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5.2 Pittulongu Punta Sirenella Sos Aranzos

5.2.5 Metabasiti

Come descritto nel capitolo 3, l’area di studio è interessata dall’affioramento di numerose lenti di metabasiti. I vari affioramenti presentano caratteristiche differenti e pertanto verranno descritti separatamente.

Metabasiti di Pittulongu

L’affioramento è costituito da metabasiti ospitate nei paragneiss, che sul terreno sono state distinte in due tipologie. Le prime sono rocce scure e foliate, costituite da abbondanti anfiboli anche millimetrici e contenenti livelli chiari di aspetto simile a dei leucosomi. All’interno di queste rocce sono presenti livelli ricchi in granato. Le seconde sono rocce più chiare, a grana grossolana caratterizzate da biotite e granato abbondanti e minore contenuto di anfibolo. Sono debolmente foliate e non contengono livelli leucocratici ben definiti ma solo porzioni più chiare a causa del maggiore contenuto di quarzo e feldspati. Lo studio petrografico sulle sezioni sottili ha consentito di stabilire che le tipologie costituiscono un’unica litologia caratterizzata dalla medesima paragenesi e dalle stesse caratteristiche microstrutturali ma da differenti abbondanze modali. La paragenesi è costituita da anfibolo (20-80%), quarzo, plagioclasio, biotite, granato e fasi accessorie, in particolare apatite, zircone, titanite e subordinati monazite e ossidi.

Osservando vari campioni, la grana appare abbastanza omogenea con cristalli di dimensioni intorno al millimetro, ad eccezione degli anfiboli che possono raggiungere dimensioni di 2-3 mm, e del quarzo solitamente submillimetrico. La roccia è meno foliata di quanto appare sul terreno soprattutto a causa di quarzo e plagioclasi che non hanno orientazioni preferenziali. I livelli leucocratici non presentano evidenze di melt. Le microstrutture citate in letteratura come prove della presenza di fuso (cristalli poligonali, punti tripli, golfi o protuberanze soprattutto nei minerali sialici), sono molto rare, perciò non sono sufficienti per affermare

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L’anfibolo, orneblenda verde, è normalmente presente in quantità variabili tra il 30 e il 50% ma in alcuni livelli ultrafemici può raggiungere il 95%; è sempre anedrale, spesso alterato e fratturato, con qualche incluso di quarzo (Fig. 5.13a). Il plagioclasio si presenta in cristalli subedrali (uno o due lati ben delineati) o anedrali, di dimensioni medie intorno al millimetro. La composizione è intermedia tra andesina e labradorite. I cristalli sono spesso zonati, con il cuore maggiormente alterato rispetto al bordo. L’abbondanza del plagioclasio è mediamente del 30-40%, ma nei layers leucocratici può raggiungere il 70%, mentre in quelli ultrafemici è inferiore al 5%. Il quarzo è sempre presente in forma di cristalli anedrali submillimetrici con estinzione ondulata. Si ritrova inoltre in piccole inclusioni tondeggianti all’interno del plagioclasio e del granato (dove presente). Nei livelli leucocratici si osservano localmente delle concentrazioni di grossi cristalli. L’abbondanza di quarzo è mediamente 10-20%, (fino a 30% nei layers leucocraticie meno del 2% nei livelli ultrafemici). Il granato non è ubiquitario e la sua abbondanza è molto variabile (0-50%). Generalmente si trova in cristalli euedrali o subedrali, delle dimensioni di alcuni millimetri, fortemente fratturati e/o ricchi di piccoli inclusi di quarzo e plagioclasio (Fig. 5.13b). In altri casi si osservano cristalli più piccoli, nell’ordine del millimetro, perfettamente euedrali e privi di inclusi. In altri ancora si osservano cristalli molto grandi, privi di forma, all’interno dei quali sono presenti inclusi di anfibolo e plagioclasio costituendo una sorta di matrice di granato all’interno della quale si trovano gli altri minerali. La biotite è rara, forma cristalli piccoli e anedrali, spesso alterati in clorite; è più frequente nelle metabasiti chiare (secondo tipo), che in quelle scure. Gli zirconi sono euedrali e di dimensioni comprese tra i 20 e i 200 µm. La monazite è subedrale ma sono presenti anche apatite e rara titanite euedrale.

Fig. 5.13: Metabasiti di Pittulongu: a) livello scuro ricco di anfibolo e privo di biotite e granato (BD65L, NI); b) livello chiaro ad anfibolo, granato e rara biotite (BD66, NI). Gli inclusi nel granato sono costituiti prevalentemente da quarzo e in minor misura plagioclasio e biotite.

Anfiboliti a bande di Cala Libeccio

Questo affioramento, ospitato nei paragneiss, è costituito da bande parallele, chiare e scure alternate, dello spessore di pochi centimetri. Le bande più chiare sono costituite prevalentemente da plagioclasio (50-60%), quarzo (10-20%), anfiboli (15-25%), titanite (1-

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2%), biotite e clorite (tracce). Il plagioclasio (andesina) è generalmente anedrale anche se è possibile osservare rari cristalli euedrali. La dimensione dei cristalli di plagioclasio è molto variabile (da <1 mm a >>1 cm) fino ad arrivare a micro-domini a grana pegmatitoide; l’estinzione è spesso irregolare a causa di variazioni composizionali, ma non si osserva zonatura concentrica. È frequente la comparsa di alterazioni, in particolare sericite. L’anfibolo, orneblenda verde, si trova in cristalli di dimensioni variabili (da 0.5 a 6 mm, media 2 mm), generalmente anedrale o subedrale e con pochi inclusi (solitamente di quarzo e plagioclasio). I cristalli di anfibolo tendono ad allungarsi parallelamente alle bande, a loro volta parallele alla scistosità regionale (Fig. 5.14a). Il quarzo è presente in cristalli anedrali di dimensioni millimetriche spesso concentrato nelle porzioni più ricche in plagioclasio. È anche incluso all’interno dell’anfibolo in cristalli tondeggianti di dimensioni micrometriche. La biotite cresce in cristalli sottili e allungati generalmente situati all’interno dell’anfibolo o adiacenti ad esso. Da rimarcare la presenza di titanite (relativamente abbondante, fino al 5%) in cristalli euedrali di dimensione sino a 1 mm a volte singoli, a volte concentrati in piccoli agglomerati debolmente orientati secondo la scistosità (Fig. 5.14b). Altra fase abbastanza diffusa è la clorite che cresce priva di orientazione preferenziale, a spese della biotite. Sono inoltre presenti zirconi e rare monaziti ed epidoto.

Le bande scure sono caratterizzate dalla stessa paragenesi, ma con differenti abbondanze modali. L’anfibolo è il costituente principale (70-80%) seguito da plagioclasio (10%), quarzo (<10%) biotite e titanite. Anche in questo caso si osserva una decisa orientazione dell’anfibolo mentre biotite e titanite hanno orientazione casuale. Rispetto alle bande chiare (leucocratiche) sopra descritte, le bande scure hanno una grana inferiore e più equigranulare con la maggior parte dei cristalli che hanno dimensioni comprese tra 0.5 e 1 mm (solo rari anfiboli arrivano a 2 mm).

Fig. 5.14: Anfiboliti a bande di Cala Libeccio: a) foto panoramica con anfiboli anedrali di dimensioni superiori al millimetro (BD55, NI); b) dettaglio di anfibolite a bande. Si osservano cristalli di titanite euedrali (BD56, NI).

Metabasiti di Punta Bados

Sono caratterizzate da anfibolo abbondante (60-70%), quarzo, granato, relitti di plagioclasio fortemente alterato, rare biotiti cloritizzate e accessori quali zircone, monazite, titanite e

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ossidi. È presente inoltre una matrice a grana fine, all’interno della quale non si riconoscono le fasi mineralogiche che la costituiscono. Il granato, che in alcuni domini può raggiungere il 20%, è fortemente corroso e anedrale e forma una sorta di matrice insieme ai cristalli di anfibolo (Fig. 5.15). L’anfibolo è anche presente in grossi cristalli anedrali. Sono presenti inoltre microdomini costituiti quasi totalmente da anfibolo verde (>95%) con quantità minori di quarzo, rare porzioni di matrice a grana fine e accessori.

Fig. 5.15: Metabasiti di Punta Bados (BD84, NI). Il campione è costituito da una concrescita di anfibolo a grana fine e granato anedrali. Sono presenti inoltre grossi anfiboli anedrali e rari cristalli di quarzo e plagioclasio (non presente nella foto).

Metabasiti listate di Cala Banana

Nella zona est di Cala Banana si trova una lente di metabasiti listate, formata dall’alternanza di livelli grigio chiari e scuri, con all’interno livelli centimetrici biancastri. Le sezioni sottili dei diversi livelli campionati mostrano che sostanzialmente la litologia è la stessa per tutti i livelli e che la differenza di colore è legata alla maggiore o minore presenza di minerali sialici. Queste metabasiti sono ricchissime in anfibolo, la cui moda va da 75-80% a più del 95% nei livelli ultrafemici. Sono inoltre presenti quarzo (da <5% al 10%), plagioclasio (<<5%), tracce di biotite cloritizzata, e accessori quali monazite e zircone. La matrice è formata da anfiboli subedrali o euedrali a grana media (1-2 mm), fortemente orientati e privi di inclusi (ad eccezione di piccoli quarzi tondeggianti). Sono inoltre presenti anfiboli di dimensioni maggiori, anedrali e non orientati che spesso inglobano gli anfiboli orientati e che appaiono quindi successivi. Il quarzo si trova in piccoli agglomerati di cristalli minuti, o in cristalli arrotondati all’interno dell’anfibolo. Il plagioclasio è raro e alterato.