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2. Materiali e Metodi 1 Campionamento

3.4 Mixed Stock Analysis

Infine, è stata fatta un’indagine sulle spiagge di origine degli individui campionati. Attraverso il software Bayes, è stata effettuata un’analisi di Mixed Stock, che ha permesso di risalire alla più probabile composizione percentuale dello stock. In Tabella 7 viene riportata, per ognuna delle spiagge incluse nella baseline, la proporzione media della popolazione di studio che proviene da una determinata spiaggia.

Il quantile della distribuzione a posteriori con percentuale 97,5%, cioè la quantità di misure che cadono nel 97,5% della frequenza, per le prime tre rookeries è una conferma che esse abbiano una maggior probabilità a poteriori di essere coinvolte nella composizione del mixed stock. Le rookeries di Turchia, Calabria e Florida, hanno valori molto bassi, se non nulli sia della

probabilità a poteriori (Media), sia della distribuzione a posteriori con percentuale del 97,5% e quindi non partecipano alla determinazione del mio mixed stock. Interpretando così i risultati della mixed stock analisis, la popolazione campionata a largo dell’Isola di Linosa è composta da

individui di provenienza differente. Ognuna delle spiagge considerate nella baseline, escluse la Calabria e le parti meridionali e

settentrionali della Florida, sembrano poter contribuire, anche in minima parte, al nostro campione. Ciononostante, i valori della media delle probabilità a posteriori delle tartarughe che compongono il campione di provenire da una determinata spiaggia mostrano che il campione è costituito

prevalentemente da tartarughe originarie della Libia (Misurata e Sirte) e Israele.

Tabella 7. Nella tabella che segue sono riportati i nomi delle 23 località di nidificazione (Atlantiche e Mediterranee) con sigla e per esteso e la proporzione mediadella probabilità a posteriori che la spiaggia contribuisca alla composizione del mixed stock, le deviazione standard e i quantili alle diverse percentuali di frequenza (2.5, 50, 97,5 %).

Quantile della distribuzione a posteriori

STOCK Media SD 2.5% MEDIAN 97.5% MIS (Misurata, Libya) 0.1852 0.3193 0.000

0

0.0000 0.8990 SIR (Sirte, Libya) 0.1440 0.1673 0.000

0 0.1042 0.5405 ISR (Israel) 0.2202 0.2946 0.000 0 0.0000 0.8654 LEB (Lebanon) 0.0181 0.0988 0.000 0 0.0000 0.4035 CYP (Cyprus) 0.0278 0.1052 0.000 0 0.0000 0.4486 ETU (eastern Turkey) 0.0332 0.1190 0.000

0

0.0000 0.5048 MTU (middle Turkey) 0.0217 0.0907 0.000

0

0.0000 0.3746 WTU (western Turkey) 0.0555 0.1457 0.000

0

0.0000 0.5607 DLM (Dalaman, Turkey) 0.0010 0.0100 0.000

0

0.0000 0.0001 DLY (Dalyan, Turkey) 0.0071 0.0427 0.000

0

0.0000 0.0001 CRE (Crete, Greece) 0.0027 0.0268 0.000

0 0.0000 0.1074 WGR (western Greece) 0.0317 0.0987 0.000 0 0.0000 0.0107 CAL(Calabria, Italy) 0.000 0.0008 0.000 0 0.0000 0.4005 NOR (South Carolina and Georgia) 0.0028 0.0122 0.000

0

0.0000 0.0000 CEF (central eastern Florida) 0.0700 0.0589 0.000

0

0.0616 0.0405 SEF (south eastern Florida) 0.0881 0.1422 0.000

0

0.0047 0.2046 SAL (Cay Sal Bank, Bahamas) 0.0458 0.1508 0.000

0

0.0000 0.4868 DRT (Dry Tortugas,Florida) 0.0066 0.0539 0.000

0

0.0000 0.0105 QMX (Isla Cozumel and mainland Quintana Roo,

Mexico)

0.0015 0.0074 0.000 0

0.0000 0.0179 SWF (south western Florida) 0.0008 0.0094 0.000

0

0.0000 0.0001 CWF (central western Florida) 0.0028 0.0168 0.000

0

0.0000 0.0353 NWF (north western Florida) 0.0006 0.0066 0.000

0

0.0000 0.0003 CPV (Cape Verde) 0.0328 0.0293 0.000

0

0.0266 0.1045 Oltre alle analisi di Bayes, sono state condotte delle seconde analisi con il pacchetto Mixstock, un insieme di routine scritte in linguaggio R per fare l'analisi mixed stock utilizzando i dati sui marcatori raccolti da una o più popolazioni miste. Il pacchetto è stato sviluppato per l'analisi del DNA mitocondriale (mtDNA) derivante da popolazioni di tartarughe marine.

I dati di baseline impiegati, sono le medesime composizioni delle 23 rookeries inserite in Bayes e sono schematizzati in figura 21.

Figura 22 Grafico dei risultati di analisi statistica con pacchetto Mixstock

Nel grafico di figura 22 vengono riportate in ascissa le rookeries e in ordinata i valori di contributo stimati per ognuna di esse. Queste analisi hanno confermato i risultati delle precedenti analisi con Bayes, mostrando che Libia e Istraele sono le rookeries maggiormente probabili a livello di composizione di mixed stock (figura 22).

C’è però da tener presente che, solo poche rookeries hanno effettivamente mostrato un intervallo di confidenza piuttosto basso (figura 22). Le rookeries di Libia, Israele, Cipro e Bahamas, per

esempio, hanno un intervallo di confidenza troppo ampio per poter dire che il risultato sia

attendibile. Viceversa, le rookeries della Calabria, Capo Verde, Florida e Turchia, hanno un buon intervallo di confidenza, ma la probabilità che esse contribuiscano alla composizione del campione, è bassa se non in alcuni casi, praticamente nulla.Con queste seconde analisi, quindi, è possibile confermare i risultati delle analisi di Bayes che indicano come le rookeries di Calabria, Capo Verde, Florida e Turchia non contribuiscono alla composizione del campione.

4. Conclusioni.

Gli otto aplotipi determinati dalle analisi di sequenza, definiscono le acque dell’arcipelago delle Isole Pelagie come un sito ad alta diversità aplotipica (h). Oltre a questa, anche la diversità

nucleotidica ha un valore elevato, se rapportato in relazione ai risultati di Clusa et al (2014). Questo perché all’interno dello stock sono stati analizzati aplotipi che all’interno del network (figura 20), sono distanziati da 32 step mutazionali. Questa condizione determina un aumento del numero di siti polimorfici individuati e quindi una diversità nucleotidica maggiore.In specie migratorie come la C.

caretta, conoscere il flusso di geni tra maschi e femmine e quindi le connettività tra questi e le loro

rispettive aree di foraggiamento, è fontamentale per definire importanti unità gestionali.

La mixed stock analysis rappresenta un utile strumento per questo scopo, calcolando una stima dell’origine geografica degli esemplari campionati. Dai risultati ottenuti nel presente studio, non è possibile escludere nessuna delle 23 rookery come sito di origine delle tartarughe campionate, eccetto che le spiagge della Calabria. La migliore stima della provenienza di questi esemplari che possiamo ottenere è che essi si fossero originati dai siti di deposizione delle coste libiche e di Israele (Tab. 7, Fig. 22).

L’indicazione data dalla mixed stock analysis riguarda solo la zona natale di questi esemplari, ovvero il punto di partenza dei loro spostamenti successivi alla nascita. E’ da sottolineare comunque che il campione preso in esame comprende animali di taglia compresa tra i 50 e i 70 cm di lunghezza carapace e quindi esemplari che si trovavano in una fase avanzata della loro vita giovanile (definiti large-juveniles o anche sub-adulti), e che in ogni caso, erano capaci di nuotare attivamente e di spostarsi tra zone differenti, senza essere completamente alla mercè delle le correnti come i neonati. E’ quindi impossibile definire il tragitto percorso da questi animali dal momento della nascita, fino al momento del campionamento, considerato che l’arco di tempo decorso tra la nascita e il momento del campionamento, è intorno ai dieci anni (Casale et al. 2011). E’ ipotizzabile che, dei 61 esemplari campionati, quelli provenienti dalla Libia si sono facilmente spostati all’interno del Bacino Tunisino, raggiungendo facilmente l’area di Linosa che è adiacente alle coste libiche, magari già anche nei prtimi anni di vita sfruttando il pattern di correnti superificali della zona (Casale e Mariani 2014). Per quelli probailmente originari delle spiagge di Israele, è invece difficile ipotizzare un ruolo delle correnti per spiegare i loro movimenti verso il Mediterraneo Centrale: i risultati delle simulazioni di dispersione dei neonati nati nel Mediterrano orientale mostrano infatti una scarsa probabilità di allontanarsi dal bacino orientale sfruttando solo le correnti (Casale e Mariani 2014). Vista la taglia degli esemplari campionati, non si può escludere che questi abbiano potuto migrare nel corso degli anni dal Mediterraneo orientale a quello centrale grazie soprattutto al loro nuoto attivo, lasciando le loro aree di foraggiamento più vicine alle spiagge di Israele per spostarsi presumibilmente verso in aree più ricche rispetto alle aree orientali. I movimenti dei giovani delle tartarughe comuni mediterranee, infatti, non hanno un decorso definito e sono contraddistinti da una notevole variabilità (Luschi e Casale 2014), derivata dalla tendenza delle tartarughe a seguire abitudini alimentari opportunistiche e poco prevedibili.

Nel riconoscimento degli aplotipi, si è riscontrata una forte maggioranza (70% di tutti gli esemplari campionati) dell’aplotipo CC-A2.1, a conferma del fatto che ad oggi è l’aplotipo più comune nel Mediterraneo e da cui si sono evoluti tutti gli altri aplotipi facenti parte dell’aplo-gruppo originatosi dall’aplotipo CC-A2.1, molti dei quali sono prettamente Mediterranei. In questo studio sono stati rinvenuti l’aplotipo CC-A2.9 ed il CC-A68.1 facenti parte di questo gruppo.

L’aplotipo CC-A2.1 caratterizza le zone riproduttive del Nord Atlantico, di Capo Verde e del

Mediterraneo, mentre l’aplotipo CC-A2.9, è presente sulle coste Libiche. Gli individui con aplotipo CC-A68.1 invece, hanno origine esclusiva delle coste Siriane, dalle quali poi si dirigono

probabilmente verso la piattaforma Tunisina costeggiando la Turchia e la Grecia. L’aplotipo mitocondriale CC-A29.1 è esclusivo delle coste di Israele, mentre i tre aplotipi mitocondriali CC- A1.1, CC-A1.3 e CC-A1.4 hanno un’origine esclusivamente Atlantica. Si deve concludere quindi che i 7 individui con questo aplotipo campionati nel presente studio, derivano da colonie

riproduttive dell’Atlantico occidentale (Carreras et al. 2007), entrando dallo Stretto di Gibilterra e poi dirigendosi verso il Bacino Algerino e quello Tunisino (Luschi e Casale 2014).

Secondo questo quadro di dispersione, ai fini conservazionistici, è fondamentale tutelare la popolazione di C.caretta dell’Isola di Linosa, sia sulle spiagge libiche e di Israele, sia nelle acque della piattaforma tunisina, dove i giovani hanno le loro aree di foraggiamento.

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