D'onorato pndorchifie?chil’angue Traedisfidando' nell’apertaarìngaf
Chifie?,
Tu
germediquelpriscosangue.Che
dell’Italiasualo strazioindegno Pianse,eilvalor,che impoverisce elangue.a6
Tu
delMelicoetruscoalma ed ingegno.Tu, Antonio, amorediquel
sommo
Audace, Che, ancor mortai,s’aperseilTrino Regno.O
santo petto!oItaloverace!Tu
immacolatoinsegniituoi dettami ,Sconosciutoal timor,cheignoraetace.
Tu
ilfieldeglieruditiempi«clan»».•Tu
’lepoma,
purbellealiaicorteccia,
Ma
cheassenziohannoin sen, scuoti dairami:Tu
sfidi,epremisull’apertabreccia...InemicidiCristo,eipraviingegni Condannia bere del livor la feccia..
Erano lampiigeneroeisdegni
Di
sue tempeste, chespacìanoaun
raggio.Qual
nembo
all’apparir dei miglior segni.L’udiva lagrimandoilvecchiosaggio.
Finilfanoioll’udiva,e nepiangea:
Miseroerede
d’un
cotal retaggio!DigitizedbyCoogle
Parlò profeta, e’lveroaicompiea,
E
nellostile,edarringarsuoforteAnco
quest’ aeredisdegnandoardea.Ma
poiche,
qn^
iltelo,apria le porto Alla piotatecheconambe mani
Frangedel cor lemisereritorte}E
dellaChiesalacerataìbraniCon
caldoamor
ritesse,e lerimena.>Sogli‘omeride’£gli>e-degli strani
Dei Padriil Pio;tal larga -vena D’eloquenzaversò,che
Talme
schiveE
le ferine fanoor sentian la piena.Dolci, leggiadre, pie,robuste,evive.
Sempre' d’amore,edignità condite,
E
qnairnbin, cniFoto
circoscriveFurolevoci, eimmaginiinfinite De’suol pensier,,cniprimaordianatura, Poi l’arte ritesseacare6 gradite.
38
Ed
orquell*onda zampillanteepnra.Che menò
per tant*anniaffettoesenno, Fiesempremuta
abbandonata escura?Nè
mai piòsentiràsovrano.ilcenno Deltuograncorquella tuapenna,acui Riverenti le grazieognorsifenno?SolTu, nud* ombra, dabegli ozjtui Verraifraquestetetreauresilenti Spessoiterandoilmesto suon: quifui?
Volea piùdir:
ma
’isospirosiaccenti Tantainterruppe di pietàgravezza.Che mi
cadderglispirtieisentimenti,Com’uom,
cuiprendedirammarco
ebbrezza.DigitizedbyGoogle
»9
» .. 1, . *»l.lf .' •J .*
'
' . t ;.' *.l t.•i
Qual
peBegrin,cui dottal^ama'ha
scorto Mirargliavanzidi cittate antica, ‘Che,tistiappena,eiparteafflittoesmorto;
E
dai massi, cuicoprealtal’ortica Tratto losguardoèilpiè,1*almarallegra Airapparir di Cittìnova,eamica,Ch’ividappressoindolce vetta e allegra Sorgesibella,chelemesteciglia
Con
dolceusuraalpellegrin lintegra;DigitizedbyGoogle
3o
Tal
mi
fececonaltamaravigliaNovo un
portento quiviall’almaapparso,Che
ancorgodeilpensier se lo ripiglia.Giàsento agliocchi e al cordivounosparso Foco:giàtentodiGiovanniilratto,
£
delsupernovolator diTarso.IlTempio,inch’io
m’
avvenni, un’ampiaè fatto Basilica celeste, esplendeintorno D’auro,digemme,
e di cristallo intatto.Fuggìlanotte;quisispande
un
giorno,Che
maipiù bellosull’aeria bal2aNon
vide l’alpigian dalsuosoggiorno.Largaun’ apside s’apre: inmezzos’alza Un’ara: aldestro latoin velpudico Religlon, precintailombi,e scalza.
Un
Genioalato,delle graaieamico.Maravigliandoeìpur,pingealemolte Scienze,edArticon pennelloantico.
DigiiizedbyGoogle
3i
Di
semprevivi &>iiornalevolte, D’angei sapwnìispecchi; e’nlarghegonne, Lunghessogliarchi, in mille snella accolteLe
vaghetrecce, oneste altereDonne,
£ Sommi
Viri,inognietà famosi,D’Arno,
d’AteneeRoma,
e diSionne.Ma
vivi,e algranpiacer caldi e giojosi, Vid’io,quelFiorentin,cheinparadiso Potè,appena calmargliestrisdegnosi;£
a Luid’ accanto, confidentein viso, Quel,cheallaVerginbellaillauro sacra,E
Qnel, che novellando acconciailriso.£
chi laPcnitenzia,echi lamacra
,Deldeserto
F
amiglia,e.chiripunse L’errante vulgo conbilealtaedaera.Tj]Que’duo che’n pallio,e’nporporas’aggiunse L’Etrariaantica,van conloro;ed
hanno
Que’ due, cheIgnazio alsnoGesh
congiunse.DigitizedbyGoogle
3a
Ma
innanziatuttialternamentevanno QueiSommi
Quattro,cheladiaQuadriga Quisfolgorògiùdalsuperno scanno.£
iQuattrohandietro,ondeilgiardinsiriga Cattolico discienza, e incriigermoglia Del frumentodivinparalaspiga.Aldestro Iato dell*aperta soglia' •
Sta’lPescator,chetiene
ambe
lechiavi Del gaudioeterno,edell’eterna doglia;Alsinistro,conviviattie soavi ' T Quel gran Persecutor chetimìlrichiese"
AlPerseguitosuol’onda cheillavi. I
Tuttisplendeandibelleveglie accese, , '
E
presagianoaicenni,ea
leparole Cose' dame
non più vedute •intese.O
tardapenna mia, perchèd
dole L’altotrattarsoggetto orache splende,Sultuopovero
acume
ilDiodelsole?DigitizedbyGoogle
33
Vola;che indugiornai?già l’aerfende Schiera d’almebeate, e d’angeletti, Ch’ogni liquida via rinfiora eaccende;
£
parchedolce, in aprir l’ali,affretti Gesà:giàvien;l’albagliaccerchia.ilfronte, L’irideipiè co’ suoi colorpiùschietti,Parea queldi,quand’ Eiraggiava'ilmonte
Di
schietto sole,e
’llargovestimento Dellaneveeternaibianchivaalfonte.Se
non
cheallorduevati,edorneha
cento, Trediscepoli allora,edorneha
milleDai din
d’ebanoe d’or, dai crin d'argento.Entranel
Tempio
;eun
subito.di squille ‘ Sonava Osanna,e s’alaantuttialGrande, Dritta lapuntainLuidellepupille. ..Ariad’amor, d’ainoresguardiEi spande.
Dovunque mova
e guati, e sullabocca' Tutteibalegrazie, in atto gravi eblande.3
DigitizedbyCoogle
3 ^.
Già
monta
igradi dell’ Aitar:già tocca IlLibrodelsettemplice suggello.Che
tuttodisaver fulgee trabocca.D’avorio èiltrono,ed’ambralosgabello, IIpadiglione èporporaadormista,
Lo
emblema,invelsanguigno,un
biancoagnello.Siede; eiSenioriaquell’amatavista Sedonglia cerchio:stan lebocche
immote;
Stan
mute
l’arpe, eguatailcitarista.Quando Gesù
sciolse lecarenote:Mio
fido,vieni.£imove
aidivi accenti Dallepie delsuo Neri alme devote.Quel
buon
Vecchioilmirò con queiridenti Occhi, ondeun
Figlio dicotantagloria Rimiraun
padrecollebrame
ardenti.SegnilloilKempis;egliaccresceanvittoria.
IlGiglio diGonzaga,e’lpioSorano,[8]
Che
degliAmuli
sacriordì la storia.DigitizedbyCoogle
Venian purdietroaLui,strettalamano, [9] IIprode
amor
dell’AligbierMorando, Dionisiildotto,edilsottilZeTiano.Allaspianata fronte, alvenerando Portamentoecipiglio, alguardovivo, S*^udia:Cesari,Egli è,com’era,
quando
Dal suo‘chiaro,e
d’amor
fluenterivo DissetavadiCristoildolce ovile,0
gliporgeadairostriilsanto ulivo.Ma,
quantoè rimutato!ilcrinsenile Fluivaargento,ilvolto risplendea Deifiotpiùbelli,ondes’ingemma
aprile.La
vestonero-lucida metteaFiamme
dì schietti antraci; e fra lemani.Ben
serrato sul córe,un
Libro area.Di
Cristo era la Vita.Or
foranvani 1mieiconcettiatutta dirqual'era:Chiagguagliaopradi cielcondettiumani?
36
D’un
agnellinlalisciapelleintera Copriasil’unacl’altraesteriorfaccia;Oliadicedro, earde»difiammavera.
Nel mezzodiforbitoorovitraccia L’aiTgelico scalpaicon formeespresse, Quanto l’augusto témaentrov’abbraccia.
Qui’l
buon
Pastor,chelasmarrita elesseAgna
asuodolce incarco; e,oh quanto amasti!L’arteficedivin sottov’impresse;
DilàRèligion,che
rompe
ivasti Fluttidelmare;e larigirailmotto:Tu
deidragonlafronte inabissasti.Altreinlietisembianti,altreindirotto Pianto, vid’iocolpiùsottillavoro Medaglieailati;edibeimotti
han
sotto.Quilafarfallaangelica,che d’oro Spandelepenne;elàlaSapienza, Cuivezzeggiailpiù bianco augelcanoro.
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Educa
ilfiorpiùcandido Innocenza;E
porgeatuttibella CaritateDelle sue
mamme
ilmele, edellaèsenza.Stainguardia
un
agnellindellaUmiltate;Stal'Armonia beandosiallestelle,
E
inbeigruppileGrazie rannodate.Nell’ultimascolpìa la vintaimbelle Invidia; e giàledital’attenterò;
Invan:le roseivisorgeanpiùbelle;
Che
l’acconito,ilfiele,ilcardo amaro, Di magnanimitatealsoffiarforte.Come
agliaustriilvapor,sidileguare.Fraibegliintagli,diramateaattorte.
Palme
avilis’intrecciano,ed bauscritto:Vìnseleinfermità, vinse la morte.
A
riguardarquel Libro ognuns’è dritto;Ma
sovraglialtri,insulleapertepiume, Stava con occhio immobilmentefitto38
QuelfulvoAngel, chedellaluce aliìume
Le
cigliaallegra, e nel volarnon queta.Fin chedelVerbo
non
sigirtiallame.Ed
eccoilSerafin,chedel profeta Sovranoilabbri collabraceappura.Tocca quel Libro; edolezzanteelieta
N’escein vorticibei
nube
sìpura.Qual
non
maidallelagrimed’amomo’
Ilmeriggianosoldeliba e fora.
Cotalritocompiuto,il
Verbo
edUomo
ToccaEglipur quel Libro;ilquals’aprio.Dove
ilguastofatainarra delpomo;
E come
ailaccidel serpente rio ' TolseilmortaipiìimiserolaCroce;TalladolCe^naturaaradi Dio.
Alfn;leggis’intese;eqnalveloce
Fiume
reai,che più ingrossandomove.
TaleiquelGrandefuormettealavoce.
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Lnce, sentenze, amor, gran tèmi,eprove.
Alto ingegno,artemira, ed armonia
Sa
qoe’celestiorsidilaga, or piove.Era
un
baciod’anretta,ches’avvia Dalcalicede'fiosridentiinCieloSe
fea sentir lanotadiMaria.
E
dolcenn
focoperlevene,eun
gielo Sentian queiSpirti,sel’eternoGerme
Cingeanelsen vimineoilmortaivelo.'Quand’ Eilo*mostrapargolettoinerme
,
Ti
rubai
baci; e suggiamor, s’Ei sugge 11latte,etremiall’orme suemal
ferme:E
quandoilfarrotirannescofu^e,
.Fremi
di.orror; se vituloinnocente>Eimuor, tu'gemi:Einel dulor
non
magge.Quando
ilfremir 'della spietatagente,E
l’infamia delGolgota dipinge,E
ilPadreiratochea. pietà dissente;Così
r
animamia
tocca e distringe,Che
indeliquiopiùamaroe dilettoso Feritaalmad’amor non
maisifinge.Ma,
seGesù
dall’esserPadrecSposo, Anzir Uom
de’ dolori, el’Uomo
estremo, Pimutiilvolto infieroedisdegnoso;E,
tocco di pietà l’orlosupremo.Cangiin folgoriisguardi,eipianti in gridi,
Rendendo
l’empiodisperanzascemo;Qualselva inospitai, qualiermilidi.
Qual rupeircanaebbelionche frema Piùforte, e’ltuonoinsuomugghiardisfidi?
Non
pur Sion,ma
ilCiel, la terratrama,E
icongregati nell’augustavalle Gridanoalmugghio
dellatromba estrema.Quelvorticoso orror,queldrittocalle.
Quincidegliempi,equindide’beati.
Queivivaepianti,equelvoltar di spalle:
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Quei noviSerafiniinnamorati
Che
poggiansiisullafioritanube.Queilucentiastri,e<|ueicarbon dannati:
Quel puroCiel,ches’inzafifiraerube AiBenedetti, equel pozzo cheassorbe 1fulminati dalle eterne tube:
La
struggitricesillaba,cheforbe D’ogni animailaterra;e terra ecieli Stemprain faville' vorticosee torbe.Sì
mi
blandirò,edarricciareìpeli.Che
queiri/e,e venite infiereluttoM’
«ranbacid’amor, morsicrudeli.Iopiangeva,ioridea;con
meco
tutte.Ma
nonso diqualpianto, equalsospiro.Quell*alme
non
teneanlecigliaasciutte.
Ma
d’infra lorpiangerdi gioja iomiro [io]Francesco,onordei porporatiPadri,E
ilpio Lirati,eilGrandi, ingegnomiro.4»
£
lepalme batteanmille leggiadri ' * Spirti;ma
ijaattroeransiallegriin volto.Che
più sùifiglinonsarien lemadri.IlBevilacquaèl’un,che Beppe molto,
£
moltoamò;
1'altr’è queldementino, Che
coimigliorToscanlepalme hacolto.£
questièilTrevisan, chealSold’Aquino Tenne
fortel’acume;
equeidelBene,Che ingemmò Turne
d’ognifiorlatino.Con
atti,chedi farpiùnon
convieneA
celesteamistà,colnuovo SaggioLa
patria gloriaognun
partendo viene.Chiuse quelGrandeilLibro,e feceomaggio
Al
divin Sol,che pur segno d’amore Dall’ apertosuosenglifalseun
raggio.Ed
eccoun
dique’quattro,ilnobilfiore' DeifiglidiFilippo,ilLibrotoglie;£
cosa eradaluicotantoonore:DigitizedbyGoogle
£
fraidivioVolami,
oves’accoglie De’sacriitaliscrittiilbel tesauro 11pose,edallegròquelle alte spoglie.Del
Gusman,
delLojolailsanto lauro Lietiscuoteanoifigli;e assaipiùbella Grandeggiòl’ombradelgranBoccad’auro.Àrdeanel volto di gentilfiammella Antonio,e in atto stava di cedei, i
Che,
elettaMadre
a Dio^ehiainossiancella;E
disse altuoSignor:Tu
vivi,eimiei Inchiostrivedan pur l’ultimanotte;Cb’io nulla,etuttonelsapertusei.
Attinsi,èver, de’Santi. alle incorrotte Fonti; aaailrivo?...Ah,
Tu mio
Ben,Tu
regna.Poidi,pietà fralagrimedirotte; , .
Nel tuosanto, cospetto
unqua non
vegna, Dicea,l’inchiostro,incheilmio
corfupago, Or,temirandoi,sicontristae sdegna.44
Mirollo, eudìdelPadreeDio l’Imago
Con
quelsembiante,ondesivolseall’Astro,Che
fu d’AquinoeSapienzailvago.Mirarlo tutti;
ma
d’Assisiilmastro Dipovertate,e’lSaulidiumilfede Daidesirpareanfiammein alabastro.Aspettando quaidetti,equal mercede Si avesseAntonio,cheinattimodesti Gli occhiavvallavadelsuo
Nume
alpiede.Ilqual proruppe:
Mio
fedel, scrivesti Benedime
;ora dispiegailvolo Alle tuebrame
,e chiedi;e rattoa questiAccentieirispondea:cheggio
Te
solo.E
piùr
almaaccendeasia puroorgoglio,Che
piùsublimeripetea:Te
solo.
Te
vollisempre;tevorrò;tevoglio:A
tes’alzanmiebrame
ardenti epure.Come
all’astroilnocchierrottoalloscoglio.DigitizedbyGoogle
Vediconi’ iocampaidall’aureoscure Perte,cessando1’artiingannatrici Dellesirene, e1mardell’ondeimpure:
Pertede’mirtiilbosco,elependici De’lauriefior,cenpiede egual calcai:
Pertedispiacqui al
mondo,
e a’ tuoi nemici.Tu
solm’
hai vistoilcor;tu’lvedi,esai';E
puoi cercarmiaqual mercedeiopensi?Te
solo,amitesol,qual sempre amai.Che
mai v’hain terra,e in ciel,chemi
compensi Solaun’oradite,solouno
sguardo?Qual voce più
m’
inebbria1’almaeisensi?SuoniToscana purdi
me Lombardo
Eccelsenote, cun
lauro allamia
chioma PongaTrevigi,e’lgenio Insubre,e Sardo;ChiamiVerona'pur'mia morta
soma
Dall’Emiliaospitai:mi
esaltie abbracci [>]Nelmarmo
eternoilCampidoglioeRoma;
46
Senzat«,che
mi
vale? a tem’
affacci ' DeisolioSol;tumi
rischiarailcome, QueirIpostasiTrinaun
nodoallacci.
Vegga, perchèvestitohai lemie some
Tu
ìmniortalVerbo;e lacagionmi
mostra.Perchèdi
me
meschinrammentiilnome.Mentr’estaticaudlalasanta chiostra
,
Gesù
alzò1’arco delle ciglia,e tosto Mosserglispirti,come
araldiin giostra.Un
bisbigliar dipenne,un
farsiaccosto Vidid’AngelieDivi;eisommi
attarsi Al grancarroAnimai:l’ordine è posto.
S’alzargliAngeliin pria,quindilevarsi GlielettiSpirti;eiprimialSoldeisoli
,
Qnaipianetialmaggiorastro, accerchiarsi.
Rideanlietolespere, elietiipoli;
E
Antonio perdisio,leciglia inarca ,Qualfìemirando1’ultimechevoli
.
DigitìzedbyGoogle
Eifa.Già
ua
nuvìlettocheaivarca.Levee anello del ciel tutte le vie.
Del novo alunnosifabeilo, e corca.
Rapillo; eancoraripetealepie Voci;
Te
sol.Te
solo aspetto ebramo;£
findall’ altodell’eterno dieGliAngeli,
come
augei per suo richiamo, Ripeteanlieti,ed accennarcol dito:..Mio
Ben!Te
sol.Te
solaaspettoedamo.Ilpensiermio,
mal
attoalPinfinito Volo,ritorna allamortaisuastanza.Tattoalla caraviston rapito.
Sparì quel
Tempio:
Io rìmutai sembianza;Ma
lamia.mente
,ancorrapita,accenna, Colgrido,cheInaccende la speranza:Padremio, deh,
T
tuo Core, elatua Penna!48
ANNOTAZIONI
«
[i]L'AutoreèpostoaHaDirezionespiritualeJella due Case,delloSpedale,edelRicovero.
[o]Traduz.dell'Elegia diTommasoGray.
[3]IlPadre TeatinoCessali .
[4]IlCeleb.medico Targa, [5]L’Ab. BartolommeoLorenzi.
[6]Mons.Adeodato Turchi
.
[y]IICasa,ilBembo,ilSegneri,ilBartoli.
[Sj11Card.Cesare Baronie,chefiiSacerdote del-l'Oratorio,natoinSoranellaterradiIjivuro.
[g]FilippoRosaMorandoVeronese, Giovane coltis-simo,efortedifensore diDanteAlighieri.
[10]IlCard. Francesco
Fontana-[11] NcllàProtomoter*«liCampidogliofu locatail 38 diMaggio rErmadelPadre AntonioCesari.
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