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III. IL CASO DELLA PROVINCIA DI TREVISO

III.2. La mobilità ciclistica nel quadro della politica locale di mobilità sostenibile

III.2.2. Il progetto Bicincittà

La mobilità sostenibile nei centri urbani è un tema ricorrente nelle scelte delle amministrazioni delle città per garantire miglioramenti per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria e quello acustico e per decongestionare il traffico. Inoltre la creazione di zone a traffico limitato, zone pedonali o le giornate con targhe alterne sono alcuni modi per dissuadere il cittadino dall’usare la propria auto a favore di alternative più sostenibili, come in questo caso, la bicicletta, ottima per gli spostamenti brevi all’interno dei centri urbani.

E’ dimostrato come l’utilizzo della bicicletta rappresenti una soluzione vantaggiosa sia per il minor tempo impiegato sia per l’estrema facilità di parcheggio; andare in bicicletta rappresenta però anche l’opportunità di riscoprire in modo salutare ed ecologico le città, sempre più trafficate e con livelli di inquinamento preoccupanti. Il servizio di bike sharing, in questo contesto, quindi, diventa uno degli strumenti più innovativi per promuovere la mobilità sostenibile nell’ambiente urbano ma in particolare per incentivare l’uso della bicicletta anche in coloro che non ne possiedono una.

Ecco quindi che i vari progetti di “condivisione di biciclette” nascono dalla volontà di fornire una risposta alle frequenti domande di mobilità sostenibile offrendo biciclette pubbliche e allo stesso tempo una valida alternativa all’utilizzo dell’auto privata. Questi sistemi basati su tecnologia elettronica sono anche uno strumento per raccogliere dati che diventano un supporto per le scelte delle amministrazioni nel campo della mobilità ciclabile e sostenibile.

L’attenzione al concetto di intermodalità, inoltre, non deve essere visto solo come connessione tra mezzi privati e pubblici ma in particolare come supporto del mezzo pubblico ai mezzi alternativi, come la bicicletta. Bike sharing, quindi, vuol dire anche

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intermodalità, perché fornendo il servizio anche nei parcheggi di interscambio, stazioni o fermate degli autobus, chiunque può girare in città senza bisogno della propria auto. Rappresenta anche una valida offerta turistica, perché, dando ai turisti la possibilità di prelevare le bici, è possibile provvedere al loro spostamento autonomo con un pratico e divertente mezzo, dimostrando inoltre un’attenzione maggiore per l’ambiente e per la mobilità alternativa, come già avviene in molte città europee.

Treviso e alcuni comuni della Provincia hanno, quindi, aderito al progetto “Bicincittà”, di cui fanno parte tante altre città italiane; in generale il progetto è rivolto a tutte quelle amministrazioni che vogliono offrire un servizio di biciclette condivisibili posteggiate in punti strategici della città in modo da favorire gli spostamenti sostenibili.

Il servizio di bike sharing trevigiano, attivato nell’agosto 2010, prende il nome di “TvBike Treviso” ed è promosso dai comuni aderenti e dalla stessa città e Provincia di Treviso, creando una buona rete di collegamenti14.

Fig.3.5 Logo di “TVBike Treviso” (www.comune.treviso.it).

La comodità di questo servizio rispetto a un noleggio bici risiede nell’idea che con il bike sharing l’utilizzo e la riconsegna sono in totale autonomia. Infatti, con “TVBike” una volta effettuata l’iscrizione e aver ricevuto la propria tessera elettronica15,

utilizzando quest’ultima, si possono prelevare le biciclette, utilizzarle gratuitamente per le prime due ore e, infine, riconsegnarle anche in un’altra zona della città fornita di colonnine apposite.

Questo sistema automatico di noleggio biciclette pubbliche, sta cambiando il modo di spostarsi in città e rappresenta un importante strumento per promuovere la bici e la

14 Al servizio TVBike partecipano anche i comuni di Oderzo e Villorba, mentre altri Comuni trevigiani

(Conegliano, Montebelluna, Preganziol, Pieve di Soligo e Vittorio Veneto), hanno adottato altri sistemi simili di bike sharing.

15 L’accesso al bike sharing da parte del turista avviene in modo diverso. Per maggiori dettagli, si veda il

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mobilità sostenibile; con TVBike, infatti, è possibile spostarsi comodamente in città senza preoccuparsi del parcheggio, del traffico, in modo veloce e non inquinante. A Treviso sono presenti sedici ciclo-posteggi da cui si può prelevare e riconsegnare la bicicletta, situati in punti strategici della città, per un totale di 148 colonnine (www.bicincitta.com).

In una relazione redatta nel 2011 dal Comune di Treviso a un anno dall’inaugurazione del servizio, si legge: “Come si può notare dal mese di novembre al mese di marzo, le condizioni metereologiche hanno comportato una naturale flessione dell’utilizzo che ha ripreso la sua crescita in primavera raggiungendo il livello massimo (4.000 prelievi a mese circa) dato dalla dimensione fisica del sistema in termini di numero di colonnine di prelievo e deposito e dall’entità del parco mezzi. Allo stesso modo si può notare che nei mesi estivi, non essendo ancora attivo un tipo di tesseramento adattabile alle esigenze turistiche, il servizio è meno utilizzato. In termini di utenti iscritti, in un anno Treviso ha raggiunto il valore di 173 utenti iscritti per 10.000 abitanti, avvicinandosi molto al valore massimo ottenuto dalla città più virtuosa: Brescia con 177 utenti iscritti per 10.000 abitanti. A conferma del ruolo non marginale che il bike sharing ha negli spostamenti interni alla città, si evidenzia che a un anno dall’inaugurazione del servizio si possono contare più di 34.000 utilizzi e più di 40.000 km percorsi con le 75 bici pubbliche, che hanno quindi percorso ognuna mediamente 535 km.” (Comune di Treviso, 2011).

Si può quindi affermare che il sistema di bike sharing di Treviso abbia dato degli ottimi riscontri fin dal primo anno di sperimentazione entrando nelle abitudini dei trevigiani che lo stanno utilizzando con soddisfazione e sempre più frequentemente.

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Fig. 3.6 Servizio di Bike Sharing a Treviso, Piazza Duomo (foto personale)

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