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Questa società venne fondata nel 1919 a Sesto San Giovanni da Ercole Marelli e dalla Fiat con il nome di F.I.M.M. (Fabbrica Italiana Magneti Marelli) e si specializzò nella produzione di materiale elettrico per autoveicoli, aerei e navi.

Nel corso del tempo poi la produzione si diversificò ulteriormente producendo componenti per auto e prodotti di massa come radio e tv.

Fu controllata interamente dalla Fiat a partire dal 1967 e come azionista di maggioranza, la casa

31 L'Alfa Romeo fu fondata a Milano nel 1910 e si specializzò subito nella produzione di auto sportive, tuttavia nel corso del tempo svilupperà anche autobus, motori aeronautici, autocarri e furgoni. Nonostante questa casa automobilistica avesse ottimi risultati anche nel campo delle competizioni sportive, a partire dagli anni settanta, per colpa della crisi petrolifera, iniziarono a registrarsi perdite nella produzione di serie. Nel 1983, guidato dal gruppo IRI, prese il via il tentativo di realizzare una joint venture con la giapponese Nissan, ma il risultato non fu quello sperato, anche perché i clienti non riconoscevano più lo stile sportivo che tanto amavano.

Nel frattempo Ford sembrava molto interessata ad acquistarla: nel 1986 infatti venne reso noto che il gruppo americano aveva intenzione di acquisire parte del capitale della casa milanese. Immediatamente la Fiat comprese che non poteva stare a guardare, anche se l'operazione sarebbe stata un notevole dispendio economico per la casa torinese e implicava numerosi rischi, lasciare che il gruppo americano si impossessasse dell'Alfa sarebbe stato ancora più azzardato: la Ford infatti avrebbe avuto la possibilità di inserirsi ancor di più non solo nel mercato italiano ma anche in quello europeo.

La controfferta della casa torinese quindi venne avanzata piuttosto rapidamente e di fatto consisteva nel rilevare interamente tutte le attività di Alfa Romeo pagando anche parte dei suoi debiti ed impegnandosi a creare un'unica società, la Alfa Lancia che avrebbe dovuto dedicarsi alla produzione di modelli del segmento medio-alto.

Ovviamente anche il governo italiano si dimostrò più favorevole affinché la Fiat avesse la meglio rispetto alla Ford e la sostenne per fare sì che venisse concluso l'accordo.

Il 1°gennaio 1987 venne così fondata la Alfa Lancia che, secondo i piani della Fiat, avrebbe dovuto realizzare una gamma di prodotti da inserire sul mercato per fare concorrenza alla Bmw e alla Mercedes.

torinese decise di concentrare la produzione sulla componentistica automotive.

Negli anni settanta però l'azienda dovette affrontare diversi problemi economici nonostante le sue dimensioni fossero a livello internazionale: la produttività infatti era bassissima e tutti i parametri della gestione erano in netto calo.

La Fiat quindi decise di inviare direttamente dal suo quartier generale Giovanni Germano, un manager esperto nella gestione dei costi e delle spese che avrebbe dovuto comprendere la cause di tali difficoltà.

In alcuni anni egli fortunatamente riuscì a mettere di nuovo in sesto la Magneti Marelli salvandola così dal fallimento.32

La ristrutturazione durò per circa tre anni e nel 1981 la Fiat decise di rimuovere Germano dal suo incarico alla Magneti Marelli poiché non era più necessario attuare una politica di stretto controllo ed egli venne nominato direttore della sezione Ricambi di Fiat Auto.

Di fatto comunque, con l'entrata in Fiat, l'azienda era diventata una holding industriale in cui erano confluite anche altri marchi prestigiosi e storici dell'industria automobilistica internazionale tra cui Weber, Veglia Borletti, Carrello, Siem, Solex e Jaeger e tuttora possiede 80 unità produttive sparse in 18 paesi che le permettono di fornire le più importanti case automobilistiche.

COMAU:

L'azienda Comau (Consorzio di vendita di Macchine Utensili) con sede a Torino era una grande produttrice di sistemi di lavorazione meccanica ed assemblaggio, tra cui i giganteschi sistemi robotizzati che numerosi costruttori di automobili utilizzano tuttora per assemblare le proprie vetture. La sua iniziale natura era quella di un consorzio, successivamente però divenne una società unificata in cui l'azienda principale era la MST, di proprietà della Fiat.

La MST a metà degli anni settanta non navigava in buone acque, poiché perdeva molti soldi a causa del gigantismo imposto dalle grandi dimensioni industriali del contratto tra la Fiat e il governo sovietico per l'edificazione dello stabilimento di Togliattigrad.

Fu proprio sulle fondamenta della MST che nacque a Torino, nel 1973, l'edificio Comau con Sergio Rossi come presidente.

Durante la sua presidenza venne elaborato il Robogate, il nuovo sistema che permetteva di produrre carrozzerie e che dal 1978 venne impiegato nello stabilimento Fiat di Cassino per la produzione della Fiat Ritmo.

Esso di fatto fu un successo tutto italiano che rivoluzionò le fabbriche, con enormi conseguenze sui

processi di lavorazione e sulle mansioni degli operai.33

Nel corso degli anni ottanta poi la Comau ha espanso la propria attività in Nord America dove fondò nel 1984 la Comau Productivity Systems Inc. e qualche anno più tardi ottene la maggioranza della Italtech S.p.A, un'azienda di Brescia specializzata nella produzione di macchine per lo stampaggio a iniezione di materiali plastici.

Sul finire degli anni ottanta poi, più precisamente nel 1989, vennero inglobate anche la Berto Lamet e U.T.S.

Attualmente essa è un’azienda integrata con 20 società controllate che sviluppa e realizza processi di automazione, soluzioni e servizi di produzione ed è specializzata in robot di saldatura, crea prodotti e servizi per un’ampia varietà di settori come l’industria automotive, i veicoli commerciali e heavy duty (minerario, costruzioni, agricoltura), il settore aerospaziale, del trasporto pubblico, della difesa (veicoli per difesa da terra ed artiglieria), veicoli ricreazionali (veicoli marittimi, camper, mobile homes, motocicli) e per il settore energetico (eolico, solare, celle combustibili, batterie).

Detiene inoltre 23 centri operativi, 15 stabilimenti e 3 centri di ricerca e sviluppo, i dipendenti sono oltre 14.500 in 13 paesi, anche se i nuclei più importanti sono Italia, Russia e Cina.