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Secondo la definizione utilizzata dall'ISTAT, sono considerati incidenti stradali utili per le statistiche quelli:

a) che si verificano in una strada aperta alla circolazione pubblica; b) in seguito ai quali una o più persone sono rimaste ferite o decedute; c) nei quali almeno un veicolo in movimento è rimasto implicato.

Tale definizione è stata introdotta nel Gennaio 1991 accogliendo le direttive della Conferenza di Vienna del 1968 sulla circolazione stradale; rispetto a quella utilizzata in precedenza, sono esclusi dal campo di osservazione i sinistri che hanno causato danni alle sole cose.

A livello internazionale si sta persino valutando l’opportunità di ridurre ulteriormente il numero degli incidenti su cui devono essere eseguite le statistiche, limitandolo soltanto agli incidenti con danni gravi alle persone. Tale tendenza è dovuta al fatto che spesso le persone coinvolte accusano dei traumi di lieve entità per poter ottenere dei risarcimenti economici dalle assicurazioni.

In Italia i dati relativi agli incidenti stradali sono raccolti principalmente da tre organi di Polizia: la Polizia Stradale, i Carabinieri e le Polizie Municipali.

Dal punto di vista operativo, non vi è una precisa separazione delle competenze territoriali, ma la tendenza attuale è comunque quella che le Forze di Polizia Stradale ed i Carabinieri limitino il loro ambito di azione, i primi concentrandosi essenzialmente sulla viabilità principale e primaria, i secondi riducendo, a fronte dell’elevato numero di competenze cui sono chiamati, l’attività di rilievo degli incidenti stradali.

Per quanto attiene le infrastrutture extraurbane secondarie, la maggiore mole di lavoro ricade sulle Polizie Municipali, le quali operano esclusivamente all’interno dei confini comunali.

Infine, a seguito del processo di decentramento degli Uffici Statali a cui è conseguito un aumento del numero di competenze a carico degli Enti Locali (Regioni e Province), è stato istituito da pochi anni

il corpo della Polizia Provinciale, il cui ambito di azione, così come indica la denominazione, è quello del territorio provinciale; essa tuttavia svolge una limitata attività di rilievo degli incidenti stradali. Altre fonti che quantitativamente potrebbero costituire importanti campioni di dati di incidenti stradali sono costituite dalle Assicurazioni, dai Pronto Soccorso degli ospedali e da altri enti quali INAIL, Motorizzazione Civile, ecc.. Questi dati, tuttavia, oltre a risultare estremamente laborioso il loro reperimento in conseguenza del formato con cui vengono raccolti, non risultano utili alla comprensione della diffusione degli incidenti sul territorio né delle cause che li hanno originati. Nella tabella III.1 si riporta un quadro sintetico dei flussi di dati (spesso già attivati ed informatizzati) di cui occorrerebbe avvalersi per un monitoraggio che tenga conto dei fattori causali e delle conseguenze prodotte dagli incidenti stradali.

DATI CORRENTI I SOGGETTI

Rapporto statistico d’incidente stradale Provincia

Mortalità per causa Regione, Asl

Scheda Dimissione Ospedaliera Regione, Asl

Archivi 118 Regione, Asl

Archivi Pronto Soccorso Asl, Azienda Ospedaliera

Archivi invalidità Asl, INAIL

Veicoli immatricolati Motorizzazione Civile,

Archivio patenti Prefettura

Sanzioni amministrative Prefettura, Forze dell’Ordine

Rilievo di traffico Autostrade, Comune, Provincia, Regione, Anas

Catasto di viabilità Regione, Provincia, Anas

Altri archivi Assicurazioni, Vigili del Fuoco, Rinnovo patenti, veicoli circolanti ACI,ecc

Tabella III.1 – Quadro sintetico dei flussi di dati necessari per un’efficienza analisi del fenomeno dell’incidentalità

Tornando alle modalità con cui le Forze di Polizia rilevano gli incidenti stradali, una volta eseguito il rilevo manuale dei luoghi e delle circostanze di un sinistro, i dati rilevati sono quindi trascritti in un apposito verbale che deve essere completato con il rilievo planimetrico, in cui viene illustrata la posizione finale tenuta dai veicoli in relazione ad alcuni punti di riferimento e con le foto dei veicoli e del luogo del sinistro; a tale proposito occorre osservare:

• che ciascun Organo di Polizia adotta in generale un proprio modello di verbale; addirittura stessi corpi di Polizia (specie Polizie Municipali) adottano schemi di verbale diversi;

• la scarsa cura con cui spesso vengono compilati i verbali;

• la diversa sensibilità mostrata nei confronti del problema dai vari Corpi di Polizia; • la mancanza di una adeguata preparazione di alcuni degli addetti al rilievo degli incidenti.

Sulla base dei verbali, comunque compilati, gli stessi agenti devono provvedere alla redazione delle schede ISTAT, che sono poi inviate agli Uffici provinciali e quindi all’istituto centrale di Roma. Attualmente si stanno diffondendo alcuni software per la compilazione dei verbali dai quali è possibile estrarre direttamente anche le schede ISTAT. La scelta di utilizzare tali strumenti è lasciata ai singoli Comandi, specie per quanto concerne le Polizie Municipali, per cui spesso le schede sono ancora completate manualmente, con la possibilità di commettere errori nella trascrizione dei dati.

La Polizia Stradale già dal 1999 ha creato un centro unico di raccolta dati (CEPS: Centro Elettronico di Polizia Stradale), ubicato a Settebagni, a cui fanno riferimento tutti i Comandi; tali dati sono poi successivamente trasmessi all’Ufficio centrale dell’ISTAT; anche i Carabinieri, a partire dal 2002, hanno installato un sistema centralizzato per la raccolta dei dati.

In linea generale i dati sono prima raccolti a livello provinciale dai vari distaccamenti ISTAT, i quali a sua volta provvedono a trasmetterli alla sede centrale; i dati sono quindi elaborati e pubblicati annualmente in forma aggregata.

I dati pubblicati sono relativi alle sole strade appartenenti alla rete primaria e principale e considerano esclusivamente gli incidenti con danni alle persone; per ciascuna strada sono tabellati gli incidenti per progressiva, sebbene discretizzata per chilometro, per cui la localizzazione esatta risulta non individuata.

Nella figura III.1 è sintetizzato il flusso dei dati relativi agli incidenti stradali attualmente adottato in Italia.

Figura III.1 - Flusso dei dati relativi agli incidenti stradali

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