4. I MASS MEDIA: LA LORO INCIDENZA SULLE MASSE ED IN PARTICOLARE SUGL
4.1 I media: che cosa sono esattamente?
La società del XXI secolo in cui viviamo, può essere definita al cento per cento come l’epoca dell’informazione. Quest’ultimo vocabolo, adoperato per designare «qualsiasi trasmissione o ricezione di notizie e messaggi ritenuti utili od indispensabili sia per l’individuo che per la società», è diventato oggi di «straordinaria importanza fino a permeare sostanzialmente tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana»218. A sua volta i mass media sono gli strumenti grazie ai quali viene resa possibile tale trasmissione e ricezione di notizie e messaggi, la divulgazione delle novità e il mantenimento delle relazioni tra le persone. Analizzando infatti il significato etimologico, l’espressione dei mass media deriva dall’associazione del vocabolo inglese «mass» e del termine latino «medium», dando così origine ai «mezzi di diffusione di massa». E sono proprio quest’ultimi, come ha detto la scrittrice Gabriella Kuruvilla in uno dei suoi incontri durante la sesta edizione del
215
Ivi., cit., pp. 9-10.
216 Pratkanis A.P., Aronson E., L’età della propaganda. Usi e abusi quotidiani della persuasione, Bologna 2003,
cit., p. 22.
217
Ibid., cit., p. 17.
218
Biancardi F., I nuovi argomenti. Tematiche di grande attualità per leggere, per riflettere e…, Napoli 2003, cit., p. 125.
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Festival letterario veneziano – Incroci di civiltà 2013 – che fanno da «megafono» a tutto quello che accade nel mondo.
Quando si parla dei mass media, si parla di una categoria molto ampia che include una grande quantità di mezzi molto diversi tra loro, i quali però risultano essere accumunati da un unico elemento: ogni strumento dei mass media, qualunque esso sia, riesce a trasmettere a chi lo osserva o ascolta un messaggio, un’informazione che viene recepita dalla mente umana, interiorizzata ed interpretata in un secondo momento. Appunto per questo non è corretto affermare che con i media si vuole indicare solo il mezzo televisivo, la radio o le reti internet come si tende a dire o pensare al giorno d’oggi; anzi questi sono i media principali ma oltre a tali ce ne sono anche molti altri. Per esempio ai media appartengono manoscritti, libri, manuali ed altri tipi di testi su carta; le immagini, cartelloni, fotografie, manifesti cartacei o murali, stampati, volantini, opuscoli; filmati, cortometraggi, documentari e tutto ciò che riguarda il cinema in generale; le registrazioni, le canzoni e la musica; i giornali e le riviste; gli spot e tutto ciò che riguarda il mondo pubblicitario.
4.1.1 L’evoluzione storica dei mass media
Fin dalle origini dell’umanità, gli uomini hanno sentito il bisogno naturale di comunicare, socializzare e scambiare informazioni con i propri simili attraverso la trasmissione di messaggi. E furono proprio le civiltà antiche a comprendere l’importanza delle informazioni, in quanto il potere era concentrato nelle mani di colui o coloro che sapevano più degli altri. Tuttavia man mano che si comprendeva la rilevanza dell’informazione, si intuiva tra l’altro anche il suo
volto ambivalente: da un lato una relazione comunicativa impostata sulla verità e sulla chiarezza, dall’altro una trasmissione di notizie variamente manipolata e strumentalizzata per esigenze contingenti, non ultima quella di preservare la sicurezza dei sistemi di governo. […] si capivano i fondamentali aspetti dei canali informativi e come un’informazione opportunamente “filtrata” e “gestita” potesse determinare stati d’animo collettivi da strumentalizzare per determinati fini219.
Dunque, già nel mondo antico, presso il quale le informazioni spesso venivano raccontate e diffuse per via dei messaggeri, si era a conoscenza del fatto che prima che un determinato messaggio arrivasse alla destinazione, era facile che rimanesse più volte modificato. Per questo nessuno meglio di queste popolazioni primitive sapeva di che effetto potesse avere un’informazione recapitata, dopo essere stata ormai alterata.
4.1.1.1 Dalle incisioni sulla pietra alle reti internet
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Dunque, come è stato affermato precedentemente, fin dai tempi remoti gli uomini delle varie civiltà primitive hanno cercato di comunicare e socializzare tra di loro. A tale proposito individuarono tutti i mezzi possibili per poter essere in contatto e tramandare i primi messaggi. Tanto è vero che non si limitarono a farlo solo per via del linguaggio orale ma anche quello scritto. Inizialmente comunicavano attraverso delle immagini scolpite su pietre, di seguito attraverso una serie di segni incisi che vennero denominati geroglifici e poi attraverso la scrittura. Le pietre, i sigilli, le tavolette di cera, le matrici di legno, i papiri ed i manoscritti furono le prime fonti di messaggi trasmessi per via della scrittura.
Successivamente con l’invenzione della stampa nel XV secolo il numero dei libri aumento vertiginosamente, senza rallentare per tutti i secoli successivi. E di pari passo nel corso dei secoli continuò a consolidarsi la consapevolezza di una sempre più evidente ambiguità da cui veniva avvolta la sfera dell’informazione.
Nonostante il fatto che fin dall’antichità esistessero dei diversi mezzi di comunicazione, è solo a partire dal XIX secolo che si inizia a parlare ufficialmente dei mass media in maniera in cui si intendono oggi. A cavallo tra il Settecento e l’Ottocento appare sul paesaggio europeo il primo telegrafo, uno strumento di comunicazione rivoluzionario che permetteva di trasmettere informazioni in modo molto veloce tra zone di notevole distanza. Di seguito, mentre alcuni degli scienziati erano impegnati a perfezionare ulteriormente questo apparecchio, altri nel frattempo avevano finito di realizzare una nuova invenzione – il telefono – uno strumento che permise le comunicazioni a distanza e la cui nascita ufficiale si celebrò nella seconda metà del secolo. Verso la fine dell’Ottocento venne creato il cinematografo che da semplici rappresentazioni di filmati muti, si perfezionò gettando le basi per il cinema moderno. All’inizio del XX secolo poi appare una versione nuova di un apparecchio elettronico e cioè la radio, mentre qualche decennio più tardi emerge il mezzo televisivo, e per finire verso la fine del secolo un nuovo meccanismo rivoluzionario che riesce ad accumunare le varie reti mondiali – internet.
Riassumendo, sono stati gli ultimi due secoli del secondo millennio a giocare una funzione basilare in quanto proprio in questo arco temporale nacquero i principali mezzi di comunicazione di massa. Infatti, la nascita degli Stati moderni tra il Settecento e l’Ottocento e l’affermarsi della libertà di pensiero costruirono la base per «un traguardo civile e politico» ossia «il diritto all’informazione dell’uomo in quanto cittadino»220
che si affermò del tutto solo nel Novecento.
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Strumenti che con il passare degli anni vennero perfezionati, resi più funzionali, comodi e soprattutto diffusi in grande quantità per diventare alla portata di tutti.
Il risultato di questo enorme progresso tecnologico fu la società globalizzata di cui oggi siamo i figli. Eppure tra allora e oggi è cambiato qualcosa: mentre l’obiettivo dei secoli precedenti era quello di agevolare i contatti tra le persone delle varie parti del mondo, al giorno d’oggi lo scopo è quello di rendere la società una comunità basata sul consumismo, all’interno della quale le persone non si devono di certo accontentare di avere questi mezzi di comunicazione ma il loro scopo deve essere stare al passo con il progresso tecnologico e per farlo bisogna possedere ogni volta l’ultima versione dell’apparecchio appena uscito.