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III. IL CASO DELLA PROVINCIA DI TREVISO

III.1. Un mezzo, una tradizione: la Pinarello

Per parlare di cicloturismo a Treviso e più in generale di bicicletta, non si può non iniziare accennando al famoso marchio Pinarello e al suo storico fondatore; quest’ultimo è parte integrante degli avvenimenti che precedono la fama di questo marchio e le vicende passate ripercorrono anche le tappe che hanno accompagnato l’ascesa della bicicletta in Italia negli anni d’oro.

Giovanni Pinarello è nato a Villorba nel 1922 nei duri anni del dopoguerra italiano. Fin da giovane, assieme al fratello Carlo, impara a riparare le biciclette e a diciotto anni apre una piccola officina. Subito, l’amore per le due ruote lo porta a intraprendere la carriera di ciclista, proprio negli anni del grande ciclismo, quando svettavano gli eroi come Coppi, Bartali e Bobet. Quello era il ciclismo difficile e duro dove, però, il giovane Giovanni comincia a farsi notare; egli, infatti, vincerà oltre sessanta corse, trionfando, a soli vent’anni ne “La Popolarissima”, antica gara su strada per dilettanti che si disputa nel mese di marzo in provincia di Treviso fin dal lontano 1919. Questa vittoria gli apre le porte del professionismo e Pinarello, nel 1947, entra a far parte del mondo del ciclismo.

Nel 1951 si correva il 34° Giro d’Italia e in mezzo ai grandi ciclisti come Magni e Louis Bobet, Giovanni arriva ultimo; in quegli anni però arrivare ultimo non era un disonore, ma anzi, significava indossare la Maglia Nera. Molti ciclisti pur di vincerla attuavano delle strategie per perdere tempo, come forare le proprie ruote o nascondersi nei bar, perché arrivare ultimi era, anche, un’occasione di celebrità; significava, infatti, affiancare i vincitori nel giro d’onore al velodromo Vigorelli di Milano e Giovanni Pinarello nel 1951 trionfa tra i migliori. Quella maglia, infatti, sarà un segno distintivo che lo ricorderà sempre come “quello della Maglia Nera” e Bartali gli fece una dedica, ancora oggi visibile nel negozio di Treviso, che diceva: “Maglia Nera nel Ciclismo… ma Maglia Rosa nella vita”.

L’occasione d’oro arriva nel 1952: Giovanni Pinarello non partecipa al Giro d'Italia per lasciare il suo posto a un nuovo ciclista. Ovviamente la delusione è grande ma per la rinuncia forzata la sua squadra gli offre 100.000 lire. È una somma importante per quei tempi e Giovanni decide di usarli per aprire un piccolo negozio di biciclette in piazza

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del Grano a Treviso; la prima officina era nata a Catena alla fine degli anni Quaranta, all’interno della quale erano costruite e vendute bici da passeggio con forma sportiva. Con lo spazio preso in affitto in città, quindi, Pinarello trova il posto ideale per produrre e vendere i propri prodotti artigianali e subito il negozio diventa un punto di ritrovo per gli appassionati di ciclismo; inoltre, la fama di Giovanni come ciclista, fa si che sia maggiormente apprezzato anche come costruttore.

La Cicli Pinarello, nel periodo del dopoguerra, comincia cosi ad acquistare notorietà grazie anche al boom economico. Arrivano anche le prime sponsorizzazioni; all’inizio piccole squadre di provincia alle quali forniva le biciclette fino al grosso successo del 1961, quando una bici Pinarello vince la prima edizione della gara francese del Tour de l’Avenir. Questa vittoria si rivela essere il trampolino di lancio per il marchio trevigiano nel mondo del ciclismo professionistico, facendosi conoscere in tutto il mondo.

Il marchio Pinarello comincia cosi a trovare il suo spazio tra i grandi colossi dell’epoca, e la fabbrica inizia a crescere. Gli anni Settanta e Ottanta regalano a questo marchio grandi soddisfazioni facendogli assaporare la popolarità internazionale.

Nel 1988 arriva il primo Tour de France e la Cicli Pinarello non è più il piccolo laboratorio ma anzi entra a far parte del ciclismo che conta. Negli anni Novanta Giovanni lascia piano piano il posto al figlio Fausto che aveva cominciato a lavorare nella fabbrica nell’area della verniciatura ma sempre osservando l’abilità imprenditoriale del padre. Il giovane rivela subito il suo carattere deciso e comincia a stringere alleanze con team che poi riveleranno campioni straordinari portando il marchio sempre più alto; è il caso del team Banesto e poi del team Telekom che dominerà il ciclismo degli anni Novanta, fino ad arrivare al team Fassa che porterà molte vittorie. Questo periodo coincide anche con le più grandi innovazioni tecniche introdotte da Fausto nel ciclismo e, infatti, negli anni successivi, la fabbrica trevigiana produce modelli di grande successo che segnano l’ascesa del marchio. La Pinarello è, per esempio, il primo costruttore al mondo a realizzare un telaio per bici da corsa in lega di magnesio e la bicicletta Dogma è tuttora un’icona del ciclismo (www.pinarello.com). Il marchio Pinarello è certamente famoso e conosciuto in modo particolare nel mondo del ciclismo sportivo internazionale, ma per la città di Treviso era ed è un’istituzione assieme al suo fondatore Giovanni che è da sempre conosciuto come “Nani”.

A oggi la produzione spazia dalle bici sportive da strada, alle mountain bike; dalle bici da cross a quelle da pista, fino alle city bike. Tra le proposte presenti, inoltre, spicca la bicicletta denominata proprio “Treviso”, un omaggio alla città natale della famiglia.

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“Treviso è il nome della nostra città, dove siamo nati e dove ancora oggi ha sede la nostra azienda. Alla città di Treviso dedichiamo la nostra interpretazione della City Bike: veloce, versatile e maneggevole in perfetto stile Pinarello.” (www.pinarello.com). In un momento storico in cui la bicicletta sta tornando di moda, anche l’attenzione al design probabilmente è un punto forte e questa priorità di sicuro non manca al marchio trevigiano.

Riconoscendo l’importanza dell’uso della bicicletta e per la grande presenza di ciclisti agonistici e dilettanti, il gruppo Pinarello si occupa anche di turismo e dal 2005, assieme alla Pinarello Travel, possiede l’agenzia di viaggi e tour operator Xevents; essa collaborando con la Pinarello Travel, si occupa prevalentemente di organizzare viaggi su misura per gruppi di ciclisti stranieri ma anche viaggi in bicicletta alle Canarie per turisti italiani e i classici nel nord dell’Europa. Entrambe le agenzie, inoltre, curano le prenotazioni alberghiere di alcune delle più importanti Granfondo italiane e organizzano soggiorni in bicicletta tutto l’anno in collaborazione con le strutture ricettive del territorio che aderiscono al Club di Prodotto “Treviso - La Provincia dello Sport”; in questo modo è possibile gestire in modo soddisfacente le richieste che provengono dalla domanda di turisti che scelgono una vacanza attiva (www.xevents.it).

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III.2. La mobilità ciclistica nel quadro della politica locale di

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