e perciò queste nuove riserve non risultarono così

inutili ed inefficaci.

Al di là della concezione di giusta o sbagliata che fosse, la fretta con la quale la legge venne modificata fece presupporre a molti che il partito al potere, ovvero il Partito Liberal Democratico (LDP), premette sull’introduzione della modifica poiché vista come

180 PANGI, cit. p.4

181 MULLINS, cit. p.38-39 182 JONES e LIBICKI, cit. p.56 183 MULLINS, cit. p.42-43

58

un’opportunità per controllare maggiormente il potere della Soka Gakkai, la maggiore tra le “Nuove Religioni” in Giappone, la quale era presente come partito politico al parlamento giapponese e in questo modo diminuirlo al fine di aumentare la propria influenza alla Dieta184.

3.3.3 Gli arresti e la legislazione applicata dopo l’attacco

La risposta iniziale all’attacco fu la mobilitazione di circa duemila ufficiali di polizia per un’investigazione a livello nazionale su Aum. Tra il 22 marzo e il 16 maggio la polizia arrestò circa duecento membri. Tra questi vennero subito presi in custodia coloro che dopo il fatto indentificarono gli individui implicati nell’attacco e i leader chiave del

movimento185. Per poter catturare Asahara si impiegarono ben due mesi, nei quali coloro

appartenenti al gruppo rimasti in libertà cercarono di commettere in modo disperato altri attacchi, poi sventati186. Il suo arresto venne appositamente ritardato dalla polizia finché i

seguaci più in vista furono in custodia per evitare ulteriori rappresaglie. Il 16 maggio lo catturarono in un piccolo cunicolo in uno dei quartieri generali di Aum, in condizioni igieniche precarie e circondato da dieci milioni di yen in banconote187. Man mano che gli

interrogatori procedettero, i membri cominciarono a confessare i dettagli delle azioni compiute in passato tanto da riuscire a creare un quadro generale dei crimini commessi dal movimento, che non includevano solo gli attacchi terroristici ma anche omicidi individuali, rapimenti, estorsioni, creazioni di armi di distruzione di massa, lo spaccio e l’uso di droghe e allucinogeni usati nelle iniziazioni. Dalle prove raccolte emerse uno scenario peggiore di quello che le forze dell’ordine avrebbero mai potuto immaginare, ovvero i tentativi non riusciti di creazione di varie armi biologiche e chimiche che avrebbero potuto avere conseguenze disastrose e peggiori di quelle realmente

accadute188. Asahara andò a processo e si dichiarò innocente per tutti i capi d’accusa

poiché affermò che i suoi discepoli agirono a sua insaputa e senza consultarlo; quasi scontatamente venne condannato a morte, una sentenza che è ancora pendente oggi e confermata più volte dopo i numerosi appelli. Anche molti altri vennero condannati, la maggior parte per crimini connessi ai rapimenti o alla droga mentre pochissimi per

l’attacco alla metropolitana. Altri arresti vennero effettuati all’estero, soprattutto in Russia

184 MULLINS, cit. p.41-42 185 JONES e LIBICKI, cit. p.52 186 GRICE e ROMANIUK, cit. p.652 187 LIFTON, cit. p.173