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che da quest’anno torna

a fornire i motori al

team di Woking. Ecco le

prime foto della vettura

di Lando Norris e Daniel

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con McLaren di fatto pose le – scricchiolanti, almeno all’inizio – basi di quello che avreb-be raccolto con la Red Bull. Mentre Mercedes fa della potenza e dell’affidabilità dei suoi motori il fiore all’occhiello delle operazioni in Formula 1. McLaren acquista dunque la miglior power unit del lotto, una carta fon-damentale nel mazzo a disposizione per co-gliere successi futuri.

Questo non vuol dire che adottare un motore nuovo sia cosa semplice. I tecnici di Woking hanno dato vita a quella che, in buona so-stanza, è una macchina inedita per oltre il 70%. Intervenendo, con l’approvazione della Federazione e degli altri team, sul retrotre-no, compatto, ridisegnato per accomodare al meglio la power unit M12 E Performance di casa Mercedes. Questo ha implicato an-che la modifica della parte posteriore del telaio e del sistema di raffreddamento. E ha reso necessario l’utilizzo, da parte della McLaren, degli ormai famigerati due gettoni a disposizione per lo sviluppo 2021.

Sapendo di dover utilizzare i token per ac-comodare al meglio il motore Mercedes, a Woking avevano già introdotto soluzioni in ottica 2021 lo scorso anno. È il caso del muso stretto in stile Mercedes che la McLa-ren aveva adottato a settembre, poco prima che la zona fosse congelata in vista della stagione successiva. Ritroviamo quindi la

stessa soluzione, volta a ridurre la resisten-za all’avanresisten-zamento, anche sulla MCL35M.

E, sempre nell’ottica della diminuzione del drag, i tecnici della McLaren hanno lavorato sulle pance, liberate almeno in parte dall’in-gombro dei radiatori, visto che il motore M12 consente l’adozione di radiatori più piccoli.

Ma c’è un altro dettaglio destinato a fare la differenza. Si tratta della modifica al fondo piatto voluta dal regolamento tecnico 2021 per ridurre la deportanza. Esteticamente impercettibile a livello televisivo, il taglio triangolare praticato davanti alle ruote po-steriori, in una zona dove i top team avevano raggiunto un livello incredibile di sofistica-zione, potrebbe rendere le monoposto mol-to più lente. E, soprattutmol-to, potrebbe altera-re il comportamento della vettura in pista, destabilizzando i piloti, che faticheranno ad avere raffronti con lo scorso anno.

«Costruire una monoposto di Formula 1 non è mai facile – riflette il responsabile tecnico della McLaren, James Key -. Sono le vetture da corsa più veloci e complesse dal punto di vista tecnico al mondo. E la pandemia di COVID-19 non ha fatto altro che complica-re la sfida. Nel corso dell’ultimo anno, chi lavora in fabbrica è stato soggetto a test e procedure di lavoro rigorose, pensate per la salvaguardia dei nostri dipendenti. Sono

incredibilmente orgoglioso di come il nostro incredibile gruppo di lavoro abbia affrontato al meglio questa sfida, sviluppando il miglior pacchetto possibile».

Cambia tanto, la McLaren, ma rivendica nel contempo con fierezza la sua identità, ripro-ponendo, pur se in versione aggiornata, la livrea arancio papaya e blu che richiama le radici della scuderia e quelle monoposto di quel colore solare che a fine anni Sessanta furono portate sullo schieramento da Bru-ce McLaren, tragicamente scomparso di lì a poco. E l’obiettivo per il 2021 è quello di ono-rare il blasone della scuderia, tentando di ripetere il terzo posto dello scorso anno pur con l’agguerrita concorrenza del manipolo di centro classifica.

La McLaren cercherà di farlo grazie alla sfrontatezza e alla velocità di Lando Norris, tanto simpatico fuori dalla pista quanto de-terminato quando indossa il casco. E all’e-sperienza di Daniel Ricciardo, che a 31 anni è ancora alla ricerca della chance dorata per il titolo mondiale. A maggio dello scorso anno, quando la Ferrari gli preferì quel Carlos Sainz che sostituisce nel 2021 in McLaren, sembrava fosse uscito perdente dal valzer del mercato scatenato dal divorzio di Seba-stian Vettel con la Ferrari. Col senno del poi, c’è invece da scommettere che abbia fatto la scelta giusta. Forte della sua esperienza, ma

anche di quel motore Mercedes che impre-ziosisce un team in forte crescita sotto la gui-da stabile e ferma di un vero uomo di corse, Andreas Seidl.

«Abbiamo una line-up di piloti entusiasman-ti quest’anno. Entrambi formidabili in pista e con grande personalità fuori. Lando è un pilota in crescita, sia molto veloce per natura che intelligente. Mentre Daniel, oltre ad aver vinto diversi GP, ha un talento eccezionale», spiega il CEO di McLaren F1, Zak Brown, che definisce la coppia della McLaren la migliore della griglia. «La decisione di Daniel di unirsi a noi – aggiunge il team principal Seidl – è una testimonianza concreta dei nostri pro-gressi». «Insieme, Lando e Daniel formano una delle line-up più competitive della cate-goria. Con loro due al volante della MCL35M, avremo un team fermamente focalizzato sull’estrazione del massimo potenziale in pi-sta nel 2021».

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approvazione da parte della F1 Commission nella giornata di ieri del congelamento dei motori in Formula 1 a partire dalla stagione 2022 ha lasciato costernati molti fan. Non è difficile capire il perché. Una catego-ria che da sempre si definisce come la vetta più alta della sofisticazione tecnologia applicata al motorsport non può imporre limiti così impor-tanti allo sviluppo senza che questa decisione sia percepita come un controsenso da chi è affa-scinato dalla tecnica che si nasconde dietro alle prestazioni delle monoposto. E ha stupito anche la decisione della Ferrari di non opporsi a questo provvedimento, approvato all’unanimità.

Ma bisogna guardare al contesto in cui è stata decisa questa misura. I costruttori auto e la stes-sa Formula 1 stanno affrontando la congiuntura economica negativa dovuta alla pandemia di COVID-19. L’effetto dell’atipica stagione 2020 sui

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