SEZIONE 2: ANALISI DEI COSTI
2 L’ INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA
2.1 Le opere provvisionali del sisma 2012
2.1.4 Messa in sicurezza del campanile
sicurezza dei campanili danneggiati, le maggiori difficoltà operative sono derivate dalle precarie condizioni di sicurezza che hanno reso difficoltoso avvicinarsi e operare sulle strutture.153 Di conseguenza, la scelta della tecnica di consolidamento è stata fortemente influenzata da questo aspetto. Anche la posizione del campanile rispetto al complesso influisce molto sull’intervento di messa in sicurezza. In generale appare più semplice intervenire in campanili isolati mentre nei campanili affiancati o inglobati risulta più difficile accedere a tutti i lati della struttura e, spesso, si deve limitare l’intervento ai lati liberi. Ad esempio, l’intervento di cerchiatura del fusto è stato tendenzialmente escluso per i campanili affiancati/sovrapposti a causa dell’impossibilità di avvicinarsi o di entrare in sicurezza all’interno delle strutture adiacenti per operare su tutti i lati della torre campanaria.
Figura 6: Messa in sicurezza del campanile di San Lorenzo a Casumaro di Cento (FE) con struttura in tubi e giunti.
153 (Blasi, 2014, p. 235-236)
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In generale i campanili sono stati messi in sicurezza per fasi successive: ciascuna operazione genera un livello progressivamente crescente di sicurezza per poter svolgere l’operazione successiva. Solitamente, la prima fase è finalizzata a ristabilire la coesione della muratura attraverso preliminari operazioni di sigillatura e tamponatura delle finestre; in seguito è possibile procedere all’incatenamento del fusto o all’installazione di presidi di sostegno.
Alla luce di queste considerazioni, la prima operazione che si rende necessaria è la rimozione delle parti pericolanti, operando da cestello o da piattaforme sospese, al fine di garantire agli operatori adeguate condizioni di sicurezza per gli interventi successivi.154 Successivamente, per arginare i meccanismi di ribaltamento fuori dal piano (suddivisione in macro-elementi verticali ed espulsione degli angoli) la tecnica maggiormente impiegata è stata quella della cerchiatura provvisoria del fusto, la cui facilità di applicazione ha permesso di svolgere le operazioni da cestello o da piattaforma sospesa, evitando così la costruzione di ponteggi in aderenza a manufatti pericolanti.
Soluzioni con cavi o barre d’acciaio, poste in opera con angolari metallici e spessori di legno per non danneggiare le murature, sono state preferite all’uso di fasce in poliestere.
Infatti, in considerazione delle lunghe tempistiche con cui verranno realizzati gli interventi definitivi, le fasce in poliestere, se pur molto resistenti, sono soggette a fenomeni di rilassamento che richiedono ricorrenti interventi di rimessa in tensione. La tecnica, in generale, si è mostrata leggera, rapida ed economica.155 Per ripristinare la continuità verticale interrotta dalle lesioni orizzontali (martellamento con corpi adiacenti o meccanismi globali) l’intervento è più complesso. In queste condizioni, talvolta la soluzione più semplice è stata quella di puntellare il fusto con consistenti ponteggi mentre, in altri casi, è stato necessario ingabbiare il fusto del campanile.
Il campione esaminato ha preso in considerazione 18 torri campanarie con livello di danno compreso tra D0 e D5. Per danni nulli, lievi o moderati non si è intervenuti a meno che il presidio da supporto alla messa in sicurezza della cella (1 caso per danno D0 e un caso per danno D2). A fronte di danni maggiori sono state svolte operazioni preliminari di rimozione delle parti pericolanti e ripristino della continuità muraria (3 casi per danno
154 Nei casi più complessi (Chiesa dei Santi Senesio e Teopompo), è stato necessario asportare l’intera cella campanaria prima di potersi avvicinare e realizzare gli interventi di consolidamento delle parti più basse del campanile.
155 (Blasi, 2014, p. 235-236)
172 D3, 9 casi per danno D4 e 1 caso per danno D5) finalizzate alla messa in sicurezza successiva operata con strutture a telaio in tubi e giunti (1 caso per danno D3) o telai metallici (1 caso per danno D4) o con cerchiature prima in fasce di poliestere (4 casi per danno D4 e 1 caso per danno D5) poi con cavi in acciaio (3 casi per danno D3, 3 casi per danno D4 e 1 caso per danno D5).
MACROELEMENTO DANNO QT. MESSA IN SICUREZZA QT.
DISSESTO DELLA TORRE CAMPANARIA M27 - TORRE
D0 2 Nessun intervento 1
Telaio in acciaio (interno) 1
D1 1 Nessun intervento 1
D2 4 Nessun intervento 3
Telaio tubi e giunti 1
D3 3
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni 2 Placcaggio con materiale fibrorinforzato 1
Telaio tubi e giunti 2
Cerchiatura con cavi in acciaio 3
D4 7
Rimozione parti pericolanti 1
Sigillatura lesioni mediante robot 2
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni 2
Cucitura armata 1
Placcaggio con materiale fibrorinforzato 3
Telaio in acciaio (esterno) 1
Cerchiatura con fasce in poliestere 4
Cerchiatura con cavi in acciaio 3
D5 1
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni 1
Cerchiatura con fasce in poliestere 1
Cerchiatura con cavi in acciaio 1
NP 1 /
Per quanto riguarda la cella campanaria, il campione analizzato (17 casi) ha riportato danni di tutte le entità. Per danni nulli o lievi non è stato fatto nessun intervento di messa in sicurezza. Per i danni moderati gli interventi variano molto anche in funzione dell’intervento sulla torre: in un caso il telaio metallico esterno è stato prolungato fino alla cella, preliminarmente rinforzata. In un altro caso è avvenuto il contrario: il danno nullo sulla torre e moderato sulla cella ha permesso di intervenire all’interno realizzando un telaio metallico che può avere carattere definitivo. Nei restanti casi sono state eseguite operazioni di ripristino della continuità muraria e cerchiatura.
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Per livelli di danno maggiori, si opera come per la torre campanaria: rimozione delle parti pericolanti, ripristino della continuità e interventi di puntellamento o cerchiatura.
In un caso di danno molto grave è stato necessario smontare l’intero macroelemento e provvedere alla realizzazione di una copertura provvisoria.
MACROELEMENTO DANNO QT. MESSA IN SICUREZZA QT.
DISSESTO DELLA CELLA CAMPANARIA
M28 - CELLA
D0 3 Nessun intervento 3
D1 2 Nessun intervento 2
D2 4
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni 1 Placcaggio con materiale fibrorinforzato 1
Telaio in acciaio (interno) 1
Telaio in acciaio (esterno) 1
Cerchiatura con fasce in poliestere 2
Cerchiatura con cavi in acciaio 1
D3 1
Placcaggio con materiale fibrorinforzato 1
Cerchiatura con fasce in poliestere 2
Cerchiatura con cavi in acciaio 1
D4 6
Rimozione parti pericolanti 2
Smontaggio 1
Copertura provvisoria 1
Sbadacchiatura in legno 3
Sigillatura lesioni mediante robot 3
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni 2
Telaio tubi e giunti 1
Cerchiatura con fasce in poliestere 3
Cerchiatura con cavi in acciaio 3
D5 1 Cerchiatura con cavi in acciaio 1
NP 2 /
Dall’analisi sopra riportata è possibile desumere le seguenti tabelle che indicano le possibili tecniche di messa in sicurezza del campanile in funzione del meccanismo di collasso e del livello di danno.
MACROELEMENTO: TORRE CAMPANARIA
DANNO MECCANISMO DI DANNO MESSA IN SICUREZZA TIPOLOGIA CONSIGLIATA
D1/D2 DISSESTI LIEVI Prevenzione Transennamenti
Monitoraggio
174 Ripristino continuità muraria Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni
Struttura a telaio Telaio in acciaio (interno) Telaio tubi e giunti Catene Catene in acciaio
Cerchiatura
Cerchiatura con profili in acciaio Cerchiatura con cavi in acciaio Cerchiatura con fasce in poliestere Cerchiatura con materiale fibrorinforzato
D3/D4
DISSESTI GRAVI
Ripristino continuità muraria
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni Sigillatura a proiezione mediante robot Cucitura armata
Sbadacchiatura Sbadacchiatura in legno Tamponatura in muratura
PARZIALIZZAZIONE DELLA SEZIONE
Struttura a telaio Telaio in acciaio (esterno) Telaio tubi e giunti Puntelli di ritegno/contrasto Puntello di ritegno in legno
Puntello di ritegno in acciaio Confinamento Incamiciatura in legno e acciaio
Placcaggio con materiale fibrorinforzato
ESPULSIONE ANGOLI O SUDDIVISIONE IN MACROELEMENTI VERTICALI
Cerchiatura
Cerchiatura con profili in acciaio Cerchiatura con cavi in acciaio Cerchiatura con fasce in poliestere Cerchiatura con materiale fibrorinforzato Catene Catene in acciaio
CROLLO PARZIALE
Rimozione Rimozione parti pericolanti Rimozione macerie Chiusura
dei setti murari
Tamponamento in legno Tamponamento in muratura
Copertura provvisoria
Copertura provvisoria in legno Copertura provvisoria in acciaio Copertura provvisoria in PVC
D5 CROLLO TOTALE
Rimozione Rimozione parti pericolanti Rimozione macerie
Copertura provvisoria
Copertura provvisoria in legno Copertura provvisoria in acciaio Copertura provvisoria in PVC
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MACROELEMENTO: CELLA CAMPANARIA
DANNO MECCANISMO DI DANNO MESSA IN SICUREZZA TIPOLOGIA CONSIGLIATA
D1/D2 DISSESTI LIEVI
Prevenzione Transennamenti Monitoraggio
Ripristino continuità muraria Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni Struttura a telaio Telaio in legno
Telaio in acciaio (interno) Puntello di sostegno Puntello di sostegno in legno
Puntello di sostegno in acciaio Catene Catene in acciaio
Cerchiatura
Cerchiatura con profili in acciaio Cerchiatura con cavi in acciaio Cerchiatura con fasce in poliestere Cerchiatura con materiale fibrorinforzato
Revisione della copertura
Ripassatura del manto di copertura Ripristino sistema di smaltimento delle acque meteoriche
D3/D4
DISSESTI GRAVI
Ripristino continuità muraria
Scuci e cuci, stuccature e/o iniezioni Sigillatura a proiezione mediante robot Cucitura armata
Sbadacchiatura Sbadacchiatura in legno Tamponatura in muratura
ROTOTRASLAZIONE DEI RITTI E/O CROLLO PARZIALE
Rimozione Rimozione parti pericolanti Rimozione macerie Struttura a telaio Telaio in acciaio (esterno)
Telaio tubi e giunti
Cerchiatura
Cerchiatura con profili in acciaio Cerchiatura con cavi in acciaio Cerchiatura con fasce in poliestere Cerchiatura con materiale fibrorinforzato
D5 CROLLO TOTALE
Rimozione Rimozione parti pericolanti Rimozione macerie
Copertura provvisoria
Copertura provvisoria in legno Copertura provvisoria in acciaio Copertura provvisoria in PVC
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