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La metodologia empirica del lavoro, ovvero il metodo utilizzato per la costruzione della documentazione empirica, prevede il coinvolgimento dei ricercatori e di eventuali collaboratori all’interno della realizzazione dell’esperienza basata sul quadro del tema scelto, con lo scopo di ottenere le informazioni necessarie per rispondere agli interrogativi di ricerca iniziali. Si tratta del vero e proprio processo eseguito sul campo che comprende le fasi iniziali e la spiegazione della conduzione delle interviste stesse (Cardano, Venturini, & Manocchi, 2011).

6.1. Popolazione

Per quanto concerne il campione considerato nello studio qualitativo, si presentano coinvolte sei famiglie residenti nel bellinzonese e biaschese che sono state reclutate attraverso il procedimento che andremo qui di seguito a presentare. Le persone non sono state remunerate per la loro partecipazione e i criteri di partecipazione riguardavano principalmente l’origine straniera. Le partecipanti sono state sei donne con età variabile dai 24 anni ai 45 anni. Le provenienze delle sei donne erano relative a paesi quali Romania (un partecipante), Portogallo (due partecipanti), Polonia (un partecipante), Iran (un partecipante), Afghanistan (un partecipante).

6.1.2. Reclutamento

Trovandoci ad affrontate un argomento totalmente nuovo e presentando una mancanza di conoscenza relativa alle associazioni presenti a livello cantonale, il processo di reclutamento è avvenuto inizialmente grazie all’aiuto del nostro tutor di tesi al quale abbiamo deciso di rivolgerci per ottenere un principale orientamento e che ci ha indirizzato nel coinvolgimento di un’insegnante con maggiori competenze in materia, nonché Nathalie Rossi. Ci è stato in seguito consigliato di rivolgerci alle associazioni quali il consultorio genitori-bambino22 e GIIPSI23. A seguito di questi principali suggerimenti è

stato eseguito un incontro con le direttrici delle associazioni in questione in cui vi è stato modo di presentare il lavoro che avremmo avuto intenzione di svolgere e i principali

22 Il Consultorio Genitore Bambino è un’associazione privata che si occupa di assistenza e cura a domicilio,

esso è formato da infermiere materno pediatriche che forniscono una consulenza gratuita concernente lo sviluppo fisico, cognitivo, affettivo e sociale del bambino dagli zero ai tre anni di vita. Inoltre i genitori e i famigliari vengono informati sulle risorse presenti a livello territoriale. I principali obiettivi riguardano la promozione della salute e il benessere del bambino e della famiglia, il sostegno in eventuali situazioni critiche e la rassicurazione dei genitori nella loro funzione educativa in merito alla crescita e allo sviluppo del bambino. Le infermiere consulenti sono a totale disposizione dei genitori per quanto concerne l’accoglienza delle preoccupazioni e la risposta a quesiti in diversi ambiti quali alimentazione, sviluppo fisico e cognitivo del bambino, aspetti educativi, prevenzione degli incidenti domestici, primi soccorsi, ripresa delle attività professionali della madre e lavoro di rete con diversi enti e associazioni (Associazione Bellinzonese per l’assistenza e cura a domicilio, 2010).

23 Il Gruppo interregionale di Infermiere Pediatriche della Svizzera Italiana (GIIPSI) è membro

dell’associazione KinderSpitex Schweiz, che si occupa principalmente di soddisfare le richieste e i bisogni di cure infermieristiche a domicilio sul territorio Ticinese relative a neonati, prematuri, bambini con disabilità o invalidità, bambini con malattie acute, croniche o post-operatorie (Gruppo interregionale di Infermiere Pediatriche della Svizzera Italiana, 2014).

obiettivi, esplicitando le necessità da parte nostra relative al loro coinvolgimento. Per poter chiarire al meglio la situazione presente si è inoltre deciso di svolgere un colloquio preventivo con un’infermiera professionalmente coinvolta all’interno di entrambe le associazioni a cui è stata somministrata un’intervista aperta concernente la situazione presente a livello territoriale, le principali casistiche presenti, la metodologia di lavoro utilizzata da parte delle infermiere, gli ostacoli incontrati e le strategie utilizzate. A seguito del colloquio, la stessa infermiera ci ha suggerito di rivolgerci a Croce Rossa per ottenere anche da parte di quest’ultima associazione un ulteriore aiuto per poter identificare i nominativi della popolazione presente. In merito a questo aspetto, dopo aver contattato la direttrice di Croce Rossa, ci siamo confrontate con un esito negativo in quanto ci è stato riferito un rifiuto della disponibilità nel fornirci aiuto a causa di problematiche interne proprie dell’associazione. Nel dubbio di un’eventuale incomprensione si è deciso di coinvolgere anche il tutor di tesi, che ha ricontattato la signora per poter spiegare al meglio la nostra necessità di ottenere unicamente dei nominativi della popolazione che rispettava i criteri di ammissione allo studio a cui poter somministrare l’intervista, ma dato l’ulteriore rifiuto si è deciso di escluderne definitivamente il coinvolgimento. Si è dunque deciso di rivolgerci unicamente alle due associazioni sopracitate, che avevano esplicitato la disponibilità in merito ad un loro coinvolgimento. Fornitoci i nominativi delle infermiere attive professionalmente all’interno delle associazioni si è proceduto contattandole per fornire le indicazioni da seguire ed una breve spiegazione del lavoro che avremmo svolto, contenente anche i principali obiettivi del lavoro e la metodologia utilizzata. Ci hanno in seguito consegnato i nominativi di otto famiglie disponibili alla somministrazione delle interviste, con indirizzi di domicilio e contatti telefonici per poterle contattare. In merito alla questione ci si è trovate confrontate con alcune problematiche relative ad incomprensioni da parte delle infermiere in merito all’obiettivo del nostro lavoro e al processo da eseguire nel reclutamento delle famiglie, in quanto queste ultime avevano inteso di dover fornire spiegazioni dettagliate alle famiglie concernenti questioni relative al procedimento che avremmo svolto durante l’intervista e alle tipologie delle domande che avremmo somministrato. Si è dunque necessitato un ulteriore chiarimento dettagliato che ha comportato un rallentamento del procedere. Chiariti i malintesi si sono contattate le otto famiglie disponibili telefonicamente. A seguito di questo abbiamo riscontrato un rifiuto da parte di una famiglia che ha ritirato la sua disponibilità a causa del parto imminente della donna. Mentre una seconda famiglia non ha mai risposto ai tentativi di contatto, risultando non reperibile telefonicamente. La disponibilità finale è risultata ottenuta da parte di sei famiglie, con la quale ci si è potuti accordare in merito al luogo e alla data dell’incontro, che prevedeva presenti le due sottoscritte e la madre. Abbiamo comunque riscontrato delle difficoltà anche precedenti alla somministrazione delle interviste relative al cambio di domicilio da parte di una famiglia che non presentava alcun avviso, a dimenticanze degli appuntamenti da parte delle famiglie, alla presenza di terzi in casa e alla difficoltà relative alla lingua della persona intervistata.

6.2. Materiale utilizzato

Il materiale utilizzato all’interno del nostro studio comprende una griglia di intervista semi- strutturata al cui interno vi sono presenti domande che indagano indirettamente i temi principali e che hanno consentito di analizzare alcune caratteristiche utili al raggiungimento degli obiettivi principali del lavoro. Lo scopo era relativo al comprendere gli aspetti su cui lavorare maggiormente per ottenere aderenza terapeutica conoscendo le attitudini della famiglia e il loro pensiero sull’essere aderenti a suggerimenti forniti dai curanti. Le domande sono state formulate in modalità aperta per poter consentire ai partecipanti di esprimere i propri vissuti e le rappresentazioni concernenti gli argomenti indagati, fornendo le informazioni nella maniera che ritenevamo più adeguata e ad un

livello libero di approfondimento. La presenza di una traccia ha permesso di svolgere in maniera più fluida l’intervista fungendo da linea guida al processo e permettendo l’identificazione di tematiche non presenti in essa. I temi sono stati scelti basandoci sulla teoria ricercata e presente all’inizio del documento e su un’intervista aperta somministrata ad un’infermiera, che hanno ispirato le aree da indagare. Essi riguardano principalmente argomenti quali le origini, la cultura, le abitudini quotidiane, i rituali e le usanze tipiche, il significato di salute e malattia correlato all’aderenza terapeutica, il ruolo materno e il suo significato, la conoscenza della crescita corretta del bambino, di problematiche o patologie presenti, la comprensione del trattamento o dei suggerimenti forniti, il rapporto con i curanti e le prospettive future secondo la loro visione.

6.3. Procedura

Le interviste sono state svolte al domicilio del partecipante, in un luogo tranquillo dell’abitazione. La durata prevista era di 45 minuti che è in seguito variata in relazione alla necessità della persona intervistata. Dopo una breve presentazione personale si sono fornite le principali informazioni concernenti lo scopo dell’intervista, la procedura del colloquio e la privacy dei dati personali della persona, chiarendone la confidenzialità e l’uso che ne sarebbe stato fatto dei dati, richiedendo inoltre la firma del consenso informato che ci ha permesso di poter registrare con l’aiuto del telefonino, in assenza di un registratore vero e proprio. A seguito dell’ottenimento del consenso si è poi spiegato il formato dell’intervista relativo alla durata e alle caratteristiche proprie. Si sono fornite le risposte ad eventuali domande e poi si è somministrata l’intervista con l’aiuto della griglia sopracitata. I partecipanti sono stati confrontati con domande aperte in cui avevano la possibilità di fornire un responso attraverso la modalità che ritenevano più adatta e potendo scegliere quali informazioni trasmettere. L’intervista si è svolta anche in ordine non cronologico rispetto alla griglia presente, rispettando l’autonomia di risposta da parte dell’intervistato in questione. Al termine dell’intervista sono stati forniti i contatti personali delle sottoscritte, che fornivano alle partecipanti la possibilità di poterci ricontattare in caso di necessità relative a dubbi ed ulteriori chiarimenti.

6.4. Analisi dei dati

Le interviste somministrate sono state trascritte integralmente per poterne analizzare il contenuto. Le risposte, dopo una lettura ripetuta di tali trascrizioni, sono state suddivise per argomento in modo tale da facilitare l’individuazione di temi ricorrenti e il confronto con quanto emerso dalla letteratura, eliminando ogni espressione irrilevante. L’approccio utilizzato per eseguire la sopracitata analisi è quindi concernente ad un coinvolgimento del ricercatore all’interno di un dialogo affrontato con i dati raccolti e svolto con un ragionamento induttivo ed una sintesi. Per poter garantire un rigore scientifico all’interno di tale indagine, considerando le definizioni dei criteri fornita da Guba e Lincoln (1981, citato in Beck, 1993), si è cercato di assicurare la verificabilità, spiegando nei minimi particolari le caratteristiche dei partecipanti, del luogo in cui si è svolta l’intervista e il processo eseguito per ottenere i loro contatti e il loro accordo nella partecipazione. Inoltre si è svolto un lavoro individuale relativo all’estrazioni dei temi dalle trascrizioni che ha permesso di verificare i risultati raggiungi da entrambe le autrici in termini di identificazione degli stessi temi. Si è poi cercato di garantire anche il criterio relativo all’appropriatezza riportando nei risultati i temi estratti con relativi rinvii alle citazioni originali presenti nelle trascrizioni delle interviste. Infine si è tentato di mantenere la credibilità attraverso un coinvolgimento importante nell’analisi dei testi, cercando il più possibile di mantenere invariato il significato della citazione interpretata tramite un atteggiamento oggettivo. Purtroppo non ci è stato possibile convalidare i risultati con i partecipanti per questioni organizzative.