4. IL CASO STUDIO
4.3 Materiali e metod
I modelli utilizzati nella valutazione economico-finanziaria degli investimenti in energie rinnovabili sono basati su una serie di ipotesi standard che necessariamente possono risultare, nelle diverse applicazioni specifiche, più o meno favorevoli. Partendo da un’analisi della letteratura di riferimento si è proceduto con l’identificazione di un modello generale relativo alla struttura di costo e di rendimento dell’investimento. L’analisi è stata scissa in due parti. In primo luogo si è identificato un impianto “tipo” di riferimento, in termini di capacità installata, produzione percentuale dell’energia prodotta direttamente utilizzata da parte del produttore (autoconsumo di energia). A tali indicazioni si sono affiancate informazioni aggiuntive relative, per esempio, alla vita utile dell’impianto, alle condizioni tecniche di operatività, alle diverse condizioni economiche e alla normativa di riferimento. In quest’ambito si è mirato ad identificare le principali voci di costo che caratterizzano ciascuna specifica tecnologia.
E’ stato così definito uno schema teorico di riferimento dei flussi associati all’investimento in energie rinnovabili (tab. 4.1). Ne deriva che il modello risulta essere estremamente flessibile in quanto consente, per ciascuna ipotesi di progetto, di eliminare alcune voci superflue di costo o di integrare il modello con voci addizionali. La struttura di costo è stata frazionata nelle principali voci relative all’investimento iniziale da sostenere (per esempio progettazione, costo dell’impianto e costo per opere accessorie), a cui sono stati affiancati i costi annui di gestione (per esempio costo di esercizio, costo di manutenzione e costo dei canoni su base annua) e altri costi annui.
Tab. 4.1 – La struttura del modello di valutazione
Variabili di struttura del modello
- Dimensione dell’impianto: determinata sulla base delle diverse alternative tecnologiche disponibili
sul mercato, ma sempre legata a ipotesi di capacità che possano rientrare, anche solo parzialmente, nelle condizioni di prezzo determinate sulla base dei regimi incentivanti
- Capacità installata: capacità dell’impianto in kW
- Vita utile dell’impianto (in anni): numero di anni previsti di vita utile dell’impianto con le
caratteristiche ipotizzate e per la tecnologia prescelta
Variabili relative alle scelte di autoconsumo/cessione alla rete dell’energia prodotta
- Produzione totale (kWh): determinata sulla base del prodotto tra la capacità installata e il numero di
ore annue teoriche di funzionamento dell’impianto
- Autoproduzione (kWh): percentuale di energia elettrica consumata direttamente dal produttore e non
ceduta alla rete (soggetta a 4 diverse ipotesi: 100%, 75%, 50%, 25%)
- Cessione alla rete (kWh): determinata come differenza tra le due variabili precedenti
Investimento e costi di gestione
precedenza (progettazione, installazione e infrastrutturazione, adempimenti burocratici)
- Costi di manutenzione e personale: costo per il personale, costo dei materiali di consumo,
autoconsumo per la produzione di energia, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e revisioni
- Costi delle materie prime: quando esistano (ipotesi utilizzata in caso di acquisto di biomasse)
- Altri costi: categorie di costo non comprese nelle precedenti (es. assicurazioni)
- Uscite totali: somma delle voci precedenti
Ricavi e risparmi di costo
- Costi risparmiati: prodotto tra energia autoprodotta e costo teorico di acquisto dalla rete
- Entrate (da cessione energia): prodotto tra energia ceduta alla rete e prezzo riconosciuto per la
cessione
- Certificati Verdi: ricavi da Certificati Verdi sulla base dei MWh prodotti o, in alternativa, ricavi da
tariffa omnicomprensiva
- Entrate totali: somma delle voci precedenti
Flussi per la valutazione
- Flussi totali nominali: somma annuale dei flussi positivi (costi risparmiati, ricavi da cessione, ricavi
da vendita di Certificati Verdi) e negativi (investimenti, costi di manutenzione e personale, costi materie prime, altri costi)
- Flussi totali attualizzati: valore totale dei flussi totali attualizzato all’anno 0 a un costo del capitale
pari ad un tasso del 7,5%
Prezzi e condizioni di riferimento da regolamentazione
- Certificati Verdi: prezzo ipotizzato di vendita sul mercato pari a 100 euro per 1 MWh da
moltiplicare per coefficiente pari a 1,8 per biomasse a filiera corta
- Tariffa ominicomprensiva: 0,28 euro per 1 kWh elettrico per biomasse a filiera corta Fonte: Elaborazioni
Tab. 4.2 – Ipotesi sulle condizioni di mercato e fiscalità - Prezzo delle materie prime: crescita annua pari ad un tasso del 2,5%
- Inflazione: crescita annua pari ad un tasso del 2%
- Prezzo di acquisto energia elettrica dalla rete: prezzo iniziale pari a 0,13 euro/kWh, con crescita
annua pari ad un tasso dell’1,5%
- Aliquota fiscale: 20% (si stimano ipotesi di sgravi fiscali e condizioni favorevoli allo sviluppo del
settore)
Fonte: Elaborazioni su Nova (2009)
Le variabili che definiscono le condizioni economiche di operatività dell’investimento e che rappresentano, pertanto, gli elementi di base del modello sono quelle indicate nella tabella 4.2.
Per raggiungere gli obiettivi proposti in questo lavoro è stata utilizzata una analisi costi- benefici di tipo privato. Come ampiamente dimostrato in letteratura, l’analisi finanziaria è una tecnica comune sulla base della quale le imprese scelgono tra differenti progetti alternativi. Il punto di vista “privato” è coerente con il ruolo multifunzionale dei produttori agricoli europei ed è giustificato dalla loro continua ricerca di nuovi redditi. Il carattere multifunzionale dell’agricoltura porta con sé, tuttavia, molti beni pubblici
che, in base alla natura delle loro valutazioni, sono in grado di condizionare la fattibilità del progetto. L’utilizzo nel caso studio qui considerato di un approccio di analisi costi- benefici di tipo “generale”, si scontra con la necessità di valutare diversi beni pubblici, alcuni di essi con effetti assai estesi, attraverso i tradizionali meccanismi di mercato. Accanto alla complessità e all’elevato grado di incertezza che è insito in tali metodologie di valutazione, pare utile precisare che queste analisi trovano ragione giustificativa solo se le attività elementari che stanno alla base del progetto evidenziano parametri di profittabilità positivi. Per tale motivo, sebbene permangano alcuni tratti di incertezza direttamente imputabili alla natura stessa del progetto, l’analisi finanziaria che si propone di seguito prende in considerazione solamente costi e benefici che presentano un valore di mercato presente o futuro.
Per valutare la convenienza economica delle diverse alternative di progetto è stato utilizzato un modello di determinazione del tasso interno di rendimento (TIR) a cui si è associata la valutazione del valore attuale netto (VAN) dell’investimento. Come è caratteristico, i modelli di questa “famiglia” determinano la convenienza o meno dell’investimento sulla base della somma dei flussi (positivi e negativi) relativi all’investimento stesso attualizzati al momento iniziale.
Definendo le variabili di base e le ipotesi di mercato e di fiscalità introdotte è stato quindi ricostruito un modello finanziario di valutazione basato sulla serie storica dei flussi finanziari (nominali e attualizzati) riferiti alle diverse alternative di progetto. Sulla base degli indicatori precedentemente determinati, la valutazione di convenienza economica dell’investimento è avvenuta in relazione al calcolo di quattro misure strettamente interconnesse:
- il valore attuale netto (VAN)64 dell’investimento nell’ipotesi di costo del capitale
pari al 7,5%; valore dei flussi netti attualizzati al tempo 0;
- il tasso di rendimento interno (TIR)65;
64 Il metodo del valore attuale netto è stato adottato per attualizzare ad un dato tasso di attualizzazione
percentuale il flusso di cassa del progetto. Esso è dato dalla formula: VAN=
∑
= + n t t i t C 1 )^ 1 /( dove t rappresenta il tempo di scadenza; Ct è il flusso finanziario positivo/negative al tempo t; i è il tasso di
attualizzazione dell’operazione.
65 Il metodo del tasso interno di rendimento è stato impiegato per determinare il massimo costo del
capitale che l’impresa può sopportare nel progetto. Esso è stato calcolato risolvendo l’equazione VAN=0 rispetto alla variabile i.
- il calcolo del periodo di pareggio (Payback)66; numero di anni nei quali i flussi
positivi (nominali o attualizzati) eguagliano l’investimento iniziale;
- l’indice di profittabilità; il rapporto tra VAN e investimento iniziale.
Il tasso interno di rendimento (TIR) rappresenta il più importante e immediato indicatore di redditività di un investimento. Il tasso interno di rendimento rappresenta tecnicamente il costo del capitale che consente di ottenere un Valore Attuale Netto (VAN) dell’investimento pari a 0. Questo indicatore rappresenta, in realtà, un costo del capitale di equilibrio. Se il TIR dell’investimento è inferiore al costo del capitale, il VAN risulta negativo e dunque l’investimento non è economicamente conveniente. D’altra parte, il TIR, a differenza del VAN che ricorre a un costo del capitale valutato sul mercato, è anche un indicatore del “rendimento naturale” dell’investimento sulla base dei soli flussi nominali (positivi e negativi) da questo generati. In altre parole, il TIR si configura come un indicatore del rendimento dell’investimento sulla base di criteri finanziari corretti. La propensione al rischio dell’investitore per il progetto considerato è ipotizzata è direttamente proporzionale alla sua stessa capacità di accedere al capitale di debito.
Sulla base delle formalizzazioni sopra esposte il giudizio di convenienza che ne deriva è di tipo esclusivamente privatistico, dato che nella valutazione non viene considerato se e in quale misura il progetto di investimento possa produrre delle esternalità. Tale scelta è motivata dal fatto che i Certificati Verdi così come l’alternativa della “tariffa omnicomprensiva” rappresentano proprio l’entità del contributo di indennizzo pubblico in favore del privato per le esternalità connesse alla produzione di energia da fonte rinnovabile67.
La cantina sulla quale è stata condotta l’analisi è situata nel distretto vinicolo della Valpolicella, vicino Verona. La cantina è stata scelta per diverse ragioni. Si tratta di un’azienda storica, di medie dimensioni con i 70 ha di vigneto in proprietà, che rappresenta un modello medio estendibile ad altri distretti nazionali. Oltre a
66 Il metodo del periodo di pareggio è stato è calcolato risolvendo l’equazione VAN=0 rispetto la
variabile t dato un certo i.
67 Il valore dei Certificati Verdi o, in alternativa, della “tariffa ominicomprensiva”, dovrebbe esprimere, in
tale ottica, il costo di produzione del servizio rivolto alla collettività, che va distinto dal costo che l’impresa sostiene per garantire i propri obiettivi produttivi. La somma delle due tipologie di costo potrebbe consentire di individuare il costo totale della produzione del servizio generato. In realtà per un’accurata valutazione è necessario calcolare il valore delle esternalità prodotte. La valutazione di queste ultime è un tema che non è stato affrontato nel presente lavoro, ma che vanta importanti applicazioni in letteratura (vedasi a tal proposito Menghini, 2007).
commercializzare diverse linee di prodotto (tra cui i prestigiosi Amarone e Recioto della Valpolicella), l’azienda procede, infatti, alla vinificazione di uve in conto terzi per numerose aziende locali. Le dimensioni dell’attività fanno si che sia dotata delle tecnologie più avanzate, tra cui sistemi di appassimento all’avanguardia.
Fig. 4.1 – Impianto di digestione anaerobica
Fonte: Elaborazioni
Tra le varie tecnologie disponibili per la valorizzazione energetica dei sottoprodotti della vinificazione abbiamo scelto il processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas da vinacce (fig. 4.1). I vantaggi che tale processo consente di ottenere sono riconducibili: i) alla produzione di metano biologico e humus; ii) al recupero totale dell’anidride carbonica; iii) all’abbattimento ecologico del carico inquinante con stabilizzazione della sostanza organica; iv) al recupero dell’acqua contenuta nella biomassa digerita.
Si tratta di un processo di conversione di tipo biochimico che, in assenza di ossigeno, consiste nella demolizione, ad opera di micro-organismi, di sostanze organiche complesse (lipidi, protidi, glucidi) contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, che produce un gas (biogas) costituito mediamente per il 50-70% da metano (CH4) e per la restante parte soprattutto da anidride carbonica (CO2).
Il processo di degradazione della sostanza organica in assenza di ossigeno, propriamente definito fermentazione, avviene in ambiente liquido, e si può schematizzare in quattro fasi: idrolisi, acidogenesi o fermentazione, acetogenesi, metanogenesi. L’analisi condotta deriva dall’incrocio dei dati aziendali con le sperimentazioni sul trattamento delle vinacce presenti in letteratura.
Digestore Anaerobico
Vinacce Energia elettrica
Ammendante agricolo