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Per l’analisi statistica è stato utilizzato il software IBM SPSS.

Le variabili quantitative considerate sono: variabili demografiche: età, peso, altezza,

BMI; variabili pre intra e post operatorie: valori di emoglobina pre operatori, valori di

emoglobina post operatori (g/dL), durata intervento (min), perdite ematiche durante

l’intervento (cc), distanza casa ospedale (km), peso dell’utero (g), quest’ultimo dato è stato considerato per le pazienti sottoposte a intervento per fibromatosi.

Le variabili categoriali, nominali, esaminate sono: le comorbidità sintetizzate come

comorbidità cardiovascolare, respiratoria e anamnesi positiva per fumo,

gastrointestinale, endocrina, psichiatrica, autoimmune, renale, neurologica, varie tra cui

insufficienza venosa e varici, anemia e altre discrasie ematologiche, storia di neoplasia

mammaria, ernie discali. Le diagnosi che sono state categorizzate in fibromatosi,

endometriosi, iperplasia e carcinoma endometriale, displasia e carcinoma della cervice,

patologia ovarica, prolasso, sindrome di Lynch e STUMP. Pregressi interventi di

chirurgia addominale, Presenza di vomito post operatorio, complicanze intraoperatorie,

33

Le variabili quantitative sono state analizzate utilizzando il t test. Mentre per lo studio

delle variabili categoriali dicotomiche è stato utilizzato test chi-quadrato (ove opportuno

test esatto di Fisher).

4 Risultati

Sono stati presi in considerazione i dati di un totale di 98 pazienti sottoposte ad

intervento di chirurgia robotica mininvasiva, di cui sono state riscontrate le seguenti

diagnosi: fibromatosi, (n=54 pz pazienti, di cui 2 anche con endometriosi), patologia

endometriale, includendo quadri di iperplasia endometriale e carcinoma endometriale

(n=18), patologia della cervice uterina, includendo displasia vari gradi di gravità e

carcinoma della cervice (n=10), endometriosi esterna e interna (n=9, di cui 2 anche con

fibromatosi), prolasso vaginale (n=4), sindrome di Lynch (n=1), STUMP (n=1),

patologia ovarica (n=2 , di cui 1 con associata fibromatosi).

Le caratteristiche cliniche delle pazienti studiate sono mostrate in Tabella 1.

Tabella 1 Caratteristiche cliniche, ore di degenza

Variabili Totale

Età: mediana; range 49; (37-83)

34

Patologie (n, %):

-Fibromatosi

-Iperplasia endometriale k endometriale

-Displasia cervice k cervice

-Endometriosi -Prolasso vaginale -Patologia ovarica -STUMP -Sindrome di Lynch 54 18 10 9 4 1 1 1 55.1 % 18.4 % 10.2 % 9.2 % 4.08 % 1.02 % 1.02 % 1.02 %

Comorbidità delle 98 pazienti n (%)

-Cardiovascolare -Respiratoria e fumo -Gastrointestinale -Endocrina -Psichiatrica -Autoimmune -Renale 23 (23.46 %) 7 (7.14 %) 15 (15.3 %) 19 (19.4 %) 10 (10.2 %) 5 (5.1 %) 4 (4.08 %)

35

-Neurologica

-Varie (insufficienza venosa e varici, ernie

discali, pregressa neoplasia mammaria,

patologia oculistica)

3 (3.06 %)

20 (20.4 %)

Pregressi interventi di chirurgia addominale 62 63.26 %

Emoglobina pre-operatoria, g/Dl: mediana;

range

12.95; (8.6-17.4)

Vomito (n; %) 4 4.5 %

Distanza casa ospedale: media; range 40.10; (0-500)

Peso utero (pz con fibromatosi): mediana;

media; SD; range

400; (200-1524)

36 Tabella 2 Tipologia di intervento, Variabili intra e post operatorie, eventuale riammissione

Variabili Totale Percentuale

Tipologie di intervento -RH + SOB, PLND -TRH -TRH SOB +- adesiolisi, PLND, washing -TRH SB +- adesiolisi, sampling, ovariectomia monolat -TRH Salpingectomia monolat+- ovariectomia, SO monolat

-Sospensione e fissazione della

vagina, colposacropessi +- SOB 3 1 46 36 8 4 3.06 % 1.02 % 46.9 % 36.7 % 8.16 % 4.08 %

Durata operatoria: mediana;

range

125; (30-325)

37

EBL, (cc): mediana; range 30; (400-10)

Complicanze

-precoci (Linforrea,

iperpiressia, fistola ureterale,

dolore oculare)

-tardive (deiscenza cupola

vaginale; iperpiressia, IVU,

sepsi con emocoltura positiva

per E.Coli, fistola ureterale)

10 5 11,1 % 5.6% Emoglobina post-operatoria, g/dL: mediana; range 11.7; (7,9-15,8) Riammissione (n, %) 3 3.3 % Legenda: RH: Radical Hysterctomy

TRH: Total Robotic Hysterectomy

SOB: Bilateral Salpingo-oophorectomy

SOM: Monolateral Salpingo-oophorectomy

38 Figura 3 Ore di ricovero

Le pazienti dimesse in un tempo inferiore uguale a 24 ore, rientrate quindi nel gruppo

delle dimissioni precoci, sono state 28.

Le pazienti dimesse dopo le 24 ore, gruppo delle dimissioni normali, sono state 70. 7

pazienti pur in assenza di controindicazioni e potendo essere dimesse in un tempo

inferiore o uguale alle 24 ore hanno scelto di non aderire al protocollo di dimissione

precoce, di conseguenza sono state escluse dall’analisi statistica.

Tra le variabili quantitative considerate, età, peso, altezza, BMI, durata intervento, peso

utero (per le pazienti con fibromatosi), perdita ematica intraoperatoria (EBL), valori di

emoglobina pre-operatori, valori di emoglobina post-operatori, distanza casa ospedale,

l’unica variabile significativa (p approssimabile 0.05) risulta la perdita ematica

intraoperatoria, con una media di 39.64 (SD 25.163) cc nel “gruppo di studio” delle

dimissioni precoci e media 59.52 (SD 70.744) cc nel “gruppo di controllo”. L’età fattore

riscontrato come significativo da Rivard et al. nel nostro studio invece non sembra

influenzare la dimissione precoce, le medie risultano: 50.43 (SD 5.095) nel gruppo delle

39

accordo con la letteratura la distanza abitazione-ospedale non sembra correlare con un

maggior rischio di degenza oltre le 24 ore.35

Le variabili qualitative nominali, sono state analizzate al fine di capire se e quali

rappresentassero un rischio per una dimissione dopo le 24 ore. Delle pazienti con

comorbidità cardiovascolare quelle dimesse dopo le 24 ore sono state l’85.0 %,

(p=0.136), si può quindi supporre che questa variabile sia significativa ai fini della

dimissione precoce. Le percentuali di dimissione dopo le 24 ore nelle pazienti con

comorbidità respiratoria sono simili a quelle delle pazienti prive di tale comorbidità,

rispettivamente 71.4 % e 68.7 %, risultando quindi un aspetto non significativo

(p=1.000). Le pazienti con comorbidità gastrointestinale trattenute per più di 24 ore

sono addirittura in numero inferiore rispetto a quelle senza tale comorbidità (46.7 % e

73.3 %), tale dato quindi viene considerato non significativo e si può ritenere che ci sia

un’indipendenza tra questo fattore e la possibilità di dimissione precoce. La presenza di comorbidità endocrina, psichiatrica, autoimmune, neurologica e le comorbidità

classificate come “varie” non sembrano influenzare la dimissione precoce, sono state riscontrate percentuali simili di dimissione dopo le 24 ore sia in pazienti con tali

comorbidità sia in pazienti che invece ne sono prive (p=1.000). Mentre delle 4 pazienti

con comorbità renale il 100 % sono state dimesse dopo le 24 ore (p=0.306).

Dallo studio non emerge che aver subito pregressi interventi di chirurgia addominale

influenzi la dimissione precoce, la percentuale di pazienti con periodo di degenza

superiore alle 24 ore è simile nelle due popolazioni, rispettivamente 69.5 % e 67.7 %

(p=1.000).

Le pazienti che hanno avuto vomito post operatorio sono state tutte dimesse dopo le 24

40

Le pazienti con complicanze intraoperatorie (n=2), (p=1.000) e quelle complicanze

tardive (n=5), sono state tutte dimesse dopo le 24 ore, il numero ridotto di pazienti non

ci permette di fare previsioni applicabili alla popolazione generale.

Delle pazienti con complicanze precoci 9 su 10 sono state dimesse dopo le 24 ore,

nonostante il numero ristretto questo potrebbe essere un aspetto significativo (p=0.164).

In merito alla possibilità che la patologia per la quale vi è indicazione all’intervento

(variabile indicata come “diagnosi”) possa influenzare la fattibilità della dimissione precoce visto l’esiguo numero di pazienti e visto che per alcune patologie in particolare sono stati presi in considerazione dei singoli casi, questo studio non è in grado di dire se

queste possano influenzare la dimissione precoce, aggiungiamo però che almeno nel

nostro studio è stato riscontrato una elevata percentuale di pazienti dimesse dopo le 24

ore, 94.1 %, tra le pazienti con iperplasia endometriale e carcinoma dell’endometrio.

Nel nostro studio nessuna delle pazienti dimesse precocemente è stata riammessa in

ospedale, le pazienti andate incontro a riammissione (n=3) sono state tutte pazienti con

un tempo di degenza superiore alle 24 ore.

5 Conclusioni

L’introduzione delle tecniche mininvasive in chirurgia ginecologica ha determinato una riduzione delle complicanze e possibilità di minori tempi di degenza.36,37 La dimissione precoce a seguito di interventi di chirurgia mininvasiva sta diventando sempre più

41

Il nostro studio sembra confermare, in linea con quanto emerge dalla letteratura, che la

dimissione precoce a seguito di interventi di chirurgia robotica in ambito ginecologico

sia sicura e fattibile e presenti un basso tasso di riammisioni2.

Dal nostro studio emerge come fattore potenzialmente significativo per un

allungamento dei tempi di degenza una maggiore perdita ematica intraoperatoria, visto

l’esiguo campione di pazienti questo aspetto non è generalizzabile ma può rappresentare uno spunto per studi futuri. Altro fattore che potenzialmente può influenzare la

dimissione precoce sembra essere la presenza di comorbidità cardiovascolare, questo

aspetto può essere interessante vista la sempre maggiore frequenza di questo tipo di

patologie nella popolazione generale e l’aumento nella popolazione femminile; cercare

di ottenere un miglioramento della funzione cardiaca e un buon controllo pressorio nelle

pazienti ipertese prima della chirurgia può consentire di ridurre le complicanze post

operatorie e consentire la dimissione precoce. A differenza invece da quanto riscontrato

da Rivard et al. la comorbidità respiratoria e l’anamnesi positiva per fumo nel nostro studio non sembrano fattori di rischio per una degenza prolungata.35 Un aspetto emerso dallo studio, che non possiamo però estendere alla popolazione generale a causa

dell’esiguo numero di pazienti, è che tutte le pazienti con comorbidità renale sono state dimesse dopo le 24 ore, questo potrebbe essere un fattore da analizzare in studi futuri.

Infine anche le complicanze post operatorie precoci potrebbero rappresentare un fattore

di rischio per la non fattibilità delle dimissioni precoci, nuovamente il nostro studio

considera un numero di pazienti troppo basso per trarre conclusioni applicabili su larga

scala, ma sembra degno di nota che 9 pazienti su 10 con complicanze post operatorie

precoci siano andate incontro ad una dimissione dopo le 24 ore, con durata di degenza

in cinque casi superiori alle 120 ore. Tenendo conto del numero esiguo del campione

42

Le pazienti nel nostro studio sono state sottoposte a differenti protocolli di anestesia e

analgesia post operatoria, dalla letteratura emerge come dei protocolli standardizzati

possano agevolare la dimissione precoce a seguito di isterectomia robot-assisted.

Utilizzando per esempio l’analgesia preventiva multimodale, approccio che prevede una gestione preoperatoria e intraoperatoria del dolore, basato sugli studi che dimostrano

che la chirurgia, anche robotica, determini una sensibilizzazione nervosa centrale e

periferica,38 si può prevenire questa iniziale sensibilizzazione e ridurre così i livelli di dolore post operatorio,39 questo può consentire una ridotta necessità di utilizzo post operatorio di oppiodi e conseguentemente facilitare la dimissione precoce, senza

compromettere la sicurezza della pazienti. 40

Infine, dopo la dimissione le pazienti necessitano di sentirsi pronte e sicure della loro

capacità di prendersi cura di se stesse e di gestire la degenza lontano dall’aiuto

professionale. Studi su adulti sottoposti a vari tipi di day surgery indicano che ricevere

un’adeguata informazione ed educazione su come gestire il dolore e i sintomi nel periodo post operatorio sia cruciale per il benessere fisico e psichico.41,42 Altre ricerche hanno riportato risultati a supporto dell’importante ruolo dell’educazione del paziente nel determinare la soddisfazione dopo procedure di day surgery.9,10,26 Fornire tutte le informazioni necessarie in modo adeguato e possibilmente standardizzato può

promuovere la sicurezza delle pazienti nella propria capacità di affrontare la degenza al

domicilio, aspetto fondamentale per la percezione del recupero.7

Dunque l’informazione e il counselling preoperatorio rappresentano un aspetto fondamentale per una consapevole adesione a questo tipo di protocollo da parte delle

44

50

Indice delle Figure

Figura 1 Da Vinci robot, XI system, (foto da pubblico dominio) ... 12 Figura 2 Assetto del sistema Da Vinci in corso di intervento, (per gentile concessione della Dott.ssa Alessandra Perutelli) ... 13 Figura 3 Ore di ricovero ... 38

Indice delle Tabelle

Tabella 1 Caratteristiche cliniche, ore di degenza... 33 Tabella 2 Tipologia di intervento, Variabili intra e post operatorie, eventuale riammissione .... 36

51

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