• Non ci sono risultati.

La prova sperimentale si è svolta in primavera-autunno dell’anno 2015 in una serra del Laboratorio di Orticoltura e Floricoltura del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa.

Le piantine sono state seminate in contenitori alveolari con lana di roccia (Grodan®, Ageon s.rl., Cuneo, Italia), ricoperti con vermiculite per mantenere un buon

grado di umidità. Successivamente, dopo l’emergenza, al raggiungimento dello stadio di 2 foglie vere, le piante sono state trapiantate in vassoi di polistirolo da 16 alveoli, ponendo per ciascun vassoio 8 piantine di basilico cultivar Tigullio e 8 piantine della cultivar Red Rubin (Franchi sementi-Golden Line).

Per ogni trattamento sono state effettuate due repliche.

a) b)

c) d)

Area dove sono state eseguite le prove sperimentali: a) foto delle vasche riempite di soluzione nutritiva all’inizio degli esperimenti; b) foto delle vasche utilizzate durante il

primo esperimento contenenti le plantule appena trapiantate; c) foto delle vasche contenenti le piante in crescita durante l’esperimento; d) radici di basilico coltivato in

floating system, ovvero lasciando crescere le radici direttamente nella soluzione nutritiva appositamente ossigenata.

I vassoi sono stati posizionati in vasche di plastica (40x60cm) contenenti 50 litri di soluzione nutritiva preparata con acqua potabile e sali di purezza tecnica (marca: Duchefa Biochemie® e Carlo Erba reagents ®).

Nella Tab. 2.1 sono descritte le concentrazioni della soluzione nutritiva e dell’acqua irrigua utilizzata. La soluzione era ossigenata mediante insufflazione di aria (15 minuti ogni 2 ore), per prevenire fenomeni di ipossia radicale. Le piante sono state coltivate nella medesima soluzione nutritiva per 1-2 settimane senza l’aggiunta di iodio, per favorire l’adattamento alle condizioni del floating system.

Il pH delle vasche è stato aggiustato a 5.5 utilizzando acido solforico. In tabella 2.2 sono riportati le date di coltivazioni, le concentrazioni di iodio somministrate nella soluzione nutritiva e le condizioni climatiche medie registrate in serra per i sei esperimenti effettuati.

Tabella 2.1. Composizione acqua irrigua e della soluzione nutritiva utilizzata nei due

esperimenti. EC (mS/cm ) N- NO3 N- NH4 P K Ca Mg Na Cl Fe B Cu Zn Mn Mo 1.08 0.0 0.0 0.0 0.1 2.7 1.1 1.7 2.0 3.5 18.0 0.0 5.5 1.2 0.0 2.40 10.0 0.0 1.0 8.5 4.5 2.0 1.71 2.0 40.0 25.0 3.0 10.0 10.0 1.0

Tabella 2.2. Descrizione dei esperimenti effettuati, con indicazione dei parametri climatici medi (temperatura dell’aria e radiazione

globale cumulata media giornaliera).

Numero esperimento Data di semina Data di trapianto Periodo sperimentale Durata

(giorni) Trattamenti a confronto

Tempera- tura media dell’aria (C°) Radiazione globale media giornaliera (MJ m-2 day-1 1 11/05/2015 28/05/2015 3-24/06/2015 22 KI e KIO3 0, 10, 100 M 29,37 12,58 2 25/05/2015 18/06/2015 22/06-09/07/ 2015 17 KI e KIO3 0, 10, 100 M 31,33 13,66 3 01/06/2015 27/06/2015 29/06-14/07/2015 16 KI 0, 10, 50, 100 e 200 M 32,42 13,26 4 29/06/2015 13/08/2015 22/07-05/08/2015 14 KI 100 M e Pb 100 ppm 31,29 12,06 5 14/09/2015 05/10/2015 12/10-12/11/2015 30 KI 300, 600 M, Pb 100 ppm e GA3 20 ppm 18,82 2,80

Primo esperimento

La semina del basilico è stata effettuata il 11/05/2015, e i vassoi sono stati posizionati in coltura di floating system il 28/05/2015. Le piante sono state coltivate nella medesima soluzione nutritiva per 1 settimana senza l’aggiunta di iodio, per favorire l’adattamento alle condizioni del floating system.

L’esperimento prevedeva tre fattori di variabilità a confronto: il primo era la forma chimica con cui era aggiunto lo iodio alla soluzione nutritiva (KI o KIO3), il

secondo la concentrazione somministrata delle differenti forme chimiche, mentre il terzo erano le due varietà sopradescritte. Il periodo sperimentale è stato di 22 giorni (03/06/2015-24/06/2015) e sono stati confrontati i seguenti trattamenti:

 controllo  10 M KI  100 M KI  10 M KIO3  100 M KIO3 Secondo esperimento

La semina è stata eseguita il 25/05/2015. Le piantine sono state trapiantate in

floating system il 18/06/2015 e dopo 5 giorni sono state sottoposte ai seguenti

trattamenti:  controllo  10 M KI  100 M KI  10 M KIO3  100 M KIO3

Il periodo sperimentale è durato 17 giorni (22/06/2015-09/07/2015).

Terzo esperimento

La semina è stata effettuata il 01/06/2015. Le piantine sono state posizionate nelle vasche contenenti la soluzione nutritiva il 27/06/2015.

I trattamenti messi a confronto sono stati i seguenti:  controllo;

 10 M KI  50 M KI  100 M KI  200 M KI

É stato effettuato un rilievo distruttivo in data 14/07/2015, dopo 16 giorni dall'inizio del trattamento.

Quarto esperimento

La semina è stata fatta il 29/06/2015. Le piantine sono state trapiantate il 13/07/2015 e in data 22/07/2015, le piante sono state sottoposte ai seguenti trattamenti:

 controllo

 100 ppm paclobutrazolo somministrato come spray fogliare per tre volte durante l’esperimento (Pb; Sigma Aldrich, Milano, Italia)

 100 M KI

Per ogni trattamento sono state effettuate 2 repliche (in totale 8 piante).

Il rilievo distruttivo è stato effettuato in data 05/08/2015, dopo 14 giorni dall'inizio del trattamento.

Quinto esperimento

La semina è stata effettuata il 14/09/2015. Le piantine sono state trapiantate in alveoli di polistirolo e posizionati in vasche (40X60 cm) contenenti 50 litri di soluzione nutritiva il 05/10/2015.

Il 12/10/2015, dopo giorni, sono stati effettuati i seguenti trattamenti:  controllo  controllo + 20 ppm GA3  100 ppm Pb  100 ppm Pb + 20 ppm GA3  300 M KI  300 M KI+ 20 ppm GA3  600 M KI  600 M KI + 20 ppm GA3 .

I trattamenti con pacobutrazolo e acido gibberellico erano applicati per via fogliare: sono stati fatti tre trattamenti durante il periodo sperimentale.

Il rilievo distruttivo è stato effettuato in data 12/11/2015, dopo 30 giorni dall'inizio del trattamento.

Misure effettuate

Analisi distruttive: In ogni esperimento sono stati effettuati 2 campioni su ogni replica, per un totale di 4 campioni per trattamento. Ogni campione era costituito da 2 piante. Sono stati valutati i seguenti parametri di crescita:

 Nel primo e nel secondo esperimento la lunghezza dello stelo principale, il numero degli steli secondari, il numero di nodi il peso fresco di foglie e steli e la densità fogliare;

 Nel terzo e quarto esperimento la lunghezza dello stelo principale e il numero dei nodi, peso secco di foglie e fusti;

 Nel quinto esperimento il peso secco di foglie, fusti e radici, la lunghezza dello stelo principale, il numero dei nodi e l'area fogliare.

I campioni sono stati posti ad essiccare in stufa ventilata a 70 °C: la determinazione del peso secco del campione è stata effettuata solo dopo il raggiungimento del peso costante.

Analisi misure scambi gassosi: Queste analisi sono state effettuate sull’esperimento 4, con un misuratore portatile di scambi gassosi (Portable Photosynthesis System Ciras-2, PPSystems, Amesbury, MA 01913 USA) su due repliche per trattamento. Le analisi degli scambi gassosi sono state condotte ad una temperatura costante di 27-28 °C, CO2 a

480 ppm , e con un’ intensità luminosa pari a 500 µmol m-2 s-1 di PAR.

Le misure sono state effettuate sulla 7-8° foglia (4° nodo), che corrispondeva alla seconda foglia ben sviluppata a partire dall’apice.

Analisi di laboratorio: I campioni di sostanza secca fogliare del primo esperimento sono stati macinati e su di essi sono state condotte le seguenti analisi:  azoto ridotto (organico e ammoniacale) con il metodo Kjeldhal.

Il metodo Kjeldahl è costituito da tre fasi:

o Mineralizzazione o digestione: il campione è miscelato con H2SO4 , Na2SO4 o

K2SO4 e un catalizzatore e poi riscaldatoa circa 400 °C . Questo processo

trasforma il materiale organico in CO2 e acqua, tutti i sali in solfati e tutto

l'azoto proteico (-NH2) presente in solfato di ammonio ((NH4)2SO4).

o Distillazione dell’ammoniaca.

o Determinazione quantitativa dell’ammoniaca prodotta, con una titolazione acido-base.

 nitrati (N-NO3), con il metodo dell’acido salicilico Il campione di sostanza secca è

Successivamente è stato determinato il contenuto di nitrato nel filtrato utilizzando il metodo descritto da Cataldo et al. (1975).

 fosfati (espressi come P): analisi spettrofotometrica con un metodo colorimetrico previa digestione a caldo (220°C, per 2 h) del campione con una miscela di acido perclorico e acido nitrico; per il P si è usato il metodo del molibdato di ammonio.  gli ioni K, Ca, Mg, Zn, Fe, Mn e Cu usando uno spettrofotometro ad assorbimento

atomico, previa digestione perclorico-nitrica del campione.

Sui tessuti fogliari secchi del primo, secondo e terzo esperimento è stata valutata la concentrazione di:

 iodio usando il metodo ICP-MS (spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente), previa estrazione a 70°C con tetrametilammonio idrossido (TMAH). I campioni sono analizzati da un laboratorio chimico dell’Università di Milano (Dr. Giorgio Lucchini del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Produzione, Territorio, Agroenergia).

Inoltre sulle foglie fresche del quarto esperimento è stata valutata la concentrazione dei pigmenti, quali:

 Clorofilla a+b e Carotenoidi tramite determinazione spettrofotometrica previa estrazione in metanolo puro.

 Antociani totali (solo su Red Rubin) tramite determinazione spettrofotometrica previa estrazione in soluzione di metanolo acidificato 0,1% con acido cloridrico puro.

Disegno sperimentale e analisi statistica

E’ stato utilizzato un disegno sperimentale completamente randomizzato, con 2 repliche per ciascun trattamento. I dati sono stati sottoposti ad analisi della varianza a due vie (fattori di variabilità: varietà, concentrazione con iodio applicato nella soluzione nutritiva). Quando la fonte di variabilità era statisticamente significativa (P<0.05), si è proceduto alle separazione delle medie attraverso il test di Duncan. Per l’elaborazione della analisi statistica si è utilizzato il software Statgraphics Centurion XV (Statpoint Technologies, Inc., Warrenton, Virginia, USA).

Documenti correlati