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3.1 Sostanze chimiche

Il salbutamolo e un farmaco β2-agonista ad azione rilasciante sulla

muscolatura liscia bronchiale che appartiene alla categoria dei farmaci

β2-agonisti short acting, poiché produce un’azione rapida ma di breve

durata (circa tre ore). Il salbutamolo (Sigma Aldrich), è stato pesato e

disciolto in tampone fosfato (PBS; Sigma Aldrich) per formare una

soluzione madre 1 mM, che poi e stata successivamente diluita con

mezzo di coltura RPMI1640 senza fattori di crescita, per ottenere le

concentrazioni da saggiare (1 μM e 10μM).

Il composto 8-pCPT-2′-O-Me-cAMP è un attivatore selettivo della

proteina Epac. La sostituzione con il gruppo metilico in posizione 2’

dello zucchero ribosio conferisce a questa molecola un’elevata

specificità nei confronti di Epac e la rende particolarmente utile come

tool farmacologico per lo studio dei meccanismi molecolari cAMP-

mediati, indipendenti dalla proteina PKA (Grandoch et al., 2010). 8-

pCPT-2′-O-Me-cAMP è stato pesato e disciolto in tampone fosfato

(soluzione madre 10 mM). Le concentrazioni da saggiare (100 e 500

Figura 12 Struttura chimica del composto 8-pCPT-2′-O-Me-cAMP

3.2 Linea cellulare

Le cellule muscolari lisce bronchiali umane utilizzate in questa ricerca,

sono state acquistate da Lonza, (Walkersville, MD, USA). Il terreno di

coltura, ottimizzato per questa linea cellulare (SmGM™-2 BulletKit™),

era costituito da siero fetale bovino al 5% e fattori di crescita (es. FGF e

EGF), al quale veniva aggiunta una miscela 1:1 degli antibiotici

penicillina (5 UI/ml) e streptomicina (5 µg/ml) all’1%.

Questa linea cellulare è stata isolata dai bronchi principali di tessuti

normali e acquistate al secondo passaggio. È comunemente impiegata

per studi in vitro riguardanti malattie respiratorie croniche quali asma

micoplasmi, batteri o virus (HIV-1, epatite B e C). Le cellule crescono

in adesione hanno un tempo di duplicazione di circa 24 ore. Da un

punto di vista morfologico presentano forma irregolare affusolata.

Figura 13 Fotomicrografia della linea cellulare BSMC

Il mantenimento delle cellule è stato realizzato in fiasche T75 ad una

temperatura costante di 37 °C, in atmosfera controllata al 5% di CO2.

Le cellule sono state controllate quotidianamente e il mezzo di coltura

è stato sostituito quando necessario.

Per la conservazione della linea cellulare a lungo termine è stato

utilizzato un mezzo di congelamento ottenuto aggiungendo al mezzo

state poste per circa 24-48 ore a una temperatura di -80°C e in seguito

conservate in azoto liquido.

3.3 Immunocitochimica

La valutazione della RhoA è stata effettuata mediante

immunocitochimica, grazie alla peculiarità di questa proteina di

migrare da un compartimento cellulare ad un altro a seguito di una

stimolazione. In particolare, nello stato inattivo, Rho A è situata nel

citosol mentre, quando attivata, essa si localizza sulla membrana

citoplasmatica. Per l’analisi, Le cellule sono state raccolte, centrifugate

su vetrini e fissate in formalina all’1% per 1 minuti a 4°C. Allo scopo

di evidenziare i siti antigenici, i campioni sono stati successivamente

trattati per 10 minuti con Triton X-100 in tampone citrato e incubati

per 15 minuti con una soluzione di perossido di idrogeno allo 0,6% e

metanolo per bloccare l’attività delle perossidasi endogene. Dopo

trattamento per 20 minuti a 37°C in siero di suino (per saturare i siti

antigenici aspecifici), i campioni sono stati incubati overnight a 4°C con

l’anticorpo primario policlonale di coniglio diretto verso RhoA.

policlonale secondario biotinilato, un complesso streptavidina-

perossidasi e 3,3-diaminobenzidina tetraidrocloruro (DAB) contenente

H2O2, produceva una colorazione marrone. I campioni sono stati

sottoposti a controcolorazione con ematossilina e quindi disidratati in

etanolo e successivi passaggi in xilolo per il montaggio con balsamo

DPX Mountant.

3.4 ELISA

Per l’analisi quantitativa dell’attivazione della proteina RhoA è stato

impiegato il kit “G-LISA TM RhoA activation Assay” (Cytoskeleton).

Le cellule sono state lisate e il campione risultante è stato utilizzato, in

parte, per effettuare la quantificazione proteica con saggio Bradford.

La parte restante è stata congelata in azoto liquido e mantenuta in

frigo a -80°C fino al momento dell’analisi. I lisati sono stati scongelati e

diluiti con buffer di lisi, ad una concentrazione proteica nell’intervallo

0,4-2 mg/ml. Venticinque µl di tali lisati sono stati successivamente

incubati per 30 minuti a 4°C in una piastra da 96 pozzetti ad alta

affinità per RhoA attivo (RhoA-GTP). Per ogni esperimento sono stati

proteina in grado di legare RhoA nella sua forma attiva, ed un

controllo negativo, contenente soltanto buffer di lisi. Dopo 2 passaggi

in tampone di lavaggio i campioni sono stati incubati per 2 minuti con

uno smascherante antigenico e per 45 minuti a temperatura ambiente

con una soluzione contenente l’anticorpo primario anti-RhoA. Sono

stati poi effettuati 2 lavaggi consecutivi e i campioni sono stati incubati

per altri 45 minuti a temperatura ambiente con una soluzione

contenente l’anticorpo secondario marcato con perossidasi. Dopo altri

3 lavaggi, i campioni sono stati trattati per 15 minuti a 37°C con la

soluzione di rivelazione. Immediatamente dopo il blocco della

reazione con tampone specifico, il grado di reattività è stato valutato

misurando l’assorbanza a 490 nm con uno spettrofotometro per

micropiastre (VICTOR, Wallack).

3.5 Analisi dei risultati e statistica

I risultati sono stati espressi come valori medi ± errore standard della

media (S.E.M.) e graficati mediante GraphPad Software. L’analisi

statistica è stata realizzata mediante analisi della varianza (ANOVA)

4. RISULTATI

La finalità di questo lavoro di tesi era indagare il ruolo della proteina

RhoA nel meccanismo d’azione del farmaco salbutamolo in cellule

della muscolatura liscia bronchiale umana. A tale scopo sono stati

effettuati esperimenti utilizzando due diversi metodi di analisi,

immunocitochimica e immunoenzimatica, con i quali abbiamo

valutato il grado di attivazione della proteina RhoA, in presenza o

assenza di salbutamolo o dell’ attivatore selettivo Epac, 8-pCPT-2ˈ-O-

Me-cAMP.

L’analisi immunocitochimica utilizza anticorpi anti-RhoA e

l’attivazione della proteina viene valutata in termini di traslocazione

dal citosol alla membrana cellulare. Infatti, RhoA, per essere attivata,

deve necessariamente ancorarsi al doppio strato fosfolipidico della

plasmacellula tramite gruppi isoprenoidi: in questa posizione, grazie

alla sua attività GTPasica, RhoA riesce ad attivare segnali a valle che

modulano i suoi effetti biologici sulla muscolatura liscia delle vie

respiratorie, che consistono nell’aumento della sensibilità a stimoli

Come possiamo osservare nella figura 14a, le cellule di controllo sono

caratterizzate da un’alta espressione della proteina RhoA, che si trova

localizzata quasi esclusivamente nel citoplasma (come evidenziato

meglio nel riquadro piccolo). L’abbondanza di RhoA nelle cellule

muscolari lisce bronchiali umane, sottolinea l’importanza funzionale

di questa proteina in questo tessuto e la necessità di capire meglio il

suo ruolo nel meccanismo d’azione di farmaci comunemente impiegati

nel trattamento delle malattie respiratorie croniche.

SFM +Calpeptina +Sal 1 µM for 24 h +Calpeptina +Calpeptina +Sal 10 µM for 15’ a b c d

La stimolazione delle cellule muscolari lisce umane da parte della

calpeptina, promuove la traslocazione di RhoA dal citosol alla

membrana cellulare: tale spostamento è evidenziato dalla più netta

demarcazione dei contorni cellulari rispetto alle cellule di controllo

(Figura 14b). Il trattamento acuto delle cellule muscolari lisce stimolate

con calpeptina, con salbutamolo alla concentrazione 10 µM per 15

minuti, bloccando la delocalizzazione di RhoA verso la membrana

cellulare, ne impedisce l’attivazione, come dimostra l’immagine della

Figura 14c (simile a quella osservata per le cellule di controllo).

Il trattamento cronico con salbutamolo 1 µM per 24 ore, invece ha un

effetto minore rispetto al trattamento acuto con lo stesso farmaco.

Questa differenza tra le due modalità di trattamento è verosimilmente

ascrivibile alla desensibilizzazione omologa del recettore β2

adrenergico indotta nelle cellule muscolari liscie dall’esposizione

prolungata al β2 agonista che attenua l’azione inibitoria del

salbutamolo sull’attivazione di RhoA (Figura 14d).

Dai risultati ottenuti, possiamo inoltre constatare che la

completamente l’effetto indotto dal trattamento acuto con

salbutamolo. Questo risultato, probabilmente si spiega considerando

che le cellule muscolari lisce umane delle vie respiratorie presentano

un’ampia riserva di recettori β2 adrenergici che le protegge, almeno in

parte, dall’azione desensibilizzante indotta dal farmaco [20].

Allo scopo di quantificare l’effetto del salbutamolo sull’attivazione

della proteina RhoA è stato eseguito un saggio ELISA. Come possiamo

vedere nella figura 15,la presenza di calpeptina determina un aumento

marcato dell’attivazione di RhoA ( circa 5 volte rispetto alle cellule di

controllo). SFM CALP +SA L 10 mM 1 5' +SA L 1 mM 2 4h 0 100 200 300 400 500 600 *

Figura 2. Analisi ELISA dell'attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza di salbutamolo in cellule muscolari lisce bronchiali umane. SFM: serum-free medium; Sal: salbutamolo. *p<0,05.

R h o A a c ti v it y (% , o v e r u n s ti m u la te d c e ll s )

Figura 15 Analisi ELiSA dell’attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza di salbutamolo in cellule muscolari lisce bronchiali umane. SFM: serum free medium ; Sal: salbutamolo ;* p<0,05 .

Il trattamento acuto con salbutamolo 10 µM per 15 minuti determina

una riduzione significativa (p< , 5) dell’attivazione di RhoA indotta

dalla calpeptina, di circa il 30% (Figura 15).

Come precedentemente osservato in immunoistochimica, il

trattamento cronico con salbutamolo (1µM per 24 ore), riduce

parzialmente l’effetto inibitorio dello stesso farmaco sull’attivazione di

RhoA.

Per indagare meglio il meccanismo d’azione molecolare del

salbutamolo, sono stati effettuati esperimenti utilizzando un attivatore

selettivo della proteina Epac, una proteina coinvolta nei meccanismi di

trasduzione delle vie mediate dal cAMP. La figura 16 mostra i risultati

di esperimenti effettuati in immunocitochimica che evidenziano come

il composto 8-pCPT-2ˈ-O-Me-cAMP sia in grado di riprodurre gli

Anche in questo esperimento si evidenzia la delocalizzazione di RhoA

indotta dalla calpeptina (Figura 16b). Le cellule stesse sono state poi

incubate per 15 minuti con l’attivatore Epac alle concentrazioni 500 µM

e 100 µM, rispettivamente (figura 16c e 16d). Questo trattamento ha

prodotto una marcata inibizione dell’attivazione della proteina RhoA,

in modo indipendente dalla concentrazione saggiata.

SFM +Calpeptin

+Calpeptin

+EPAC 500 µM +Calpeptina +EPAC 100 µM

Figura 3. Analisi immunocitochimica dell’attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza di 8-pCPT-2'-O- Me-cAMP (attivatore Epac) in cellule muscolari lisce bronchiali umane. SFM: serum-free medium.

a b

c d

Figura 16 Analisi immunocitochimica dell'attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza del composto 8-pCPT-2'-O-Me- cAMP(attivatore Epac) in cellule muscolari liscie bronchiali umane. SFM:serum free medium.

La valutazione quantitativa dell’effetto dell’attivatore Epac, effettuata

mediante saggio ELISA, ha confermato i dati prodotti in

immunocitochimica.

Il composto 8-pCPT-2ˈ-O-Me-cAMP è in grado, quindi, di inibire

l’attivazione di RhoA indotta dalla calpeptina, a livelli paragonabili a

quelli prodotti dal trattamento con salbutamolo.

SFM CALP +Epa c 10 0 m M +Epa c 50 0 m M 0 100 200 300 400 500 * *

Figura 4. Analisi ELISA dell'attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza del composto 8-pCPT-2'-O-Me-cAMP (attivatore Epac) in cellule muscolari lisce umane. SFM: serum-free medium. *p<0,05 R h o A a c tiv ity (% , o v e r u n s tim u la te d c e lls )

Figura 17 Analisi ELiSA dell’attivazione della proteina RhoA in presenza o in assenza del composto 8-pCPT-2’-O-Me-cAMP in cellule muscolari lisce bronchiali umane. SFM: serum free medium;* p<0,05 .

5. CONCLUSIONI

I risultati di questa tesi di laurea dimostrano che:

(i) il salbutamolo inibisce l’attivazione della proteina RhoA in

cellule muscolari lisce bronchiali umane mediante la via β2-

AR/Epac;

(ii) la desensibilizzazione omologa del recettore β2 adrenergico

può attenuare tale effetto.

Nonostante la natura preliminare di questi esperimenti, i risultati di

questo studio hanno importanti implicazioni farmacologiche

indicando il possibile ruolo di RhoA nel meccanismo molecolare

responsabile degli effetti del salbutamolo sul controllo della

6.

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Glossario

MLCK : kinasi della catena leggera della miosina Ca2+/Calmudulina dipendente;

IP3:inositolo trifosfato; DAG : diacilglicerolo;

GAPS:proteina attivante l’enzima GTPasi;

GEFs: fattore di scambio del nucleotide guanilico;

GDIs:inibitore della dissociazione del nucleotide della guanidina; MYPT1:myosin phosphatase targeting subunit 1;

IAS:sfintere anale interno;

LES: sfintere esofageo inferiore;

VSMC: cellule della muscolatura liscia vascolare; ROCK: Rho kinasi;

MLCP:fosfatasi della catena leggera della miosina; PKA:proteina kinasi A;

Epac:fattore di scambio del nucleotide guanilinico per piccole GTPasi Ras-like;

cAMP:adenosina monofosfato ciclica; PDEs: cAMP fosfodiesterasi;

AC: adenilato ciclasi; PLC: fosfolipasi C; PLD: fosfolipasi D;

Ringraziamenti

Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta e sopportata in questi anni.

Ringrazio la Prof.ssa Breschi e il dott. Fogli per avermi fatto da guida in questo ultimo passo finale.

Ringrazio la mia Famiglia per avermi permesso di studiare e per non avermi mai fatto mancare il suo sostegno.

Ringrazio Fabio e Barbara per i loro preziosi consigli e la loro amicizia,senza di loro non sarebbe stato lo stesso.

Ringrazio Alessia,Elena ,Francesca,Sara e Rosi ,splendide compagne di viaggio,per il meraviglioso tempo trascorso insieme .

Ringrazio tutti coloro che ruotano intorno al "nostro" laboratorio,per avermi aperto le porte di un mondo eccezionale : la ricerca.

Ringrazio Deborah,che mi sopporta da anni ed ha vissuto con me quest’avventura dall’inizio nei momenti belli e in quelli meno piacevoli.

Ringrazio Lucia che da Parigi non mi ha mai fatto mancare il suo supporto.

Ringrazio Serena per avermi sostenuta sempre.

Ringrazio tutti gli amici ,in particolare Sara e Rossella, che hanno condiviso con me le mie gioie e le mie preoccupazioni.

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