di giovedì e venerdì.
In data 7 giugno 1917 con C. C. venne consentiio il consumo delle cervella nei pubblici esercizi.
In data 15 giugno 1917 con C. C. venne consen tito l’uso della carne di coniglio il giovedì e venerdì nei pubblici esercizi.
In data 26 agosto 1917 con C. 0. venne discipli nato il commercio dei suini nell’interno del Regno.
In data 19 ottobre 1917 con C. C. venne vietato l’uso di carni fredde e salumi nell’antipasto.
In data 19 dicembre 1917 con telegramma circolare ai prefetti si stabilì che, per i mesi di gennaio e feb braio 1918, si macelli lo stesso numero di bovini e ovini che si macellarono nel gennaio o febbraio 1917.
g iav a n o un d a to a lim e n to , p r im a non t e s s e ra to , lo vogliono a loro disposizione, m a gari per r iv e n d e rlo . E ciò spiega la d im i nuzio n e p er le famiglie a b b ie n ti, che p rim a ne m a n g ia v a n o di più. (1)
Q u a n to al form aggio, a v e v a m o u n a p r o duzio ne di due milioni di q u in ta li, u n ’e s p o r taz io n e di 300 m ila q u in ta li ed una d is p o n i b ilità di un m ilione e 700'm ila q u in ta li. O ra la p ro d u z io n e , e q u in d i la d isp o n ib ilità , è di u n m ilione e 300 m ila q u in ta li e quind i la m a n c a t a e sp o rta z io n e n o n co m p e n sa la d i m in u ita p rodu zio n e . L ’esercito, che ha p o c a carne, h a bisogno di m a n g ia re il f o r maggio e se ne m an g ia di più d a p p e r t u t t o : q u in d i la necessità di c o n tin g e n ta r e anche il form aggio.
O norevoli colleglli, i p ro b le m i sono m olti ed a rd u i e b isogna f a r v i f ro n te con u rg e n ti p ro v v id e n z e . A n z i tu t to b isog n a c ercare di intensificare, p e r q u a n to è possibile, la p r o du zio ne n azio nale. (Commenti).
(1) Con decreto del commissario generale por i consumi del 2ó maggio 1917 fu ordinata' la requisizione totale del burro e fu ad un tempo provveduto alla costitu zione di un Consorzio obbligatorio di tutti i commer cianti all'ingrosso, sotto la direzione di un commissa rio governativo.
Il burro requisito viene distribuito mediante un con tingentamento comunale, o le spedizioni sono fatte dallo ditto consorziate direttamente alle annone municipali o altri enti autorizzati.
Si è così, date le assottigliate disponibilité, provve duto ad un razionamento indiretto del burro.
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Il m in istro di a g ric o ltu ra o norevole Mi- liani, lia p r o n to t u t t o un p ian o di sv ilu p p o delle p ro d u z io n i agrarie (lo posso dire, p e r chè mi h a f a t t o l’alto onore di fa rm i c o lla b o ra re alla form azion e di q uesto piano)...
Una voce al centro. M a n c a la m an o d ’opera. C R E S P I , commissario generale per gli ap provvigionamenti e consumi. ... ed insieme s tu d ie re m o t u t t o q u a n to è possibile, se non p er a u m e n ta r e , per no n a rr e s ta r e la p r o d u zione a g ra r ia nazionale.
S tu d ie re m o insieme anche la e q u i p a r a zione logica dei prezzi, che oggi è deficiente e cagiona t a n t i disordini, in c o n v e n ie n ti e reclam i da p a r t e delle popolazioni.
N a t u r a l m e n t e mi sono p r e p a r a t o a n c h e il fabbisogno finanziario. Sono diversi m i liardi, onorevoli colleglli, che ho d o v u to chiedere al m in is tro del tesoro per l’im p o r taz io n e d a l l ’e s te ro ; ed esso (lo ha p r o v a t o con la sua esposizione finanziaria) non si è a d a t t o s p a v e n t a t o delle mie richieste u r genti e necessarie.
Vi è poi un fabbisogno di c a p ita le c ir co la n te p er fa r fro n te alla requisizione e mi p rem e di dire che vi sono a ltr i bisogni t a s s a ti v i e precisi, ai quali mai si sarebbe d o v u to m a n c a re , perchè le merci requ isite siano im m e d i a ta m e n t e p a g a te in c o n ta n ti.
T eniam olo p re s e n te ; è colpa non del C om m issariato , m a degli organi locali, se
si sono verificati r it a r d i nella c o n ta b ilità .^ * se no n si eseguiscono i m m e d ia ta m e n te i p a
gam enti. Il pu bblico ne ha f a w a p p u n tò al C om m issariato. w » /y O
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Sono 500 milioni a sse g n a ti ai bisogni a t tu a li ; m a l ’a u m e n to g iustificato ed a m messo delle diverse p ro d u zio n i, e il maggior fabbisogno di requisizioni mi o bbligano a ch ied ere al m in istro del teso ro qualche c e n tin aio di milioni di a u m e n to .
Il p iano finanziario del C o m m issa riato dei consum i si c o n c re ta in un m o v im e n to com plessivo p re v is to pel 1918, s o m m a te le spese con le e n tr a te , di circa 15 m iliardi.
Come ved e te , è u n p a tr im o n io in gen te che si deve a m m in is tr a re e che q u ind i deve essere a m m in i s tr a to colle più rigorose no rm e di c o n ta b ilità , colla m assim a c a u te la e con t u t t i gli a c co rg im e n ti necessari. Si t r a t t a di cifre e norm i e an c h e i r e l a ti v a m e n t e piccoli r is p a rm i possono a v e re u n a g r a n d is sima efficienza su t u t t a l’econom ia nazionale.
L a n ecessità di r id u r r e il cam bio, del q u ale h a t r a t t a t o il m in is tro del tes o ro e che è la m aggiore t a s s a che g ra v i sul p o polo, che s o v r a s t a su t u t t o e su t u t t i , la ne c es s ità di a d ib ire la m assim a p a r t e del to n n ella g g io ai t r a s p o r t i m ilita ri deve ec c it a r e al m aggiore risp arm io .
T u t t i d e v o n o ric o r d a r s i che q u a n to p iù p r e s to a r r i v e r a n n o i s o ld a ti a m e ric a n i, t a n t o p iù p re s to finirà v i tt o r i o s a m e n te la g u e rra . Bisogna d u n q u e i n s t a u r a r e la più rig id a econom ia dei consumi. L a signora che oggi si a t t a r d a in spese v o l u tt u a r i e , il c it ta d i n o che c o n su m a in eccesso, compie, sia p u r e in co n sc iam e n te , un a t t o colposo verso la
p a t r i a e verso chi soffre.
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del m in is tro del tesoro, che richied e al paese di s o p p rim ere ogni spesa v o l u tt u a r i a , ho p r e p a r a t o un d ec re to di abolizione della fab b ric a z io n e dei dolciumi. F a r ò u n a sola eccezione p e r i b isc o tti a lim e n ta ri, esclu s iv a m e n te per i b am b in i, i v ecchi e gli a m m a l a ti (Commenti) e p e r la c io c c o la ta in p a n i che è p u r e s t r e t t a m e n t e a lim e n ta re . (Interruzione del deputato De Felice-Giuffrida)
Mi piace di c o n s ta t a r e che l ’abolizione dei dolciu m i è orm ai r ic h ie s ta d a t u t t e le p a r t i del paese e spe cia lm e n te dalle donne, le q uali mi h a n n o m a n d a t o a p p o s iti ordini del giorno ed a p p o s ite r a p p r e s e n t a n z e per ric h ied e rla .
Noi p r o v v e d e r e m o a ll’impiego delle m a e s tr a n z e che r e s te ra n n o d iso c c u p a te ed a t u t t o ciò che è necessario p e rc h è la so p pressio ne di q u e sta piccola i n d u s t r ia sia q u a n to m eno s e n tita anch e per coloro che ne fa n n o p a rte . Ma orm ai la q ue stio ne si im p o n e a nche per ragioni di c a r a t t e r e m orale e s a rà un f a t t o co m p iu to al più p resto (1).
I n o lt r e bisogna spingere effióacemente t u t t i i com u ni a i n tr o d u r r e la tessera.
(1) Una prima restrizione del consumo dei dolciumi fu imposta con decreto luogotenenziale 12 dicembre 1916, n. 1709, clxe vietava l'uso del « dolce » durante i pasti nei ristoranti, salvo nei giorni di giovedì e ve nerdì, nei quali è Anelato l’uso della carne.
Con decreto luogotenenziale poi del 7 gennaio 1917, n. 14, fu fatto divieto a tutti gli spacci di sommini strare dolciumi nei giorni di sabato, domenica e lu nedì di ogni settimana. Durante tali giorni fu vietata
T u t t i i c om un i sono d isp o s ti a i n t r o d u rla , a co m in c ia re d a l co m u n e di N apoli, il cui sind aco mi h a d ic h ia ra to di essere p r o n to a in tr o d u r r e la tesse ra . (Commenti animati)..
O ra, si dice, come si farà il t e s s e r a mento? I l te s s e ra m e n to , si f a rà t r a noi come si fa in F r a n c i a , cioè in base al lav o ro c o m p iu to dagli i n d iv id u i: coloro che h a n n o un lav o ro m eno p e san te , a v r a n n o u n a piccola razion e di pan e, e coloro che fan n o un la v oro più p e s a n te a v r a n n o u n a m aggiore r a zione di pane...
persino l’esposizione nella vetrina dei dolciumi me desimi.
Ma più grave e quasi radicale fu la limitazione imposta dal decreto luogotenenziale 8 marzo 1917, n. 371. Tale decreto ha vietato la confezione e la ven dita dei dolciumi, salvo di quelli che non contengono farine nè zucchero, delle marmellate di frutta del cioc colato purché in forme di peso non inferiore ai 50 grammi, dei biscotti, purché non combinati con mar mellate o con cioccolato.
Il decreto stesso, come risulta dalla presente espo sizione, non ha impedito assolutamente l’ industria dei dolcieri. Si fabbrica infatti una quantità di dolciumi, a base di farina di castagne, di uva sultanina, di mandorle, di noci, di nocciuole, ecc., ed il cioccolato è n anipolato nelle forme più diverse, pur rispettando il limite minimo di peso in 50 grammi.
In mancanza di zucchero si fa grandissimo con sumo di miele.
La produzione dei biscotti, col decreto del Commis sariato approvvigionamenti e consumi in data 10 set tembre 1917, è stata regolata e limitata. Detto decreto.
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COLxVJANÎs I. Coinè a M ilano.
C B E S P I , commissario generale per gli approvvigionamenti alimentari e i consumi. ♦Come a Milano, a Torino, in t u t t i i paesi,
che ra g io n a n o .
Quale s a rà q u e s ta m is u ra ? L a q u e stio n e è assai complessa. N on può essere u n ifo r m e m e n te d a t a la m is u ra p e r t u t t i i paesi d ’ I ta l ia . Molto p ro b a b ilm e n te la m is u ra d o v r à essere lasc iata ai sind aci o alle r a p p r e s e n ta n z e p ro v in c iali, p e rc h è le r eg io n i d ’I t a l i a sono così differenti le une dalle a ltre , che no n si può fare u n a legge eguale p er t u t t e (1).
infatti ha vietato assolutamente ai venditori di pane di confezionare e vendere biscotti, ed ha prescritto che ai fabbricanti db biscotti fosse dai Consorzi granari concesso quel quantitativo di farina che risultasse esu berante ai bisogni della panificazione noi limiti del contingentamento provinciale. Data la ristrettezza di tali limiti o l'aumento dei bisogni della panificazione nelle varie provincie, por l'afflusso dei profughi dello regioni invase, la produzione dei biscotti è stata ri dotta ai minimi termini ed, in alcune provincie, anzi, x del tutto soppressa.
Per gli altri dolciumi, attualmente consentiti, sono in corso provvedimenti che li sopprimono del tutto più por ragioni d’indole morale e politica, che per ragioni d’indole economica, inquantochè sono confezionati so pratutto con frutta, largamente prodotte in paese. Anche per quanto riguarda il cioccolato si prescriverà che esso debba essere prodotto in tavolette li scie del peso minimo di 50 grammi.
(1) Pin dai primi mesi del 11)17, la deficienza di alcuni generi di prima necessità e specialmente dello
Ma non b a s t a te s s e ra re le classi non p r o d u t t r i c i di grano: occorre anclie disci p lin a re il consum o delle classi p r o d u tt r i c i. P e rc h è , è doloroso il dirlo, vi sono m olti mezzi a d o p e r a ti d a lla p r o p a g a n d a n e m i c i per b o i c o t ta r e la n o s tr a g u e rra , e uno dei mezzi che più mi h a n n o im p r e s s io n a to e che m eno sono noti, s ta nella p r o p a g a n d a che si fa in c e rte c a m p a g n e presso i c o n ta d in i, affinchè con sum in o t u t t o il grano lasciato a loro disposizione, p er c re a re poi in p r im a v e r a u n a g rav e crisi a lim e n ta re .
zucchero, indusse parecchi comuni ad applicare la tes sera annonaria per assicurare l’equa distribuzione delle quantità disponibili, evitare le incette e controllare ef ficacemente gli esercenti.
Il Commissariato per eliminare le prime difficoltà e le incertezze che la novità del servizio non avrebbe mancato di presentare, stimò opportuno, con le istru zioni 2 marzo e 7 maggio 1917, indicare le modalità che sarebbe stato utile seguire perchè il razionamento raggiungesse pienamente i propri scopi.
La persistente ed anzi l’accentuatasi deficienza dei cereali impose il contingentamento delle provincie e dei comuni e quindi, come corollario logico ed indi spensabile, il razionamento individuale. Fu in propo sito emanata l’ordinanza 11 settembre con la quale si dichiarò obbligatorio il razionamento del grano, della farina e del pane ed, in quelle provincie in cui co stituiscono alimento principale della popolazione, anche della pasta, del riso, della segala, del granturco e del l’orzo.
Quanto alle modalità per l’attuazione di tale razio namento venne lasciato alla libera determinazione delle Amministrazioni comunali, salva l’approvazione dol
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È mio do vere di opp o rm i agii effetti di q u e s ta p r o p a g a n d a , e lo farò con u n con gegno che spero tr o v e r e t e a b b a s t a n z a felice. {Commenti).
N on lo posso dire p er ora. I n t a n t o ho s o tto p o s to al mio m in istro e ai Consiglio
prefetto ed ogni eventuale azione coordinatrice da parte del Commissariato,' di prescegliere i sistemi meglio ri spondenti alle peculiari esigenze locali.
Dagli esemplari dello deliberazioni delle singole Giunte municipali pervenute lino al 25 corrente di cembre in copia al Commissariato, risulta che è già stata data regolare esecuzione all'ordinanza 12 settembre in 3190 comuni. Anche per la maggior parte degli altri comuni del Regno il servizio consta di già ini ziato. Di questi 31’ 0 comuni, numero 2791 hanno ap- rilicato il razionamento diretto Con tessera, numero 130 il razionamento senza tessera, e cioè una ripartizione immediata tra le varie famiglie ita parte dell 'autorità comunale, numero 209 comuni hanno applicato il ra zionamento indiretto a carico degli esercenti.
In regime di tessera ebbe sin qui la preferenza la tessera (o il buono o il libretto) famigliare.
Dei capolnoghi di provincia, 31 hanno già appli cato la tessera, 8 il razionamento indiretto combinato con tessera di riconoscimento o elenco dei consumatori, 27 il sistema di razionamento indiretto puro e semplice. A Torino, Bergamo. Milano e Roma fin qui in regime di razionamento indiretto, l applicazioue della tessera con effettiva limitazione delle razioni è già stata deli berata e la sua attuazione può dirsi ormai imminente. A Napoli è stata introdotta la tessera della pasta, e si tono iniziati gli studi per la tessera del pane e cereali. Dei 169 comuni la cui popolazione raggiunge o supera i 20.0 ‘0 abitanti, 93 hanno già applicato la tessera, e i rimanenti 7< provvedono con razionamento indiretto
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dei m in is tri uno sch em a di c e n sim ento di t u t t i i cereali e uno sch em a di d e c re to per e lim in a re ogni e qu alsiasi fo rm a di a c ca p a r r a m e n t o : a nessuno, p e rc h è p iù ricco, de ve essere c o n s e n tito di p r o v v e d e r s i a d a n n o di chi è m eno ricco.
L a cosa che fa p iù p a u ra , on orevo li col leghi, è la confisca, no n il carcere, ed è perciò che q u e sti d e c re ti d o v r a n n o essere firm a ti d a l luo g o te n e n te .
O ra voi c o m p re n d e te , on o revoli colle ghi, q u a n to b rev e sia s t a t o il te m p o a m ia disposizione p er d e te r m in a r e un c o m plesso di p ro v v id e n z e , le qu ali t u t t e c o n cern o n o p rob le m i m o lto delicati. H o a v u to fìn’ora pochi giorni di stu d io a m ia d isp o sizione, in q u a n to c h è da 46 giorni s o lta n to fui in se d ia to al mio ufficio, e di questi, 21 giorni ho d o v u to p a s sa re a ll’estero per i bisogni p iù u r g e n ti e più ind eclinab ili delle n o s tre p opolazioni. E poi da dieci giorni sediam o alla C am era.
Come v e d e te ho f a t t o t u t t o ciò che mi e r a c o n s e n tito dalle mie m o d este forze. Al t r e cose re s ta n o da s tu d i a r e e da fare.
Ma s o p r a t t u t t o , p e r a r r i v a r e allo scopo che si deve ragg iu ng ere, cioè quello del r a z io n a m e n to in d iv id u a le e deH’a lim e n ta zio n e eguale p e r t u t t i a s eco nd a del bisogno di ciascuno, e p erch è in f a t t o di v e t t o v a g l i a m e n to il popolo ita lia n o sia t r a t t a t o con la m assim a e q u ità e con la m assim a c h ia rezza, occorre che io a b b ia a m ia dispo si zione u n organo m olto r o b u sto , che a b b ia d ira m a z io n i a ll’estero e che sia a l t r e t t a n t o
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agile a Rom a. A ciò ho r iv o lto le mie p r i me cure ed ho p r e s e n t a t o uno schem a di decreto lu o g o tenenziale al Consiglio dei m in istri per la rio rg a n iz z az io n e del Com m issa ria to dei consu m i il quale s a rà diviso in t r e direzioni generali... (Interruzioni —
Commenti).
N on vi piace q u e s ta p a r o l a di direzioni generali ì O norevoli colleghi, nessuno più di me è c o n tr a rio al b u r o c r a tiz z a r e , m a è p u r necessario c re a re u n a g e ra rc h ia e la r e l a ti v a resp o n s a b ilità perch è, senza g e r a r chia e senza resp o n s a b ilità , n e s su n a g ra n d e in d u s t r ia e nessu na g ra n d e a z ie n d a può a n d a r e a v a n t i nem m en o o t to giorni.
D u n q u e , d a te il nom e che v o lete ; d ite direzioni o se rv iz i; la cosa è sem p re la stessa... (Commenti — Interruzioni).
Ad ogni m odo sono in to r n o a me v a lo rosissimi fu nziona ri e uom in i tecnici; fra qu e sti ultim i colui che, d u r a n t e la crisi de corsa del C om m issariato dei consum i, ebbe sulle spalle l ’e norm e fard e llo p e r in te ro , e che proviene, come t u t t i s ap ete, d a l g ra n d e com m ercio e d alla g r a n d e in d u s tr ia . Q uesti non è a ffa tto un b u r o c r a tic o ; è u n tecnico di altissim o v a lo re a cui la P a t r i a è e sarà sem pre rico noscen te. (Benissimo ! — Com menti) .
A c c e n tre rò poi i div ersi servizi nel m i nor n um ero possibile di uffici; anzi è mia in te n z io ne di r id u r re gli uffici del Com m is s a ria to , in q u a n to r ig u a r d a n o i consum i e gli a p p r o v v i g i o n a m e n ti in te rn i, d a 22 a 14 s o lta n to . Ci s a rà m o lto da fa re p er t u t t i ,
in q u a n to che il lav o ro cresce c o n t i n u a m en te , p ro lu n g a n d o s i la gu e rra e m o ltip li c a n d o si le necessità, come mi p a re di a v e re d i m o s t r a to c h ia ra m e n te .
Urge, ed il G overno ne è p e r f e tt a m e n t e conscio, onorevole G ire tti, di rifa re la n o s tr a organizzazio ne degli a p p r o v v i g i o n a m e n ti a ll’estero, sia a Parig i, sia a L o n d r a , sia a W a sh in g to n ; ed il Governo p r e n d e r à a q u e sto r ig u a rd o le necessarie p ro v v id e n z e , fa c e n d o osservare che a n c h e qui occorre che le r e s p o n s a b ilità si a c c e n trin o in uno solo e poi v e n g a n o r i p a r ti te , in q u a n to c liè in t u t t e le aziende e in t u t t e le o rg a n iz z a zioni occorre u n capo sup rem o , il q uale ri s p o n d a p e r t u t t i , salvo poi a p e r m e tt e r e che i servizi possano, a n c h e p e r gli affari di d e tta g lio , c o rrisp o n d e re d i r e t t a m e n t e fra loro, come a v v ie n e nelle g r a n d i im prese
jì ri v a te .
O norevoli colleglli, vi ho esposto con la m aggiore r a p i d i t à i diversi p ro b le m i del C o m m issa riato : no n vi ho f a t t o u n q u a d ro s e d u c e n te ed allegro, m a vi ho d e t t a la sem plice e p u r a v e r i t à , no n a ltr o che la v e rità . N o n o s t a n te la g r a v i t à dei p roblem i, sono fiducioso che an c h e coi miei scarsi mezzi - col f r a t e r n o a iu to dei miei v a lid is simi c o lla b o ra to ri, c ir c o n d a to d a i m in is tri che p u r e c o lla b o ra n o con me - p o t r ò sem p re in q u a lu n q u e m o m e n to rag io n e v o lm e n te p r o v v e d e r e aH’a lim e n ta z io n e del popolo i t a liano con c riteri di a s s o lu ta e q u ità e di a s s o lu ta giustizia.
43 perchè mi sorregge u n a g r a n d e fede. A n che chi ha piccoli mezzi pu ò com piere g ra n d i sforzi, q u a n d o c ’è un a fede. Io ho fo rte fede nella s a n ti tà della n o s tr a gu erra, e nella v i tt o r i a . Se tale fede p u r a e g ra n d e è con div isa, come non d u b ito , se v ib re rà * sem pre, come oggi v ib ra , a ll ’u niso n o in voi t u t t i e nel popolo, non fallirem o allo scopo!
Due pezzi di legno in croce come il più alto simbolo di una fede e di u n a idea h a n n o t r i o n f a t o della v e t u s t a o rg a n iz z a zione im p e ria le ro m a n a e della b a rb a r ie m edioevale. L ’idea, per cui oggi si c om b a t t e e si m uore dalla M anica a G e ru sa lemme, trio n fe r à della b a r b a r a o rg an iz za zione ted esca. ( Vivissimi a p p l a u s i — Moltis sime congratulazioni).
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