Prima di dedicarci alla sezione analitica di questo lavoro è necessario esplicitare quelle che sono state le linee metodologiche che lo hanno guidato.
In primo luogo vanno considerate le tempistiche: la raccolta dei dati ha avuto luogo nel periodo tra fine settembre e inizio ottobre 2015 e ha avuto per oggetto articoli pubblicati nei mesi di luglio, agosto e settembre dello stesso anno. Per quanto riguarda i mesi sottoposti ad esame, questi sono stati scelti per diverse motivazioni. In primo luogo una ragione utilitaristica: si trattava di mesi non troppo lontani nel tempo, ma ormai conclusi quando si è iniziato il lavoro e quindi già analizzabili nel loro complesso. La scelta di periodi meno prossimi avrebbe sollevato una problematica di non poco conto dal momento che le redazioni di molti giornali online eliminano i commenti in calce agli articoli una volta trascorsi alcuni mesi dalla loro pubblicazione. Si è ritenuto, tuttavia, necessario lasciar trascorrere un certo lasso di tempo tra pubblicazione e raccolta per poter considerare concluse le discussioni aperte sui forum e quindi non effettuarne una fotografia parziale, poiché non è raro che i contributi ad un articolo continuino ad aumentare nei mesi successivi alla sua comparsa. La scelta del periodo da analizzare è stata motivata, però, anche da ragioni più contenutistiche. I mesi estivi, infatti, sono quelli più ricchi di articoli trattanti la tematica immigrazione, dal momento che sono gli unici in cui le condizioni climatiche permettono la traversata del Mediterraneo e gli sbarchi sulle coste europee che, quindi, si concentrano, salvo rare eccezioni, in un lasso di tempo piuttosto ristretto. I mesi scelti, inoltre, corrispondevano perfettamente al periodo in cui ha iniziato a prendere consistenza il flusso di richiedenti protezione internazionale verso l'Europa attraverso l'area dei Balcani, essendosi, proprio in quel momento, aggravate le condizioni in Siria ed in generale nell'area mediorientale. A ciò è corrisposto un'intensificazione delle discussioni a livello europeo in merito alle possibili scelte politiche comuni per la gestione di questi eventi. Alla luce di tutto ciò, il periodo in questione si è ritenuto essere il più adeguato in relazione alle tematiche che si volevano scegliere come oggetto del lavoro. E', però, evidente che la ristrettezza del lasso temporale analizzato limita la significatività delle sue conclusioni al momento storico in cui è stato svolto, dal momento che l'evolversi degli eventi potrebbe aver modificato il quadro complessivo. Mi riferisco in particolare agli attentati avvenuti a Parigi il 13 novembre 201519 e alle indagini che li hanno seguiti, eventi che probabilmente hanno avuto forte influenza sulla percezione comune dello 19 Gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi sono stati una serie di attacchi terroristici sferrati da gruppi armati ricollegabili all'autoproclamato Stato Islamico, che ha in seguito rivendicato i fatti. Gli attentati sono stati compiuti da almeno otto persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan. Negli attacchi sono rimaste uccise 129 persone e ferite 433. (https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_del_13_novembre_2015_a_Parigi)
straniere e dell'immigrato e che potrebbero, quindi, aver determinato un mutamento nei contenuti dei commenti e negli stereotipi veicolati dagli autori di questi. Questo limite è, però, del tutto ineliminabile: è, infatti, impossibile non definire dei limiti temporali all'opera di analisi che risulterebbe, altrimenti, non solo infinita, ma anche dispersiva e poco significativa.
Si è proceduto successivamente alla scelta dei quotidiani nazionali da analizzare nella loro versione online. Si è deciso di sottoporne all'analisi solo quattro in modo tale che la massa dei dati non risultasse ingestibile. Limitando il numero di giornali è stato, però, indispensabile scegliere un campione significativo che potesse riflettere adeguatamente la realtà complessiva del settore. In primis si è selezionato il Corriere della Sera, ovvero un quotidiano molto diffuso e di indirizzo, proprio per questo, piuttosto neutrale. In un primo momento si era deciso di affiancare a questo, che si prevedeva avrebbe avuto quasi la funzione di campione di confronto, due giornali appartenenti a schieramenti ideologici e politici nettamente differenti, ovvero Libero e Il Manifesto. Ciò, tuttavia, non è risultato possibile per diverse ragioni: in primo luogo, appena iniziato il lavoro ci si è resi conto che gli articoli pubblicati dal Corriere, come si vedrà più approfonditamente nella sezione analitica, non erano così neutri ed oggettivi come si credeva, secondariamente si è appurato che la Redazione del Manifesto non conserva i commenti una volta collocati nell'archivio, ovvero a poche settimane dalla loro pubblicazione. Si è dovuto, dunque, procedere ad un'inversione di rotta. Si è mantenuto il Corriere della Sera ma lo si è svincolato dal ruolo di campione di confronto, ponendolo sullo stesso livello degli altri quotidiani, si è utilizzato Libero, che è servito come campione di giornale esplicitamente orientato a livello politico e si sono affiancati a questi altri due quotidiani. La scelta è caduta sul Gazzettino, un giornale sì nazionale, ma diffuso principalmente nel NordEst, dunque di indirizzo apparentemente accomunabile al Corriere, ma con un taglio più locale e su Huffingtonpost, quotidiano di sinistra moderata con la peculiarità di possedere unicamente l'edizione online, non esistendo in versione cartacea.
Per quanto concerneva, successivamente, l'analisi dei commenti era necessario operare una scelta, ovvero decidere se utilizzare quelli pubblicati sul blog della pagina ufficiale dei quotidiani o quelli presenti sul profilo Facebook di questi in relazione ad ogni articolo. Si è optato per la prima possibilità dal momento che si è ritenuto più significativo utilizzare la pagina ufficiale di ogni giornale per delineare la correlazione tra i contenuti del suo articolo ed i commenti, alla luce del fatto che un commento di Facebook non garantisce che l'autore abbia effettivamente letto l'articolo e, soprattutto che avrebbe scelto di leggerlo se non lo avesse, per ipotesi, trovato sulla sua bacheca condiviso da qualcuno di sua conoscenza. Considerare il sito del giornale consentiva, dunque, di poter delineare con maggior chiarezza il profilo del suo lettore medio. Si è, però, operata un'eccezione per l'Huffingtonpost, per il quale si sono utilizzati i commenti Facebbok, dal momento
che il quotidiano non possiede una sezione commenti sul suo sito internet. Non si è ritenuto che questa difformità rispetto agli altri elementi del campione fosse sufficiente alla sua esclusione dal gruppo di analisi, ma che, al contrario, ciò potesse costituire un ulteriore termine di confronto anche coerente alle peculiarità che avevano spinto a scegliere proprio l'Huffingtonpost come campione. Il quotidiano in questione era, infatti, stato selezionato per la peculiarità di essere edito solamente in versione online e alla luce di ciò si è ritenuto che fosse giustificabile un suo legame più stretto con il mondo dei social-media e dei social- network.
Una volta decisi i quotidiani ed il lasso temporale da analizzare è stata effettuata la selezione delle tematiche su cui concentrarsi. Si è optato per escludere in toto le notizie di cronaca in parte perché queste erano stata oggetto di un lavoro precedente20, in parte per la volontà di focalizzarsi su dinamiche di più ampio respiro. Dunque, anche in relazione agli eventi più salienti dei mesi in analisi, si sono scelte tre aree tematiche: gli sbarchi in Italia, gli spostamenti di migranti nell'area balcanica e le dichiarazioni e le decisioni politiche a livello europeo in merito alla gestione del fenomeno.
Si è, dunque, una volta stabiliti tutti i presupposti metodologici, proceduto alla selezione dei dati che è stata effettuata attraverso scremature successive. In un primo momento si sono selezionati, dagli archivi dei giornali21, tutti gli articoli che potessero avere attinenza con queste tematiche raggruppandoli, in ordine cronologico, per tema. In seguito si è proceduto ad una lettura più approfondita dei testi e all'eliminazione di quelli superflui o ininfluenti. Il passaggio successivo è stato il raggruppamento degli articoli in sottogruppi, ovvero si sono affiancate quelle pubblicazioni che trattavano dello stesso evento sui diversi quotidiani. La selezione finale ha comportato l'eliminazione dei sottogruppi che non comprendevano tutti i quotidiani o il cui oggetto era di scarso interesse, sia dal punto di vista contenutistico che da quello stilistico. Si sono in questo modo ottenuti circa tre sottogruppi per ogni tematica. L'analisi di questi è stata svolta evidenziando le peculiarità di ciascun articolo e le similarità rispetto agli altri, ponendo particolare attenzione ai tratti che avrebbero potuto veicolare un'informazione distorta o parziale e alla presenza di costanti proprie di ogni testata giornalistica.
Al lavoro svolto sugli articoli si è affiancata l'analisi dei commenti a questi riferiti. Dal punto di vista metodologico è stato necessario effettuare una scrematura molto consistente di questi per poter lavorare con una massa di dati gestibile e significativa. Si sono, dunque, selezionati i commenti in calce ad ogni articolo prendendo in considerazione solo quelli che si ritenevano essere più 20 Brunelli, M. “Mandateli a casa sua”: analisi ragionata degli stereotipi più diffusi nei commenti online a
testate giornalistiche locali. Tesi finale del Master in Immigrazione: fenomeni migratori e trasformazioni
sociali, Università Cà Foscari a.a 2014 21 Vedi webgrafia
interessanti per contenuto. Sono stati, quindi, eliminati tutti quei contributi che erano 'favorevoli' all'immigrazione, così come quelli di semplice botta e risposta tra gli utenti, conservando unicamente i commenti contenenti un qualche stereotipo sul fenomeno immigrazione o comunque opinioni di cui si desiderava indagare l'origine. Fatto ciò si è proceduto al loro raggruppamento per tematica centrale e li si è posti in confronto con l'articolo che ne aveva determinato la formulazione in modo da poter evidenziare in quale misura la stampa influenzasse la nascita ed il permanere dello stereotipo a livello di opinione comune.