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Materiali e metodi

ELENCO TABELLE

5.2 Materiali e metodi

Nella prima fase del progetto sono stati raccolti i dati Inail dell’ultimo quinquennio relativi agli infortuni e malattie professionali per la regione Campania, i dati sono stati confrontati con quelli nazionali per verificare se vi fossero eventuali peculia-rità relative al territorio. Contemporaneamente è stato predisposto un questiona-rio destinato alle donne e rivolto a rilevare eventuali criticità legate alla professio-ne specifica. Il progetto è stato presentato professio-nell’ambito del convegno “Evoluzioprofessio-ne Professionale della figura femminile” tenutosi a Napoli il 20.03.2013 dove erano invitati tutti gli ordini professionali rappresentati in Campania. In successione ogni ordine professionale ha ricevuto il questionario in formato digitale per poi poterlo proporre alle proprie iscritte.

Lo studio, nella fase immediatamente successiva, è stato condotto in collaborazio-ne con gli ordini professionali degli ingegcollaborazio-neri di Napoli ed Avellino che per primi hanno inteso rispondere al progetto in collaborazione con l’Inail.

L’Inail da sempre cataloga le denunce ricevute registrando anche il sesso del denunciante, pertanto è stato alquanto agevole mettere a confronto i dati aggre-gati per sesso.

In figura 1 vengono analizzati gli infortuni occorsi nell’ultimo anno stabilizzato, il 2019, al fine di verificare se si rilevano differenze nelle denunce presentate all’Istituto da uomini e donne. Il numero degli infortuni al femminile è troppo esi-guo per poter sviluppare dei trend significativi, in ogni caso i dati relativi al quin-quennio sono stati già illustrati nella sezione II.

Figura 1 - Distribuzione degli infortuni denunciati in Campania per modalità di evento

Gli andamenti dei dati infortunistici denunciati in Campania sono in linea con quel-li nazionaquel-li; al di là del diverso numero di eventi occorsi alle donne in confronto con quelli degli uomini, che derivano in massima parte dalla diversa partecipazio-ne di uomini e donpartecipazio-ne al mondo del lavoro per quantità e qualità della prestaziopartecipazio-ne, ciò che qui preme evidenziare è la distribuzione degli eventi relativamente alla modalità di accadimento.

La figura n.1 illustra chiaramente che se la distribuzione degli infortuni è sostan-zialmente paritaria in termini qualitativi, la differenza si coglie negli infortuni in iti-nere che si presentano fra le donne con un’incidenza più che doppia rispetto a quelli che hanno interessato il sesso maschile e questo a prescindere dalle moda-lità degli spostamenti, sono infatti quasi una volta e mezzo gli infortuni al femmi-nile in itinere con utilizzo del mezzo di trasporto personalmente condotto, ma sono quasi 4 volte tanto quelli occorsi alle donne in itinere senza mezzo di traspor-to, sempre considerando l’incidenza sul totale degli infortuni e non i numeri asso-luti che sono poco paragonabili per quanto già detto in merito alle differenze di occupazione. È interessante inoltre notare che gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro alla guida di un mezzo personalmente condotto sono il doppio quelli occorsi agli uomini piuttosto che alle donne, ovviamente in misura percentuale.

Vale a dire che fra i guidatori professionisti abbiamo una maggiore incidentalità fra gli uomini, mentre al di fuori del lavoro il rapporto si capovolge completamente!

In merito agli accadimenti mortali occorsi alle donne nella regione nell’anno 2019 si registrano 4 casi occorsi in itinere: 3 con mezzo di trasporto e 1 senza mezzo di trasporto personalmente condotto.

Sul versante delle malattie professionali la casistica è più ricca e si rileva l’anda-mento illustrato in figura 2 dove è stato scelto di rappresentare il quinquennio di riferimento per verificare anche il trend oltre che il dato assoluto.

Il grafico rappresenta l’incidenza che le diverse famiglie di tecnopatie mostrano

76,87%

Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (M00-M99) Tumori (C00-D48)

rispetto al totale delle denunce inoltrate all’Istituto, ciò per mettere in risalto le dif-ferenze rappresentate in ottica di genere.

Le differenze sono molto evidenti: maggiore incidenza delle patologie a carico del rachide e degli arti superiori per quanto riguarda le donne in accordo con molti dati presenti in letteratura, ed anche con l’intero patrimonio umano assicurato all’Inail. Il dato si interpreta con la doppia chiave della differente costituzione fisica e resistenza delle donne rispetto agli uomini nonché della ergonomia degli ambienti e delle postazioni di lavoro disegnate intorno alla antropometria maschi-le che non si rivela efficace per proteggere i corpi femminili [2]. Altro fattore di rischio è l’età della lavoratrice, si conosce ampiamente infatti il valore protettivo degli ormoni prodotti nella fase fertile della donna, per i tessuti delle articolazioni.

Cessata tale produzione, l’incremento delle patologie osteoarticolare diventa sen-sibile. Anche il doppio lavoro delle donne, quello retribuito e quello casalingo non retribuito, sviluppa fattore di rischio aggiuntivo nel campo delle malattie muscolo-scheletriche.

Figura 2 - Incidenza delle malattie professionali separate per sesso e nel quinquennio di riferimento

Ancora è da sottolineare una maggiore incidenza delle malattie del sistema nervo-so e dei disturbi psichici e comportamentali denunciata dalle donne rispetto agli uomini, ciò è storicamente interpretato come una sottostima dei fenomeni riguar-danti il sesso maschile che risulta in genere più reticente a denunciare fenomeni afferenti la sfera neurologica e psicologica, ma vi sono di sicuro anche componenti dovute a cause esterne che agiscono sulle donne in maniera selettiva, basti pen-sare alle violenze e molestie in ambiente di lavoro, ma anche ancora una volta al doppio lavoro cui la maggior parte delle donne è soggetta.

Le neoplasie sembrano essere invece quasi totalmente appannaggio degli uomini, probabilmente per la differente adibizione a mansione dei lavoratori, pertanto la conseguente differenza di esposizione a sostanze cancerogene, ciò che va sotto il nome di segregazione orizzontale del lavoro, determina una incidenza di tali pato-logie così sbilanciata verso il genere maschile nel settore analizzato. A riprova si prenda ad esempio il tumore del polmone meno collegabile all’esposizione al fumo di sigaretta (adenocarcinoma) risulta maggiore nel genere femminile rispet-to al maschile, Sebbene non vi siano ancora chiare spiegazioni, il ruolo degli ormo-ni potrebbe condizionare l’evoluzione della genesi tumorale [13].

Per quanto riguarda il mondo delle professioni, è difficile reperire un andamento infortunistico specifico, per il fatto che molti professionisti esulano dall’obbligo assicurativo, pertanto le considerazioni che verranno esposte risultano, oltre che dai dati statistici rappresentati, anche dalle criticità emerse nei questionari compi-lati e dalle conoscenze specifiche del settore che gli autori hanno maturato nelle diverse realtà operative nelle quali sono impegnati.