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MEMORJE 01\IGINALI

Nel documento MEM OI\IE 01\IGINALI (pagine 21-24)

RICA\1810 E '\!ETTAZIO:\!E DELL'ARIA NELLE SALE DEGLI STABILIMENTI

DELLE INDGSTRlE TESSILI.

(Sistema proposto dalla Ditta Fratelli Suizer).

È noto come la buona qualità dei filati e dei tessuti di cotone inglesi Yenga in parte ascritta alla posizione geografica dell'Inghilterra ed al clima che da essa ne deriva, piì.1 precisamente si attribuiscono queste co

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zioni fa,·ore,·oli alla relati,·amente grande quantità di umidità che l'aria quasi costantemente contiene.

Nei paesi cloYe non si hanno queste condizioni così favore,·oli eli clima si sente da lungo tempo il bisogno di potere aumentare e di poter regolare l'umidità, cioè il vapore acqueo contenuto nell'aria, nelle sale degli

L'INGEGNERIA SANITARIA - Anno XVII.

sta bi l i me n ti d eli 'i nel ustria tessile e più specialmente nelle sale di filatura e eli tessitura. Considerato poi il problema dal lato igienico è assolutamente necessario che si prov-veda ad Llli abbondante rinno\·amento, nonchè alla puri-ficazione !;lell'aria, ed in estate, pure al raffreddamento dell'ambiente.

Ull!ettazione dell'aria. - La pratica insegna quale grande influenza abbia il grado d'umidità dell'aria stdla fabbricazione e sulla lavorazione dei fili fortemente 1g ro-scop1c1 : cotone, seta e altre sostanze tessili, s1a 111

rapporto alla loro qualità che alla loro quantità e indi -pendentemente dalla loro specie.

Ad aria secca, non è quasi possibile la fabbricazione di filati e di tessuti d'una certa finezza, essendochè si producono dei fenomeni elettrici e le fibre più fine del filo hanno la tendenza di sollevarsi ad angolo retto,

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Fig. I ~ Stabilimento a più piani ; ,·ecluta prospettica con ventilazione per stagione estiva.

ostacolando la lavorazione e dando un p1·odotto cattivo ed ineguale. Le interessantissime lotografie del s1gnor R. Dobson nella sua ben nota pubblicazione sull' << Umet-tazione nella filatura del cotone >> confermano ciò che fu detto ora.

L'aria, a bassa temperatura, può contenere al grado

RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

màssimo di saturazione soltanto poc'acqua allo stato di yapore. L'aria a temperatura più elevata ne può co

nte-nere im·ece molta di piì.1. È noto come un metro cubo d'aria satura contiene al massimo:

a gradi cent. - 20° -10° o"

grammi d'acqua r,o6 2,30 4,87

a gradi ce n t. + ro" --r-20 ,-30 + 40 grammi d'acqua 9,37 If,I 7 30,13 50,76 Se si riscalda l'aria satura, p. e. di 0°, senza agg iun-o·erle nè too·lierle dell'umidità, a 10°, conterrà sempre

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ancora 4,87 grammi; ma siccome ne potrebbe contenere 9,37 grammi, il suo grado d'umidità a questa

tempera-4,87 C Il

tura è ancora - --

=

51,9 °/o· Riscaldata a 20° . a e 9.37

stesse condizioni, il suo grado d'umidità non sarebbe più

Camera di umettazione dell'aria.

che

-~ =

28,3 et,. In 'lltri termini più si riscalda,

I 7' I 7

piì.1l'aria diventa secca. se contemporaneamente non si aggiunge della umidità.

Nelle sale degli stabilimenti l'aria si riscalda. durante l'estate, per l'azione del calore solare, durante l'im·erno mediante· il riscaldamento e l'illuminazione; e ad ogni stagione è poi riscaldata per la presenza degli operai stessi e dall'attrito delle macchine in moto. Queste ul-time possono in molti casi produrre una forte quantitù di calore; fu osservato, per esempio, che nelle sale di filatura con Riugs, fino il 20 "'o della forza può trasfor-marsi 111 calore. Perciò è necessario d'introdurre caso per caso più o meno umidità nell'aria delle sale.

Però il quantitati1·o di Yapore acqueo contenuto nel-l'aria non deve essere troppo forte, perchè allora il ma-teriale lavorato si attacca ai cilindri delle macchine a filare, formando dei nodi. Inoltre se di notte o nei giorni festivi l'aria si raffredda,

si forma dell'acqua di condensazione che sgoc-ciolando dal soffitto, dal lucernario. dai Siled, ec:.

produce della ruggine sul macchinario e quindi ne causa un rapido de-terioramento. Un grado d'umidità troppo forte

dell'aria non è poi nemmeno desiderabile per la salute del personale.

Dai risultati che SI sono verificati in pratica, si pos-sono ritenere come indicati i seguenti gradi d'umidità:

Nelle filature di cotone:

Sala di filatura pèr materiale meno fino ca.

Sale di filatura per ·materiale più fino >>

6o

" /o

65 >>

Sale di carderia . >> 55-6o » l'\elle tessiture di cotone >> 60-70 >>

Nelle tessiture di seta » 60-7 5 >>

L'umett:-tzione dell'aria si escg:u1sce da anni in diAerenti modi: inaftìando coll'acqua i pavimenti. disponendo alle pareti delle superfici eli yaporizzazione mediante delle tele bag·nate, oppure di-strib~Iendo nelle sale degli apparecchi piì.1 o meno complicati, collo scopo di poh·erizzare l'acqua. Questi sistemi lo-cali d'umettazi ne possono bensì bastare esclusivamente all'inumidimento, ma co-munemente non sono es~nti da certi incon1·enienti. Così. si può a1 ere caduta di gocciole d'acqua, con perturbazione nel sistema prodotto tb sudiciume o de -positi, e se anche si ripiega in parte con immissione d'aria fresca, la quantità che se ne introduce non può essere per lo più che insufficiente. Tutti questi appa-recchi hanno poi il capitale inconveniente di non pro-durre una bastevole e regolare ventilazione.

VentiLazione. - l locali di la1·oro in cui non circola affatto l'aria fresca, o oltanto in modo in. ufficiente, hanno

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un ·azione dannosa sulla salute dell'operaio, non solo per l'alta temperatura e basso grado eli umiditù relativa esistenti nelle sale. ma anche pel ristagno dei prodotti della respirazione degli operai e per le esalazioni don1te al sudore ed anche per la pol l'ere prodotta dal mate-riale lavorato. Anche l'illuminazione (se non è elettrica) aiuta a Yiziare maggiormente l'aria.

Perciò, oltre al danno nella fabbricazione, tutte queste cause concorrono anche a rendere insalubre la perma-nenza specialmente nelle sale di filature e eli tessiture, se non si muniscono di una razionale 1·entilazione. La buona salute del personale richiede assolutamente che in questi locali durante il la1·oro venga immessa conti

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nuamente una s~1frice:1te quantità d'aria f1 e::;ca é veng;1 espulsa quella viziata. In estate l'aria cleve essere per eli più possibilmente raffreddata e durante tutto l'anno deve essere possibilmente purifìcata.

A tale scopo sono necessari degli impianti centrali in cui l'aria in inverno venga riscaldata. in estate 1·enga in1·ece raffreddata e contemporane;1mente, durante tutto l'anno. essa 1·enga umettata e purificata. Questi impianti si potranno ottenere con dei ventilatori. capaci di spin -gere nelle sale la quantità d'aria necessaria per una buona ventilazione (quantità relativamente piccole in in -verno, maggiori in estate). combinata con lo stato meter eo-logico, sempre poi con un rigoroso controllo della tempe-ratura e del grado d'umidità.

Soltanto mediante tali impianti sarà possibile eli

otte-nere delle buone condizioni d'aria tanto i·n rapporto all'igiene come alla buona fabbricazione e eli mantenerle costantemente tali.

Un sistema d'umettazione e di 1·entilazione che 'od-disfa razionalmente a tutte le sopra accennate esigenze e che ha dato in pratica eccellenti risultati è quello intro-dotto dalla Dilla h 'ale/Li Sulzer di l Vinlertlmr.

Descrizione dei sistema di ttmetlazione c di ve ntila-zione Sulzer. Disposizione e .funzionamento.

l ventilatori sono per lo più disposti nel sotterraneo ed aspirano l'aria fresca dall'esterno mediante il ca-nale F, come si vecle nelle figure, oppure aspirano

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Fir. 2 - Stabilimento a Slted; \·ed uta interna

pro~pettica con ventilazione per stagione im·ernale.

Fig-. 3 - Stabilimento a Slied; \·ecluta interna prospettica con \·entilazione pE'r stagione esli\·a.

l'aria di circolazione dall'interno, mediante i canali C.

ed infine possono aspirare anche un miscuglio d'aria fresca e d'aria di circolazione, regolabile secondo il bisogno, mediante appositi registri e serrande (fig. r e 3). L'aria aspirata dai 1·entilatori attraversa prima un appa-recchio di riscaldamento a vapore H per portarla a temperatura con1·enientc c poscia filtra attra,-erso a degli spruzzi d'acqua \V per essere umettata e depurata. In estate. mediante gli spruzzi, l'aria 1·ie1:e anche raffred-data in ragione della temperatura e della quantità di acqua che si ha a disposizione.

L'aria così preparata è spinta dai \'entilatori nei canali di distribuzione N ed è distribuita in modo quasi uni-forme in tutta la sala mecliante le apposite aperture.

L'aria 1·iziata è espulsa dalla sala in cli1·ersi modi

RlVISTADI INGEGNEIASANlTARRIA riscaldamento del sotterraneo conviene disporre anche di una certa superficie riscaldante posta direttamente nei locali, per potere provvederli di calorico, indi pendente-mente dal funzionamento dei ventilatori, nei giorni di festa od al mattino di buon'ora, od anche perchè serva come supplemento di riscaldamento per tempi freddissimi.

Questo riscaldamento diretto si compone comunemente di alcune diramazioni di tubi di piccolo calibro disposti ad sen-z'altro incriminabile. Specialmente può darsi che sull'acqua si abbiano notizie incerte e sorgano quindi diffidenze

Trattameuto clzimico.- Contro il trattamento chimico sr sono in ogni tempo sollevate obbiezioni generali trattamento chimico, e cioè clell'ozonizzazione.

L'ozonizzazione è già entrata nelle pratiche correnti eli apparecchi ozonizzatori facilmente trasportabili.

Il Ronget che ha scritto di recente un lungo studio sul rifornimento idrico degli eserciti in marcia, dubita assai che l' ozonizzazione abbia effettiva_mente a rendere in questo genere di applicazione i servigi che da lei si attecclono:

no-RIVISTA DI INGEGNER[A SANITARIA

scenza del pubblico in base a documenti che SI posseg-gono ed in base alle prO\'e sino acl ora fatte, per rite-nere che il metodo. anche per i piccoli impianti non abbia a rispondere assai bene alle esigenze tecniche.

l pochi rapporti al riguardo pubblicati, in modo pa r-ticolare i rapporti russi, tolgono i clubbì anche più rad i-cari e permettono di affermai·e in maniera molto cate-_g·orica, che l'ozonizzazione è il trattamento dell'avvenire

• per le acque comunque sospette. Può essere lecito sol-le\·are qualche abbiezione sotto i rapporti della durata degli apparecchi, del costante buon funzionamento. e specialmente sulla valutazione economica eli questo trat-tamento: ma oggi dopo le pi·ove che noi possediamo.

i clubbì intorno alla bontà igir:nica del metodo pitl non reggono in maniera assoluta.

Oltre all'ozonizzazione numerosi altri metodi di de pu-razione chimica sono stati proposti di vari autori a diverse riprese.

A tutta prima l'epurazione chimica delle acque pre-senta dei vantaggi non piccoli di praticità. Essa è appli-cabile agli eserciti in marcia in qualsiasi condizioni di ambiente e eli ·località, senza eccezione alcuna. Inoltre non necessita apparecchi di trasporto spesso ingombranti, nè richiede apparecchi delicati, nè lunghi impianti, nè abili tecnici, nè infine una spesa considerevole.

Piccole quantità di reattivi, bastano per depurare in poco tempo masse notevoli eli acque, e con una economia che nessun altro sistema potrà in nessun caso raggiun-gere. Tutto ciò è perfettamente vero, e non vi ha dubbio che negli eserciti coloniali specialmente, pei quali è co n-dizione fondamentale di vita il ridurre al minimo il carico, il metodo chimico può rendere dei grandi servizi pratici. Lo stesso dicasi per le piccole colonne in marcia e per tutte le occasioni, nelle quali deve essere scartata l'idea eli trasportare apparecchi voluminosi e pesanti.

:VIa le critiche al riguardo hanno pure qualche valore.

Molti di questi metodi modificano profondamente i carat-teri dell'acqua e ne mutano sostanzialmente la fisonomia.

Altri metodi richieggono una accurata seclimentazione, altri ancora si valgono eli materiali non privi di incon-venienti.

Certo una parte eli queste obbiezioni hanno perso ora di valore e non reggono di fronte alla comodità ed alle leggi di praticità. Piuttosto si scarteranno tutti i tra tta-menti che o per alterazioni chimiche prodotte nell'acqua, o per alternioni fisiche, modificano osì profondamente l'acqua stessa da renclerla comunque poco gradevole.

Ag·giungiamo che in ogni caso nel quale il trattamento chimico determina la comparsa di un precipitato, cleye ritenersi senz'altro che l'acqua prima del! 'uso cle\·e subire un trattamento di filtrazione diretto acl allontanare il precipitato stesso.

Tra i metodi proposti ricordiamo anzitutto il

Procedimento di Sclmmburg o metodo al bromo.

Invece di usare il bromo, si adopera comunemente ùna

soluzione bronw-bromurata che si conserva per lungo tempo in piccole fiale eli \·e{ro sigillate alla lampada e che si possono spezzare sotto acqua al momento del bisogno. 'Se ne aggiungono centg. 6 per ogni litro• di acqua: l'azione sui germi non sporigeni a questo titolo di cliluzione è molto rapida ed è sicura. L'inconveniente del metodo è che rimane nell'acqua dopo il trattamento una piccola quantità eli bromuri e di bromati: però l'acqua, quando si abbia opportunamente neutralizzato l'eccesso eli reatti\·o col solfato soclico. mantiene assai bene i suoi caratteri organolettici.

Il metodo però non presenta pericoli per cagione eli queste traccie eli bromuri, eli bromati. che sono del resto senza importanza pratica eli sorta.

Trattamento col calcio. - Generalmeute si classifica così il trattamento coll'ipoclorito eli calcio. Esso è aggiunto in ragione eli centg. 2 per I litro, così da porre in libertà nell'acqua attorno a milligr. 8 eli cloro. In queste con-dizioni l'acqua rimane sterilizzata in 30 min'uti circa e soggiacciono tutte le forme non S)Yorigene, qualche Yolta anche talune delle s;Jorigen~.

Gli inco1wenienti che accompagnano il meto~lo, a parte la poca comodità eli tenere inalterata per lungo tempo e di trasportare quindi a distanza l'ipoclorito di calcio (il che trattandosi eli eserciti o eli truppe in marcia può a vere il suo valore pratico), riguardano specialmente il fatto che coll'ipoclorito si scindono i bicarbonati i quali vengono precipitati sotto forma.cli carbonati. e per questo.

l'acqua così trattata può assumere un aspetto lattiginoso punto gracle\·ole e non certamente atto a favorirne il consumo. In questi casi è evidente che l'acqua dovrà essere filtrata: e eli qui un aggra\·io nella rapidità di preparazione dell'acqua stessa.

Trattamento col fluoruro d'argento - Il tachiolo, o fluoruro d'argento, proposto in Italia. ha qualche \·an-taggio e presenta qualche inco111·eniente. Di fronte ai .metodi ricordati ha il \ antago·io di richiedere piccol

is-sime quantità eli reattivo, mentre il risultato in rapporto alla disinfezione delle acque è ancor più sicuro che non coi metodi indicati. Gli svantaggi ricadono nell'ordine generale degli inconvenienti già ricordati: intorbicla-mento facile delle acque, lieve modificazione della cost i-tuzione chimica per scissione dei bicarbonati.

Però si deve ricordare sempre che i metodi chimici di trattamento delle acque. non possono a\·ere per iscopo di sostituire le buone ·acque di sicura ed insospettata provenienza, ma costituiscono dei ripieghi per qualche speciale occasione quale appunto è questa degli eserciti e delle colonne militari in marcia. Ora in questi casi il condannare senz'altro il metodo di trattamento chimico, è ingiusto e pericoloso.

, Trattamento al PeJ'ossido di cloro o metodo Bergè. -E il metodo di applicazione della sterilina, la quale non è altro se non una soluzione acquosa al 3 °/

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sido di cloro. La soluzione si conserva lunghissimo tempo inalterata se è preservata dall'azione diretta della luce e cleJJ'evaporazione. un litro di SteriJina in I mc. d'acqua, basta per dare una completa sterilizzazione (qualche dubbio è anche qui da sollevarsi riguardo agli spari-geni che più difficilmente vengono attaccati dalla

sido di cloro. La soluzione si conserva lunghissimo tempo inalterata se è preservata dall'azione diretta della luce e cleJJ'evaporazione. un litro di SteriJina in I mc. d'acqua, basta per dare una completa sterilizzazione (qualche dubbio è anche qui da sollevarsi riguardo agli spari-geni che più difficilmente vengono attaccati dalla

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