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Dopo aver capito cosa sono e come sono formati gli indici di sostenibilità a seguito dell’analisi condotta nel capitolo uno essi verranno utilizzati per affrontare una delle research question di questa tesi. Si utilizzeranno, infatti, gli indici per far emergere quali sono, sulla base dei ranking 2012-2013, le migliori imprese dal punto di vista della sostenibilità a livello corporate.

Come si è potuto leggere nel precedente capitolo, un indice si può utilizzare per diverse tipologie di azioni: investimento, la più importante, definizione di una strategia, benchmark competitivo rispetto ai diretti competitor, miglioramento delle pratiche sostenibili dell’impresa. In questo lavoro essendo utilizzato come uno strumento ai fini della conoscenza del livello di sostenibilità delle imprese si utilizzeranno criteri e classificazioni per redigere un ranking, a livello di singolo indice, delle dieci migliori imprese rispetto alle proprie pratiche di sostenibilità.

Per rendere omogenea e semplificata la visione di questi ranking è stata necessaria un’elaborazione dei dati raccolti lungo la complicata ricerca di queste informazioni. Fin da subito si è registrata una grossa differenza di quantità e qualità delle informazioni, e dei dati, a disposizione dei vari indici, differenza che non si è assottigliata nemmeno a seguito della ricerca mirata tramite comunicazioni dirette verso i singoli gestori degli indici.

A seguito della raccolta delle informazioni è emersa immediatamente un’assoluta disarmonia dei dati a disposizione; la diversa classificazione degli indici (secondo capitalizzazione, rating ESG, soluzioni intermedie tra i due) ha determinato, in molti casi, che le imprese ai vertici dei singoli indici non fossero mai le stesse.

Per permettere di avere a disposizione una panoramica di imprese più vasta possibile si è deciso di analizzare il caso degli indici di sostenibilità Globali (o World) ritenendo infatti questa classificazione la più importante vista la presenza in tutti gli indici e considerato che gli stessi gestori pongono una discreta enfasi su di essa.

Data la diversa metodologia di costruzione, si è deciso di omettere dalla classificazione qui proposta delle top ten sia la capitalizzazione di mercato (molto utilizzata per creare i ranking), sia qualsiasi tipo di dato riguardante la condizione finanziaria - economica su cui è stata redatta la classifica dell’indice. Questo permette di evitare qualsiasi tipo

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d’informazione contrastante in un lavoro in cui il dato più importante è, di fatto, il nome, il settore e l’appartenenza geografica delle aziende ai primi posti classificatesi. Indicatori, criteri e modalità di classificazione sono stati ampiamente analizzati nel capitolo 1 e nell’appendice A.

I fattori utilizzati per la costruzione delle seguenti tabelle sono stati: - Nome dell’impresa;

- Paese di provenienza;

- Settore industriale (secondo la classificazione utilizzata da ciascuna società indexer)13.

2.1 - Indici FTSE

La prima famiglia di indici di sostenibilità analizzata è stata quella proposta da FTSE (vedi Cap.1 pg. 30). Tre risultano gli indici Global proposti da FTSE:

1. FTSE4Good World Index; 2. FTSE4Goods ESG Rating;

3. FTSE Environmental Markets Index Series. 2.1.1 - FTSE4Good World Index

Analizzando le prime dieci imprese per ciascun indice, a eccezione del World Index in cui i dati a disposizione hanno portato a una classificazione delle “top five”, non si riscontrano compresenze significative tra le imprese. Nel World Index le prime posizioni sono interamente coperte da imprese statunitensi. Al primo posto la multinazionale statunitense leader nel settore dei device mobile: Apple inc.

Apple USA ITC

Il ruolo di Apple Inc. nei confronti dei temi forti della sostenibilità è da sempre abbastanza controverso; per ogni azione positiva Apple trova sistematicamente una organizzazione internazionale disposta ad aprire una controversia per il mancato rispetto dei principi del pensiero sostenibile. È stato così per il delicato ruolo della Foxconn nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, così come grave è stata la denuncia di

13 Settore industriale utile nel capire all’interno di un gruppo di quale specifico braccio aziendale si sta

79 Greenpeace in merito ad un presunto impatto ambientale elevatissimo e non paragonabile ai diretti concorrenti.

“Il 25 agosto 2006, Greenpeace International ha lanciato la "Eco guida ai prodotti elettronici", con l'intento di premiare le aziende che non fanno uso di sostanze chimiche pericolose e contribuiscono al riciclaggio dei rifiuti elettronici. Prese in considerazione quattordici aziende al vertice del settore computer e telefonia cellulare, nessuna ha ottenuto un punteggio soddisfacente e in particolare Apple (classificatasi inizialmente all’undicesimo posto con un punteggio di 2,7/10) è risultata essere molto indietro per quanto riguarda l'impatto ambientale dei suoi prodotti. Infatti, con 262 milligrammi per chilo il MacBook di Apple conteneva i livelli più alti, tra i 5 modelli testati – Acer, Apple, Dell, HP e Sony – di una sostanza tossica, il ritardante di fiamma brominato (BFR) (TBBPA)” (Wikipedia, 2013).

Anche a seguito di questa problematica le soluzioni di Apple, sempre secondo Greenpeace e altre numerosi ONG a essa collegata, non avrebbero migliorato la propria posizione e il proprio impatto citando però, come avvenuto nel 2011 nel proprio report di sostenibilità, come l’undici percento degli impianti produttivi di Apple ancora non si fosse adeguata alle linee guida della casa madre e notando come l’impatto ambientale, oltre che ancora una volta molto elevato, non era in linea con il processo di miglioramento messo in campo qualche anno prima.

Come nel caso di Google le linee guida della politica sostenibile di Apple sono relative, come detto, al miglioramento delle condizioni ambientali e alla riduzione del proprio impatto sia a livello corporate che a livello di supply chain. Inoltre sono presenti iniziative riguardanti l’efficienza energetica complessiva attraverso una riduzione dell’uso di energia e di convesso un uso maggiore di energia proveniente da fonti rinnovabili e infine un ruolo fondamentale della R&S nella progettazione e realizzazione di prodotti conformi a migliorare impatto sull’ambiente, partendo dai materiali utilizzati sino ad arrivare all’imballaggio ai sistemi di trasporto utilizzati. Il programma di riciclo, molto pubblicizzato, si colloca proprio lungo questa direzione cercando di migliorare e diminuire la quantità di rifiuti elettronici a livello mondiale.

In conclusione, non si può non sottolineare come Apple continui ad essere oggetto di grande attenzione a livello mondiale; la posizione dominante lungo l’intero settore dei prodotti di elettronica fa si che ogni minimo errore venga evidenziato con maggiore enfasi. È certo però che la propria condotta, non sempre limpida e pulita, fa si che i propri punteggi di sostenibilità complessiva siano lievemente più bassi rispetto alla concorrenza

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soprattutto in ambito di socialità e governance. Sicuramente, un maggior grado di attenzione lungo l’intera catena di fornitura permetterebbe ad Apple di essere nelle top ten di qualsiasi indice di sostenibilità, anche il più ferreo e stringente.

Microsoft USA ITC

Google Inc USA ITC

Google Inc. è un'azienda statunitense che offre servizi online, principalmente nota per il motore di ricerca Google, per il sistema operativo Android e per una serie di servizi via web come Gmail, Google Maps, YouTube e molti altri. 50,2 miliardi di dollari di fatturato e 53,5mila dipendenti sono alcuni dei strabilianti risultati ottenuti da Google in questi anni.

Il contributo alla sostenibilità di google è rappresentato dal progetto Google Green. “Un web migliore. Migliore per l’ambiente” è lo slogan dell’immenso programma di contributo che Google sta portando all’ambiente e alle comunità internazionali. Google sta sviluppando un Web migliore e più attento all'ambiente. La strategia mira a rendere più ecosostenibile l’azienda attraverso risorse utilizzate in maniera più efficiente ed efficace promuovendo l’uso di energia rinnovabile come fonte primaria di alimentazione di strutture e server. Il contributo alla sostenibilità ha la caratteristica di essere in una duplice direzione, infatti, citando Google, “quando utilizzi i prodotti Google, anche tu fai del bene all'ambiente”.

Gli sforzi si concentrano lungo sei direzioni principali:

1. Data center, attraverso uso razionale ed efficiente dell’energia;

2. Energia rinnovabile, sia a livello di server e data center sia a livello di utilizzo in edifici e strutture della società;

3. Iniziative in sede, miglioramento delle condizioni lavorative, riduzione degli sprechi (acqua, carta ecc), costruzione di edifici ecosostenibili ed efficienti sono alcune delle caratteristiche e degli obiettivi della politica sostenibile di google; 4. Compensazione delle emissioni, pur investendo molto nei punti precedenti la

società ha un impatto elevato su ambiente e società. Per azzerare l’impatto sui mutamenti climatici Google investe notevolmente in progetti di riduzione delle

81 emissioni di carbonio presso fonti al di fuori di Google in un’ottica di compensazione di quanto prodotto al proprio interno. Sommando l’impatto prodotto da quello compensato il risultato, sui dati prodotti da Google, è pari a zero e in linea con quanto dichiarato nella politica aziendale;

5. Investimenti, Google investe notevolmente sull’intero settore delle energie rinnovabili attraverso finanziamenti a privati sulla realizzazione di impianti di grandi dimensioni sia in piattaforme offshore sia in campi fotovoltaici, eolici ecc; 6. I prodotti, Google offre prodotti e servizi che sono sostenibili e l’utilizzo di questi

permette a ciascuno di noi di contribuire a rendere migliore questo nostro pianeta. I risultati del World Index di FTSE non stupiscono a livello di nomi delle imprese nelle prime posizioni e sono soprattutto derivanti dal fatto che in questo indice si ha una classificazione, a parità di risposta ai criteri ESG applicati all’indice, basata sulla capitalizzazione di mercato aggiustata per il proprio flottante. Le tre imprese ai primi posti risultano infatti, oltre che assolutamente il linea con i criteri di sostenibilità analizzati, anche dotate di grandi dimensioni, caratteristiche assolutamente importanti, come visto, per la stabilità dell’indice. La classifica si conclude con Johnson&Johnson e Wells Fargo & Company leaders nel settore della cura della persona il primo e del settore bancario il secondo.

Top Constituent - FTSE4Good World Index (dati Marzo 2013)

Impresa Paese Settore

Apple Inc. USA Tecnologia Hardware

Microsoft Corp. USA Software & Computers

Google Class A USA Software & Computers

Johnson & Johnoson USA Farmaceutica

Wells Fargo & Company USA Bancario

2.1.2 - FTSE4Goods ESG Rating

La tabella successiva elenca invece le imprese secondo un rating di sostenibilità complessivo. La costruzione, come visto in precedenza, prevede nel processo finale la

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somma dei singoli rating E-S-G a formare un unico e fondamentale punteggio di sostenibilità. Il punteggio di supersettore permette di classificare le migliori imprese lungo il proprio settore di appartenenza; da questa classificazione potremmo determinare i

leader settoriali scorporandoli da una classificazione generale. La documentazione di

sintesi pubblicata annualmente da FTSE, in merito ai propri indici di sostenibilità, alla voce ESG Rating Leaders prevede, infatti, la classificazione delle imprese secondo il proprio settore di appartenenza; si è ritenuto per omogeneizzare la classificazione agli altri indici di sostenibilità analizzati di considerare come fattore principale di classificazione il punteggio di sostenibilità complessivo costruendo una classifica delle

top company a livello di pratiche sostenibili.

Una caratteristica sicuramente curiosa emersa da questa classificazione è la presenza ai primi posti di sole imprese europee ed appartenenti ai più svariati settori industriali. Dal settore del cibo & bevande passando attraverso l’assicurativo ed il bancario troviamo le più importanti imprese europee per fama e dimensione. Non si nota, infatti, una concentrazione settoriale che potrebbe far pendere l’analisi verso la definizione di settori che meglio si prestano alle pratiche di sostenibilità, anche se tre sono i rappresentanti del settore bancario sulle prime dieci società classificate.

Le differenze, infatti, tra un’impresa di produzione e un’impresa di servizi sono assai significative se valutate ad esempio secondo l’incidenza che i criteri ambientali possono avere tra queste due diverse organizzazioni.

Nestlè Svizzera Cibo & Bevande

La migliore imprese in assoluto è la Nestlè, azienda svizzera leader mondiale nel settore alimentare. Produce e distribuisce qualsiasi tipo di bene alimentare dall’acqua minerale ai surgelati, preparati, latticini. Ha un punteggio, come si vede, di 4.9/5 e una votazione di 100/100 a livello settoriale.

83 Segue nella classifica una rappresentante del medesimo settore, la Diageo, leader nella produzione e distribuzione di bevande alcoliche. Il FTSE4Good non prevede infatti una esclusione a priori del settore delle bevande alcoliche inserendolo invece nel più grande (dal punto di vista dei sottosettori rappresentati) settore alimentare. È un’azienda britannica che è nata dalla fusione di GrandMet e Guinness PLC la cui produzione principale si focalizza sui liquori ad alto tasso alcolico e produzione di birra (Guiness).

Norsk Hydro Norvegia Risorse Base

Scorrendo la classifica troviamo la Norsk Hydro, un’impresa norvegese specializzata sia nella produzione di alluminio sia sul settore delle energie rinnovabili. Hydro è la quarta

company al livello mondiale nella produzione e distribuzione di alluminio per produzioni

industriali. Diversificando la produzione, negli anni 2000 è entrata anche nel settore energetico specialmente nell’estrazione e distribuzione di gas e petrolio. L’ultima azione strategica significativa ha portato Norsk Hydro verso il settore delle energie rinnovabili elevando di molto il proprio punteggio di sostenibilità.

Con grande soddisfazione si registra la presenza nei primi dieci classificati di un’impresa italiana: la Pirelli; una delle quattro imprese leader nella produzione di pneumatici per il settore automobilistico e motoristico mondiale.

Sono presenti altre imprese del nostro Paese tra cui: Assicurazioni Generali che ottiene un punteggio complessivo di 4,3 a fronte di un punteggio di settore pari a 97; troviamo poi Saipem, Supersector leader con punteggio di 100 nel settore dell’energia, petrolio e gas; ENI ottiene invece un punteggio complessivo di 4,2 con un indice di supersettore pari a 98 collocandolo al terzo posto del settore petrolio & gas. Posizione ottimale anche per Telecom Italia che ottiene un 4,2 (100 nel supersettore) ponendola ai primissimi posti nel settore telecomunicazioni dominato da BT group (4,5) e Vodafone (4,4). Buon risultato anche per Lottomatica in uno dei settori più controversi nell’ambito delle pratiche sostenibili: il settore ludico. Il settore divertimento e benessere contiene infatti imprese che si occupano di scommesse legali su giochi e manifestazioni sportive. Come sappiamo il gioco d’azzardo determina l’automatica esclusione delle imprese dall’indice qualora, però non rientrino negli ambiti dei giochi legalizzati dallo Stato di appartenenza (per

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chiarire, sono esclusi i casinò). Lottomatica ottiene un punteggio ESG di 4 su 5 con un punteggio di supersettore pari a 95.

Si Termina l’analisi dell’indice ESG rating con qualche dato di fondo: 1. Il punteggio ESG medio è pari a 2,77;

2. A livello settoriale al primo posto troviamo utilities, media e telecomunicazione; agli ultimi tre posti troviamo invece risorse base (2,44), retail (2,43) e petrolio & gas (2,28).

3. A livello geografico al primo posto troviamo l’Olanda (3,70), seguono UK (3,54) e Svezia (3,49); agli ultimi posti Irlanda (1,87), Singapore (1,84) e Hong Kong (1,49). L’Italia ottiene un punteggio medio di 3,40 ben oltre la media di sostenibilità, dimostrando come pur avendo un numero esiguo di imprese rappresentate quest’ultime risultano assai sostenibili.

Top Constituent - FTSE4Good ESG Ratings (dati Marzo 2013)

Impresa Paese Settore Punteggio

Complessivo Punteggio Supersettore

Nestle Svizzera Cibo & Bevande 4.9 100

Diageo UK Cibo & Bevande 4.8 100

WPP Plc. UK Media 4.8 100

Norsk Hydro Norvegia Risorse base 4.8 100

Aviva UK Assicurazioni 4.8 100

Bank Hapoalim Israele Bancario 4.8 99

UBS AG Svizzera Bancario 4.8 99

Westpac Banking Corp Austria Bancario 4.8 99

Pirelli & C. Italia Automobili 4.7 100

85 2.1.3 - FTSE Environmental Markets Index Series

La terza classificazione FTSE che propone risultati a livello Globale è l’indice FTSE Environmental Markets Index Series; è un indice caratterizzato dal valutare attentamente il profilo ambientale dell’impresa e le proprie perfomance in merito a criteri ambientali. È un indice generalista nelle imprese che valuta, ma allo stesso tempo molto specialistico nell’ambito dei criteri di inclusione utilizzati.

Se l’aspetto economico-finanziario è controllato nell’ambito dell’appartenenza a un indice azionario sottostante, garantendo una sostenibilità economica adeguata alla permanenza duratura nell’indice, i criteri valutati nella fase di selezione sono collegati solamente al tema ambientale della sostenibilità a livello corporate. Governance e socialità non sono tenuti in considerazione.

I risultati mostrano una supremazia a livello di imprese statunitensi contrapposte solamente ad imprese dell’Europa centrale; pur essendo un indice a livello globale l’Asia e il Sud America non trova, quantomeno nelle prime posizioni, imprese appartenenti a queste due macro aree geografiche.

International Inc. Honeywell USA Industria

Si posizione al primo posto Siemens AG un’impresa conglomerata tedesca (quindi appartenente a diversi settori industriali) che è tra le top five europee per dimensioni economiche-finanziarie e numero di dipendenti totali. È suddivisa in 4 settori: Infrastructures and Cities, Industry, Energy, Healthcare. È per l’appunto la Siemens AG operante nel settore “industry” che ottiene per FTSE4Good il primo posto nell’indice di sostenibilità ambientale.

International Inc. Honeywell USA Industria

Segue l’impresa americana 3M anch’essa una impresa conglomerata appartenente ad una serie molto elevata di settori: salute, industria generale, elettronica, sicurezza e protezioni, display e grafica e materiale di cancelleria per ufficio (tutti noi ricordiamo il post-it). In questi settori produce più di 75.000 prodotti, compresi: dispositivi di protezione

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individuale, adesivi, abrasivi, cartelli stradali, protezioni antincendio, prodotti dentali, materiali elettrici, circuiti elettronici.

International Inc. Honeywell USA Industria

Chiude il podio delle migliori imprese a livello ambientale secondo FTSE4Good la Honeywell International Inc. una multinazionale americana operante in un insieme di settori molto diversificati tra loro tra i quali controllo e automazione nel settore industriale o domestico, settore aeronautico e automobilistico mediante la produzione di componenti specifici e infine produzione di materiali speciali ad elevate prestazioni (ad esempio pellicole speciali, fibre a elevate prestazioni, sostanze chimiche reagenti, materiali elettronici). È il settore dell’industria (industry) il più rappresentato seguito dal chimico e dall’elettronica. A differenza dei primi due indici FTSE, è assai chiaro come tutte le imprese di servizi (bancario, assicurativo, sanità e salute) non riescano ad avere grandi risultati rispetto al solo pilastro ambientale riuscendo però a essere assai competitivi nell’ambito del miglioramento delle condizioni di socialità.

Top Constituent - FTSE Environmental Markets Index (dati Marzo 2013)

Impresa Paese Settore

Siemens AG Germania Industria generale

3M Company USA Industria generale

Honeywell International Inc. USA Industria generale

ABB Svizzera Ingegneria industriale

Emerson Electric USA Elettronica

Air Liquide Francia Chimico

Schneider Electric Francia Elettronica

Danaher Corp USA Industria generale

Linde Germania Chimico

87 2.1.4 - Considerazioni finali

I tre indici analizzati sono molto diversi tra loro sia per composizione dell’indice sottostante (universo di partenza) sia per quanto riguarda la modalità di costruzione. Ci sono infatti due indici a valutazione ESG, con classificazione su base di capitalizzazione di mercato, e un indice ESG a classificazione per rating. A seguito di queste differenze strutturali non si poteva che arrivare a indici con società molto diverse al loro interno. Non si registrano imprese comuni a più indici e non si sono rilevati settori industriali prevalentemente rappresentati. A livello geografico gli Stati Uniti d’America, con le loro multinazionali conglomerate, sono prevalenti rispetto alle imprese europee che per dimensione e mercato interno sono relativamente più piccole.

L’indice di riferimento è sicuramente il FTSE4Good World Index in cui Apple, Microsoft e Google sono i padroni indiscussi oramai da diversi anni a riprova di un approccio sempre più sostenibile da parte di queste tre grandi imprese che come molti in questi ultimi anni hanno capito portata, e potenzialità, di un approccio sostenibile al business. È importante che imprese di questa dimensione e fama siano ai primi posti sottolineando ovviamente che gli sforzi per un riassetto secondo principi sostenibili sono più “facili” per imprese di questo tipo rispetto alle giovani startup. La portata di questo fenomeno può però condurre a un volano che nel corso del tempo abbraccia anche le più scettiche.

2.2 - Indici Dow Jones Sustainability Indices

Dow Jones tramite la creazione di una collaborazione con RobecoSAM ha sviluppato due distinte famiglie di indici sostenibili. La classificazione presentata qui sotto appartiene alla famiglia tradizionale dei Sustainability Indices e costituisce l’universo World.

Anche in questo caso, per concentrarsi sono ed esclusivamente sulle imprese da Dow Jones considerate sostenibili, si è omessa qualsiasi altra informazione che avrebbe potuto disorientare il lettore; si ricorda però che l’indice in questione prevede una classificazione secondo capitalizzazione di mercato aggiustata per il proprio flottante.

Bayerische Motoren Werke AG. Germania Automobili e ricarbi

Primeggia nel DJSI World il colosso tedesco dell’automobile: BMW. L’azienda di Monaco di Baviera con un fatturato annuo di quasi 70 miliardi di euro e 170mila

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